Altro che federalisti....
Scavi in Adriatico, Galan contro Roma
La battaglia del metano: «La competenza è anche nostra, reagiremo»
VENEZIA — Avviso ai na*viganti dell’Alto Adriatico: sulla ripresa delle estrazio*ni di gas metano dal sotto*suolo marino, il Veneto non starà a guardare. Anzi: «Al momento opportuno, la Regione reagirà di conse*guenza ». Cioè facendo ri*corso alla Corte Costituzio*nale, come lascia intendere il governatore Giancarlo Galan, ricordando ai signo*ri di Roma che «si va a inci*dere sulle competenze attri*buite alle Regioni dall’arti*colo 117 della Costituzio*ne».
Insomma: il presidente della Regione - incrollabil*mente contrario al ritorno delle trivelle nel golfo di Ve*nezia - non ha firmato la di*chiarazione di resa. Tutt’al*tro. Sebbene in Senato, la scorsa settimana, sia passa*ta una norma che ha priva*to le Regioni del potere di veto sulle estrazioni, affi*dando allo Stato (e all’Eni) ogni decisione in nome del*l’interesse nazionale, Galan rimane sul campo di batta*glia. Con propositi bellico*si: «Non si tratta - avverte il
Una piattaforma per l'estrazione di gas nell'Alto Adriatico
governatore di palazzo Balbi - di essere statalisti o regionalisti. Si tratta, piut*tosto, del fatto che l’Eni, nel promuovere i suoi inte*ressi economici e i suoi pro*grammi di sviluppo, che so*no anche i nostri interessi e i nostri programmi, deve dare garanzie assolute con*tro il rischio che le coste ve*nete e veneziane sprofondi*no a seguito dell’estrazione di gas dai fondali dell’Adria*tico».
Come avvenne, in modo disastroso, nei decen*ni passati, prima che una legge - ora riveduta e cor*retta - vietasse le trivella*zioni a nord del Po. Il punto è proprio que*sto: garanzie scientifiche sul fenomeno della subsi*denza (così si chiama il pro*gressivo sprofondamento della terraferma rispetto al livello del mare, indotto dalle estrazioni nel sotto*suolo). Mette in chiaro il presidente della Regione, reclamando una doverosa neutralità degli studiosi chiamati a fornire il verdet*to: «Queste garanzie posso*no essere date soltanto da un gruppo di lavoro nomi*nato dal Governo e compo*sto da esperti indipendenti ( soprattutto indipendenti dall’Eni, ndr) e di ricono*sciuta fama internazionale. Il modello di riferimento c’è già ed è rappresentato dal precedente del Mose, un progetto studiato, valu*tato e approvato da cinque esperti internazionali». Per non dire del fatto che - sot*tolinea ancora Galan - ba*sterebbero pochi anni di at*tività del rigassificatore po*lesano per risolvere i pro*blemi energetici del Nord Est e di buona parte dell’Ita*lia. Su questo fronte, il gover*natore ha trovato la piena alleanza della Coldiretti del Veneto. Il presidente della maggiore organizzazione agricola regionale, Giorgio Piazza, è lapidario nel defi*nire le estrazioni di metano in Adriatico «un danno am*bientale e un spreco econo*mico».
Piazza ha argomenti consistenti: «Più di 180 mi*la ettari di terra veneta so*no tuttora sotto il livello del mare e per salvaguar*darli sono stati investiti i soldi dei cittadini e degli as*sociati dei consorzi di boni*fica: per difendere queste aree sono attive quasi tre*cento pompe idrovore, alcu*ne delle quali sono operati*ve 24 ore al giorno per 365 giorni l’anno. Invitiamo al*la responsabilità politica tutti i parlamentari veneti *conclude il presidente della Coldiretti - affinché vigili*no su qualsiasi iniziativa le*gislativa in materia». Il mondo politico, inve*ce, non sta tutto con Galan. A parte il fatto che è pro*prio il centrodestra, in am*bito nazionale, a sostenere le mire dell’Eni sui giaci*menti dell’Alto Adriatico, anche in questa partita si evidenzia l’ormai cronica divaricazione tra il governa*tore e il suo principale allea*to amministrativo, la Lega Nord. Il senatore trevigia*no del Carroccio, Gianpao*lo Vallardi, ha usato in pro*posito parole inequivocabi*li: «Intanto il discorso della subsidenza è tutto da dimo*strare. Ma anche al di là di questo, è assurdo vietare le trivellazioni nel nostro ma*re - ha argomentato Vallar*di - , nel momento in cui si sa che cento metri più in là si entra nelle acque territo*riali croate, in cui le attivi*tà di estrazione sono per*messe. Noi siamo fedeli al*la politica energetica tanto celebrata in questi giorni a proposito della figura di En*rico Mattei». Tradotto: an*che la Lega sta con l’Eni.
Alessandro Zuin
20 maggio 2009
Scavi in Adriatico, Galan contro Roma - Corriere del Veneto