Franco Sacchetti
Il Trecentonovelle

NOVELLA LX

(1)Frate Taddeo Dini predivando a Bologna il dì di Santa Caterina mostra un braccio contro a sua volontà, gittando un piacevol motto a tutta la predica.

(2) Molte volte interviene che delle reliquie si truovano assai inganni, come a poco tempo intervenne a’ Fiorentini. (3) Avendo aúto di Puglia un braccio, il quale fu dato loro per lo braccio di santa Reparata, e facendolo venire con gran cerimonia e mostrandolo parecchi anni per la sua festa con gran solennità, nella fine trovorono il detto braccio esser di legno.

(4) Era adunque frate Taddeo Dini dell’ordine de’Predicatori, valentissimo uomo, il dì di Santa Caterina a Bologna; e al monistero di Santa Caterina per la festa la mattina predicando, avenne che, compiuta la predicazione, anzi che scendesse del pergamo e pervenisse alla confessione, con molti torchi gli fu recato un forzieretto di cristallo, coperto con drappi, dicendo:

- Mostrate questo braccio di santa Caterina -.

(5) Frate Taddeo, che non era smemorato, dice:

-Come, il braccio di santa Caterina! Io sono stato al Monte Sinai e ho veduto il suo corpo glorioso, intero con le due braccia e con tutte l’altre membra-.

Dissono qu’ pretoni:

- Bene sta; noi tegnamo che questo sia verament il suo braccio -.

(6) Frate Taddeo con chiare ragioni diceva non essere da mostrarlo. La Badessa, sentendo questo, lo mandò pregando il dovess mostrare; però che, se non si mostrasse, le devozione del moastero si perderebbe. (7) Veggendo frate Taddeo che pur mostrare gli lo convenía, aprì il forzierino e , recatosi in mano il detto braccio, disse:

-Signori e donne, questo braccio che voi vedete dicono le suore di questo monastero che è il braccio di santa Caterina. Io sono stato al Monte Sinai, e ho veduto il corpo di santa Caterina tutto intero, e massimamente con due braccia; s’ella ne ebbe tre, quest’è il terzo- , cominciando con esso a segnare in croce, come si fa, tutta la predica.

(8) Gl’intendenti di questo risono, parlando tra loro; molti uomini e feminelle semplici si segnarono devotamente, come quelli che non inetsono frate Taddeo, né avidonsimai di quello che aveva detto.

(9) La fede è buona e salva ciascuno che l’ha, ma veramente solo il vizio dell’avarizia fa di molti inganni nelle reliquie; che è a dire che non è cappella che non mostri aver del latte della Vergine Maria! Ché, se fusse come dicono, nessuna sarebbe più preziosa reliquia, pensando che del suo corpo glorioso alcuna cosa non rimase in terra; ed e’si mostra tanto latte per lo mondo, dicendo esser del suo, che se fosse stata una fonte ch’avesse più di rampollato, quello si basterebbe. Se se ne potesse far prova, come frate Taddeo fece del detto braccio, ciò non avverebbe. Ora la fede nostra ci fa salvi; e chi archimia si fatte cose ne porta pena in questo o ne l’altro mondo.