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    Predefinito Il Presidente regionale Mario Oliverio (Pd) indagato: abuso d’ufficio per il trasfer

    Calabria, il governatore Mario Oliverio (Pd) indagato: abuso d’ufficio per il trasferimento di un dipendente

    Sotto inchiesta con il presidente regionale c’è anche l’ex sindaco di Acquaro, Giuseppe Barillaro (ex Udc oggi vicino al Pd). È lui il dipendente che, stando all’inchiesta, sarebbe stato favorito per motivi politici


    Avrebbe trasferito un dipendente del Comune di Francica, in provincia di Vibo Valentia, negli uffici di Calabria Verde. Il tutto per motivi politici. Assieme ad altre cinque persone, il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio (Pd) è indagato per due ipotesi di abuso d’ufficio. Nel registro degli indagati con il governatore calabrese c’è anche l’ex sindaco di Acquaro, Giuseppe Barillaro (ex Udc oggi vicino al Pd). È lui il dipendente che, stando all’inchiesta, sarebbe stato favorito. L’avviso di garanzia è stato notificato stamattina dalla Procura di Catanzaro che ha chiuso le indagini e adesso aspetta che il presidente della Regione decida se farsi interrogare per poi valutare l’eventuale richiesta di rinvio a giudizio.

    Sul piano formale il dipendente sarebbe stato trasferito per esigenze organizzative. Motivazioni che non convincono il procuratore capo Nicola Gratteri, i suoi aggiunti Vincenzo Capamolla e Giovanni Bombardieri (da poco nominato procuratore di Reggio Calabria) e il sostituto Alessandro Prontera. Secondo i pm, infatti, non sono stati rispettati gli aspetti legali connessi al trasferimento del dipendente che è stato anche sindaco del Comune di Acquaro e consigliere provinciale di Vibo Valentia. Non ci sarebbero stati, stando all’indagine condotta dalla guardia di finanza, i presupposti per il comando del dipendente del Comune di Francica a Calabria Verde. Piuttosto, il trasferimento del soggetto sarebbe stato finalizzato a creare una condizione di vantaggio per Barillaro e anche per i soggetti che l’avevano attivata cioè il presidente della Regione Oliverio.

    Per quest’ultimo il vantaggio sarebbe stato politico grazie al consenso elettorale che Barillaro poteva orientare in provincia di Vibo Valentia. Il dipendente è stato comandato a Calabria Verde nel 2014, quando Oliverio è stato eletto alla Regione. Il trasferimento è stato poi prorogato l’anno successivo. Ecco perché, secondo la Procura, sono due gli abusi d’ufficio commessi dall’esponente del Partito democratico. “Mi è stato notificato oggi dalla Guardia di finanza – ha affermato il governatore – un avviso di chiusura delle indagini preliminari. Con gli atti mi viene contestato il reato di abuso d’ufficio in relazione al proseguimento di un distacco del signor Barillaro Giuseppe, dipendente del Comune di Francica (Vibo Valentia), presso l’azienda Calabria Verde. Considerandomi estraneo ai fatti contestati confido di chiarire quanto prima la mia posizione nelle sedi competenti”. Tornando a Barillaro, il giovane ex sindaco di Acquaro era salito agli onori della cronaca politica nel 2016 quando durante un consiglio comunale aveva dichiarato: “Non celebrerò le nozze tra gay”.
    https://www.ilfattoquotidiano.it/201...972/#cComments

    un governatore del PD indagato? ma che strano....

  2. #2
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    Predefinito Re: Calabria, il governatore Mario Oliverio (Pd) indagato: abuso d’ufficio per il tra

    uno del pd indagato, dove sarebbe la novita'?
    Le guerre sono fatte da persone che si uccidono senza conoscersi, per gli interessi di persone che si conoscono ma non si uccidono.
    (Pablo Neruda - Attribuita)

  3. #3
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    Predefinito Re: Calabria, il governatore Mario Oliverio (Pd) indagato: abuso d’ufficio per il tra

    Ecco come si rovina l'immagine del gran partito le cui ascendenze rimontano a Gramsci, Togliatti, Berlinguer!

