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    https://it.wikipedia.org/wiki/Teoria...Moneta_Moderna


    Il più grande Crimine
    (P. Barnard)


    Parte II

    La Signora si faccia la messa in piega




    Era il 17 febbraio del 1992, Mario Chiesa viene arrestato a Milano per dare il via alla celeberrima stagione di Tangentopoli. Da quei giorni, e in pochi mesi, un’intera classe politica italiana viene spazzata via dalle inchieste di Di Pietro e soci. Come mi disse personalmente l’ex pm di Mani Pulite Gherardo Colombo, in realtà l’impeto che mosse quella rivoluzione veniva dagli imprenditori che si autodenunciavano ai magistrati pur di smettere di pagare tangenti ai socialisti e democristiani. Due partiti che, come d'altronde tutto l’apparato politico italiano, avevano una caratteristica in comune: erano intrisi di statalismo fino al collo, cioè erano nati e cresciuti nella pratica di usare prebende ed elargizioni di Stato per comprarsi il consenso degli elettori. Qualcosa che goffamente e truffaldinamente assomigliava però troppo al modello di Stato a moneta sovrana che spende a deficit per creare ricchezza fra i cittadini. Infatti l’Italia degli anni ’80 era sì un Paese ad alta inflazione e debito, ma era uno dei luoghi più ricchi della Terra, la cui ricchezza ancora oggi nutre una fetta enorme di società civile.


    Appena dieci giorni prima di quel fatidico 17 febbraio a Milano, e cioè il 7 febbraio, veniva firmato il Trattato di Maastricht, che entrerà in vigore l’anno successivo, nel 1993. Il ’93 è l’anno in cui il governo Ciampi istituisce il Comitato Permanente di Consulenza Globale e di Garanzia per le Privatizzazioni; sempre in quell’anno gli accordi del ministro dell’industria Paolo Savona con il Commissario europeo alla concorrenza Karel Van Miert e quelli del ministro degli Esteri Beniamino Andreatta con Van Miert, impegnano l’Italia a fare la messa in piega alle aziende di Stato perché divengano appetibili per gli investitori privati. Riassumendo: gli anni ’90 vedono divenire realtà l’Unione Europea sovranazionale, l’Unione Monetaria – cioè l’Anti Stato per eccellenza sognato dalle elite; contemporaneamente in Italia lo Stato di allora viene spazzato via da Tangentopoli – dove alcuni magistrati acquisiscono di colpo un potere inaudito nel nostro Paese che ancora rimane inspiegato; nell’arco di pochi mesi una classe politica italiana, oggi riconducibile al centrosinistra, si getta nelle privatizzazioni, cioè nella svendita ai privati di capitali immensi edificati con decenni di lavoro per il bene comune dei cittadini italiani.

    Ora, lungi da questa narrazione ogni accenno al complottismo, poiché qui sono i dati a parlare, ma un osservatore di queste realtà sarebbe sciocco se perlomeno non si facesse qualche domanda. Per esempio: perché quegli imprenditori accettarono di entrare nel tunnel delle inchiesta giudiziarie dopo anni di tranquillo e profittevole status quo? Era poi così vero che il gioco era divenuto troppo esoso? O forse qualche altra contropartita gli fu offerta per scardinare l’Italia di allora? E chi gliela offrì? In un Paese come l’Italia dove ogni singola inchiesta che scotta fu di regola trasferita da procure ostili a quelle amiche, e ancora oggi accade, cosa impedì ai colossi politici DC e PSI di strozzare Tangentopoli? Chi gli levò il tappeto da sotto i piedi proprio in quel momento? Chi permise a un nugolo di razzisti della Padania di espandersi a macchia d’olio in pochi mesi, per creare poi il consenso popolare della parte ricca d’Italia alle inchieste di Di Pietro e compagni? E’ solo un caso che la Germania sia di fatto il punto di riferimento, cioè il partner commerciale privilegiato, del separatismo di Bossi? E’ solo un caso che così pochi imprenditori strozzati dalle tangenti del PCI (e chi come l’autore è nato a Bologna sa di cosa si parla) si fecero avanti? Oppure questo è spiegabile dal fatto che quel partito era già stato prescelto dalla finanza internazionale per divenire, con il lifting del centrosinistra, il suo interlocutore privilegiato in Italia? Risulta che fu l’ambasciatore USA a Roma, Richard Gardner (1977-88), membro del potentissimo Council on Foreign Relations americano e della Commissione Trialterale, ad approvare l’entrata al governo del PCI. Il capo della stazione CIA di Roma di allora, Hughes Montgomery, scrisse a favore di questo scenario. Perché? Già allora il partito comunista italiano si era strutturato in un’impresa capitalistica moderna con ampi settori di servizi e contatti con le banche, e questo era visto come una garanzia a Washington (27). E’ un caso che sarà proprio il centrosinistra dell’ex PCI a liberalizzare in Italia la circolazione dei capitali (essenziale alle speculazioni finanziarie), a permettere la fusione delle banche commerciali con quelle d’investimento (stile Wall Street e fonte del disastro del 2007), e a segnare il record europeo delle privatizzazioni alla fine degli anni ’90? (28)

