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  1. #1
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    Predefinito Il processo sullo scandalo della maxi truffa della gestione dei rifiuti in Umbria

    Si è aperto ieri il processo sulla piu grande truffa sui rifiuti mai accertata sulla gestione dei rifiuti in Umbria(che ha gettato uno sguardo preoccupante sui retroscena della gestione regionale dei rifiuti)
    Si tratta di una truffa nella gestione dei rifiuti ai danni di ben 24 comuni (si: ho detto proprio 24) scoperta nel 2016 con centinaia di migliaia di cittadini che hanno pagato bollette per prestazioni e servizi mai forniti, con la conseguente chiusura dell'impianto rifiuti di Tsa a Borgogiglione, sempre nel Perugino, che si aggiunge al sequestro di Pietramelina causando da almeno due anni problemi a catena nella gestione dei rifiuti dei comuni di mezza Umbria che si trovano senza un numero sufficiente di discariche.
    . L'ammontare del profitto illecito, stabito controllando 400 mila formulari di carico e scarico di rifiuti che non sarebbero mai stati fatti(cosa al limite dell’incredibile. Ma la regione come li faceva questi controlli?) e migliaia di fatture, oltre a reati finanziari e tributari, sarebbe di oltre 27 milioni di euro.
    Martedì il Giudice delle udienze preliminari Giubilei ha accolto le richieste di costituzione di parte civile avanzate dal Comune di Perugia, di Todi e dai Comuni del Trasimeno, oltre a quelle del Comitato Inceneritori zero e dell’Unione nazionale consumatori
    Sotto processo non sono solo sedici persone ma anche sette società, tra le quali (non è solo cronaca criminale si va ben oltre , si parla di società private che da decenni hanno un monopolio di fatto sulla gestione dei rfiuti regionali) Gest, Gesenu e Tsa. Secondo la procura di Perugia queste ultime, che sono i «gestori totali» sotto il profilo del trasporto, recupero e smaltimento dei rifiuti speciali (pericolosi e non) e urbani prodotti nell’ex Ati 2, avrebbero conseguito «ingiusti profitti» attraverso attività illecite. Il processo è incardinato per i reati, anche associativi, inerenti traffico di rifiuti, gestione illecita di rifiuti, inquinamento ambientale, falso in registri e in atto pubblico, frode in pubbliche forniture e truffa aggravata , con conseguente illecito arricchimento dei gestori locali del servizio e pari danno dei Comuni.

  2. #2
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    Predefinito Re: Il processo sullo scandalo della maxi truffa della gestione dei rifiuti in Umbria

    La chiusura della discarica perugina di Borgogiglione in particolare ha causato gravi problemi ed una gestione fortemente caotica dei rifiuti in Umbria per tutto il 2018.
    Perugia infatti non potendo piu utilizzare quella discarica per mesi e mesi ha continuato a inviare buona parte dei suoi rifiuti a Città di Castello mettendo però in crisi l'impianto tifernate al punto che la Giunta ed il consiglio comunale di Città di Castello all'inizio di gennaio ha rifiutato di continuare ad accogliere i rifiuti di Perugia sostenendo che se si continuava a quel ritmo anche la loro discarica cittadina si sarebbe bloccata. Di fronte alle difficoltà ed al rischio di un esaurimento del sistema regionale dei rifiuti il 6 gennaio 2019 è stata finalmente riaperta parzialmente la discarica perugina di Borgogiglione. «hanno accertato che, su tale parte sommitale dell’area di discarica e con le modalità illustrate nel progetto presentato dal gestore il 31 dicembre 2018, lo smaltimento dei rifiuti può avvenire in condizioni di sicurezza». Non tutto è però risolto visto che ancora non è stato soddisfatto «l’obbligo di presentare il progetto di consolidamento dell’argine di contenimento della discarica, posto in capo al gestore nel mese di ottobre 2018 a seguito delle risultanze degli studi e dei monitoraggi eseguiti sulla stabilità della discarica commissionati dal gestore del servizio, Gest srl».Naturalmente è cominciato il solito "scaricabarile"tra le istituzioni per dire che la colpa della caotica gestione è di altri e non propria.
    La giunta regionale ha infatti dichiarato in un comunicato stampa: "se ci sono ritardi non sono certo addebitabili alla Regione. Poco può fare la Regione se i gestori degli impianti non sono in grado di presentare i progetti, o li presentano in ritardo o incompleti della documentazione necessaria. Altri, in particolare amministratori di società partecipate e proprietari di impianti, devono vigilare e richiamare i gestori a rispettare i loro doveri, a tutela dei cittadini che pagano il servizio».
    Ultima modifica di C@scista; 08-01-19 alle 14:05

 

 

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