Navigator dimezzati. Alla fine l'hanno spuntata le Regioni, 6.000 reclute per l'esercito dei tutor del Reddito di cittadinanza erano davvero troppe e per raggiungere un'intesa fra Stato e Regioni il governo si è piegato proponendo di sacrificarne 3.000, giusto la metà. Affare fatto. O almeno così pare,secondo quanto riportato dal presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, al termine di un lungo pomeriggio passato dagli assessori regionali al Lavoro prima al Mise con il ministro Luigi Di Maio e poi nella loro Conferenza per decidere se essere tutti d'accordo o meno su questa posizione. Ora la palla ripassa al governo che dovrà valutare questa notte il documento che le Regioni gli stanno rinviando.
"Stiamo inoltrando al ministro Di Maio un testo in cui c'è l'accordo di tutte le Regioni e viene recepito lo scambio di idee avuto con ministro stesso questo pomeriggio. La proposta di ridurli a 3.000 stata messa sul tavolo dal governo" , ha spiegato Toti chiarendo che il percorso prevederà un piano con cui le Regioni richiederanno un'intesa forte da condividere con il governo sul ruolo di "assistenza tecnica ai Centri per l'impiego" che dovranno svolgere i navigator e soprattutto sul loro numero,ridotto appunto della metà.
Se al governo questo testo andrà bene, l'intesa ci sarà e domani in conferenza unificata le Regioni daranno parere positivo al Decretone che contiene il Reddito di cittadinanza e quindi anche le norme sui navigator. A quel punto, l'intesa raggiunta si trasformerà in un emendamento da approvare allo stesso Decretone e i tempi, in questo senso, sono stretti ("visto che la scadenza per la presentazione delle modifiche per questo mercoledì", ricorda Toti).
Per quanto riguarda la distribuzione dei nuovi operatori sui diversi Cpi, si procederà "con la stipula di convenzioni dirette con le Regioni, che tengano conto delle prerogative e delle specificità di ciascun territorio", ha continuato Toti confermando l'unanimità raggiunta dalle Regioni su questo punto e mostrandosi ottimista sulla posizione che verrà assunta dal governo, con cui "siamo sulla stessa lunghezza d'onda".
Il Governo, infatti, pare abbia colto molte sollecitazioni presentate dalle Regioni. "Ne siamo soddisfatti e credo si sia avviata una fase costruttiva di confronto rispetto al'inizio" – ha proseguito Toti che è anche vicepresidente della Conferenza delle regioni - "Abbiamo chiarito i dissapori, i sospetti e la timidezza che c'erano all'inizio, ora speriamo che la notte sia di buon sonno per tutti".
Alla base di questa netta riduzione dei navigator c'è prima di tutto un problema di spazio, ribadito più volte dalle Regioni nel corso di questa lunga trattativa col governo. "In questa fase, le strutture regionali sono in grado di assorbire un numero che arriva fino a 3.000 persone, altrimenti ci sarebbe stato problema di natura tecnico-logistica", ha spiegato Toti aggiungendo che per svolgere un ruolo di assistenza tecnica ai Cpi – come quello che saranno chiamati a svolgere i navigator - "riteniamo che questa sia la proporzione più appropriata rispetto al numero di cui si era parlato in partenza".
In realtà, come fa notare il governatore della Liguria, da questo dimezzamento ci sarà anche un risultato in termini di risparmio o quanto meno di ridistribuzione delle risorse. I fondi che non saranno utilizzati per assumere i 3.000 navigator "saltati", andranno comunque al rafforzamento dei Cpi e in generale delle politiche attive del lavoro.
I navigator dimezzati saranno comunque assunti da Anpal Servizi con contratti di collaborazione di due anni, per poi essere stabilizzati con un successivo concorso pubblico di carattere regionale. Alla riunione tenutasi oggi al Mise ha partecipato anche il neo-presidente dell'Anpal, Mimmo Parisi, che all'uscita dal ministero si è mostrato però sempre molto cauto - quasi timoroso - e poco propenso a rilasciare dichiarazioni: "Se ne sta occupando il ministro, ci stanno lavorando e sono fiducioso", ha detto a mezza bocca.
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