    Fine delle speculazioni, torniamo al rigore scientifico.

    Pochi fronzoli: il piano per distruggere gli Stati europei e i loro cittadini sottraendogli la sovranità sia delle leggi che della moneta, imponendogli il fantasma del Deficit/Debito pubblico e l’odiosa sofferenza della disoccupazione/precarizzazione, e svendendo il bene comune ai privati dei capitali, è provato. Il Vero Potere delle elite lo ha ordito a partire dagli anni ’20-’40 del XX secolo. In Italia i portabandiera alla luce del sole di quel piano furono in primis Romano Prodi, allievo di Andreatta, Giuliano Amato, Visco, Dini, Bassanini, Padoa Schioppa, Scognamiglio, Ciampi, Draghi, Enrico Letta, e non ultimo Massimo D’Alema, tutti uomini del centrosinistra*, gli entusiastici sostenitori della modernità europea, dell’Euro, quelli che però qui a casa nostra si presentano con il volto buono dell’antipotere berlusconiano. Dietro le quinte, le loro menti economiche sono state una moltitudine di volti noti e meno, come Chicco Testa, Salvatore Biasco, Riccardo Realfonzo, Ferdinando Targetti, Michele Salvati, Luigi Spaventa e altri , tutti ‘compagni’ divenuti ex, tutti solidamente centrosinistra.

    A partire dal governo Ciampi del ‘93, come si è detto, le tappe furono serrate: 1) i già citati accordi Italia-Van Miert, che stipulavano la ricapitalizzazione della siderurgia italiana a patto che la si privatizzasse, e l’azzeramento del debito delle aziende di Stato per lo stesso fine. E chi è Van Miert se non uno dei falchi delle elite di cui si tratta? Un uomo con le mani sia nella politica che decide, quella della UE dei tecnocrati non eletti, sia nelle grandi aziende, come la Vivendi, Agfa Gevaert, Anglo American Plc, Royal Philips, Solvay e altre. 2) 1997-2000, il grande salto nella svendita dei beni pubblici col centrosinistra, che stabilisce record europei delle privatizzazioni (ENI, S. Paolo Torino, Banco di Napoli, SEAT, Telecom, INA, IMI, IRI con SME, Alitalia, ENEL, Comit, Autostrade ecc.). 3) il centrosinistra canta le lodi di questo processo (che non porterà alcun beneficio reale né miglioramenti di produttività) nel Libro Bianco delle privatizzazioni di Vincenzo Visco. Di fatto, dati alla mano, la capacità di crescita della produzione industriale crolla con le privatizzazioni, in particolare con il rigore di spesa del 2007 di Prodi. 4) l’attacco alla gestione pubblica dei servizi degli enti locali (come l’acqua), che si concretizza con la legge 267 del 2000 figlia del lavoro di Bassanini negli anni precedenti. 5) poi arrivano “i tagli selvaggi ai bilanci pubblici del 1996-2000 e 2006-2008” (Joseph Halevi in una mail all’autore). 6) infine il sostegno entusiasta del PD, di Di Pietro e di De Magistris al trattato di Lisbona, cioè alla mannaia finale del grande piano di Francois Perroux nel 1943. Aprite gli occhi: Berlusconi sarà sicuramente il volto della menzogna e del malaffare istituzionalizzato, ma in Italia i volto del Più Grande Crimine proiettato al futuro è il centrosinistra. Il primo è il pericolo biodegradabile della democrazia, i secondi sono la contaminazione radioattiva della democrazia. Non per nulla pochi sanno che fu invece Berlusconi a tentare in sede UE una mossa che non solo aveva senso, ma che era ‘di sinistra’, quando fra il 2001 e il 2006 cercò l’adozione di una misura che escludesse dal calcolo del deficit pubblico le spese per strade, infrastrutture, computer per le scuole ecc. Come dire a Bruxelles “penalizzateci se spendiamo troppo per il superfluo, ma non per l’essenziale”. E chi fu che insorse come lupi contro questa idea? Il centrosinistra (per conto della Germania). La stessa formazione nelle cui fila primeggiano i portabandiera italiani sia della UE, che dell’Unione Monetaria. Il cerchio si chiude.

