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    Predefinito re: Vita est militia - Mostra all'Università cattolica dal 3 aprile al 3 agosto 2018

    [VITA EST MILITIA] Costantino il Grande



    Costantino il Grande

    Figlio del tetrarca Costanzo Cloro e dell’ostessa bitinia Sant’Elena, nacque a Naisso, in Mesia (attuale Serbia) nel 274; tetrarca a sua volta nel 306, sia pur contestato, nei complicati anni che seguirono l’abdicazione di Diocleziano riuscì ad imporsi come unico Sovrano dell’Occidente nel 313 ed infine, dopo aver ripetutamente sconfitto Licinio ad Adrianopoli, Crisopoli e Bisanzio, come unico Imperatore nel 324. Nel 312, la notte prima della battaglia contro Massenzio, figlio dell’augusto Massimiano ed usurpatore d’Italia, Africa, Rezia e Norico, vide ergersi in cielo una Croce, accompagnata dal cartiglio IN HOC SIGNO VINCES: e col cristogramma sul labaro e forse anche sugli scudi, Costantino affrontò il rivale a Ponte Milvio: Massimiano, sconfitto, precipitò nel Tevere. Ultimata la sua conversione, nel 313 promulgò insieme a Licinio l’editto di Milano, con cui stabiliva la libertà religiosa per ogni cittadino dell’Impero e svincolava l’Imperatore stesso dall’obbligo di prestar culto agli dei di Roma. Nel 325 patrocinò e presiedette il Concilio di Nicea e nel 326 incominciò la costruzione della nuova capitale dell’Impero, Costantinopoli. Alternando gesti efferati (come l’omicidio di Massimiano, di Licinio, della moglie Fausta e del figlio Crispo colpevoli d’incesto) a segni d’evidente devozione, egli mieté straordinarie vittorie militari e favorì in ogni modo la Chiesa, che per la prima volta entrò nei ranghi dell’amministrazione statale, fors’anche grazie alla controversa Donazione; anche se battezzato solo in punto di morte da un Vescovo ariano, è senza dubbio il primo grande Sovrano cattolico della storia. Morì a Nicomedia nel 337

    Fonte: https://www.radiospada.org/2018/04/v...ino-il-grande/

  2. #12
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    Predefinito re: Vita est militia - Mostra all'Università cattolica dal 3 aprile al 3 agosto 2018

    [VITA EST MILITIA] Teodosio il Grande



    Teodosio il Grande

    Nato a Cauca, in Ispagna, alla metà del IV secolo, era figlio d’un alto funzionario imperiale di nobili origini; fece una brillante carriera nell’esercito sino a divenire il miglior generale dell’Impero ed esser scelto da Graziano come Augusto d’Oriente dopo la morte di suo zio Valente sul campo di Adrianopoli (378); nel 383 riunificò Roma sotto il suo dominio. Poco dopo la sua ascesa al trono, aveva promulgato l’Editto di Tessalonica, con cui nel 380 aveva fatto del Cattolicesimo la religione ufficiale dell’Impero, obbligatoria per tutti i cittadini romani; nel 381 convocò il Primo Concilio di Costantinopoli, ove venne ampliato il Simbolo apostolico; negli anni successivi vietò reiteratamente il culto pagano. Devotissimo egli stesso e grande oppositore dell’Arianesimo e d’ogni altra eresia, dopo aver temporaneamente pacificato il confine nord-orientale permettendo ad alcuni Visigoti di stanziarsi ad ottime condizioni entro i confini dell’Impero in qualità di foederati e dopo aver posto fine all’usurpazione di Magno Massimo, accettò d’umiliarsi pubblicamente dinanzi a Sant’Ambrogio la notte di Natale del 390 per aver concesso ad un generale visigoto di compiere una sanguinosissima faida sui suoi nemici di Tessalonica; in seguito all’editto di Costantinopoli, che dava piena attuazione ai divieti di culto di dodici anni prima, dovette fronteggiare una grande insurrezione pagana, guidata da Virio Nicomaco Flaviano, che sconfisse nel 394 nella battaglia del Frigido (l’odierno Timavo), spegnendo così l’ultima scintilla del paganesimo romano. Morì l’anno successivo a Milano, dividendo definitivamente l’Impero tra i figli Onorio ed Arcadio.

