Il Premier israeliano ha ha affermato di ''cercare la pace in buona fede, ma non con ingenuità''
"Il successo dei negoziati con i palestinesi non è garantito". Sono queste le parole di Benyamin Netanyahu, premier israeliano, che in un discorso rivolto oggi alla nazione in occasione del capodanno ebraico è tornato a parlare dei negoziati di pace partiti a Washington il 2 settembre.
Israele è deciso a "cercare in buona fede" la pace, ma la riuscita dei negoziati "non è garantita".
"Quest' anno, dopo molti sforzi, sono ripresi i negoziati diretti con i palestinesi", ha detto Netanyahu. Si tratta di "un passo importante nel tentativo di ottenere un accordo di pace fra noi e loro". "Parlo di tentativo", ha puntualizzato, "perché il successo non è garantito". Il premier ha dichiarato che è un "dovere" la ricerca della pace nonostante i "molti ostacoli, i molti scettici e le molte ragioni per cui dubitare". Infine Netanyahu ha rassicurato gli israeliani: "Noi siamo impegnati a cercare la pace in buona fede, ma non con ingenuità. Qualsiasi soluzione fra noi e i palestinesi sarà fondata su due criteri: la sicurezza e il riconoscimento d'Israele quale Stato ebraico".
La speranza di Netanyahu, rivelata ieri ad una delegazione di parlamentari statunitensi, è quella di giungere entro un anno ad un accordo-quadro con il presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese (Anp), Abu Mazen. Un punto su cui però il premier non ha dato segno di voler scendere a patti è il riconoscimento di Israele quale Stato legittimo.
Abu Mazen si è detto pronto a "fare i bagagli e a lasciare i negoziati" se non saranno soddisfatti punti chiave dell'interesse del suo popolo. Tra le varie richiesta spiccano la questione dei profughi, lo status di Gerusalemme e quella dei confini del futuro Stato palestinese.
PeaceReporter - Israele, Netanyahu: ''Il successo dei negoziati non è garantito''