  4. #4
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    Predefinito Re: Il Presidente regionale Mario Oliverio (Pd) indagato: abuso d’ufficio per il tras

    https://www.ilfattoquotidiano.it/201...fioso/4841130/

    Inchiesta appalti, obbligo di dimora per il presidente della Calabria Oliverio: “Abuso d’ufficio aggravato dal metodo mafioso”
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  5. #5
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    Predefinito Abuso d’ufficio aggravato dal metodo mafioso contestato al presidente della regione

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  6. #6
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    Predefinito Re: il presidente della Calabria Oliverio: Abuso d’ufficio aggravato dal metodo mafio

    I dettagli dell’inchiesta saranno illustrati dal procuratore Nicola Gratteri nel corso di una conferenza stampa che si terrà a Catanzaro al comando provinciale delle fiamme gialle. Nell’operazione di oggi sarebbero stati arrestati anche l’ex sindaco di Pedace Marco Oliverio. Su richiesta della Dda, infine, sarebbero scattate le manette per l’imprenditore Giorgio Barbieri, impegnato nella realizzazione della funivia di Lorica, che secondo gli inquirenti sarebbe la testa di ponte del clan guidato dal boss Franco Muto, detto il “re del pesce”.

  7. #7
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    Predefinito Il presidente della Calabria è indagato per abuso d'ufficio

    Il Post

    Il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio è indagato per abuso di ufficio in un’inchiesta coordinata dal procuratore antimafia di Catanzaro Nicola Gratteri che coinvolge anche imprenditori legati alla ‘ndrangheta. Ad Oliverio è stato imposto oggi l’obbligo di dimora nel paese di San Giovanni in Fiore in provincia di Cosenza, dove ha la residenza. Insieme ad Oliverio, eletto presidente della regione nel 2014 con il Partito Democratico, gli indagati sono in tutto sedici, e per alcuni di loro è stata ipotizzata anche l’aggravante del metodo mafioso per avere agevolato la cosca di ‘ndrangheta Muto di Cetraro.


    Oliverio è accusato di aver gestito in maniera irregolare due appalti. Il primo riguarderebbe una località sul Mar Tirreno in provincia di Cosenza, il secondo riguarda invece la riqualificazione degli impianti sciistici di Lorica, sempre in provincia di Cosenza. A quanto pare, questi appalti sarebbero stati assegnati senza rispettare tutte le regole. Ad ottenerli sarebbero stati imprenditori con legami con gruppi affiliati al crimine organizzato. Scrive Repubblica:

    L’appalto già in passato era finito al centro di un’indagine che aveva rivelato come i clan Muto, di Cetraro, e Piromalli di Gioia Tauro, avessero creato un vero e proprio cartello di ditte per aggiudicarsi in via diretta o indiretta i maggiori appalti in tutta la Calabria. Nel cosentino, hanno scoperto gli investigatori, il gruppo di riferimento sarebbe stato proprio quello dei Barbieri. Nel corso dell’indagine erano stati individuati anche trasferimenti diretti di denaro da uomini di Franco Muto, il boss di Cetraro che sul controllo del mercato ittico ha costruito il proprio impero. Da un’intercettazione ascoltata nel corso di quell’inchiesta erano emersi contatti fra il governatore Mario Oliverio e uno degli uomini di riferimento per i clan nel mondo degli appalti, Giorgio Morabito.

    Il presidente Oliverio ha respinto le accuse ricevuto e ha detto che gli appalti di cui si occupa l’inchiesta erano stati assegnati prima che diventasse presidente della Regione. In un comunicato diffuso dalle agenzie ha fatto sapere: «Di fronte ad accuse infamanti ho deciso di fare lo sciopero della fame».

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    Predefinito Re: Il presidente della Calabria è indagato per abuso d'ufficio

    Citazione Originariamente Scritto da Rotwang Visualizza Messaggio
    Il Post

    Il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio è indagato per abuso di ufficio in un’inchiesta coordinata dal procuratore antimafia di Catanzaro Nicola Gratteri che coinvolge anche imprenditori legati alla ‘ndrangheta. Ad Oliverio è stato imposto oggi l’obbligo di dimora nel paese di San Giovanni in Fiore in provincia di Cosenza, dove ha la residenza. Insieme ad Oliverio, eletto presidente della regione nel 2014 con il Partito Democratico, gli indagati sono in tutto sedici, e per alcuni di loro è stata ipotizzata anche l’aggravante del metodo mafioso per avere agevolato la cosca di ‘ndrangheta Muto di Cetraro.


