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  1. #21
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    Predefinito Re: La nausea per un mondo “corretto” (di Marcello Veneziani)

    Citazione Originariamente Scritto da Flaviogiulio Visualizza Messaggio
    Secondo me bisogna fare una distinzione tra valori e azione politica. Quanto ai primi non credo che ci sia da inventarsi granché, concetti come il ruolo della famiglia nella società o la preservazione dell'identità nazionale non possono che rimanere dei pilastri. Altra cosa è la ricerca del modo più efficace di promuoverli politicamente e a questo riguardo concordo sul fatto che non ci si possa rifare a modelli troppo datati, anche perché una delle leggi fondamentali della storia è che non si ripete mai con gli stessi schemi. Tanto per iniziare, si dovrebbe rifiutare qualsiasi sudditanza psicologica verso i dogmi culturali dominanti. Basta con le smentite e le marce indietro ogni volta che "Repubblica" o qualche altro gran sacerdote si straccia le vesti, anche perché credo che davvero non ce ne sia più il bisogno, nemmeno a livello di strategia comunicativa.
    Sono abbastanza d'accordo con @Flaviogiulio. Ovviamente, sono i valori che orientano l'azione politica, e in questo la sinistra progressista è sempre stata molto più avanti. Il respingimento della sudditanza nei confronti dei dogmi culturali dominanti è fondamentale -e c'è qualche passo in avanti- ma molti difettano persino del coraggio di darsi delle chiare definizioni, per non parlare degli obiettivi o della semplice presentabilità. Sui modelli storici sono d'accordo, soprattutto su quelli più recenti; in questo settore la mera storiografia neutra ha fatto i migliori passi in avanti, a scapito di nostalgici e pseudodevoti. Su questo punto non sono d'accordo su una questione: le epoche di declino e i periodi di ricostruzione hanno sempre avuto le medesime forme e gli stessi schemi quasi scientifici, in ogni tipo di civiltà.

  2. #22
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    Predefinito Re: La nausea per un mondo “corretto” (di Marcello Veneziani)

    Citazione Originariamente Scritto da Perseo Visualizza Messaggio
    Ci vuole un piano, un progetto da realizzare. Ci vogliono centri studi che abbiano un collegamento con i media e i mezzi per diffondere una produzione artistica in linea. L'arte è più efficace dei manuali.
    Citazione Originariamente Scritto da Eric Draven
    Per diffondere una produzione artistica in linea, ci vuole qualcuno che ne capisca di arte e che sia al contempo di animo conservatore.
    Questa volta non sono d'accordo con @Perseo e @Eric Draven.
    L'arte, in questo periodo storico disorganico, non ha alcun senso.

  3. #23
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    Predefinito Re: La nausea per un mondo “corretto” (di Marcello Veneziani)

    ok ma non possiamo certo partire da X Factor ed il GF, se vogliamo far riemergere l'ambito conservatore

  4. #24
    Crocutale
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    Predefinito Re: La nausea per un mondo “corretto” (di Marcello Veneziani)

    Citazione Originariamente Scritto da Maria Vittoria Visualizza Messaggio
    Una lettura critica degli scritti di Giuseppe Mazzini può aiutare. Uomo del suo tempo, credo fosse consapevole dei pericoli insiti nel Romanticismo imperante, foriero di inutili violenze e fanatismi. Finora, è stato un autore troppo strumentalizzato, non pensate?
    Mazzini mi infastidisce come ateo, o peggio panteista, che si finge religioso.

    Però il suo discorso sui doveri come sforzo comune per tenere in vita la società, e quindi le infrastrutture, e l'individuazione delle Famiglie e della Patria come mattoni fondamentali che la società compongono, è da recuperare.
    Religione, Patria, Famiglia e Autogestione dei Mezzi di Produzione.

