......il bello è che il direttore de ll Fatto Quotidiano critica (giustamente) quotidianamente le censure anti-5 Stelle alla Rai e nei "giornaloni" filo piddino-berlusconiani ma poi, quando si fa ironia sui grillini, pratica la stessa censura sul suo quotidiano.
Tutto nasce da una vignetta di Vauro in cui fa dell'ironia sul cosiddetto Ministro (ormai più una macchietta) delle infrastrutture Toninelli e che Travaglio si è guardato bene dal pubblicare:
Da https://www.corriere.it/politica/18_...c7a1d976.shtml
«Una censura». «No, una vignetta sbagliata». È botta e risposta tra il vignettista Vauro e il direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio. Uno scontro che nasce dalla mancata pubblicazione, sul giornale in edicola sabato, di un disegno satirico con tema la Tav che metteva nel mirino il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli. Vauro l’ha inviata ma il direttore gli ha risposto che non l’avrebbe pubblicata perché a suo avviso conteneva un’informazione sbagliata. Il disegnatore non l’ha presa bene e ha postato la vignetta incriminata sul suo profilo Facebook parlando di censura.
La giustificazione? Più meschina e vomitevole della censura stessa!
Scrive, rispondendo a Vauro, il direttore de Il Fatto Quotidiano:
Questa è la vignetta che Vauro ieri ci ha inviato e che mi sono permesso di contestare perché è sbagliata, cioè basata su un fatto non vero: e cioè che Toninelli (su cui i nostri vignettisti Vauro, Mannelli, Natangelo, Mora, Franzaroli, Disegni e anche, più modestamente, il sottoscritto si sono esercitati con frizzi e lazzi come e quando volevano) si sia convertito da No Tav a Boh Tav. Se Vauro leggesse il giornale che ospita le sue vignette, saprebbe che è in corso un’analisi costi-benefici sul Tav come su tutte le opere pubbliche, disposta da Toninelli, al termine della quale il governo valuterà quali opere siano utili e quali inutili. E, a quanto ci risulta, l’analisi sul Tav dirà che è totalmente inutile e diseconomico».
Ipocrisia allo stato puro!!!!!!
Infatti i 5 Stelle hanno fatto del NO TAV uno dei loro principali e imprescindibili cavalli di battaglia (per loro il TAV doveva essere bloccato senza discussioni, senza dubbi, punto e basta) mentre non solo se si attua la cosiddetta analisi costi-benefici per valutare la fattibilità si utilizza un subdolo e ipocrita escamotage per spostare in avanti la decisione e non rompere con i leghistisi, ma soprattutto si apre alla possibilità di dare il via alla costruzione di un tunnel per il quale i grillini si erano, come per il Tap, battuti contro. Del resto se in campagna elettorale si fa la battaglia contro un'opera si presuppone che l'analisi sia già stata fatta. Ergo, decidere di aprire questo procedimento equivale ad ammettere che per anni si è fatta una battaglia senza sapere di che cosa si stava parlando e solo per prendere consensi elettorali. Insomma se fossero stati coerenti una volta arrivati al governo i 5 Stelle avrebbero dovuto, sic et simpliciter, dichiarare la fine dell'opera ossia senza aspettare nessuna analisi.
Sempre Travaglio aggiunge:
https://www.corriere.it/politica/18_...c7a1d976.shtml
«Queste banali osservazioni hanno molto irritato Vauro, che mi ha sfidato a non pubblicare la sua vignetta. E io, essendo il direttore del Fatto (che è un giornale, non una buca delle lettere), ho raccolto volentieri la sfida. Lui se n’è lagnato su Fb, facendone un caso di Stato. Ecco dunque a voi la vignetta del presunto scandalo, casomai qualcuno provasse a spacciare per censura la normale decisione di un direttore di contestare a un collaboratore un fatto non vero.
Vauro: «Travaglio non si batte più per la libertà di satira»
Su Facebook Vauro ha postato la sua controreplica: «Io al contrario ritengo che il M5s e Toninelli abbiano messo in atto una strategia di temporeggiamento per non incrinare il loro “ contratto” con la lega. Ritengo che l’attesa dei risultati della commissione sui costi-benefici faccia parte di questa strategia. Il M5s aveva fatto del no alla TAV una bandiera in campagna elettorale ,il che avrebbe potuto legittimamente far pensare che il Movimento avesse già fatto un bilancio riguardo all’opera, altrimenti ha lanciato uno slogan senza aver conoscenza della questione. I dubbi sul rapporto costi - benefici sono sorti solo quando si sono seduti al governo? La storia della Tap e dell’ILVa di Taranto almeno un vago sospetto dovrebbero suscitarlo. Di sicuro la mia interpretazione può essere errata.Il tempo dirà se ha ragione Travaglio o io.Detto questo io non ho parlato di censura ho scritto decisione di non pubblicare. Tale decisione rientra in pieno nelle prerogative di un direttore, c’è però anche il diritto di un redattore , quale io sono, di contestare tale decisione. Cosa che ho fatto portando a conoscenza dei fatti chi sta leggendo questo mio post. Mai in più di quarant’anni di lavoro da vignettista ho accettato di subire passivamente decisioni sulle quali non ero daccordo e non comincerò certo oggi. Con Travaglio e con Santoro ho condiviso grandi battaglie per la libertà di satira (Anche di quella che non incontra il nostro gusto) mi consento dunque semplicemente un pò di amarezza nel dover constatare che Marco non è più dalla stessa parte del fronte».
Attendiamo con ansia qualche articolo della nostra "amica" a 5 Stelle sempre pronta a giustificare tutte le porcate dei pentavenduti e dei loro sodali...........