Non so se ci sia già una discussione in merito, comunque tanto per cominciare mi vengono in mente tre titoli... "Sette anni in Tibet", "Un'altra giovinezza", "Piccolo Buddha"... a voi
Non so se ci sia già una discussione in merito, comunque tanto per cominciare mi vengono in mente tre titoli... "Sette anni in Tibet", "Un'altra giovinezza", "Piccolo Buddha"... a voi
Gli Arya seggono ancora al picco dell'avvoltoio.
Sinceramente 'Piccolo Buddha' è stato uno dei pochissimi film, forse l'unico, ad avermi fatto commuovere, un film bellissimo.
"Non posso lasciarti né obliarti: / il mondo perderebbe i colori / ammutolirebbero per sempre nel buio della notte / le canzoni pazze, le favole pazze". (V. Solov'ev)
I primi che mi vengono in mente e che non sono stati ancora citati....
Devi
di Satyajit Ray. India 1960
Un anziano proprietario terriero è convinto che la nuora sia l'incarnazione della Dea Kālī.
Samsara
di Pan Nalin. Germania 2001
Dopo un lungo ritiro di meditazione durato tre anni, tre mesi e tre giorni, un giovane e promettente monaco tibetano dovrà confrontarsi con la propria sessualità.
Primavera, estate, autunno, inverno... e ancora primavera
di Kim Ki Duk. Corea del sud, Germania 2003
Le stagioni si susseguono una dopo l'altra in una casetta/isola in mezzo ad un fiume. Un monaco insegna la vita ad un ragazzino.
Il Mahabharata
di Peter Brook. Gran Bretagna, Francia, USA 1989.
Il Mahabharata non ha bisogno di presentazioni
Ultima modifica di Zed; 07-09-10 alle 09:35
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Chi coltiva un pensiero raccoglie un'azione, chi coltiva un'azione raccoglie un'abitudine, chi coltiva un'abitudine raccoglie un carattere, chi coltiva un carattere raccoglie un destino.
Milarepa di Liliana Cavani, 1974
Milarepa
Zen (2009). Vita di Dogen
Quando lo stato ti insegna ad uccidere si fa chiamare patria. (Friedrich Dürrenmatt)
Non ti affrettare ad attaccarti a nessun punto di vista. (Kodo Sawaki)
Amongst White Clouds
Amongst White Clouds
Documentary about buddhist hermit traditions in the chinese woods.
Quando lo stato ti insegna ad uccidere si fa chiamare patria. (Friedrich Dürrenmatt)
Non ti affrettare ad attaccarti a nessun punto di vista. (Kodo Sawaki)
l'industria cinematografica di Bollywood, la più grande al mondo, non ha prodotto solo film di cassetta dal gusto e dai contenuti spesso discutibili ma anche opere rivolte alla discussione delle tremende contraddizioni della società indiana
Salaam Bombay!
Water
L'arpa birmana (1956) | MYmovies
L'arpa birmana
In Birmania nel 1945, alla fine della guerra, il soldato giapponese Mizushima rifiuta il rimpatrio, diventa prete buddista e percorre il paese a seppellire i compagni caduti. Sceneggiato da Natto Wada da un romanzo di Michio Takeyama, è un poema lirico il cui pacifismo affonda le sue radici nella coscienza religiosa dell'uomo e in un sentimento panteistico. Qua e là prolisso nella solenne lentezza del suo ritmo largo, quando affronta senza mediazioni né patetiche né estetizzanti i suoi temi di fondo raggiunge momenti di dolorosa e maestosa bellezza. Gli fa da collante, per esprimerne la dimensione mistica, la musica di Akira Ifukube che qui diventa veramente “religione” cioè collegamento: tra l'uomo e il mistero, tra uomo e uomo, amico o nemico. Premio San Giorgio alla Mostra di Venezia 1956 quando non fu assegnato il Leone d'oro. Rifatto, e presentato a Venezia, dallo stesso regista nel 1984.
C'è tutto diviso in 12 parti su you tube:
http://www.youtube.com/results?searc...a+birmana&aq=0
Ecco Samsara completo.
Buona visione.
MEGAVIDEO - I'm watching it
Samsara è bellissimo