    Oliverio è accusato di aver gestito in maniera irregolare due appalti. Il primo riguarderebbe una località sul Mar Tirreno in provincia di Cosenza, il secondo riguarda invece la riqualificazione degli impianti sciistici di Lorica, sempre in provincia di Cosenza. A quanto pare, questi appalti sarebbero stati assegnati senza rispettare tutte le regole. Ad ottenerli sarebbero stati imprenditori con legami con gruppi affiliati al crimine organizzato. Scrive Repubblica:

    L’appalto già in passato era finito al centro di un’indagine che aveva rivelato come i clan Muto, di Cetraro, e Piromalli di Gioia Tauro, avessero creato un vero e proprio cartello di ditte per aggiudicarsi in via diretta o indiretta i maggiori appalti in tutta la Calabria. Nel cosentino, hanno scoperto gli investigatori, il gruppo di riferimento sarebbe stato proprio quello dei Barbieri. Nel corso dell’indagine erano stati individuati anche trasferimenti diretti di denaro da uomini di Franco Muto, il boss di Cetraro che sul controllo del mercato ittico ha costruito il proprio impero. Da un’intercettazione ascoltata nel corso di quell’inchiesta erano emersi contatti fra il governatore Mario Oliverio e uno degli uomini di riferimento per i clan nel mondo degli appalti, Giorgio Morabito.

    Il presidente Oliverio ha respinto le accuse ricevuto e ha detto che gli appalti di cui si occupa l’inchiesta erano stati assegnati prima che diventasse presidente della Regione. In un comunicato diffuso dalle agenzie ha fatto sapere: «Di fronte ad accuse infamanti ho deciso di fare lo sciopero della fame».
    uno sciopero della fame come quello di del rio per lo ius soli? ha digiunato una mattina e poi di corsa ad alba a strabufarsi di tartufi.

  9. #9
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    Predefinito Re: Il presidente della Calabria Oliverio: Abuso d’ufficio aggravato dal metodo mafio

    Oliverio indagato, “fondi ad azienda in cambio di stop a lavori per danneggiare sindaco: è lotta politica con soldi pubblici”

    Il governatore dem della Calabria colpito dall'obbligo di dimora in un'inchiesta della procura di Catanzaro. L'accusa è abuso d'ufficio: secondo gli investigatori, sbloccò 4,2 milioni di euro legati ai lavori sugli impianti di sci a Lorica in maniera "anomala". E ci fu una "controprestazione": la stessa ditta stava svolgendo i lavori in una piazza a Cosenza e gli fu chiesto di fermarsi per danneggiare il sindaco di centrodestra. Il gip: "Rapporto di scambio può ben sconfinare nel terreno della corruzione". Lui: "Accuse infamanti, sciopero della fame"

    Una “lotta politica deteriore” giocata con i soldi pubblici, erogati anche senza giustificazione, e le ‘pressioni’ per rallentare lavori affidati alla stessa impresa a Cosenza, all’epoca amministrata da avversari politici, che a loro volta si erano interessati per fermare tutto evitando che a inaugurare le opere non fossero loro. Tanto che i funzionari pubblici, ‘venduti’ agli interessi degli imprenditori il cui unico obiettivo era “rastrellare quanto più denaro pubblico possibile”, la spiegavano così, riferendosi a politici e rappresentanti istituzionali: “Sono come i delinquenti, ti ricattano, tu ci chiedi un favore a loro e loro subito ti ricattano”. A rimetterci, tra ritardi e infrastrutture incomplete o inutilizzabili perché non in sicurezza, era la “disgraziata Calabria”, come la definiscono alcuni degli indagati in un’intercettazione telefonica.

    Barbieri, il mattatore degli appalti vicino alla cosca
    È questo il quadro che emerge dall’inchiesta della Guardia di finanza, coordinata dal procuratore Nicola Gratteri, dagli aggiunti Vincenzo Capomolla e Vincenzo Luberto e dal pm Alessandro Prontera, che ha portato in carcere l’imprenditore Giorgio Ottavio Barbieri, ritenuto la testa di legno del boss Franco Muto di Cetraro, e ai domiciliari altre sette persone, compresi dirigenti pubblici. Era Barbieri il mattatore degli appalti, finanziati con i fondi comunitari, e gestiti dalla Regione Calabria. In particolare gli impianti sciistici Lorica-Camigliatello, il cuore dell’inchiesta che è arrivata a colpire il presidente della Regione, Mario Oliverio, esponente del Partito Democratico, per il quale è stato disposto dal gip l’obbligo di dimora.
    La decisione di Oliverio e il “contributo” di Adamo e Bruno Bossio
    Secondo gli inquirenti, nonostante fosse a conoscenza della situazione finanziaria deteriorata della sua azienda, era comunque intervenuto in favore di Barbieri garantendo “l’indebita percezione di capitale pubblico a fronte di opere ineseguite o comunque non funzionali”, scrive il gip Pietro Carè nell’ordinanza di applicazione delle misure cautelari, con un finanziamento aggiuntivo di 4,2 milioni di euro, deliberato dalla Giunta regionale il 13 maggio 2016. Come “controprestazione”, secondo gli inquirenti, aveva chiesto di rallentare i lavori in piazza Belotti a Cosenza, dove governava la giunta di centrodestra presieduta dal sindaco Mario Occhiuto, grazie anche al “contributo causale” degli esponenti del Pd Nicola Adamo ed Enza Bruno Bossio, rispettivamente ex ed attuale parlamentare, entrambi non indagati.

