Diesel, la retromarcia tedesca: “Non fa così male, Ue riveda tetti a emissioni”
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La Germania si divide sul diesel. Con uno scontro che dal governo passa per il mondo scientifico. Arrivando fino a Bruxelles. Tutto ruota intorno alle misure messe a punto dall'Unione europea per combattere l'inquinamento atmosferico. Che rischiano di colpire pesantemente il settore industriale forse più caro ai tedeschi, quello delle auto. E che adesso il ministro dei Trasporti Andreas Scheuer chiede di rivedere. Anche sulla scorta di un parere scientifico, sottoscritto da 107 medici tedeschi, in cui si ridimensionano i danni alla salute e all'ambiente che sarebbero provocati dal diesel.
Il ministro contro le norme Ue
Scheuer, esponente dei cristiano democratici bavaresi, la regione della Bmw, ha preso carta e penna, scrivendo una lettera alla Commissione europea in cui chiede di riconsiderare le norme sanitarie e quindi le emissioni di ossido di azoto delle auto diesel. “Le norme Ue – spiega l'Adnkoronos - prevedono che i Paesi non permettano il superamento della media annuale di 40 microgrammi di ossido di azoto per metro cubo”. Più di 60 località tedesche hanno superato questo limite, e per molti cio' si deve al fatto che gran parte dell'industria automobilistica si basa sulla vendita di veicoli diesel, che producono poca anidride carbonica, ma molto ossido di azoto. Berlino è, come del resto l'Italia, sotto procedura d'infrazione Ue per via dell'incapacità di ridurre lo smog nei centri urbani. E molte città tedesche stanno chiudendo i loro centri ai veicoli diesel.
I "revisionisti" del diesel
Misure e reazioni eccessive, secondo Dieter Köhler, medico che ha guidato l'iniziativa un team di esperti polmonari che ribaltano le tesi diffuse finora sul livello di rischi connessi al diesel. Secondo Köhler e colleghi, i sistemi di monitoraggio attuali sono stati concepiti per segnalare eccessivamente le emissioni. Essi hanno inoltre osservato che gli studi del passato sull'ossido di azoto sono stati inadeguati e che, a volte, i risultati sono stati interpretati in modo errato. Ecco perché, a loro giudizio, limiti attuali della qualità dell'aria dell'Ue non hanno senso e dovrebbero essere riformati.
La posizione di Köhler ha sollevato un polverone in patria. L'Associazione tedesca dei pneumologi, i medici del sonno e delle vie respiratorie (BdP), la principale organizzazione professionale medica per i disturbi respiratori, ha respinto la sue tesi, poiché "in netta contraddizione" con la stragrande maggioranza degli studi di lunga data sull'impatto sulla salute degli inquinanti dell'aria.
Governo spaccato
Anche il governo si è spaccato sulla questione: la ministra dell'Ambiente, la socialdemocratica Svenja Schulze, difende i limiti Ue e la battaglia contro il diesel: “In questo dibattito sui limiti delle emissioni, alcuni sembrano perdere di vista il fatto che la nostra bussola è la protezione della salute delle persone - ha detto alla Süddeutsche Zeitung - I limiti vengono regolarmente testati e le tattiche diversive non contribuiscono a risolvere il problema”.
Schulze dovrebbe proporre nelle prossime settimane una legge sulla protezione del clima per ridurre le emissioni in settori tra cui i trasporti. La presidente dell'Agenzia tedesca per l'ambiente, Maria Krautzberger, ha osservato che gli sforzi per la depurazione dell'aria procedono troppo lentamente e ha affermato che è necessario dotare i veicoli diesel inquinanti di un nuovo catalizzatore per la depurazione delle emissioni, altrimenti dovrà esserne vietata la circolazione.
La Commissione Ue si difende
Una posizione forte che trova d'accordo socialdemocratici e verdi. Oltre che la Commissione europea. La prova che le emissioni diesel facciano male “è supportata da innumerevoli articoli scientifici, che sono stati sottoposti a revisione paritetica", ha dichiarato a Politico il commissario per l'Ambiente Karmenu Vella. "Sfortunatamente, lo possiamo vedere nella realtà quotidiana, con centinaia di migliaia di anziani e giovani, nelle città di tutta Europa, che stanno lottando con problemi di salute a causa della scarsa qualità dell'aria”.
Il ministro dei Trasporti Scheuer, pero', non vuole arrendersi. E ha chiesto che la proposta di revisione delle norme Ue antismog sia discussa in una riunione informale dei ministri dei Trasporti prevista per fine marzo.“
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