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  1. #1
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    Predefinito L'evoluzione di Storace: da autista di Marchio a maggiordomo di Berlusconi

    HA CREATO “LA DESTRA” SU IMPUT DEL PREMIER IN FUNZIONE ANTI-FINI, POI E’ STATO SCARICATO, QUINDI RIPESCATO E RIAMMESSO A CORTE…UN GENERALE SENZA ESERCITO CHE PARLA DI ETICA POLITICA NONOSTANTE UNA CONDANNA A UN ANNO E SEI MESI PER ESSERE STATO PROMOTORE E ISTIGATORE DELLA INCURSIONE AL SISTEMA INFORMATICO DEL COMUNE PER DANNEGGIARE LA MUSSOLINI

    Ogni tanto si fa ricevere a Palazzo Grazioli per “respirare” l’aria di corte: quando il premier ha bisogno di sentirsi caricare in funzione anti-Fini, chi meglio del battutista Francesco Storace riesce a fargli tornare il sorriso?
    Solidarietà tra barzellettieri.
    Non saprà guidare un partito (visto le ultime percentuali nazionali da prefisso telefonico raggiunte), non saprà tenere unita una comunità umana (visto la diaspora di quasi tutti i dirigenti con cui aveva iniziato l’avventura de “la Destra”), non sarà un grande stratega (si è fatto convincere da Berlusconi a fondare un partito che avrebbe dovuto portare via voti ad An, quando sembrava imminente la rottura dell’intesa tra il premier e Fini, poi è stato scaricato da Silvio quando An è entrata nel Pdl, salvo essere richiamato a corte qualche mese fa), ma è un uomo servizievole in fondo.
    Chi ricorda malevolmente i suoi primi incarichi nel Msi, quale autista di Marchio, o chi non dimentica il suo ruolo di portavoce di Fini in An, non si stupisce che sia diventato ora il maggiordomo politico di Silvio.
    Dopo aver detto peste e corna del premier per due anni e soprattutto nella campagna elettorale politica del 2008: da una parte la Danielona che denunciava i vizi di chi “le donne le vuole solo orizzontali”, dall’altra il pugnace Epurator che univa le fiamme tricolori contro il berlusconismo dilagante.
    Per poi finire a scrivere comunicati stampa che giustificano ancora l’esistenza di un partito che solo a Roma, grazie alla mancanza del simbolo del Pdl, ha raccolto un minimo consenso.
    Ma Storace è utile in fondo: chi meglio di lui, uomo coerente, può tutelare lo spirito delle ultime volontà della Colleoni e della sua casa di Montecarlo, mandando esposti in sintonia con Perdente Feltri?
    Chi meglio di lui può dichiararsi indignato con Fini per aver tradito lo spirito del Msi?
    Certo non io, che non ho mai aderito ad An e non ho mai fatto il portaborse di Fini, ma lui sì che è un esperto di quel mondo in cui ha avuto onori e prebende.
    Non lo ha mai criticato dall’interno per decenni?
    Che volete che sia, non sarà certo per convenienza.
    Ora si erge a moralizzatore, ad esteta della “destra che non tradisce”, simbolo dei duri e puri e si ritrova i suoi compagni di merenda Gasparri e Alemanno.
    C’eravamo tanto amati (e tanto odiati)…
    Un bel teatrino della politica, direbbe Silvio.
    Una bella comparsata televisiva e riecco Francesco in piena forma, tra ammiccamenti e battute, che accusa Fini di mancanza di etica politica e di cattivo esempio per l’ambiente di destra.
    Beh c’è un limite a tutto.
    E’ compatibile la carica di segretario di un partito con una condanna a un anno e sei mesi per aver “tramato” contro la Mussolini, esponente dello stesso mondo?
    Riportiamo le agenzie del 5 maggio 2010, per chi ha la memoria corta.

