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  1. #1
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    Predefinito Movimento 5 Stelle, spettro scissione dopo il voto su Salvini

    Quotidiano.net

    «This is the end». Forse non era neppure nato il deputato grillino ribelle palermitano Ugo Forello quando Jim Morrison, leader dei Doors, scrisse questo storico brano. Ma quel testo, assieme a uno sfondo nero, a lutto, gli è servito per raccontare la fine del suo sogno nel M5S. Poi una foto, Fabrizio De André con citazione cult: «In direzione ostinata e contraria». Rivendica Forello su Facebook: «È il momento di far sentire la nostra voce, di continuare a lottare dentro il Movimento, per difendere le ragioni del nostro programma».

    È malessere vero quello che sale dall’interno del M5S. Sale e straborda dai blog e dai social, ma anche dalle chat interne dei parlamentari, ora che il voto della Giunta ha salvato Salvini (16 voti a 6) con il senatore Giarrusso, contestato dal PD, che all’uscita della Giunta dalla seduta ha fatto il gesto delle manette, condannato dal ministro Bonafede, certo, ma fuori tempo massimo.

    Beppe Grillo, a Roma per lo show Insomnia (ma anche per testimoniare in tribunale, chiamato dal suo ex delfino Giovanni Favia) si è subito sorbìto una prima contestazione di attivisti che gli hanno gridato: «Beppe ci hai tradito, dimettiti da garante». E ancora: «Ci hai venduti, sfiducia Di Maio». Come se potesse farlo davvero. Ma il tema c’è, eccome. Il dato è che il M5S si è svegliato spaccato in due: da un lato l’ala governista che ha festeggiato il risultato della consultazione online come una vittoria della linea Di Maio, dall’altra i malpancisti che ora s’interrogano sulla direzione imboccata dal Movimento. E che parlano di suicidio politico di Di Maio.

    Lui che «salvando Salvini» ha creato una maggioranza interna (la sua), ma anche una vasta minoranza. Che va da Fico, l’ala sinistra, a Roberta Lombardi, l’ala destra mettendoci in mezzo anche Virginia Raggi. Un’area che per ora rimane dentro ma che non è assolutamente da escludere possa dare vita a una scissione, lasciando al suo destino l’ala governista. Tanto più che Grillo è sempre più distante dal suo vicepremier, sebbene quest’ultimo assicuri: «Mi stanno tirando per i piedi ma io e lui andiamo d’accordo, pranzeremo assieme».

    Paola Taverna, sempre più falco in chiave governista, se la prendeva con chi, anche tra i parlamentari, si è speso per votare a favore dell’autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini: «Talebaniiiii! Siete dei talebaniiii!», urlava. Lanciando, poi, un messaggio inequivocabile agli altri: chi voterà contro il parere degli iscritti sarà fuori dal M5S. Detta così sembrava solo una rasoiata indirizzata alle dissidenti Paola Nugnes ed Elena Fattori. Ma dietro al 41% di sì all’autorizzazione a procedere ci sono alcuni senatori che ne fanno una questione di principio. E non sono pochi. I senatori ribelli si fraranno sentire in aula, quando a Palazzo Madama si proporrà la questione Salvini.

    E una nuova Caporetto è alle porte: quella prevista per domenica nelle urne sarde. Di Maio, l’altra sera, sdrammatizzava: «Francesco Desogus (il candidato governatore, ndr) farà un risultato nelle sue possibilità». Al «capo», ora, non resta che rilanciare sulla nuova struttura del M5S, che si farà sempre più partito: «Non abbiamo un’organizzazione verticale sui temi – ha spiegato l’altra sera in assemblea – non basta presentare una lista, abbiamo bisogno di un tessuto di amministratori sui territori». Anche il nuovo organigramma passerà dal voto di Rousseau.

    Prende largo, quindi, l’idea di un non più fatto di Rete e banchetti, ma un partito. Che proprio non piace alla base. In Rete vince l’hashtag #salvaSalvini: «Avete regalato il Paese a Salvini e Berlusconi. Che rabbia! Che delusione!», si legge tra gli altri messaggi. «La casta va difesa sempre e comunque – commentava sarcastico Cetta – il cambio di linea sta facendo perdere milioni di elettori».

  2. #2
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    Predefinito Re: Movimento 5 Stelle, spettro scissione dopo il voto su Salvini

    Citazione Originariamente Scritto da Rotwang Visualizza Messaggio
    Quotidiano.net

    «This is the end». Forse non era neppure nato il deputato grillino ribelle palermitano Ugo Forello quando Jim Morrison, leader dei Doors, scrisse questo storico brano. Ma quel testo, assieme a uno sfondo nero, a lutto, gli è servito per raccontare la fine del suo sogno nel M5S. Poi una foto, Fabrizio De André con citazione cult: «In direzione ostinata e contraria». Rivendica Forello su Facebook: «È il momento di far sentire la nostra voce, di continuare a lottare dentro il Movimento, per difendere le ragioni del nostro programma».