    * L’economista francese Alain Parguez mi ha detto: “I nomi di spicco del centrosinistra italiano venivano tutti invitati regolarmente a Parigi, a colloquio con i falchi della deflazione europea, certo… Romano Prodi gravitava nelle vicinanze di Jaques Attali”.

    L’Italia doveva farsi la messa in piega, svendersi cioè ai capitali privati, pena l’esclusione dall’euro, che è come dire pena l’esclusione dalla ghigliottina, ma tant’è. E vale la pena informarvi qui di un ulteriore guizzo indecente di questa saga che ci ha tutti consegnati a un futuro gramo: nelle parole dell’economista australiano Bill Mitchell, docente al Centre for Full Employment and Equity alla University of Newcastle, NSW Australia: “La Germania insistette nell’inclusione delle sprecone Italia e Spagna nei 17 Paesi dell’eurozona per impedirgli di mantenere lira e pesetas, che Roma e Madrid avrebbero potuto svalutare competitivamente fregando il mercato metalmeccanico tedesco”. Significa che se noi avessimo mantenuto la lira, l’avremmo potuta rendere più economica per i clienti esteri e quindi vendere auto e altro molto meglio dei tedeschi incatenati a un euro super costoso. Berlino sapeva questo e ci hanno fregati. Quindi oltre la beffa criminosa dell’Unione Monetaria, anche l’inganno. Andatelo a raccontare agli operai e ai licenziati del signor Marchionne.

    E ricordo qui in estrema sintesi quanto spiegato in altri capitoli sul danno immenso che l’Unione Monetaria ci ha inflitto e sulle sofferenze che essa aggiungerà a milioni di destini di esseri umani innocenti. Oggi l’euro non è moneta di nessuno, letteralmente, e questo significa che tutti i 17 Stati che lo usano non possono più emetterlo inventandoselo senza limiti come accade invece nei Paesi a moneta sovrana (USA col dollaro, Giappone con lo yen ecc.). I 17 devono sempre prenderlo in prestito da qualcuno, dai mercati privati dei capitali, devono cioè comportarsi come un banale cittadino che per spendere deve sgobbare o andare a prestiti. Di conseguenza, oggi il nostro debito pubblico è veramente un problema, perché lo Stato non lo deve più a se stesso, ma a figure private precise, e quei privati non solo esigono pagamenti senza storie, ma decidono anche i tassi d’interesse con cui il nostro Tesoro prenderà in prestito i prossimi Euro. Messi in questo modo, cioè governi impiccati ai capricci dei privati, abbiamo perso ogni garanzia di autorevolezza monetaria e finanziaria, per cui i mercati stessi ci stanno bocciando a man bassa. Significa perdita d’investimenti immensi, che significa perdita di posti di lavoro, tagli a tutto ciò che è pubblico, e dunque miserie infinite per infiniti cittadini. E questo, si badi bene, vale per tutti i 17, senza scampo, perché tutti siamo in questa trappola; la Grecia è la prima mattonella del Domino a cadere.

    Ciò che accadde in Italia fu poi replicato anche se non identico in molte altre nazioni europee, mentre il credo Neoliberista che richiedeva ‘governi ristretti’ diveniva una religione internazionale. La sua forza era tale che spinse la Think Tank Neoliberista inglese The Adam Smith Institute a dichiarare quanto segue: “Noi proponiamo cose che la gente considera sulla soglia della follia. Dopo un attimo le ritrovano sulla soglia delle politiche” (29).






    Alcuni brillanti ritocchi finali




    I primi anni ’90 sono stati di certo un passaggio storico per il successo del piano delle elite. Non possiamo omettere che nel 1994 tutte le maggiori nazioni del mondo firmarono e ratificarono il Trattato di Marrakesh dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC). Conteneva il più potente pacchetto di regole commerciali sovranazionali mai esistito e quasi tutte impregnate di Libero Mercato Neoliberista. Infatti fu proprio uno degli incontri dell’OMC a Seattle nel 1999 che accese la miccia della protesta anti globalizzazione nel mondo. Ma prima di raccontarvi il gran finale del piano, è necessario spiegare altri pezzi dell’inganno Neoclassico, Neomercantile e Neoliberista.



