Originariamente Scritto da
FRUGALE
Non sono un esperto di economia, ma sembra che i nodi stiano un po' venendo al pettine...
Tante piccole/medie aziende, fondate negli anni '50-'60-'70 da ex-contadini ed operai, che hanno fatto una gran fortuna per qualche decennio, fino alla stagnazione/crisi degli anni più recenti, stanno chiudendo oppure vengono rilevate da grossi gruppi stranieri.
Bisogna riconoscere che per qualche decennio queste realtà hanno dato lavoro e ricchezza al tessuto sociale, ma hanno fatto poca innovazione, perché le seconde generazioni, ovvero i figli dei fondatori, spesso erano presi più dal fare i fighi in giro (anni '80 docet), per dirla come direbbe Italicum, che dal concentrarsi sull'azienda, visto che in quegli anni andava avanti per forza d'inerzia...
Non parliamo delle terze generazioni, spesso dei rammolliti viziati incapaci di qualsiasi fatica o sacrificio.
Esperienza personale: in una azienda per cui lavoro, gente ultra-ricca, il figlio del capo, nipote del fondatore, ha un ufficio personale con tanto di poltrona per dormire....non fa niente, arriva in azienda alle 11 e bighellona fino alle 17 poi va a zonzo con gli amici, che futuro può avere un'azienda del genere? Ben che vada nel giro di dieci arriva il gruppo cinese che la rileva...
0 innovazione, atteggiamento da galletti con i concorrenti, spirito di sacrificio, dei capi, nullo, tanto poi quando le cose iniziano ad andare male i casini sono degli operai.