    È malessere vero quello che sale dall’interno del M5S. Sale e straborda dai blog e dai social, ma anche dalle chat interne dei parlamentari, ora che il voto della Giunta ha salvato Salvini (16 voti a 6) con il senatore Giarrusso, contestato dal PD, che all’uscita della Giunta dalla seduta ha fatto il gesto delle manette, condannato dal ministro Bonafede, certo, ma fuori tempo massimo.

    Beppe Grillo, a Roma per lo show Insomnia (ma anche per testimoniare in tribunale, chiamato dal suo ex delfino Giovanni Favia) si è subito sorbìto una prima contestazione di attivisti che gli hanno gridato: «Beppe ci hai tradito, dimettiti da garante». E ancora: «Ci hai venduti, sfiducia Di Maio». Come se potesse farlo davvero. Ma il tema c’è, eccome. Il dato è che il M5S si è svegliato spaccato in due: da un lato l’ala governista che ha festeggiato il risultato della consultazione online come una vittoria della linea Di Maio, dall’altra i malpancisti che ora s’interrogano sulla direzione imboccata dal Movimento. E che parlano di suicidio politico di Di Maio.

    Lui che «salvando Salvini» ha creato una maggioranza interna (la sua), ma anche una vasta minoranza. Che va da Fico, l’ala sinistra, a Roberta Lombardi, l’ala destra mettendoci in mezzo anche Virginia Raggi. Un’area che per ora rimane dentro ma che non è assolutamente da escludere possa dare vita a una scissione, lasciando al suo destino l’ala governista. Tanto più che Grillo è sempre più distante dal suo vicepremier, sebbene quest’ultimo assicuri: «Mi stanno tirando per i piedi ma io e lui andiamo d’accordo, pranzeremo assieme».

    Paola Taverna, sempre più falco in chiave governista, se la prendeva con chi, anche tra i parlamentari, si è speso per votare a favore dell’autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini: «Talebaniiiii! Siete dei talebaniiii!», urlava. Lanciando, poi, un messaggio inequivocabile agli altri: chi voterà contro il parere degli iscritti sarà fuori dal M5S. Detta così sembrava solo una rasoiata indirizzata alle dissidenti Paola Nugnes ed Elena Fattori. Ma dietro al 41% di sì all’autorizzazione a procedere ci sono alcuni senatori che ne fanno una questione di principio. E non sono pochi. I senatori ribelli si fraranno sentire in aula, quando a Palazzo Madama si proporrà la questione Salvini.

    E una nuova Caporetto è alle porte: quella prevista per domenica nelle urne sarde. Di Maio, l’altra sera, sdrammatizzava: «Francesco Desogus (il candidato governatore, ndr) farà un risultato nelle sue possibilità». Al «capo», ora, non resta che rilanciare sulla nuova struttura del M5S, che si farà sempre più partito: «Non abbiamo un’organizzazione verticale sui temi – ha spiegato l’altra sera in assemblea – non basta presentare una lista, abbiamo bisogno di un tessuto di amministratori sui territori». Anche il nuovo organigramma passerà dal voto di Rousseau.

    Prende largo, quindi, l’idea di un non più fatto di Rete e banchetti, ma un partito. Che proprio non piace alla base. In Rete vince l’hashtag #salvaSalvini: «Avete regalato il Paese a Salvini e Berlusconi. Che rabbia! Che delusione!», si legge tra gli altri messaggi. «La casta va difesa sempre e comunque – commentava sarcastico Cetta – il cambio di linea sta facendo perdere milioni di elettori».
    tutte chiacchiere!! è un desiderio più che una realtà

  3. #3
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    Predefinito Re: Movimento 5 Stelle, spettro scissione dopo il voto su Salvini

    Citazione Originariamente Scritto da anticomunista Visualizza Messaggio
    tutte chiacchiere!! è un desiderio più che una realtà
    No, mi sa che è un problema portato dalla transizione dall'opposizione al governo
    Da movimento di protesta a partito di governo passa strada: è un divario che deve essere comunque colmato
    Di tutte le possibili reazioni ad un insulto, la più efficace è il silenzio - Santiago Ramòn y Cajal
    A paraulas maccas urigas surdas
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  4. #4
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    Predefinito Re: Movimento 5 Stelle, spettro scissione dopo il voto su Salvini

    Citazione Originariamente Scritto da anticomunista Visualizza Messaggio
    tutte chiacchiere!! è un desiderio più che una realtà
    . La fronda anti-Lega nel M5S sembra più un sogno di mezza estate che una realtà politica in grado di far cambiare direzione al Salvimaio e alla saldatura tra due forze naturalmente affini.
    https://www.nextquotidiano.it/fronda-m5s-anti-salvini/