    1) Ingannare la Sinistra



    Come già detto, in meno di 20 anni quasi tutti i partiti europei di sinistra erano stati trasformati in macchine Neoliberiste impregnate di Libero Mercato e Isteria da Deficit, pronte a svendere pezzi di beni pubblici alla “classe dei predatrice” che servivano con devozione (30). Ma cosa accadde ai movimenti di società civile della sinistra? E i sindacati? E gli intellettuali progressisti? Perché tutti questi, mentre certamente gridavano contro le tattiche generali della “classe dei predatrice”, non compresero cosa si nascondeva dietro il fantasma del Debito e dietro l’Isteria da Deficit? Perché ancora oggi praticamente nessuno a sinistra sta capendo da dove veramente vengono i pericoli per la democrazia e per il lavoro?

    Chiunque stia leggendo questo saggio credo abbia compreso che una volta che uno si è fatto convincere dai dogmi economici Neoclassici, Neomercantili e Neoliberisti, viene succhiato dentro il loro inganno senza speranza.

    Cioè, se uno si fa convincere che:



    a) lo Stato virtuoso (con moneta sovrana) deve pareggiare il bilancio incassando dai cittadini più di quanto spenda.

    b) le tasse servono a fornire allo Stato i fondi da spendere per i cittadini, e così lo Stato virtuoso deve pareggiare il bilancio per non sperperare quei fondi.

    c) il deficit dello Stato significa che i cittadini hanno un debito da ripagare, quindi lo Stato virtuoso deve pareggiare il bilancio.

    d) e che di conseguenza i deficit sono il massimo della disgrazia economica, a meno che lo Stato virtuoso non pareggi il bilancio…

    allora uno è fregato.



    E allora, di nuovo: perché la sinistra non ha mai messo in discussione questi inganni, e perché al contrario ancora oggi la sinistra concorda che gli Stati devono “spendere come le famiglie”, che il deficit dello Stato è il debito dei cittadini, che le tasse servono alla spesa sociale ecc.? Una delle risposte più convincenti è stata formulata dall’economista francese Alain Parguez, quando scrisse che “la credenza nei limiti dei bilanci ha convinto tutti che le tasse riciclano denaro preso dal settore privato. Lo Stato, si crede, potrebbe finanziare le sue spese sociali tassando i più ricchi. Le tasse dovrebbero così trasferire un reddito dai ricchi ai poveri (…) Le tasse sono il fondamento di un ‘capitalismo sociale’ poiché potrebbero finanziare lo Stato Sociale ecc. (…) Questa mitologia sulle tasse spiega perché così tanti politici ed economisti di sinistra hanno abbracciato il dogma del pareggio di bilancio” (31). E con loro anche tutti gli attivisti di sinistra, che oggi gridano contro mille peccati del capitalismo ma su una cosa sono inamovibili… e d’accordo con le elite: lo Stato deve rimettere i conti in ordine, cioè spendere meno di quanto guadagna. Sono convinti che se solo lo Stato facesse ciò, esso innanzi tutto solleverebbe un peso tremendo dalle spalle dei cittadini, il debito! Ignorano, e proprio perché ingannati dalla propaganda delle elite, che uno Stato a moneta sovrana può arricchire sia i propri cittadini che lo Stato Sociale solo se spende di più di quello che incassa tassando. Deve spendere a deficit, per forza. Ignorano che le tasse distruggono denaro e mai forniscono denaro allo Stato da spendere (i dettagli nella Parte Tecnica).

    Capite ora come hanno fatto le elite Neoclassiche, Neomercantili e Neoliberiste a fregare le sinistre? Hanno fatto apparire i loro dogmi economici tesi a distruggere la nostra Gallina dalle Uova d’Oro come invece idee di buon senso che anzi, avrebbero fornito denaro allo Stato per le spese sociali: “gli Stati devono guadagnare più di quanto spendono… i deficit sono il debito di tutti noi… meglio un po’ di disoccupazione piuttosto che l’inflazione…”. Milioni di persone semplici si sono convinti della giustezza di questi inganni, e con loro le sinistre.



    2) Un miraggio per intrappolare e paralizzare



    Fu l’ideale Thatcheriano che la lady di ferro ‘vendette’ con successo a milioni di suoi cittadini negli anno ’80. Ogni lavoratore doveva pensare a sé stesso/a come a una piccola impresa privata, decretò il premier inglese. Basta con questa dipendenza dal governo pachiderma, tu puoi usare i tuo

    Continua qui

    Paolo Barnard - Il più grande Crimine

    N.B. L'utente Jerome prende le distanze dalle idee palestiniste di Barnard e dall'antisemitismo e dal megacomplottismo del sito linkato


    Scaricabile qui integralmente

    https://www.google.it/search?safe=of...de_Crimine.pdf



    Di Pietro ha agito come un golpista, come già rivelato da Cossiga.