    Fonte: https://www.radiospada.org/2018/04/v...sio-il-grande/

  3. #13
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    Predefinito re: Vita est militia - Mostra all'Università cattolica dal 3 aprile al 3 agosto 2018

    [VITA EST MILITIA] Costantino XI Paleologo



    Costantino XI Paleologo

    L’ultimo imperatore di Costantinopoli fu un grande generale, un eccellente combattente e un fine politico ma la sua più importante qualità fu di aver perseguito, in maniera sincera, il rientro degli Scismatici orientali (i cosiddetti ortodossi) nell’ovile della Santa Chiesa. Il Quattrocento per Bisanzio fu il secolo della fine e Costantino, nato nella Casata regnante dei Paleologhi, cercò di porre un freno al decadimento e, come un moderno Giosia, volle innanzitutto riformare la situazione religiosa del suo popolo. Quando era ancora principe, aiutò il fratello imperatore nel governo: mentre suo fratello Giovanni discuteva in Occidente la riunificazione del Clero Orientale con Roma, Costantino tenne a bada la popolazione che, istigata dal clero foziano, voleva arrestare la pacificazione. In seguito alla morte del fratello (31 ottobre 1448), Costantino fu acclamato dall’esercito ma non venne incoronato mai ufficialmente; i suoi rapporti stretti con la Santa Sede incrinarono quelli fra lui e il patriarca di Costantinopoli che si rifiutò di incoronarlo.

    Senza perdere tempo, il Basileus Costantino cominciò a chiedere rinforzi da tutto il Mediterraneo; ora che la Fede era comune non vi erano più ulteriori indugi per mandare truppe. Quando le truppe maomettane giunsero ad assediare Costantinopoli, nell’aprile del 1453, l’Imperatore disponeva di 5000 bizantini e 2000 latini, pronti ad affrontare gli oltre 200000 turchi. Per più di un mese, Costantino vanificò ogni tentativo turco di entrare in città, infliggendo durissime perdite agli ottomani. Quando poi questi ultimi sfondarono alla Porta di San Romano, il Basileus, senza temere per la sua vita, si pose a difendere la breccia con pochi fedelissimi, permettendo così a molta della popolazione di salvarsi. Cadde il 29 maggio 1453, all’età di 48 anni, circondato da seicento cadaveri di turchi. In segno di sfregio, venne decapitato, la sua testa posta sulla sommità di una colonna e il corpo gettato in una fossa comune.

    Fonte: https://www.radiospada.org/2018/04/v...-xi-paleologo/

  4. #14
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    Predefinito re: Vita est militia - Mostra all'Università cattolica dal 3 aprile al 3 agosto 2018

    [VITA EST MILITIA] Vardan Mamikonian



    Vardan Mamikonian

    Nato nella profonda Armenia, la storia di Vardan si inquadra nella secolare lotta fra Roma e i Persiani per il possesso della regione Caucasica. Tutte le guerre combattute fra questi due imperi, portavano a trattati di pace dove la parte vincitrice imponeva sul trono di Armenia un principe appartenente alla fazione che spalleggiava (es i filo romani o i filo sasanidi). Nato nel 387 nel villaggio di Artaxata, fiorente comunità cristiana, da genitori filo persiani che lo educarono alle usanze orientali. Essendo nobile, combattè diverse battaglie per i persiani che lo fecero diventare, all’età di 45 anni, Sparapet (Comandante supremo dell’Esercito Persiano). Come era da uso, venne richiamato a corte nel 449 dai mobads, i sacerdoti zoroastriani, che gli chiesero di rinunciare alla fede cristiana in chiave antiromana. Tutti i nobili armeni si rifiutarono, guidati da Vardan e, tornati in patria, organizzarono la resistenza all’esercito persiano che di lì a poco sarebbe sciamato in Armenia. Nei due anni che ebbe a disposizione, Vardan usò la sua esperienza per rendere gli armeni eccellenti soldati sia da battaglia che da imboscata, per i persiani l’avanzata in Armenia fu un incubo. Giunti sulla piana di Avaryr, i due eserciti finalmente si scontrarono nella battaglia finale; l’ordine dello Shah di Persia Yazgerd era di piegare la resistenza armena ad ogni costo: lo socntro fra le due cavallerie fu devastante.La battaglia sorrise ai persiani ma ad un prezzo terribile, nonostante gli armeni fossero solo 66.000 e i persiani cinque volte tanto. Vardan cadde martirizzato sul campo di battaglia assieme a tutti i nobili che lo avevano seguito. La resistenza continuò, nonostante tutto, col nipote Vahan il quale costrinse i persiani a riconoscere l’Armenia stato indipendente e cristiano. E’ venerato dalla Chiesa cattolica armena.