    ” Responsabile dell’incursione illecita nel sistema informatico del comune di Roma, tra il 9 e 10 marzo del 2005, un’azione delittuosa che puntava ad interferire sul regolare svolgimento delle elezioni regionali e, in particolare, a penalizzare il movimento Alternativa Sociale guidato da Alessandra Mussolini. Per questo Francesco Storace oggi, al termine di un processo durato circa tre anni, è stato condannato ad 1 anno e 6 mesi di reclusione.
    L’allora governatore del Lazio (ndr era presidente della regione all’epoca dell’illecito, ma ministro della Salute al momento dell’avvio dell’inchiesta, carica da cui si dimise) è stato giudicato «promotore o istigatore» di questa iniziativa.
    Con lui, il giudice monocratico della IV sezione del Tribunale di Roma, ha condannato altre sette persone coinvolte, a vario titolo, nel Laziogate.
    L’incursione, secondo quanto ricostruito dai magistrati capitolini, fu effettuata materialmente dal suo ex portavoce Nicolò Accame, condannato a due anni di reclusione, dall’ex direttore di Laziomatica (ora Lait Spa), Mirko Maceri, condannato ad un anno di reclusione, così come Nicola Santoro, un militante di An.
    Gli altri reati contestati, a vario titolo, sono quelli di concorso in accesso abusivo in un sistema informatico, di interferenza illecita nella vita privata e favoreggiamento personale.
    Secondo quanto ricostruito dall’accusa, l’allora presidente del consiglio comunale, Vincenzo Piso, condannato ad 8 mesi dopo che il pm Francesco Ciardi ne aveva richiesto l’assoluzione, avrebbe aiutato Storace a eludere le indagini dei carabinieri per aver detto falsamente che la notte del blitz informatico, non aveva notato negli uffici della Regione Lazio la presenza dell’ex governatore.
    L’ex collaboratrice dello staff del governatore, Tiziana Perreca, condannata ad 8 mesi, avrebbe detto falsamente di aver ricevuto da persone sconosciute alcuni sms minacciosi affinchè rinunciasse a rendere una deposizione contraria a quanto detto dal superteste Dario Pettinelli.
    La sentenza ha suscitato reazioni politiche: Alessandra Mussolini ha affermato: «La giustizia ha lavorato bene, avevo ragione io, peccato che non si farà neppure un giorno di prigione. Mi avevano accusato di essermi inventata tutto, è stato uno scandalo a livello mondiale ed eravamo di fronte ad una grave violazione della libertà democratica. È bene che chi ha compiuto questi fatti riceva una sentenza di condanna, purtroppo però in Italia è così, Storace non andrà in galera. Ma è un monito che questo non capiti mai più», ha concluso Mussolini.


    Ora che Berlusconi può contare sull’appoggio di un uomo che sa ascoltare, che ama essere informato e informarsi e che soprattutto sa essere sensibile ai servizi, il Pdl saprà certamente intercettare il voto degli italiani.
    destra di popolo

  2. #2
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    Predefinito Rif: L'evoluzione di Storace: da autista di Marchio a maggiordomo di Berlusconi

    la solita logica propagandista da 4 soldi, degna di psicoanalisi: chi è d'accordo con Berlusconi sarebbe "servo", chi sostiene altre idee sarebbe "libero".
    quando l'italia si libererà di questa sua parte che non sa analizzare in modo maturo la politica?
    Ultima modifica di QUINTO; 07-09-10 alle 14:58
    Diciamo basta alla sinistra dei colpi di Stato e delle menzogne!

  3. #3
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    Predefinito Rif: L'evoluzione di Storace: da autista di Marchio a maggiordomo di Berlusconi

    non è mica cosi campata in aria come analisi, eh
    -Ma dai, sarà la bora..
    -Ma non siamo a Trieste!

  4. #4
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    Predefinito Rif: L'evoluzione di Storace: da autista di Marchio a maggiordomo di Berlusconi

    Storace chi? Il presidente finiano della Regione Lazio? Stiamo parlando di lui e di un altro Storace?
    Se guardi troppo a lungo nell'abisso, poi l'abisso vorrà guardare dentro di te. (F. Nietzsche)

  5. #5
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    Predefinito Rif: L'evoluzione di Storace: da autista di Marchio a maggiordomo di Berlusconi

    Citazione Originariamente Scritto da gpiras Visualizza Messaggio
    evidentemente riconoscono che il capo indiscusso e' berlusconi

    servo sara' pure un offesa, ma alla fin della fiera altri cosiddetti padroni non esistono inquanto gli altri sono plebaglia
    in effetti... :giagia:
    Diciamo basta alla sinistra dei colpi di Stato e delle menzogne!

  6. #6
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    Predefinito Rif: L'evoluzione di Storace: da autista di Marchio a maggiordomo di Berlusconi

    Alla festa nazionale (non locale ma nazionale) de La Destra c'erano solo una 40ina di persone, praticamente solo i parenti stretti di Storace. repapelle:
    .

  7. #7
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    Predefinito Rif: L'evoluzione di Storace: da autista di Marchio a maggiordomo di Berlusconi

    per me Storace vota PDL,neanche lui vota il suo partito
    VOTA NO AL REFERENDUM DEL 4 DICEMBRE
    UN NO COSTITUENTE PER LA DEMOCRAZIA CONTRO L'AUSTERITA'
    http://www.sinistraitaliana.si/ - http://www.noidiciamono.it/

  8. #8
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    Predefinito Rif: L'evoluzione di Storace: da autista di Marchio a maggiordomo di Berlusconi

    Citazione Originariamente Scritto da gpiras Visualizza Messaggio
    perlomeno non erano a Montecarlo nella casa del parente
    erano a casa tua i parenti

  9. #9
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    Predefinito Rif: L'evoluzione di Storace: da autista di Marchio a maggiordomo di Berlusconi

    Citazione Originariamente Scritto da SteDiessino Visualizza Messaggio
    per me Storace vota PDL,neanche lui vota il suo partito
    Ha visto la Santanchè, lei lo stipendio se l'è fatto.
    Attenzione, sono una persona BORDELINE e pure MALATA.
    Non sono pareri di medici qualsiasi ma di grossi scienziati del forum.

  10. #10
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    Predefinito Rif: L'evoluzione di Storace: da autista di Marchio a maggiordomo di Berlusconi

    Evoluzione e Storace sono due parole incompatibili.
    Oltretutto urta il mio senso estetico.

 

 
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