Sotto i riflettori c'è soprattutto la cosiddetta "mini-Tav", alternativa low cost basata sul ridimensionamento del tracciato italiano (senza effetti sul tunnel base, che sarebbe confermato), che molti considerano l'unica via d'uscita (insieme allo stop alla stazione internazionale di Susa) all'impasse. Soluzione che permetterebbe ai Cinquestelle di salvare la faccia rispetto a una buona fetta di elettori. «La mini Tav è una bufala», attacca però il presidente dem della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, in pressing sul Governo per evitare un compromesso che penalizzerebbe il Piemonte.
Chiamparino: mini Tav c'è già, facciamo partire i lavori
«È bene che si sappia che è una bufala - spiega Chiamparino - perché o vuol dire solo spostare di due o tre anni in avanti i lavori, e questo non cambia la sostanza, o vuol dire tagliare fuori Torino e nello stesso tempo intasarla. Perché quando ci dovessero essere tutti i treni sulla linea storica, non possono passare i treni locali più i treni merci e i treni passeggeri internazionali». «La mini Tav - conclude - c'è già, facciano partire i bandi sul progetto così com'è, e non perdiamo altro tempo».
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Con la mini tav gli scontenti rimarrebbero soltanto due: i No Tav, secondo cui “l’opera non va fatta e basta”, e il Piemonte che si vedrebbe messo all’angolo. Il progetto, infatti, prevederebbe di abolire il tunnel tra Avigliana e Orbassano e, qui, di escludere dal tracciare lo scalo merci, l’incrocio dove ferro e gomma si scambiano le merci. Un interporto oggi agonizzante ma che in futuro sarebbe dovuto diventare il fulcro del traffico piemontese.