Il capo politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, ha annunciato che nei prossimi giorni inizierà una vasta opera di riforma del partito, con lo scopo di rispondere alle gravi sconfitte che il partito continua a subire nelle elezioni locali per le quali la struttura del Movimento è inadeguata. I cambiamenti proposti saranno sottoposti al dibattito e al voto degli iscritti, ha detto Di Maio.


Di Maio ha annunciato che sarà discussa la possibilità di creare una struttura centralizzata e gerarchica con funzioni di guida e coordinamento del partito: di fatto una segreteria. Attualmente l’unico incarico politico attivo previsto dallo statuto del Movimento è quello di capo politico, ricoperto attualmente da Di Maio. Non è previsto che il capo politico sia affiancato né da una segreteria, né una struttura territoriale.

Di Maio ha proposto di rimediare a queste due mancanze: «Per riuscire a essere forti alle amministrative dobbiamo darci un’organizzazione a livello nazionale e a livello regionale». Quando gli è stato chiesto se sarà lui a scegliere i componenti di queste due nuove strutture, Di Maio ha risposto che anche questo punto sarà deciso dagli iscritti.

Infine, Di Maio ha detto che gli iscritti dovranno discutere e decidere l’apertura a possibili alleanze con le liste civiche in occasione delle elezioni locali. Di Maio ha ripetuto diverse volte che questi cambiamenti non saranno «calati dall’alto» e che non snatureranno lo spirito del partito –«L’anima del Movimento non cambia, diventa solo più adulto» –
Da giorni del resto anche i giornali parlavano di una possibile riorganizzazione interna al Movimento 5 Stelle ormai assolutamente necessaria.

Nei giorni successivi i quotidiani hanno raccontato di diversi incontri avvenuti tra lui, Beppe Grillo, il fondatore del Movimento e proprietario del suo simbolo, e Davide Casaleggio, proprietario della piattaforma Rousseau attorno a cui è organizzata la vita del partito. Nel corso di questi colloqui la possibilità di riforma sarebbe stata a lungo discussa – i giornali riferiscono che Casaleggio sarebbe stato contrario a creare una struttura troppo centralizzata e a rimuovere il limite ai due mandati – e alla fine la linea di Di Maio sarebbe stata accettata.

Non è chiaro in che tempi e con quale modalità questi cambiamenti saranno portati avanti. Nel suo discorso Di Maio è sembrato accennare a lunghe discussioni e votazioni da tenere più in là nel tempo. «Non abbiamo fretta, il tema non è le prossime amministrative», ha detto a un certo punto. In ogni caso quando le nuove proposte di regole saranno pronte la comunità dei militanti a 5 stelle verrà chimata ad approvarle o respingerle on line