Lega con un bacino di voti concentrato tra operai e over 64. M5s in caduta ma con forti consensi tra i disoccupati. Sono alcune delle principali indicazioni che emergono dall’analisi dei flussi elettorali nel voto regionale in Abruzzo, rispetto alle politiche del 2018, effettuata dalla società Swg.
Si parte dal M5s, crollato dal 39,9% al 19,7%. Solo il 32,6% di chi aveva votato Cinque Stelle nel 2018 ha confermato il suo voto. Il 46,3% si è astenuto, mentre il 21,1% ha cambiato voto spostandosi verso la Lega (10,2%) o Pd e liste di centrosinistra (9,7%)
Diverso è il discorso per la Lega, che ha raddoppiato i consensi. In questo caso si parte dal dato delle regionali di ieri, con il Carroccio al 27,5%. Swg sottolinea che solo 15,8% dei nuovi voti arriva dall’astensionismo, ossia da persone che alle politiche del 2018 non si erano recate alle urne. Il 35,2% dei nuovi consensi proviene da persone che avevano votato altre formazioni politiche. Ed è interessante notare che la quota più alta (20,2%) aveva votato M5s (l’11,1% Forza Italia). A conferma di un travaso di voti significativo in un senso e nell’altro tra gli elettori di questi due partiti.
Passando al Pd, è calato dal 14,3% del 2018 all’11,1% di ieri. In questo caso, rispetto alle politiche, è molto alta la percentuale di elettori (72,1%) di centrosinistra che ha confermato domenica il suo voto per il Pd o altre liste di centrosinistra. Mentre un quarto di chi un anno fa votò centrosinistra, questa volta si è astenuto. E solo una risicata quota (2,6%) ha deciso di convergere su altri partiti. Insomma niente regali ai concorrenti.
Anche Forza Italia ha subito un calo (dal 14,5% al 9,1%). Tra gli elettori azzurri alle politiche solo il 41,9% ha confermato il voto alle regionali. Il 25,9% non ha votato. E il 32,2% ha dirottato altrove il suo voto: soprattutto verso la Lega (15,3%), ma anche (13%), a sorpresa, verso Pd e liste di centrosinistra.
In forte aumento l’astensione: dal 24,8% al 46,9%. Ma come si erano comportati alle politiche gli astenuti di quest’anno? Il 46,6% anche in quell’occasione non si era recato al seggio. Un’altra metà (il 53,4%) invece, aveva votato. Chi? Soprattutto il M5s (28,6%). A seguire il Pd(5,6%). Quindi molti elettori Cinque stelle, non contenti dell’offerta politica del loro partito di riferimento, a questa tornata hanno deciso di restare a casa.
Quanto al voto di genere, più della metà delle donne (54%) si è astenuta, mentre l’altra metà ha votato soprattutto Lega (31%) e M5s (20%). I millennials (che si sono astenuti per il 45%) hanno concentrato il voto soprattutto su M5s (20%) e Lega (19%). Gli over 64, oltre a registrare un tasso più alto di astensione (60%), denotano una ancora più spiccata propensione per la Lega (33% di consensi), seguita da Forza Italia (19%), che ha sempre avuto un maggiore appeal su un elettorato più anziano. Interessante anche il voto degli operai (astenuti al 52%) compatti nel convergre su Lega (38% ) e M5s (36%). Da registrare infine il primato del M5s (40%) tra i votanti disoccupati.