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Discussione: "Un' altra Strada"

  1. #1
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    Predefinito "Un' altra Strada"

    Oggi tutti nel PD guardano solo alle primarie per costruire una nuova leadership però per me per andare avanti serve anche guardare indietro al passato per prenderci quel che di buono puo’ essere preso senza fare terra bruciata del passato



    Di seguito un estratto del libero di Renzi “Un’altra strada” presentato oggi

    La politica deve scaldare, ha bisogno di leader autentici e coraggiosi in grado di rischiare, non di grigi funzionari che costruiscono una carriera salendo e scendendo dal carro dell’opportunismo. La politica è passione, è sale, è vita. E non può che essere radicale. Intendiamoci: questa non è una radicalità di contenuti. Non vincerà mai la linea dei Mélenchon, di Corbyn o di Sanders. Le loro scelte non portano la sinistra alla vittoria, ma all’isolamento. Tutto il mondo democratico è attraversato da una potente spaccatura interna tra quelli che possiamo definire leader riformisti e quelli che si ritengono leader massimalisti, per riprendere una divisione ormai secolare. Gli Stati Uniti d’America salutano oggi la nascita di una nuova generazione di donne capaci di entusiasmare e mobilitare la loro base come non avveniva da mesi. Ma tutti sappiamo che se c’è una chance di vittoria contro Trump alle presidenziali 2020, questa viene da una prospettiva riformista, non da posizioni appassionanti ma più estremiste. Anche se la visibilità mediatica sembra favorire le identità radicali, in realtà le elezioni le vincono i politici con una posizione centrista.
    Il «muro della sinistra»
    Non si vince sfondando il muro della sinistra, si vince al centro. Questa è la lezione dei Kennedy, dei Clinton e degli Obama. Quello che intendo sostenere è che bisogna essere radicali nei valori, ma capaci di dare risposte e soluzioni convincendo l’elettorato al centro dello schieramento politico, interessato a un’offerta riformista.Noi abbiamo occupato quello spazio alle europee del 2014 e lo abbiamo perso nel 2018 rincorrendo e vagheggiando una coalizione a sinistra che non aveva alcuna possibilità di successo.
    Riformisti e massimalisti
    Cosa vuol dire essere riformisti e non massimalisti? Per esempio, in Italia, essere riformisti significa scegliere la strada della riduzione fiscale, in particolar modo per i salari del ceto medio, non certo vagheggiare un’improbabile quanto improponibile patrimoniale. Essere riformisti significa schierarsi a favore del garantismo, significa rifiutare il giustizialismo sempre, in ogni occasione, non a corrente alternata sulla base del cognome dell’indagato di turno. Essere riformisti significa scegliere la strada della flessibilità economica rispetto all’austerity senza scaricare il peso del debito sulle giovani generazioni. Essere riformisti significa investire sulla cultura senza il pregiudizio contro il privato che ha condotto alla gestione statalista dello straordinario patrimonio del nostro paese; nessuno vuole mercificare la cultura, ma rifiutare una gestione più accorta del patrimonio pubblico italiano è autolesionista e masochista, oltre che sbagliato. Essere riformisti significa fare della sostenibilità la parola d’ordine della crescita economica dei prossimi anni, ma senza cedere alla cultura del «Non nel mio cortile» o, peggio ancora, alla retorica della decrescita felice, perché è felice sempre e solo per chi i soldi li ha già.
    La decrescita felice
    I primi a essere colpiti dalla decrescita felice sono i più poveri e sostenere che ci attende un orizzonte di questo tipo vuol dire volere il male di chi sta peggio. Il riformismo è una sfida. Ma il riformismo deve avere un’anima. Suscitare emozioni, coltivare desideri, esprimere poesia. È una battaglia che bisogna ingaggiare a viso aperto contro gli avversari. È un viaggio segnato da tante scelte. È un sogno, forse. È un rischio senz’altro. Ma, citando un poeta italiano contemporaneo, Franco Arminio, «alla fine dei tuoi giorni resteranno le tue imprudenze, più che gli indugi resteranno i canti».