    L’accusa di abuso d’ufficio. Il gip: “Può ben sconfinare in corruzione”
    Oliverio è accusato di abuso d’ufficio e per lui i pm avevano chiesto i domiciliari. Richiesta respinta dal gip che ha disposto l’obbligo di dimora nel suo comune di residenza. Allo stesso tempo, però, il giudice usa parole durissime nei suoi confronti. Spiegando che il fine primo del governatore sarebbe stato quello della “lotta politica sebbene di quella più deteriore che si possa immaginare provenire da parlamentari o ex parlamentari della Repubblica”, ad avviso di Carè, “non si può trascurare come essa si inserisca in un rapporto di scambio” con Barbieri che “appare riduttivo definire clientelare, potendo ben sconfinare nel terreno della corruzione“.
    La replica: “Sciopero della fame, io sono sempre trasparente”
    Il governatore ha definito le accuse “infamanti” annunciando lo sciopero della fame: “La mia vita e il mio impegno politico e istituzionale sono stati sempre improntati al massimo di trasparenza, di concreta lotta alla criminalità, di onestà e rispettosa gestione della cosa pubblica. I polveroni sono il vero regalo alla mafia – fa sapere Oliverio – Tra l’altro l’opera oggetto della indagine non è stata appaltata nel corso della mia responsabilità alla guida della Regione. Quanto si sta verificando è assurdo. Non posso accettare in nessun modo che si infanghi la mia persona e la mia condotta di pubblico amministratore”.
    “4,2 milioni di euro una vistosa anomalia”
    Di tutt’altro avviso è il giudice per le indagini preliminari nel ricostruire la genesi di quella delibera di Giunta proposta da Oliverio che ha portato a stanziare 4,2 milioni di euro a Barbieri per opere complementari legate agli impianti sciistici di Lorica-Camigliatello. Una “vistosa anomalia” perché quell’investimento viene ammesso nonostante sia stato richiesto fuori dai termini e “neppure ancora formalmente ammessi”. Nonostante, annota il gip, diversi mesi prima il presidente della Regione avesse effettuato un sopralluogo sul cantiere di Lorica, “circostanza nella quale prende personalmente contezza (ove mai non l’avesse fatto in precedenza) del ritardo dei lavori e della minima contribuzione del privato”. Stando alle intercettazioni, infatti, l’impresa di Barbieri aveva sborsato “circa 28mila euro su oltre 13 milioni” e comunque Oliverio “promette” nuovi “corposi finanziamenti pubblici” per la costruzione di un albergo-rifugio che voleva simile a una struttura che aveva visto sul lago di Garda.

    La “piena disponibilità del presidente” e la “controprestazione”
    Non ci sono intercettazioni che lo riguardano, ma secondo il gip il quadro delineato dai dialoghi degli altri indagati e quanto risulti negli atti predisposti dalla sua Giunta è inequivocabile. Il giudice cita, tra le altre conversazioni ascoltate dai finanzieri, quella del 2 marzo di due anni fa. Dopo un incontro con Oliverio, uno degli indagati parla a Barbieri di “miracoli grossissimi” grazie al faccia a faccia. “Trova conferma – si legge nell’ordinanza – la piena disponibilità del presidente a portare avanti a “tambur battente” i progetti presentati dal concessionario privato (senza neppure considerare la necessità di dover espletare una gara pubblica e la possibilità che se l’aggiudichi un’altra impresa) ma emerge per la prima volta la necessità di una “controprestazione”, ovvero il rallentamento dei lavori del cantiere di piazza Bilotti a Cosenza”.

