Condivido tutto quello che Di Maio e Di Battista hanno detto sui giornalisti; in questi anni giornalai, tg, programmi di approfondimento politico come quelli de La Repubblica, Il Messaggero, L’Espresso, il Corriere, La Stampa o Il Giornale, Libero, Il Foglio, Rai1, Ra2, Ra3, Rai News, Sky, Tg5, TgCom24 etc hanno dimostrato di essere solo dei volgari e miserabili pennivendoli senza dignità il cui scopo non è quello di raccontare i fatti con obiettività, a prescindere dalla ragioni politiche e da chi si danneggia o favorisce, ma di diffondere "fake news" per danneggiare e massacrare i 5 Stelle e favorire i loro clienti e referenti politici-econimici ossia i capi del Pd, Forza Italia e Lega e imprese/famiglie industriali/potentati economici come Merdaset, Benetton, Caltagirone etc…
Ancora più schifoso e rivoltante l’atteggiamento dei scribacchini e scagnozzi di quotidiani, programmi televisivi e tg cosiddetti di sinistra che, dopo che per anni hanno giustamente attaccato il fascismo berlusconiano, si sono adeguati quando al potere sono arrivati le donne e gli uomini del Pd che hanno usato gli stessi metodi, e persino più “bulimicamente”, del frodatore e delinquente padrone di Forza Italia.
Dunque risulta ridicola e indigeribile la risposta ipocrita e falsamente indignata dei bulli piddini che quando sono stati al governo hanno occupato, con metodi fascisti e da squadristi, tutto ciò che dovevano occupare spostando, ridimensionando o cacciando giornalisti scomodi e non supini al loro potere e mettendo nelle reti e tg Rai giornalai pennivendoli senza dignità il cui unico compito, svolto egregiamente, era (ed è ancora) quello di servire gli interessi del Pd e attaccare i 5 Stelle (mai l’alleata Forza Italia).
Detto questo l’arrogante Di Maio dovrebbe solo tacere perché se certe espressioni possono essere usate da un Di Battista che non ricopre nessun incarico pubblico non possono uscire dalla bocca di un ministro facendole così diventare automaticamente minacce inaccettabili. Ancora più grave è attaccare i giornalai al soldo dei partiti e allo stesso tempo parlare di riforma del sistema editoriale; il sistema va profondamente rivoltato e bisogna imporre i cosiddetti “editori puri” perché non è più accettabile che quotidiani come Il Messaggero o Il Giornale siano in realtà organi di propaganda di questo o quell’azienda con interessi in più settori. Ma se si è ministro e allo stesso tempo si attacca i giornalisti aggiungendo un richiamo alla riforma del sistema editoriale allora la sacrosanta riforma diventa una minaccia e una vendetta di chi sta al governo.
L’informazione Italiana è un cumulo di mignotte e mignotti (anzi…….di venduti e mercenari perché le prostitute e i prostituti che stanno per strada hanno una dignità che certi direttori e giornalai di quotidiani, reti e tg si sognano) al soldo di questo o quel partito, questo o quell’imprenditore, questa o quella potente famiglia ma chi sta al governo o comunque ha incarichi istituzionali deve misurare le parole e deve agire con misura altrimenti non è diverso dai predecessori che critica.