    Fonte: https://www.radiospada.org/2018/04/v...an-mamikonian/

  5. #15
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    Predefinito re: Vita est militia - Mostra all'Università cattolica dal 3 aprile al 3 agosto 2018

    [VITA EST MILITIA] Cardinale Fabrizio Ruffo



    Cardinale Fabrizio Ruffo

    Fabrizio Ruffo nacque nel 1744 nell’avito castello calabrese di San Lucido dalla famiglia dei Duchi di Baranello e Bagnara, ramo collaterale dei Principi Ruffo. Venne subito avviato alla carriera ecclesiastica ed affidato allo zio Cardinal Tommaso Ruffo, che l’affiancò al suo segretario Giovanni Braschi, il futuro Pio vi, di cui il Nostro divenne subito grande amico e che, salito al Soglio, lo fece Tesoriere generale della Camera Apostolica; costretto a deporlo dall’incarico per via delle lamentele dei feudatarj che videro messi in pericolo i loro privilegi dalla sua amministrazione, Papa Braschi gli assegnò in cambio la Porpora cardinalizia (1794). Trasferitosi a Napoli alla Corte di Ferdinando iv, all’arrivo dei francesi il Cardinal Ruffo seguì il suo Re nella fuga palermitana del 1798; ma, nominato da Ferdinando Luogotentente generale, l’anno successivo pianificò e guidò, anche grazie all’appoggio inglese, la spedizione che doveva portare l’Esercito della Santa Fede a riprendere il Mezzogiorno d’Italia e sciogliere l’abusiva Repubblica Partenopea: erano 25.000 uomini, dai militari borbonici ai popolani ai semplici briganti – tra cui il celebre Fra Diavolo – chi difensore della Fede, chi della Patria. Il 13 giugno il Cardinale riuscì a prendere Napoli e a restaurare la legittima Monarchia: ma le sue promesse d’amnistia non furono rispettate dal Re e da Horatio Nelson, che massacrarono i ribelli senza pietà ed iniziarono una lunga sequela d’esecuzioni. Profondamente amareggiato, decise, date le dimissioni da Vicario generale del Regno di Napoli, di ritornare a Roma, la cui Repubblica aveva contribuito a far cadere inviando un contingente del suo esercito. Schiacciato dal rigurgito rivoluzionario che seguì, tornò infine presso Re Ferdinando, che lo fece ambasciatore a Parigi; dopo essere stato mediatore tra il Corso ed il prigioniero Pio vii, continuò a servire il Papa e Re Ferdinando in varj incarichi istituzionali. Ritiratosi a Napoli, la morte lo colse assorto nei suoi studj nel 1827.

    Fonte: https://www.radiospada.org/2018/04/v...abrizio-ruffo/

  6. #16
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    Predefinito re: Vita est militia - Mostra all'Università cattolica dal 3 aprile al 3 agosto 2018

