La parcellizzazione imprenditoriale, un problema di cui non si parla

[Fiumano]

Io sono titolare da qualche anno di una microimpresa (siamo in tre), ritengo però che un tessuto economico per essere competitivo debba essere differenziato.

Ci vuole insomma di tutto (di tutte le taglie d’impresa) un po’, con la pmi a fare da base al tutto.

[Conte Oliver]

Alitalia è una grande impresa.
la nostra è una media azienda (<200 dipendenti).

penso che facciamo molto meglio al paese noi che loro.

ma magari mi sbaglio, sia chiaro.

Un baraccone prenditoriale/statale, gestito sempre da magnager, al cui confronto pure la Cenci&Vetri di Vattelapesca è piu' efficiente, non mi sembra un esempio calzante

ma qui è bene evitare fraintendimenti, il confronto non è quello Multinazionali-Resto de Mondo, ma tra microimprese-Resto del mondo

Un azienda di 50/60 persone è già bella grossa e puo avere la dimensione giusta, se opera in un preciso segmento di mercato

[Conte Oliver]

Quelle molto piccole ^^
Anche quelle artigiane, o con quattro-cinque dipendenti

aziende artigiane che producono oggetti di nicchia/molto specilizzati, in piccoli volumi, hanno un senso

ma qui il punto è diverso, è ovvio che un sistema economico frantumto in piccolissime aziende limita gli investimenti ed è meno efficiente

[Conte Oliver]

L'impresa è come il cazzo. Le dimensioni sono relative. Non largo che otturi, non lungo che tocchi, ma duro che duri.

corretto, alla fine dipende solo dai volumi minimi che deve generare, per essere competitivo

basta vedere ai consolidamenti avvenuti in tanti settori, che spesso ci hanno visto solo come prede

[Conte Oliver]

Specifica cosa intendi con quel "le".

Se intendi le grandi aziende, hai pienamente ragione. Che hanno messo i testa ai governanti (ma, a quanto vedo, anche a parecchi cittadini, come dimostra questa discussione) che solo il grande è bello, e quindi solo il grande va aiutato.

I piccoli devono essere strangolati nella culla, come Romolo e Remo.

Abbiamo nel sangue la maledizione di Rea Silvia.

nelle italia delle corporazioni, delle licenze e dell'evasione fiscale legalizzata, mi sa che ti sei perso qualcosa

Il punto è quanto un azienda conti sull'aiuto dello Stato, sotto qualuqnue forma, per stare in piedi, ma io questa volontà poltica di far fuoi i piccoli/medi non l'ho mai vista

se poi mi parli di mancanza di cutura d'impresa, in un paese dove chi ha voglia di fare è soffocato da leggi e leggine e si porta sulle spalle l'italia corporativa, clientelare e parassitaria, concordo

ma il discriminante non è certo la dimensione, ma solo sei fa parte dei prenditori o operi in mercati competitivi; anzi, un piccolo riesce meglio a nascondersi al fisco

[Undertaker]

Senza le PMI lo stato sarebbe morto decenni fa...

[seneca]

Sul punto che un piccolo riesca meglio a nascondersi al fisco avrei dei dubbi, forti. Al contrario, invece, appare certo che l'Italia abbia subìto una deindustrializzazione massiccia, sia per volontà politica che per incapacità manageriali. Questo è certificato anche dal fatto che sono sparite le grandi scuole di managment (Fiat, Eni, Olivetti, Iri, etc.), altra concausa per cui si è rimasti piccoli. Nemmeno a parlare delle mancate assunzioni di personale ad alta specializzazione, sia per il motivo che tutti dovrebbero essere occupati (anche coloro con mansioni più modeste), sia per la comparsa di numerose società che offrono servizi specialistici alle piccole imprese, che sono andate via via aggiungendosi ad esse.
Sono dell'avviso che troppi incentivi, diversificati in mille rivoli, abbiano già operato una deselezione favorendo chi è bene addentro ai meccanismi politico-burocratici, a scapito degli altri, dei competenti in produzione ad esempio.
La volontà politica di uccidere il piccolo esiste ed è vera, numerosi esempi potrebbero farsi, a volte camuffati con la finta scappatoia dei consorzi (diversi SSR, sanità). Non considerando, tuttavia, che i consorzi dovrebbero consentire, favorire, attività destinata esclusivamente ad uno scopo mutualistico. Cioè, permettere ai consorziati di esercitare la propria attività usufruendo di vantaggi economici derivanti da servizi, beni e prestazioni ottenuti a prezzi inferiori, ad esempio. Diversamente le grandi società conseguono uno scopo direttamente ed esclusivamente lucrativo, troppo spesso favorendo politiche tendenti alla eliminazione, ex lege, dei c.d. scassacaxxi piccoli (s'iniza con l'elencazione di tutte possibili malefatte di pmi, facendole assomigliare, se non individuare, gusto con il maligno). Quindi, via: tutti a spostare pacchi da Amazon, ingegneri compresi (ma assunti!) e... bene così.

Per chi fosse interessato sul big is good, consigliere di leggersi il discorso di Eugenio Cefis agli Ufficiali dell'accademia di Modena, 1972. E' difficile a trovarsi, ma c'è.

[Conte Oliver]

Sono dell'avviso che troppi incentivi, diversificati in mille rivoli, abbiano già operato una deselezione favorendo chi è bene addentro ai meccanismi politico-burocratici, a scapito degli altri, dei competenti in produzione ad esempio.

Il problema politico a tutto qua, la dimensione non centra nulla

a proposito poi della politica che favorisce i grandi a discapito dei piccoli..fresca fresca
https://www.repubblica.it/economia/2...ene-214299421/

[seneca]

Il problema politico a tutto qua, la dimensione non centra nulla
...

Uh, devo farti l'elenco delle grandi aziende italiane, anche d'eccellenza (soprattutto d'eccellenza) le quali, sia pure nate per mano pubblica (e solo pubblica) hanno fiorito durante il periodo, anche cronologico dell'Iri, e che sono scomparse con le privatizzazioni?

[robert jordan]

Le imprese piccole sono inefficienti, tendono al nero, allo sfruttamento della manodopera, sono sottopatrimonializzate, non assumono laureati nè fanno ricerca

i partiti, compresi quelli di sto governo, invece di risolvere il problema e promuovere le fusioni di aziende insistono nel tessere le lodi del "piccolo è bello" mentre non è bello per niente

non e' vero che "i partiti....".
Visco (vincenzo) aveva messo in cantiere una serie di misure per indirizzare il problema, secondo governo prodi.
poi grazie a quelli "piu' di sinistra" il prodi 2 cadde, e tremonti immediatamente cancello' le norme che favorivano la patrimonializzazione, le aggregazioni societarie eccetera