Scalfaro insulta i repubblicani.Il PRI ringrazia e porge l'altra guancia

[lincoln]

Dal sito Decanter WEB

Una lettera che l’"Espresso" non ha pubblicato

Sull’"Espresso" del 2 settembre scorso, Eugenio Scalfari parla di tre co – fondatori del Pdl: Rotondi, Pionati e Giovanardi. I quali, in sostanza, si andrebbero ad aggiungere, in questa loro qualifica, a Gianfranco Fini. Ma Scalfari, alla fine del suo articolo, aggiunge anche il nome – quale cofondatore – di Francesco Nucara, definito "proprietario dell’Edera, il vecchio simbolo del Partito repubblicano". Si tratta forse di una svista, di un errore (spesso ripetuto sulla stampa) o di altro. In ogni caso il Pri – ribadiamo – non è tra i cofondatori del Pdl (vale a dire quei partiti che si sono sciolti per confluire nella nuova formazione). Abbiamo inviato al direttore dell’"Espresso" una lettera per chiarire nuovamente la nostra posizione, lettera che fino ad oggi non è stata pubblicata. La proponiamo ai nostri lettori affinché ogni equivoco in merito sia dissolto (per l’ennesima volta).

Gentile Direttore, riguardo l’articolo del dottor Eugenio Scalfari della settimana scorsa, "Tre Carneadi cofondatori", per la verità e senza alcuno spirito polemico, preme precisare che il Pri non ha contribuito a cofondare il Popolo della libertà. I repubblicani hanno partecipato infatti, in qualità di ospiti, al congresso fondativo del Pdl e i parlamentari del Pri siedono nel gruppo misto della Camera e come i suoi organismi - segreteria, direzione, consiglio nazionale - sono totalmente autonomi nelle loro decisioni. Quanto alla proprietà del simbolo, a cui il dottor Scalfari si riferisce, è vero che la proprietà non è un furto ma, per essere precisi, la proprietà del simbolo dell’Edera non appartiene al segretario del partito ma al libero congresso del Pri che si svolge regolarmente e democraticamente secondo il dettato statutario.
Il segretario nazionale del partito Francesco Nucara sarebbe molto lieto se, visti i trascorsi amicali del dottor Scalfari con illustri esponenti repubblicani (Ugo La Malfa), volesse onorarci con un suo intervento al prossimo congresso del Pri che si terrà il 3-4-5 dicembre prossimi.
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[Paolo Arsena]

C'è la famosa barzelletta del pazzo che guida contromano in autostrada e che esclama: "qui son tutti matti!".
Ecco, essendo l'ennesima volta che il Pri viene citato tra i cofondatori del PdL, evidentemente l'operazione di smarcamento, se non è stata percepita, non è perché gli altri non capiscono, ma perché è il PRI che l'ha resa ambigua.
Partecipare al congresso di fondazione del PdL e dire "non ne faccio parte" è, per gli osservatori, ambiguo.
Esser chiamati sul palco è ambiguo.
Susurrare gentili smentite a Berlusconi stesso che si ostina a citarci tra i cofondatori, è ambiguo.
Candidare repubblicani nel PdL è ambiguo.
Insomma, un partito piccolo, o rende visibile la propria posizione con una chiara operazione politica (e l'uscita dal centrodestra è l'unica che eviterebbe equivoci), oppure saremo sempre intruppati.
L'invito a Scalfari mi sembra una buona cosa, purché non assista ad un congresso di zerbinismo berlusconiano.

[edera rossa]

comunque sia, più che di un insulto mi sembra si sia trattato di un errore.
Considerare un insulto per il Pri l'averlo erroneamente posto tra i cofondatori del Pdl è cosa che fa supporre un giudizio severo nei confronti del Pdl stesso.

[Cavaliere Nero]

C'è la famosa barzelletta del pazzo che guida contromano in autostrada e che esclama: "qui son tutti matti!".
Ecco, essendo l'ennesima volta che il Pri viene citato tra i cofondatori del PdL, evidentemente l'operazione di smarcamento, se non è stata percepita, non è perché gli altri non capiscono, ma perché è il PRI che l'ha resa ambigua.
Partecipare al congresso di fondazione del PdL e dire "non ne faccio parte" è, per gli osservatori, ambiguo.
Esser chiamati sul palco è ambiguo.
Susurrare gentili smentite a Berlusconi stesso che si ostina a citarci tra i cofondatori, è ambiguo.
Candidare repubblicani nel PdL è ambiguo.
Insomma, un partito piccolo, o rende visibile la propria posizione con una chiara operazione politica (e l'uscita dal centrodestra è l'unica che eviterebbe equivoci), oppure saremo sempre intruppati.
L'invito a Scalfari mi sembra una buona cosa, purché non assista ad un congresso di zerbinismo berlusconiano.