    [VITA EST MILITIA] Cardinal Bertrando del Poggetto



    Cardinal Bertrando del Poggetto

    Nato nel patrio castello di Pouget, in Guascogna, da una famiglia della piccola nobiltà, dopo essere stato per diversi anni niente più che un semplice Canonico di provincia, salì improvvisamente le gerarchie ecclesiastiche quando nel 1316 fu eletto al Soglio Petrino suo zio Giovanni xxii, che nel giro d’un anno lo fece Canonico del Duomo di Narbona, Arcidiacono di Le Mans e finalmente Cardinale. Papa Duèze conosceva infatti assai bene il talento diplomatico e militare del nipote e ne fece immediatamente il perno del suo progetto politico: debellare le sempre più aggressive potenze ghibelline italiane, riunite attorno al Vicario Imperiale Matteo Visconti, ed espander lo Stato Pontificio su tutta l’Italia centro-settentrionale. Sceso nella Penisola nel 1319 in qualità di Legato Papale alla testa d’un esercito mercenario, vinse ripetutamente prima Matteo poi Galeazzo Visconti e diede inizio ad una serie di processi contro quest’ultimo, grazie ai quali Milano divenne per breve tempo una città guelfa (1322-24). Nel frattempo il Cardinale conquistò Genova, Asti, Pavia e tutta la Lombardia cispadana da Piacenza sino a Bologna, che divenne sua roccaforte principale: la “Dotta” avrebbe dovuto diventar la sede provvisoria del Pontefice, che nell’attesa del rientro a Roma avrebbe dimorato nella nuova Rocca di Galliera; fu proprio a Bologna che Bertrando fece arder sul pubblico rogo la Monarchia di Dante, di cui fu strenuo oppositore, e che si fece mecenate di Giotto e do Giovanni di Balduccio, nonché del giurista Giovanni d’Andrea, il quale diede un significativo impulso agli studî di Diritto canonico presso l’Università cittadina. Senonché, sconfitto a Vaprio il Generale Raimondo da Cardona (1324), il Visconti riprese stabile possesso di Milano, incrinando la solidità delle conquiste pontificie. Nel 1328-29 la calata del Re di Germania Lodovico il Bavaro (non riconosciuto come Imperatore da Giovanni xxii) si concluse in un totale fallimento, ma valse comunque ad indebolir la coesione del partito guelfo e a rafforzar l’egemonia di Azzone Visconti, tantoché molti signori ghibellini lombardi riuscirono a recuperar le loro città ed altri se ne insediarono in città già guelfe. Quando Re Giovanni di Boemia scese in Italia rispondendo alla richiesta d’ajuto della guelfa Brescia, Bertrando s’alleò con lui nel tentativo d’indebolire il potere del Vicario Papale Re Roberto di Napoli, che aveva insediato Podestà di fiducia in tutte le città conquistate dal Cardinale, pregiudicandovi così la libertà d’azione del Pontefice stesso; il Papa concesse così a Re Giovanni il governo di tutte le città da lui riconquistate al Patrimonio di San Pietro; ma tutt’Italia, sobillata da Re Roberto, gli si coalizzò contro nella Lega guelfo-ghibellina, che sconfisse i due alleati nell’assedio di Ferrara (1333), dopo il quale il Boemo cedette le sue terre ai ghibellini e se ne tornò in patria, mentre il Legato si rifugiava a Bologna, donde l’anno successivo fu costretto alla fuga da un’insurrezione popolare propiziata dal Marchese Rinaldo ii d’Este. Distrutta ormai la Rocca di Galliera, quando, pochi mesi dopo, morì Giovanni xxii, ogni sogno di conquista guelfa dell’Italia s’infranse ed il Cardinale, accantonato da Benedetto xii, si ritirò nel suo lussuoso castello di Villeneuve-lès-Avignon, dove morì nel 1352.

    Fonte: https://www.radiospada.org/2018/04/v...-del-poggetto/

  7. #17
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    Predefinito re: Vita est militia - Mostra all'Università cattolica dal 3 aprile al 3 agosto 2018

    [VITA EST MILITIA] Assalonne di Lund



    Assalonne di Lund

    Nato a Fjenneslev nel 1128, il giovane Absalon (Assalonne) era figlio del noto Asser il Ricco e crebbe nel castello di suo padre assieme a suo fratello Esbern e al futuro Re Valdemaro I. Come era consuetudine, la sua famiglia lo addestrò nell’uso delle armi (ascia e spada) e gli pagò studi e viaggi. Dai suoi parenti imparò anche la Fede verso Dio: Asser finanziò il monastero di Soro in modo tale da renderlo un centro pulsante di evangelizzazione per la Danimarca. I suoi legami con uno dei pretendenti al trono (Valdemaro appunto) lo rese inviso a Re Sweyn che a Rosikilde invitò lui, Valdemaro e Canuto (un principe danese) ad un banchetto dove peraltro cercò di farli assassinare brutalmente. Sfuggiti all’attentato, i tre vennero braccati da Re Sweyn finchè quest’ultimo non rimase ucciso negli scontri successivi.