  2. #2
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    Predefinito Re: Paolo Barnard, MMT, ecc.

    Bernard non sa neanche di che cosa sta parlando, oltre ad affermare una marea di minchiate, soprattutto quando parla di liberismo che in Italia non esiste.
    When the facts change, I change my mind. What do you do, sir? John Maynard Keynes

  3. #3
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    Predefinito Re: Paolo Barnard, MMT, ecc.

    Dai che forse impari qualcosa, Jerome!
    Venezuela e Zimbabwe nei nostri cuori!

  4. #4
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    Predefinito Re: Paolo Barnard, MMT, ecc.

    Citazione Originariamente Scritto da Saturno Visualizza Messaggio
    Bernard non sa neanche di che cosa sta parlando, oltre ad affermare una marea di minchiate, soprattutto quando parla di liberismo che in Italia non esiste.
    Beh comunque è meglio del neolib.

    EDIT

    Nonostante adorassi Pannella non mi sono mai iscritto ai Radicali per le loro idee economiche

  5. #5
    Super Troll
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    Predefinito Re: Paolo Barnard, MMT, ecc.

    Citazione Originariamente Scritto da Lord Attilio Visualizza Messaggio
    Dai che forse impari qualcosa, Jerome!
    Comunque meglio il sistema DC-PSI del comunismo.

  6. #6
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    Predefinito Re: Paolo Barnard, MMT, ecc.

    https://www.paolobarnard.info/interv..._go.php?id=392
    Qua dice che l'evasione era una risorsa in quanto favoriva la domanda aggregata.

    Comunque che Di Pietro ha fatto un golpe consegnando la politica alla tutela dei giudici come in Turchia c'era la tutela dei militari è vero.

    I giudici indipendenti come Corrado Carnevale furono eliminati dai pool e dai professionisti dell'antimafia. Sacrificarono Falcone e Borsellino per avere due martiri da venerare, il potere andò ai vari Borrelli, Caselli, ecc.
    Presero lo stragista Riina, scambiandolo col furbo Provenzano, lasciato libero, arrestarono Contrada che grazie alle prassi infiltrative dei servizi stava per prendere Provenzano senza l'uso di infamie pentitistiche (Contrada, Carnevale e Andreotti, tre processi, un unico pentito, l'ambiguo pittore-killer Gaspare Mutolo).

    OT ma: c'è stato un golpe, elementi della CIA scaricarono Craxi e Andreotti dopo la caduta del Muro, fonti: non solo i figli di C. ma anche Cossiga e vari diplomatici. Bush SR. e Clinton non volevano più Craxi e Andreotti come partner.

  7. #7
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    Predefinito Re: Paolo Barnard, MMT, ecc.

    Citazione Originariamente Scritto da Jerome Visualizza Messaggio
    Beh comunque è meglio del neolib
    Ma magari in Italia ci fosse vero liberismo
    When the facts change, I change my mind. What do you do, sir? John Maynard Keynes

  8. #8
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    Predefinito Re: Paolo Barnard, MMT, ecc.

    Citazione Originariamente Scritto da Saturno Visualizza Messaggio
    Ma magari in Italia ci fosse vero liberismo
    Non credo che funzionerebbe, l'Italia è l'Italia.

  9. #9
    Il Re del Nord
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    Predefinito Re: Paolo Barnard, MMT, ecc.

    Citazione Originariamente Scritto da Jerome Visualizza Messaggio
    Comunque meglio il sistema DC-PSI del comunismo.
    Possiamo ancora allearci, Silvio si candida alle Europee, tiriamolo fuori dalla morsa della Merkel o di Bannon e torniamo a fare la vecchia politica democristiana un po' con Putin, un po' con Assad, un po' con Maduro.
    Venezuela e Zimbabwe nei nostri cuori!

  10. #10
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    Predefinito Re: Paolo Barnard, MMT, ecc.

    Citazione Originariamente Scritto da Lord Attilio Visualizza Messaggio
    Possiamo ancora allearci, Silvio si candida alle Europee, tiriamolo fuori dalla morsa della Merkel o di Bannon e torniamo a fare la vecchia politica democristiana un po' con Putin, un po' con Assad, un po' con Maduro.
    Maduro no.

 

 
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