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Il Senato ha dato il primo via libera a “tagliare se stesso”, ovvero a ridurre i parlamentari da 945 a 600. Ma nonostante sulla carta ci si aspettasse il voto unanime da parte dei partiti, che da sempre (chi più chi meno) si sono schierati per rivedere le composizioni delle Camere, ci sono stati 54 no e 4 astenuti. Hanno votato contro il ddl di riforma costituzionale i senatori di Leu e Pd. In Aula anche Luigi Di Maio: “Volevo godermi la scena”, ha scritto poi su Facebook. “Renzi dimostra che non voleva tagliare i costi, ma farsi uno Stato su misura in cui fare l’imperatore”. I democratici, che in un primo momento sembrava si dovessero astenere, hanno scelto di opporsi alla riforma che, hanno dichiarato, secondo loro “è un taglio alla democrazia”. La senatrice Simona Malpezzi su Twitter ha invocato “la resistenza civile”: “Volevano aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno”, ha scritto, “invece lo stanno chiudendo per buttare via le chiavi e con esse la nostra democrazia. Altro che taglia poltrone al Senato, oggi hanno incominciato a tagliare la libertà dei cittadini. Vergogna, resistenza civile“. Il gruppo Pd al Senato sta anche valutando di fare ricorso alla Corte costituzionale dopo che sono stati dichiarati inammissibili gli emendamenti al ddl. I democratici avevano proposto di legare il taglio dei parlamentari alla trasformazione del Senato in una Camera delle Autonomie, ma la proposta è stata dichiarata inammissibile dalla presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati. Di qui il loro no. In favore della legge hanno votato M5s e Lega, promotori del testo, ma anche Forza Italia e Fratelli d’Italia, che hanno motivato la scelta come “apertura di credito” alla maggioranza sul tema delle riforma, specificando che si richiederà una verifica nei passaggi successivi. Del gruppo delle Autonomie, a differenza di quanto sembrava in un primo momento, hanno votato contro Bressa e Casini. La Lega, con Calderoli, ha sottolineato piuttosto la maggior efficienza per due Camere più snelle: lo dimostra il fatto, ha detto, che già oggi il Senato fa le stesse cose della Camera con la metà degli eletti. “Il cavallo più magro corre di più”, ha affermato. Ma a parte un battagliero Calderoli la Lega è stata silente e non ha mandato nessuno dei suoi ministri in Aula.
ho visto cose che voi umani non potete immaginare.......