  2. #2
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    Predefinito Re: "Un' altra Strada"

    Renzi al centro?????? Ma cosa dici!!!!! Per alcuni non si può dire

    Scherzi a parte, anzitutto benvenuta a mio parere, nel passo che citi,semplicemente Renzi ripropone una visione, quella della terza via, che mi pare ormai sorpassata dalla storia; la crisi economica, i social, la comunicazione della rabbia, del rancore, dell'insoddisfazione e della paura, l'antipolitica hanno radicalizzato molto la società, oggi il centro ha caratteristiche diverse rispetto al passato, alla visione di Blair che Renzi riprende. Il centro potrebbe essere più vicino all'elettorato fluttuante dei grillini, patchwork di varie ispirazioni e sentimenti, piuttosto che ai moderati....non per niente molti parlano di scomparsa dei moderati
    «Riformista è uno che sa che a sbattere la testa contro il muro si rompe la testa, non il muro! Riformista...è uno che vuole cambiare il mondo per mezzo del buonsenso, senza tagliare teste a nessuno» [Baaria]

  3. #3
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    Predefinito Re: "Un' altra Strada"

    Citazione Originariamente Scritto da DiannaCDerry Visualizza Messaggio
    Oggi tutti nel PD guardano solo alle primarie per costruire una nuova leadership però per me per andare avanti serve anche guardare indietro al passato per prenderci quel che di buono puo’ essere preso senza fare terra bruciata del passato

    Di seguito un estratto del libero di Renzi “Un’altra strada” presentato oggi
    Questo riformismo credo che avrà molto futuro davanti a sè.
    Fino ad oggi sembra che la stiano vincendo i radicalismi (più quelli di destra che quelli di sinistra per la verità, vedi Tsipras).
    Soprattutto in Europa vedremo nei prossimi mesi ( ma anche nei prossimi anni) gli effetti della politica estremista populista sulla popolazione in quei paesi che la stanno applicando. E non credo che si debba opporre a questo radicalismo populista un opposto radicalismo.
    Un domani probabilmente il radicalismo verrà associato più facilmente a perdita di serenità e benessere. E forse sarà più facile, per chi vorrà proporre qualcosa di nuovo, avere più consensi con un riformismo gentile.

  4. #4
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    Predefinito Re: "Un' altra Strada"

    Citazione Originariamente Scritto da Dav. c. G. Visualizza Messaggio
    Questo riformismo credo che avrà molto futuro davanti a sè.
    Fino ad oggi sembra che la stiano vincendo i radicalismi (più quelli di destra che quelli di sinistra per la verità, vedi Tsipras).
    Soprattutto in Europa vedremo nei prossimi mesi ( ma anche nei prossimi anni) gli effetti della politica estremista populista sulla popolazione in quei paesi che la stanno applicando. E non credo che si debba opporre a questo radicalismo populista un opposto radicalismo.
    Un domani probabilmente il radicalismo verrà associato più facilmente a perdita di serenità e benessere. E forse sarà più facile, per chi vorrà proporre qualcosa di nuovo, avere più consensi con un riformismo gentile.
    Questi ragionamenti funzionavano prima delle crisi economica. Ora le masse lavoratrici nazionali sono consapevoli delle ricette dei "riformisti gentili" in caso di acqua alla gola: austerità, abolizione dei diritti acquisiti, tagli, "sacrifici". Il popolo non vuole più sacrificarsi in nome della finanza e del globalismo. Il futuro non è ne a destra ne a sinistra, due concetti morti e sepolti da quasi 30 anni.

  5. #5
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    Predefinito Re: "Un' altra Strada"

    "Noi abbiamo occupato quello spazio alle europee del 2014 e lo abbiamo perso nel 2018 rincorrendo e vagheggiando una coalizione a sinistra che non aveva alcuna possibilità di successo."

    Uno che dice queste cose ha perso il contatto con la realtà.
    Il 2018 era lui segretario. Quale coalizione a sinistra c'è stata? Cosa sta dicendo? Quale è la lettura della sconfitta?

    La realtà è che ha perso perchè lui ha rincorso i populisti. Non ha saputo distinguersi.
    Against all odds

  6. #6
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    Predefinito Re: "Un' altra Strada"