Sono assolutamente daccordo!iaociao:

[Cavaliere Nero]

comunque sia, più che di un insulto mi sembra si sia trattato di un errore.
Considerare un insulto per il Pri l'averlo erroneamente posto tra i cofondatori del Pdl è cosa che fa supporre un giudizio severo nei confronti del Pdl stesso.

Infatti Lincoln (quel comunista) è a sua volta ambiguo nel ritenere ciò insultante pur proclamandosi berlusconiano.

[lincoln]

Ecco, essendo l'ennesima volta che il Pri viene citato tra i cofondatori del PdL, evidentemente l'operazione di smarcamento, se non è stata percepita, non è perché gli altri non capiscono...

Guarda che Scalfari le cose le capisce benissimo(a modo suo è ovvio)e sa benissimo(da sempre)come insultare l'interlocutore che non riscuote le sue simpatie e quelle della cordata di cui fa parte.Qui,quello che non ha capito,è l'estensore della nota del partito sopra riportata che difatti la direzione dell'Espresso ha pensato bene di cestinare non degnandola nemmeno di pubblicazione.
L'invito a Scalfari,è naturalmente da intendersi in forma retorica,ma
se ti sembra una buona cosa invitare uno come lui e- peggio ancora-starlo a sentire,mi sa che confondi il congresso dei repubblicani con quello di qualche altro partito.

[lincoln]

Errata corrige,
in realtà,ho l'impressione che l'autore del comunicato abbia inteso benissimo l'insulto di Scalfari,ma ha pensato di far bella figura facendo mostra di far finta di non aver capito.
Vista la reazione della rivista,non mi pare che i risultati siano stati pari alle attese.
:sofico:

[lucrezio]

La vicenda in realtà è profondamente legata al ruolo che è stato assegnato a Nucara di reclutare profughi e transfughi vari per mettere in sicurezza la maggioranza da eventuali defezioni finiane.
Ruolo che ha portato una violentissima risposta da parte di La Malfa che ha detto di vergognarsi dei parlamentari meridionali che fanno da ascari a questo governo

DALL'ESPRESSO DURA CRITICA A NUCARA E SBARBATI | novefebbraio.it

[Cavaliere Nero]

La vicenda in realtà è profondamente legata al ruolo che è stato assegnato a Nucara di reclutare profughi e transfughi vari per mettere in sicurezza la maggioranza da eventuali defezioni finiane.
Ruolo che ha portato una violentissima risposta da parte di La Malfa che ha detto di vergognarsi dei parlamentari meridionali che fanno da ascari a questo governo

DALL'ESPRESSO DURA CRITICA A NUCARA E SBARBATI | novefebbraio.it

:giagia: Vero! :giagia:

[lincoln]

La vicenda in realtà è profondamente legata al ruolo che è stato assegnato a Nucara di reclutare profughi e transfughi vari per mettere in sicurezza la maggioranza da eventuali defezioni finiane.

La vicenda invece(se per tale si intende gli insulti di Scalfari) non è per nulla legata al ruolo attuale di Nucara posto che se anche lo fosse non cambierebbe la sostanza.Detto questo, di quello che scrive Repubblica o l'Espresso non me ne frega niente anzi,le critiche o gli insulti che si ricevono da certa stampa o da certi tromboni come Scalfari, costituiscono per me, repubblicano, un titolo di merito ed una ulteriore conferma che si è nella giusta direzione.
Non mi risultano "violentissime"dichiarazioni di La Malfa il quale ha delle opinioni, che ha e avrà modo suppongo, di manifestare nelle sedi proprie di partito che sono quelle e soltanto quelle nelle quali si prendono le decisioni che riguardano i repubblicani.Immagino che questo La Malfa lo sappia meglio di ogni altro, come sembra averlo finalmente appreso persino la Sbarbati la quale, in un intervista data oggi al Corriere,afferma che se Nucara prevarrà al Congresso(che prevede conferma la Sbarbati il ritorno dell'MRE nel PRI)confermando nella sostanza l'attuale linea politica,lei si collocherà correttamente in minoranza.
Non credo proprio infine,che vi saranno defezioni dei finiani(peraltro assai divisi tra loro)o almeno,non credo che avverranno nel prossimo passaggio parlamentare a meno che Berlusconi non voglia scientemente provocarle,ma mi pare che le intenzioni del Premier siano(giustamente) quelle di andare avanti per lo meno sino a quando le condizioni lo permetteranno.