    “Ti devi fermare su piazza Bilotti”. E le “interferenze incrociate”
    La necessità, si evince dalle carte, è quella di non permettere al sindaco uscente del capoluogo di provincia, Mario Occhiuto, di inauguararla. Si tratta di una delle opere più importanti volute dal sindaco-architetto che sta portando avanti proprio l’impresa di Barbieri. L’imprenditore finito in carcere e un dirigente pubblico parlano di “ordine di scuderia” e “tassativo”. “Io ho avuto una riunione con il presidente ed il presidente m’ha detto ‘Ti devi fermare su piazza Bilotti’“. E l’indagato “confida di sentirsi pressato, quasi “costretto” ad assecondare la richiesta “bipartisan” della politica (“ti ricattano, tu ci chiedi un favore a loro e loro subito ti ricattano”) per non subire ritorsioni”.

    Le richieste “bipartisan”: “Così sono tutti felici e contenti”
    Bipartisan perché alla fine – stando alla ricostruzione degli inquirenti – le presunte “pressioni” sono arrivate anche da Occhiuto, che nel frattempo era stato sfiduciato e non voleva che a inaugurare l’opera fosse il commissario prefettizio. Così Barbieri e l’altro indagato discutono della “necessità di chiedere una proroga del termine finale dei lavori” rispetto “al quale erano già in ritardo”. Una richiesta, scrive il gip, “che già andava incontro ai desiderata di Occhiuto e di Oliverio (“Però già tenendo questo ritmo sono tutti felici e contenti…”) e che allo stesso tempo “sarebbe stata utile per poter intercettare i finanziamenti promessi da Oliverio”. “Una parentesi di 3 mesi, 4 mesi che ci serve ad hoc per quello che dobbiamo fare naturalmente”, si dicono al telefono.

    E gli impianti di Lorica alla fine avevano “problemi di sicurezza”
    Ovvero i lavori a Lorica, il cuore dell’inchiesta, che stando alle intercettazioni degli indagati il governatore voleva pronti “entro gennaio”. Così si “assiste ad una vera e propria corsa al collaudo” degli impianti, caratterizzata “da continue sollecitazioni ed interferenze della parte politica” per “accelerare le operazioni”. Durante le verifiche del collaudatore esterno ed il collaudo tecnico da parte dell’Ufficio speciale trasporti e impianti fissi, unità periferica del ministero delle Infrastrutture, emergono “gravi problematiche di sicurezza” che “si manifestano all’atto di mettere in funzione gli impianti”. Una conseguenza “inevitabile”, secondo il giudice, “dell’approssimazione e della fretta che avevano connotato l’intervento sin dalla sua progettazione”.
    https://www.ilfattoquotidiano.it/201...blici/4842569/

    buona lettura, piddini!

  10. #10
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    Predefinito Abuso d’ufficio aggravato dal metodo mafioso contestato al presidente della regione

    Oliverio iniziato lo sciopero della fame
    Legale Governatore già depositato ricorso a tribunale riesame
    © ANSA

    (ANSA) - COSENZA, 18 DIC - Ha iniziato da subito, così come aveva annunciato ieri, lo sciopero della fame per protestare contro quelle che ha definito "accuse infamanti", il governatore della Calabria Mario Oliverio, del Pd. Già da ieri sera, secondo quanto riferito da ambienti a lui vicini, il presidente della Regione, si alimenta solo con acqua. Oliverio è sottoposto all'obbligo di dimora nel comune di residenza, San Giovanni in Fiore, in esecuzione di un'ordinanza del gip distrettuale di Catanzaro su richiesta della Dda del capoluogo calabrese, perché accusato di abuso d'ufficio in relazione ad un'inchiesta su presunte irregolarità nella gestione di appalti pubblici.
    L'avvocato di Oliverio, Enzo Belvedere, intanto, ha già depositato il ricorso al tribunale della Libertà. "Siamo in attesa - ha detto - dell'interrogatorio di garanzia dinnanzi al Gip, durante il quale esporremo le nostre ragioni e metteremo in evidenza degli errori di interpretazione di alcuni elementi contenuti nell'ordinanza".

    Oliverio iniziato lo sciopero della fame - Calabria - ANSA.it
    Come dice il mio amico Dav: Sono con il Pd ed ero con il Pd. E nel Pd si può stare in maggioranza ed in minoranza a prescindere dai leader. Adesso io sono in minoranza.
    Ma il Pd è sempre il Pd.
    I AM PD

 

 
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