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    Predefinito Da dove deve ripartire la sinistra italiana

    La sinistra italiana (o quel che ne rimane) in questo momento se la passa malissimo. I leaderini (o aspiranti tali) di sinistra (o sedicenti tali) hanno poche idee e anche parecchio confuse. Le posizioni politiche degli ultimi governi targati PD sono posizioni che con la sinistra spesso hanno molto poco a che fare.
    Se non cambieranno immediatamente rotta e se cadranno nel tranello di continuare a insistere su temi divisivi, anzichè su temi che potrebbero ridare nuova linfa vitale alla sinistra italiana, Lega e 5 Stelle avranno lunga e facile vita.
    Cosa bisognerebbe fare? Prima di tutto un bel mea culpa. Poi bisognerebbe ripartire da sinistra. E qual è sempre stato il cavallo di battaglia della sinistra? Aspirare ad annullare le diseguaglianze sociali. Che fine ha fatto questo tema? Scomparso dall'agenda, non pervenuto. Non è tollerrabile che le diseguaglianze sociali siano costantemente cresciute negli ultimi anni ed è ancor meno tollerabile che sia successo anche durante i governi di centrosinistra.

    Piano piano è successo che un lavoratore non riuscisse più ad arrivare alla fine del meso col suo stipendio. Piano piano è successo che un piccolo imprenditore non riuscisse più ad avere accesso al credito. Nel nostro sistema di accesso al credito improvvisamente ci sono stati imprenditori di serie A e imprenditori di serie B. Improvvisamente a un imprenditore di serie A venivano dati soldi senza garanzie e a pagare la mancata restituzione di quei soldi, è stato l'imprenditore di serie B. Piano piano è successo che anche nelle nostre aziende si sono venuti a creare lavoratori di serie A e lavoratori di serie B, a parità di mansione. E quando il lavoratore di serie B prova chiedere un mutuo gli ridono in faccia. Il lavoratore di serie B è impossibilitato a fare programmi a lungo termine. Abbiamo assistito a un drastico calo delle nascite (senza soldi e senza casa come fai a mettere al mondo un figlio?). L'età media è diventata sempre più alta. E l'ipertutelato lavoratore di serie A è costretto ad andare in pensione sempre più tardi, rendendo sempre più difficile il ricambio generazionale.

    In questi anni abbiamo creato un sistema in cui la pensione dei genitori è il più efficace ammortizzatore sociale per i figli disoccupati o che lavorano occasionalmente. Un tempo era il lavoratore a prendersi cura dei genitori pensionati, ora è l'opposto! Nel frattempo, chi era ricco è diventato più ricco e chi era povero è diventato più povero. Le diseguaglianze sociali continuano a crescere. Ogni singolo taglio alla sanità, ogni singolo taglio all'istruzione, le rende sempre più marcate. Il centrosinistra deve ripartire da questo. Bisogna ricominciare a parlare di rimodulare gli scaglioni IRPEF, serve che le eventuali crisi vengano pagate da chi ha accumulato capitali e da chi può permettersi di pagare. Serve un'inversione di tendenza su tanti temi. Serve che la sinistra torni a fare la sinistra. Se il 60% della popolazione italiana ha meno del 15% della ricchezza nazionale, c'è qualcosa che non va e se il 20% più ricco possiede i due terzi della torta, significa che bisogna riequilibrare un minimo le cose. Non puoi lavorare ed essere comunque povero, non è accettabile. La sinistra deve tornare a proporre manovre capaci di riequilibrare un minimo la situazione e di redistribuire la ricchezza. C'è il rischio di fuga di capitali? Amen, va fatto lo stesso. La situazione allo stato attuale è ridicola. Ma la sedicente sinistra non se ne occupa e probabilmente effettivamente non se ne può occupare visto che il centrosinistra attuale è rappresentato ad esempio dall'ex assistente di Montezemolo, capiamoci, persona capacissima e stimabilissima, ma che non ha nulla di sinistra.

    Economia e lavoro vanno messe al centro dell'agenda politica. Bisogna battere costantemente su queste cose, bisogna fracassare i coglioni su questi temi allo stesso modo con cui la Lega fracassa il cazzo con gli extracomunitari e i 5 stelle con l'antipolitica. Bisogna gradualmente cercare di avvicinarsi ai paesi che mostrano meno diseguaglianze sociali. Bisogna imitare i paesi virtuosi, bisogna abbattere i fattori che rendono complicato avvicinarsi a quei paesi, bisogna iniziare un processo di netta inversione di tendenza.

    Ma vedo che nel PD si parla di tutt'altro... E anche la sinistra extraparlamentare (che spesso tratta questi temi) lo fa in modo approssimativo e comunque spesso con intento punitivo nei confronti dei ricchi. Siamo molto lontani dal trattare la questione come farebbe un serio partito socialdemocratico moderno. Molto lontani. Eppure battendo su certi temi ci sarebbe uno spazio politico ampissimo, a sinistra paradossalmente si sono aperte voragini che devono essere colmate in qualche modo. Fra l'altro sarebbe importante anche semplicemente fare opposizione battendo su quei temi. Credo sia di fondamentale importanza che vengano rimassi al centro dell'agenda politica al più presto. Abbiamo perso troppo tempo. E noi elettori di centrosinistra abbiamo perdonato troppo a lungo la nostra parte politica di riferimento che su questi temi ci ha tradito, la logica "del meno peggio" e della "mancanza di alternative" ha permesso al PD di agire con continuità politica col centrodestra.

  2. #2
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    Predefinito Re: Da dove deve ripartire la sinistra italiana

    Citazione Originariamente Scritto da gladiator82ct Visualizza Messaggio
    E anche la sinistra extraparlamentare (che spesso tratta questi temi) lo fa in modo approssimativo e comunque spesso con intento punitivo nei confronti dei ricchi.
    quindi rendere i lavoratori sempre più poveri è cosa buona e giusta, chiedere che i ricchi paghino le tasse è punitivo. SI farà molta strada se si continua a difenderli a oltranza, sicuramente...
    Una Cina, una Yugoslavia, una Russia, una Corea, una Palestina, un'Irlanda. E zero USA

 

 

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