Ecco l'intervista della Sbarbati


INTERVISTA
12/09/2010
Corriere della sera

REPUBBLICANA
Sbarbati e l’”aiuto” al Cavaliere “elezioni pericolose, bisogna evitarle”

Roma – “La fiducia? Certo che non la voto. Però ritengo che il Paese non possa e non debba andare alle elezioni in un momento come questo: precipiteremmoin una situazione pericolosa”. Luciana Sbarbati, senatrice e leader dei Repubblicani Europei, è fortemente sospetta di un avvicinamento all’area della “responsabilità nazionale”, necessaria per tenere in piedi il governo. Del resto di casacche sembrerebbe averne cambiate tante, a leggere la sua biografia. “Ma cosa dice? Io non ho cambiato un bel nulla di nulla. Una delle mie poche virtù è a coerenza”.

Lei però è stata eletta prima con i Repubblicani nel ’92, poi nelle liste di Rifondazione nel ’94. Nel 2001 è candidata nella lista Uniti nell’Ulivo, nel 2006 con i Repubblicani Europei e nel 2007 entra nel direttivo del PD. Ad aprile lascia il PD ed entra nel gruppo misto assieme all’UDC. Non è trasformismo questo?

“Neanche per sogno. Un giornale ha scritto anche che sono avvinta come l’edera al PDL. Ma quale avvinta”.

In effetti c’è anche questo sospetto: che non sappia con chi ricandidarsi e che Berlusconi possa aiutarla.

“Senta, io mi sono rotta le scatole di questo giornalismo indigesto. Non sono ex di nessun partito. Ho già fatto tre legislature in Italia e due in Europa e non mi spaventerebbe affatto andare sola contro il mondo”.

Lo farà?

“Ora è il momento del senso dello Stato e dell’unità repubblicana contro questo bipolarismo che è stato un fallimento rovinoso. Veltroni e Berlusconi hanno distrutto due culture politiche significative”.

Torniamo al PD e al presunto trasformismo.

“Io sono repubblicana e come tale ho contratto delle alleanze, entrando nei gruppi: sempre come repubblicana, anche nel PD. Del resto fu Veltroni a chiamarmi, io non ho chiesto nulla. Feci un accordo con loro, esattamente come i Radicali, ma non mi sono mai iscritta al quel partito”.

Che non le piace.

“Il PD per me è stata la sofferenza più grande. Ho lottato da sola contro tutti, ma quando ho visto che non votavano neanche un mio emendamento a favore dell’università pubblica e stavano con questo federalismo non unitario, ho deciso di mollare. Oggi il PD è una cosa vecchia e balorda.”

Non va meglio ora con Bersani?

“Ma no, lì ci sono troppi galli che cantano. Ogni giorno ti chiedono se sei di Bersani, di D’Alema o di Franceschini. Ma io sono del mio cervello e l’anima al diavolo non la consegno. Mi sono ripresa la mia libertà”.

Torniamo alla situazione politica attuale.

“Siamo in un cul de sac, è una situazione molto delicata. Prevale il gusto dello scontro, il potere per il potere”.

Con i Repubblicani è in vista una ricomposizione?

“Si, il prossimo congresso segnerà la fine della diaspora”.

Lei inseriva i Repubblicani nella “sinistra democratica, non marxista”. Nucara, invece, sta con Berlusconi.

“Faremo un congresso unitario. Se Nucara mantiene la sua posizione e vince andrò in minoranza. Ma ricordiamoci che il PRI in Emilia Romagna sta con il centrosinistra”.

E il Terzo polo?

“Quello mi interessa. Finora i Repubblicani non sono stati valorizzati perché irriducibili e quindi scomodi. Un terzo polo potrebbe rispettare la loro identità”.

Alessandro Trocino

Una sola precisazione;
non è vero che il PRI in Emilia-Romagna sta con il "centrosinistra".Ci sta solo(o quasi) a Ravenna e dintorni ed in qualche altro Comune(vedi Faenza).