    Il 1158 fu un anno fruttuoso per i due amici: Valdemaro divenne re indiscusso della Danimarca e Absalon vescovo di Rosikilde e di conseguenza consigliere del sovrano.

    Per prima cosa i due vollero risolvere i problemi spinosi dovuti ai pirati Venedi che, da qualche anno, infestavano il Mar Baltico. Si giunse alla conclusione che si sarebbe fatta una nuova spedizione sulla scia di quella dei tedeschi di vent’anni prima. La guerra iniziò nel 1160: mentre Valdemaro conquistava le fortezze, Absalon (armato di ascia e paramenti) conquistava i santuari-città, ne distruggeva i simulacri e battezzava la popolazione. Conquistata Capo Arkona (principale roccaforte dei pagani) distrusse la statua del demone Svetovit; mancava solo l’ultima piazzaforte di Garz che venne conquistata e l’idolo di Rugiewit, dio a sette teste, venne arso sulla pubblica piazza.

    Fonte: https://www.radiospada.org/2018/04/v...lonne-di-lund/

    Fondate chiese e monasteri, divenne Arcivescovo di Lund nel 1178 e morì nel monsatero di Soro, carico di meriti, nel 1201.

  8. #18
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    Predefinito re: Vita est militia - Mostra all'Università cattolica dal 3 aprile al 3 agosto 2018

    [VITA EST MILITIA] Ugo de’ Pagani e Goffredo di Sant’Omero



    Ugo de’ Pagani e Goffredo di Sant’Omero

    Nati in Francia nella seconda metà dell’XI secolo, furono i due fondatori dell’Ordine dei Templari. Parteciparono entrambi alla prima Crociata, il primo sotto le insegne del Conte Ugo di Sciampagna, l’altro sotto quelle del Conte Roberto di Fiandra. Dopo alcuni pellegrinaggi in Terrasanta, nel 1120 insieme a sette altri cavalieri, tutti imparentati tra loro, si votarono al servizio divino come canonici regolari davanti al Patriarca di Gerusalemme Varmondo di Picquigny: avrebbero coniugato l’altare e la spada, la liturgia e la difesa dei pellegrini dalle bande saracene. Re Baldovino II li ospitò nell’ala meridionale del suo palazzo, costruito sulle rovine del Tempio di Salomone, da cui la nuova confraternita prese il nome di Milizia dei poveri di Cristo e del Tempio di Salomone: primo Magister Templi sarebbe stato proprio Ugo de’ Pagani. Egli in persona vagabondò poi in Europa, dalla Francia alla Fiandra, sino alla Scozia per reclutare nuovi guerrieri e per ottenere offerte e benefici per la sua Milizia; e nel 1127 incontrò San Bernardo, parente di Ugo, che sciolse così tutte le sue iniziali riserve e riversò sull’ordine il suo incondizionato appoggio. E fu così che, due anni dopo, Papa Onorio II approvava la Milizia al Concilio di Troyes, cui presenziò il santo borgognone in persona, contribuendo peraltro ad impregnare di spiritualità cistercense la regola del nuovo ordine, l’Ordo Fratrum Militiae Templi, cui il Papa assegnò la tradizionale cappa bianca (la croce rossa fu aggiunta da Eugenio III); Ugo, l’unico sposato, dové abbandonar la moglie per pronunziare insieme agli altri i quattro voti di povertà, castità, obbedienza e militanza per Cristo. E la carità e la povertà furon tali tra questi cavalieri, che i due fondatori condividevano lo stesso cavallo. I Templari divennero in breve tempo il più fiero baluardo della Terrasanta contro gli attacchi dei musulmani, un singolare esempio di santità e valore.

    Fonte: https://www.radiospada.org/2018/04/v...-di-santomero/

  9. #19
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    [VITA EST MILITIA] Eraclio Imperatore di Bisanzio



    Eraclio

    Imperatore di Bisanzio, lo divenne a seguito della rivolta contro Phokas, suo predecessore.