    Io ho paura che il dibattito interno alla sinistra continui a impantanarsi sulla questione Renzi. Lui ultimamente ha ripreso verve e fa di nuovo interventi televisivi, sui social e quant'altro, sui social per l'appunto è ripresa la lotta fra tifoserie pro o contro di lui, chi lo esalta come l'unico dotato di carisma, l'unico che può guidare il PD alla riscossa, l'unico che può tutelare il PD dal ritorno degli ex, D'Alema in testa ecc., chi dice esattamente il contrario con altrettanta veemenza. Ma perché lui non riesce ad accantonarsi un attimo in attesa di tempi migliori per un suo contributo al csx riformista e moderato?? Perché gli altri non riescono ad accantonarlo dato che sottotraccia c'è sempre?? L'ultima cosa che serve è il dibattito sui nomi, dato che secondo me le due cose importanti in questo momento sono: 1) lo spirito unitario, che si spera faccia premio sulle faide dopo il 3 marzo, qualsiasi candidato vinca; 2) la definizione di un'identità e di conseguenza di un programma di massima centrato su pochi, grandi obiettivi, e condiviso. In questo senso mi sembra utile il manifesto di Calenda, piuttosto chiaro e non scritto in politichese, che rispecchia una linea diciamo così più liberaldemocratica, Con questa si dovrà confrontare il prossimo segretario del PD, che forse è meglio rappresenti la linea socialdemocratica, come succede ad esempio nella socialdemocrazia tedesca dove le due linee hanno sempre convissutodialetticamente. Poi, se le due tendenze non riescono a stare insieme, si vedrà dopo le europee se nel csx o nel sinistra-centro è meglio che ci siano due partiti strutturati saldamente europeisti e antipopulisti. Prima NO.

  7. #7
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    Predefinito Re: "Un' altra Strada"

    Citazione Originariamente Scritto da Benacus Visualizza Messaggio
    Questi ragionamenti funzionavano prima delle crisi economica. Ora le masse lavoratrici nazionali sono consapevoli delle ricette dei "riformisti gentili" in caso di acqua alla gola: austerità, abolizione dei diritti acquisiti, tagli, "sacrifici". Il popolo non vuole più sacrificarsi in nome della finanza e del globalismo. Il futuro non è ne a destra ne a sinistra, due concetti morti e sepolti da quasi 30 anni.
    Vedremo quello che accadrà in futuro dopo che la gente avrà provato gli effetti dei radicalismi sulla propria pelle.
    E non parlo tanto del 2019 ma di quello che accadrà dal 2020 in poi.

  8. #8
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    Predefinito Re: "Un' altra Strada"

    Citazione Originariamente Scritto da Dav. c. G. Visualizza Messaggio
    Vedremo quello che accadrà in futuro dopo che la gente avrà provato gli effetti dei radicalismi sulla propria pelle.
    Andrà sempre peggio. Chi ha votato con le parti basse quando le cose andavano male, ma non malissimo, non riacquisterà la ragione quando le cose peggioreranno. Mica per caso i voti ai nazisti sono decollati dopo il '29.
    Una Cina, una Yugoslavia, una Russia, una Corea, una Palestina, un'Irlanda. E zero USA

  9. #9
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    Predefinito Re: "Un' altra Strada"

    Citazione Originariamente Scritto da amaryllide Visualizza Messaggio
    Andrà sempre peggio. Chi ha votato con le parti basse quando le cose andavano male, ma non malissimo, non riacquisterà la ragione quando le cose peggioreranno. Mica per caso i voti ai nazisti sono decollati dopo il '29.
    Sono in tanti ad essere responsabili di una percezione distorta della realtà negli ultimi 5 anni ( e le cose non andavano poi tanto male se si considerano le condizioni del paese a fine 2013 dopo i disastri economici del 2008/2013 (pil in calo del 10%, produzione industriale del 25%, occupazione in calo di 1,2 milioni, centinaia di migliaia di imprese fallite che hanno provocato danni ingenti anche al sistema bancario) che hanno lasciato molti strascichi.

    Quasi tutti sono colpevoli; a partire da una informazione che mi sembra la più populista e qualunquista d'Europa.

    Ma non tutti hanno la stessa entità di colpe.

  10. #10
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    Predefinito Re: "Un' altra Strada"

    Siamo dietro pure a paesi africani. Il Ghana è più di dieci posti avanti, avanti pure agli inglesi a cui Cameron ha mostrato manifestanti indiani per giustificare la guerra in Libia e ha fatto credere che la crescita inglese non era correlata ad accordi iniqui a loro vantaggio in ambito ue oltre alle ex colonie e gli inglesi senza questi aiutini sono mooooolto ridimensionati.
    I media italiani odierni non sostengono particolarmente una persona o l'altra rispetto al passato dove sembravano automi costruiti da Berlusconi, però cavolo sembra che i giornali siano scritti dal signor Burns!

 

 
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