  5. #25
    Crocutale
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    Predefinito Re: La nausea per un mondo “corretto” (di Marcello Veneziani)

    Citazione Originariamente Scritto da Conservator Visualizza Messaggio
    Questa volta non sono d'accordo con @Perseo e @Eric Draven.
    L'arte, in questo periodo storico disorganico, non ha alcun senso.
    “ Guerra sola igiene del mondo, dicevi
    E su tutto la convinzione
    Che la militanza non fosse che arte
    E che l’arte non fosse che azione “

    Questi versi, sovrimpressi a una riproduzione dei Funerali dell'anarchico Galli, accoglievano i visitatori dal cartellone all'entrata di Palazzo Gregori, sede della mostra di pittura futurista.
    Il tempo non era migliorato, aveva piovuto la notte prima e minacciava di ricominciare, per questo, nonostante la breve distanza, avevo preso l'automobile, tanto l'area parcheggio di Viale Avanzi sta proprio dietro al palazzo.
    Modernizzato, cementificato, rimane poco della costruzione originale, ma quella che era stata la cappella privata, mantiene ancora la sua forma di spazio ellittico circondato da salette sollevate di un gradino, l'ideale per dividere una esposizione in più temi. Non c'erano solo dipinti italiani, una sezione era dedicata al Futurismo sovietico, una al Vorticismo, e già da fuori scorgevo quello scorcio psichedelico del Tube, e nella mia fantasia risuonavano i Cantos. Ma per quanto Vortex mi attirasse, qualcosa, forse una premonizione, mi deviò a sinistra, nella sezione dedicata a Fillìa, o dell'Aeropittura.
    E Fillìa, con la sua ossessione per il Blu, solo l'aeropittore poteva fare, il blu attenuato nell'azzurro e riempito di movimento per tenere a bada la tristezza, che sempre minacciosa lo guardava dai colori morti delle Composizioni Plastiche.

    Lei era li.

    Pienamente in tema vestiva un abito blu con la cerniera dietro, che scendeva fino alle scarpe verniciate di bianco, e il bracciale di lapislazzuli, e mi resi conto nell'avvicinarmi che persino il profumo era coordinato, anice e muschio, nulla di dolce, solo essenze penetranti e fredde come l'azzurro di cui eravamo circondati.
    Ogni particolare scelto con cura, per me, non era li per caso, come non era stato fortuito l’incontro sul lungomare.

    Non sto dicendo bugie. Non mi sto vantando, sapete quella roba che piace ai moralisti, la bellezza naturale, quella è una cosa muta che non ci dice nulla delle persone che ci troviamo davanti.
    Se mi trovassi in una sala piena di sconosciuti, dovessi scegliere una persona con cui parlare per non fare la figura dell’alienato, sarebbe quel che loro dicono di se stessi attraverso la cura, il trucco, i particolari, a guidare la scelta, la comunicazione non-verbale è decisiva.
    E lei, nel suo linguaggio silenzioso completato dal sorrisetto solito, esprimeva una sola frase: “Niente prigionieri“

    Il Prof di tempo prima sarebbe rimasto intimorito.
    Percepire la volontà deliberata di entrare nel suo programma, incrinarlo, fare accadere cose che non fossero state decise da lui stesso, lo avrebbero fatto rinchiudere nel suo guscio.
    Per affrontare lo scontro dialettico tra Caos e Ordine.

    Il Prof di oggi invece non riesce neppure a capacitarsi di averla potuta prendere sul serio, la dialettica, è stato questo pensiero a farmi buttare i libri.
    Il Caos è un insieme superiore, che come sottinsiemi contiene tanti ordini diversi, ognuno con una sua logica interna, e frontiere che lo distinguono dagli altri.
    Perchè senza frontiere sarebbe Entropia.
    Entrare in una situazione imprevista significa solo attraversare la frontiera da un ordine a un altro ordine, dotato di regole diverse, ma altrettanto comprensibili.
    E se quelle regole non piacciono, basta spostarsi ancora.

    " Ma guarda, sei una delle opere d'arte in esposizione. Non l'avevi detto. "
    Il Prof di oggi era tornato subito al Tu, e il palcoscenico di quasi vent'anni prima si riapriva, con nuovi attori.

    " Scemo. Avevo voglia di rivederti. "

    " Pensavo di averti già fatto male abbastanza per tutta la vita. "

    " Non credere, mi sono fatta la pelle dura. "
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  6. #26
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    Predefinito Re: La nausea per un mondo “corretto” (di Marcello Veneziani)

    Bello scritto Perseo. Non so se è tuo o meno.
    Ovviamente, quando parlavo di arte, secondaria o inutile ai fini dell'azione politica, parlavo essenzialmente della musica e della cinematografia.
    Per quanto riguarda l'architettura, il passato delle nostre città parla da se (le piazze, le chiese, i palazzi, i borghi) e dovrebbe essere valorizzato al massimo. Per non parlare dei paesaggi che abbiamo in Italia.
    Per la pittura e la scultura un recupero del neoclassicismo non farebbe male, al posto degli artisti sradicati moderni che vogliono emulare il futurismo.
    Invece, per la letteratura, sarebbe meglio ripubblicare organicamente testi di autori di cento anni fa, al posto di pseudointellettuali moderni anche di pseudodestra. Chi sa leggere il passato, sa orientarsi nel presente.