    Incoronato il 6 ottobre del 610, subito si mise all’opera per risolvere il secolare problema dei Persiani i quali rendevano insicuri i Limiti Orientali dell’Impero. A peggiorare la situazione, Cosroe , imperatore persiano, attaccò mentre Bisanzio era impegnata con il feroce popolo degli Avari; nell’anno 614 i pagani persiani espugnarono Gerusalemme (con la cooperazione dei giudei), saccheggiarono il santo Sepolcro predando la reliquia della Vera Croce e torturando diversi preti.

    Preoccupato, Eraclio decise di firmare una pace coi bellicosi Avari, dietro lauto pagamento, e organizzò l’esercito: occorreva recuperare la Siria, l’Egitto e la Palestina, ormai saldamente in mani iraniche.

    Si diresse immediatamente in Armenia dove sconfisse i persiani nel 622 e , credendo fortemente nel valore religioso della spedizione, due anni dopo penetrò in Azerbaijan dove distrusse il tempio dove ardeva il Fuoco sacro idolatrato dai pagani. Il 12 dicembre del 628 penetrò in Mesopotamia dove sconfisse il generale Rhazadh. Costrinse infine Cosroe alla pace e alla restituzione di tutto ciò che aveva conquistato; recuperata la Vera Croce, la riportò, in segno di umiltà, a piedi scalzi.

    Animato da sincero amore verso la Chiesa, cercò di intervenire sulla questione dell’eresia monofisita con tentativo di mediazione che non si rivelarono nè felici, nè efficaci. Morì l’11 febbraio 641 a Costantinopoli con una vecchia funestata da malattie, sconfitte contro la nascente potenza musulmana e rivolte interne.

    Fonte: https://www.radiospada.org/2018/04/v...e-di-bisanzio/

  10. #20
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    [VITA EST MILITIA] Carlo Magno



    Carlomagno

    Il primo Imperatore del Sacro Romano Impero fu il più grande difensore che la Cristianità ebbe nell’Alto Medioevo. Nato nel 742,divenne Re dei Franchi Occidentali regnando assieme al suo fratello Carlomanno che governava la parte centro-orientale dello stato franco. Di questa divisione Carlomagno rimase amareggiato poiché, a suo dire, non avrebbe potuto intervenire in italia a sostegno del Pontefice a causa del fratello, posto territorialmente fra lui e Roma.

    Morto il fratello, e morto anche papa Stefano III, ereditò tutto il regno e venne chiamato in penisola dal pontefice a causa delle mire espansionistiche longobarde. Fra il 774 e il 776 valicò le Alpi, sconfisse i Longobardi e li costrinse all’obbedienza a lui e a papa Adriano I. Organizzò diverse spedizioni contro i Sassoni, stanziati nella moderna Germania settentrionale, costringendo al battesimo il loro capo Vitichindo, da troppo tempo impegnato a saccheggiare villaggi e martirizzare missionari cattolici. Sempre per difendere la Fede, si recò in Penisola Iberica dove lottò, con successi alterni, contro i Taifa (emirati) maomettani. In queste circostanze avvenne il tradimento da parte dei Baschi che, nelle gole di Roncisvalle, martirizzarono il 15 agosto 778 la retroguardia dell’esercito franco (fra cui primeggiava Orlando di Bretagna).

    Combattè a lungo contro i nomadi della stirpe degli Avari, che in centro Europa avevano costituito un regno, costringendoli al battesimo, alla fedeltà a Roma e alla cessazione delle ostilità

    Accorto diplomatico, provò un’infruttuosa ricongiunzione fra l’Impero d’Oriente e il Sacro Romano Impero vanificata dall’Imperatrice Irene.
    Tuttavia, la notte di Natale dell’anno 800, venne incoronato Imperatore e Re dei Romani da Papa Leone III, che aveva salvato precedentemente da un complotto.

    Carico di meriti, si spense il 28 gennaio dell’anno del Signore 814

    Fonte: https://www.radiospada.org/2018/04/v...a-carlo-magno/

 

 
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