    La fronda M5S anti-Salvini? Non esiste, i grillini stanno con la Lega

  5. #5
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    Predefinito Re: Movimento 5 Stelle, spettro scissione dopo il voto su Salvini

    Citazione Originariamente Scritto da adry571 Visualizza Messaggio
    . La fronda anti-Lega nel M5S sembra più un sogno di mezza estate che una realtà politica in grado di far cambiare direzione al Salvimaio e alla saldatura tra due forze naturalmente affini.
    https://www.nextquotidiano.it/fronda-m5s-anti-salvini/


    La fronda M5S anti-Salvini? Non esiste, i grillini stanno con la Lega
    Certo che esiste, ma hanno il terrore di dover essere messi alla forca dai grillini scellerati come te e pure portati in tribunale, comunque il M5S delle origini non esiste più (se è mai esistito), i moderati e gli ambientalisti ne sono fuoriusciti parecchio tempo fa e tu continui a propagandare trollate, ma chi potrebbe mai rosicare di essere la stampella senza idee di un partito nazista sotto azienda privata e anonima?

  6. #6
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    Predefinito Re: Movimento 5 Stelle, spettro scissione dopo il voto su Salvini

    Diciotti, tensioni nella maggioranza M5s a Torino. 2 consigliere: “Siamo all’angolo”. Appendino: “Capisco, ma giunta solida”

    Le questioni nazionali agitano la giunta M5s di Torino. Per le consigliere Maura Paoli e Daniela Albano, che già negli scorsi giorni non avevano nascosto il proprio malumore per il voto sull’autorizzazione a procedere per Matteo Salvini, il Movimento di aver tradito il propri valori fondanti. E per quanto la sindaca Chiara Appendino provi a stemperare le tensioni, la situazione non è delle più semplici.

    “Non mi ha mai entusiasmato questa stupida alleanza con la Lega, anzi direi che nei giorni del contratto di governo ho sperato che un meteorite colpisse la terra, ma ancora stimavo i nostri parlamentari per come avevano gestito la situazione”, scrive Paoli su Facebook. Il caso Diciotti, a suo avviso, è solo “l’ultimo tassello di un puzzle che ormai da tempo si sta completando”.

    “Mi era sembrato che prendessero in giro furbescamente l’ignoranza del potenziale alleato leghista, la immaginavo come la tattica della matrigna di Cenerentola”, aggiunge a proposito dell’alleanza col Carroccio su cui dice di sentirsi “sempre più all’angolo, come la povera e stupida matrigna mentre si rende conto che la situazione le è sfuggita di mano”. Il rischio – avanzato sia dall’Ansa che dalla Adnkronos – che la Paoli e la Albano lascino il gruppo pentastellato rendendo la maggioranza di Appendino meno forte è concreto anche se nel post la Paoli non ne fa cenno. “Gli intrighi e le strategie perdono sempre, non si dice sì per dire no”, conclude chiedendosi se “questo Movimento è ancora salvabile”.

    Appendino, parlando di un “momento difficile” vissuto “non solo consiglieri ma anche attivisti”, ha parlato di un “malessere assolutamente normale e credo legittimo” ma ribadito che il Movimento “è la nostra casa e spero che continui ad esserlo per tutti”. “Comprendo molto bene – ha aggiunto – chi in questo momento sta vivendo un momento difficile, va rispettato ma nessuno sta mancando di rispetto nei confronti di alcuni, d’altra parte è stata una scelta votata e capita che ogni tanto sei in maggioranza e ogni tanto in minoranza”.

    Ma sul rischio che qualche consigliere pentastellato possa lasciare la maggioranza del Consiglio comunale, la sindaca di Torino ha osservato: “Ad oggi la maggioranza non è a rischio, io sono molto tranquilla e continuo a lavorare per il futuro della città”. L’elezione dei pentastellati alla guida del capoluogo piemontese, ha ricordato, è avvenuta “per portare avanti le cose che erano ferme da tempo, dunque, dobbiamo continuare a lavorare, provare a ricompattarci e non a dividerci”.