  7. #27
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    Predefinito Re: La nausea per un mondo “corretto” (di Marcello Veneziani)

    di musica e cinema la sinistra, non solo italiana, si è sempre avvalsa per far passare le sue teorie.

    non vedo perchè non sostenere qualche film o qualche autore di orientamento conservatore.

    non fare film-spot per qualche partito, sia chiaro.

    ma trovo che la capacità di prendere per il culo la sinistra che avevano Guareschi ed altri autori del passato, sia un plus da recuperare senza dubbio

  8. #28
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    Predefinito Re: La nausea per un mondo “corretto” (di Marcello Veneziani)

    Citazione Originariamente Scritto da Eric Draven Visualizza Messaggio

    ma trovo che la capacità di prendere per il culo la sinistra che avevano Guareschi ed altri autori del passato, sia un plus da recuperare senza dubbio
    Assolutamente, anche perché i sinistri odierni sono mediamente anche più permalosi dei contemporanei di Guareschi e se trovano chi gli mette alla berlina i loro dogmi, gli parte l'embolo e danno il "meglio" di sé.
    Tornando al discorso della subalternità ai valori della sinistra, personalmente ritengo che una delle manifestazioni più tipiche e dagli effetti deleteri, sia quella che ha portato sistematicamente a percepire le "conquiste" tipo divorzio, aborto e via dicendo fino ai matrimoni gay, come delle acquisizioni incontestabili. Anche se i conservatori tornano al potere, i "diritti" non si contestano, nemmeno per modeste riduzioni. Senza andare troppo a ritroso nel tempo, anche nel caso della legge Cirinnà, Lega e Fdi che si opposero in Parlamento non hanno poi annunciato (che io mi ricordi) nell'ultima campagna elettorale né volontà abrogatrici, né modificatrici, pur essendo tali unioni state sottoscritte da una percentuale modestissima della popolazione. Che ne pensate? Come si possono contestare credibilmente i valori che ci stanno affossando, se poi si rinuncia a qualsiasi tentativo di invertire la rotta?

  9. #29
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    Predefinito Re: La nausea per un mondo “corretto” (di Marcello Veneziani)

    Salvini sa benissimo che se su molti temi a partire dall'immigrazione e del parere sull'UE riesce a rigirarsi i grillini come vuole, su alcuni temi i grillini riescono ad essere ancora granitici ed ad affermare la loro indole sinistra.

    mediaticamente parlando, anche solo far presente che la legge Cirinnà, se sottoposta all'esame della Consulta, verrebbe smontata, non è sostenibile. perchè non solo ti troveresti contro il circo tv radio giornali, ma pure gran parte dei grillini.

    dobbiamo considerarci ancora minoranza mediatica, per questo Salvini, che è un pragmatico, tende a tenere i toni bassi su questi temi.

    solo in un parlamento con una maggioranza di cdx ed un PDR non ostile (non dimentichiamoci che tra meno di 3 anni scade il mandato di Mattarella e mai come a questo giro ci potrebbe essere la possibilità di avere al Quirinale non dico un amico, ma almeno non un nemico) puoi pensare quantomeno di ridiscutere la legge sull'aborto e la Cirinnà.

    sul divorzio invece ho i miei seri dubbi che gli italiani siano diposti a rinunciarvi, specialmente in un'epoca bergogliana come questa

  10. #30
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    Predefinito Re: La nausea per un mondo “corretto” (di Marcello Veneziani)

    Per quanti anni, decenni, i radicali hanno pazientemente scavato per mettersi nella posizione di far passare quelle leggi ? Noi dobbiamo essere disposti a faticare altrettanto e di più, per dieci, venti anni, tutto quel che sia necessario, ma mai dimenticare che l'obiettivo ultimo è abrogarle.

    Come hanno fatto loro.
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