    Tuttavia, secondo l’Adnkronos, i mal di pancia dei consiglieri grillini di Torino sono una questione arrivata sul tavolo dei vertici romani. Tant’è che venerdì un ‘emissario’ da Roma, probabilmente la sottosegretaria all’Economia, Laura Castelli, considerata molto vicina alla sindaca, arriverà a in città per fare il punto con la prima cittadina.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/201...olida/4986485/

  7. #7
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    Predefinito Re: Movimento 5 Stelle, spettro scissione dopo il voto su Salvini

    Citazione Originariamente Scritto da the fool Visualizza Messaggio
    Diciotti, tensioni nella maggioranza M5s a Torino. 2 consigliere: “Siamo all’angolo”. Appendino: “Capisco, ma giunta solida”

    Le questioni nazionali agitano la giunta M5s di Torino. Per le consigliere Maura Paoli e Daniela Albano, che già negli scorsi giorni non avevano nascosto il proprio malumore per il voto sull’autorizzazione a procedere per Matteo Salvini, il Movimento di aver tradito il propri valori fondanti. E per quanto la sindaca Chiara Appendino provi a stemperare le tensioni, la situazione non è delle più semplici.

    “Non mi ha mai entusiasmato questa stupida alleanza con la Lega, anzi direi che nei giorni del contratto di governo ho sperato che un meteorite colpisse la terra, ma ancora stimavo i nostri parlamentari per come avevano gestito la situazione”, scrive Paoli su Facebook. Il caso Diciotti, a suo avviso, è solo “l’ultimo tassello di un puzzle che ormai da tempo si sta completando”.

    “Mi era sembrato che prendessero in giro furbescamente l’ignoranza del potenziale alleato leghista, la immaginavo come la tattica della matrigna di Cenerentola”, aggiunge a proposito dell’alleanza col Carroccio su cui dice di sentirsi “sempre più all’angolo, come la povera e stupida matrigna mentre si rende conto che la situazione le è sfuggita di mano”. Il rischio – avanzato sia dall’Ansa che dalla Adnkronos – che la Paoli e la Albano lascino il gruppo pentastellato rendendo la maggioranza di Appendino meno forte è concreto anche se nel post la Paoli non ne fa cenno. “Gli intrighi e le strategie perdono sempre, non si dice sì per dire no”, conclude chiedendosi se “questo Movimento è ancora salvabile”.

    Appendino, parlando di un “momento difficile” vissuto “non solo consiglieri ma anche attivisti”, ha parlato di un “malessere assolutamente normale e credo legittimo” ma ribadito che il Movimento “è la nostra casa e spero che continui ad esserlo per tutti”. “Comprendo molto bene – ha aggiunto – chi in questo momento sta vivendo un momento difficile, va rispettato ma nessuno sta mancando di rispetto nei confronti di alcuni, d’altra parte è stata una scelta votata e capita che ogni tanto sei in maggioranza e ogni tanto in minoranza”.

    Ma sul rischio che qualche consigliere pentastellato possa lasciare la maggioranza del Consiglio comunale, la sindaca di Torino ha osservato: “Ad oggi la maggioranza non è a rischio, io sono molto tranquilla e continuo a lavorare per il futuro della città”. L’elezione dei pentastellati alla guida del capoluogo piemontese, ha ricordato, è avvenuta “per portare avanti le cose che erano ferme da tempo, dunque, dobbiamo continuare a lavorare, provare a ricompattarci e non a dividerci”.

    Tuttavia, secondo l’Adnkronos, i mal di pancia dei consiglieri grillini di Torino sono una questione arrivata sul tavolo dei vertici romani. Tant’è che venerdì un ‘emissario’ da Roma, probabilmente la sottosegretaria all’Economia, Laura Castelli, considerata molto vicina alla sindaca, arriverà a in città per fare il punto con la prima cittadina.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/201...olida/4986485/
    Ah, beh, se mandano la Castelli a mettere a posto le cose a Torino sono a posto

  8. #8
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    Predefinito Re: Movimento 5 Stelle, spettro scissione dopo il voto su Salvini

    Situazione già vista nel 2009/2011.
    La lega ha preso il posto del PDL, il M5S quello della lega e salvini quello di berlusconi.
    Insomma hanno cambiato gli attori per fingere che la commedia sia diversa.
    Ma così come non cambia la trama non cambierà nemmeno l'epilogo.
    "I carnefici hanno bisogno di urlare per imporre le proprie menzogne!
    Alle vittime basta il silenzio perchè ad esse apprtiene la verità!"

  9. #9
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    Predefinito Re: Movimento 5 Stelle, spettro scissione dopo il voto su Salvini

    I 5 stelle governativi entreranno a far parte del centrodestra?

  10. #10
    Forumista assiduo
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    Predefinito Re: Movimento 5 Stelle, spettro scissione dopo il voto su Salvini

    Citazione Originariamente Scritto da fiume sand creek Visualizza Messaggio
    Situazione già vista nel 2009/2011.
    La lega ha preso il posto del PDL, il M5S quello della lega e salvini quello di berlusconi.
    Insomma hanno cambiato gli attori per fingere che la commedia sia diversa.
    Ma così come non cambia la trama non cambierà nemmeno l'epilogo.
    Di Maio il posto di Alfano.

 

 
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