Risultati da 1 a 9 di 9
  1. #1
    Barbaro
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    Predefinito Appennini e Alpi scambiati...

    Esercizio fantastorico basato su fantageografia
    immaginiamo che la più imponente catena montuosa fossero stati gli Appenini e non le Alpi
    perciò dimezzare le altezze alpine e raddoppiare quelle appenniniche..

    qualche esempio come riferimento con le nuove altitudini...

    Monviso (dove nasce il Po) 1900
    Monte Bianco 2400
    Bernina (nelle Orobie) = 2000
    Marmolada (sulle Dolomiti) = 1700

    i nuovi valichi alpini:
    Passo del Brennero=686
    Passo del Moncenisio (in Val di Susa)=1042
    Gran San Bernardo fra Italia e Svizzera=1636



    le nuove altitudini appenniniche:
    Monte Cimone (sull'Appennino Tosco-Emiliano) =4330
    Massiccio del Gran Sasso=5824
    Terminillo (la pista da sci dei romani)=4434
    la Maiella=5586
    Monte Pollino (fra Baslicata e Calabria)=4496
    Monte Donato, la cima della Sila=3856
    Vulcano Etna=6652
    Gennargentu=3668


    come sarebbe cambiata la storia?lo sviluppo delle comunità?il paesaggio?
    sin dai tempi preistorici...

    non serve scrivere un post cronologico dettagliatissimo, ci si può concentrare su singoli periodi storici...
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  2. #2
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    Predefinito Re: Appennini e Alpi scambiati...

    in due righe: saremmo stati molto più invasi e molto più poveri
    Hitler or Hell.

  3. #3
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    Predefinito Re: Appennini e Alpi scambiati...

    Faunisticamente parlando, probabilmente il camoscio appenninico (rupicapra ornata) sarebbe meno raro e tanto diffuso quanto oggi lo è quello alpino (rupicapra rupicapra); e viceversa. Forse lo stambecco alpino non esisterebbe e gli orsi marsicani non sarebbero ridotti a 50-80 esemplari, ma sarebbero molti di più; l'orso bruno europeo invece sarebbe estinto nelle alpi, dato che perfino con montagne più alte e selvagge in trentino si è quasi estinto. Il lupo appenninico sarebbe più vitale di oggi (non se la passa malissimo comunque nemmeno oggi). Il gatto selvatico e l'istrice probabilmente sarebbero meno diffusi di oggi in Italia centrale, avendo bisogno di colline e macchie mediterranee che, con montagne così alte, probabilmente sarebbero meno estese. Ci sarebbero più aquile in appennino di quante ce ne siano oggi e forse il gipeto sarebbe presente in Italia centrale. La vipera dell'orsini sarebbe più diffusa nell'Italia peninsulare. La malmignatta, l'unico ragno mortale autoctono d'Italia, probabilmente sarebbe meno diffuso al centro - sud di quanto non sia oggi. Forse i cinghiali sarebbero meno diffusi in Italia centrale, amando le macchie tipiche di monti non eccessivamente alti; forse. Forse anche faunisticamente l'asse est-ovest sarebbe più marcato, essendo maggiormente difficile passare da un lato ad un altro della penisola. Forse ci sarebbero più sottospecie di piccoli uccelli secondo questo asse. E forse il picchio nero sarebbe diffuso anche nell'italia peninsulare accanto a quello rosso maggiore, il cui areale si restringerebbe di conseguenza. Il gufo reale sarebbe più diffuso di quanto non sia oggi in appennino.

  4. #4
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    Predefinito Re: Appennini e Alpi scambiati...

    Dal punto di vista geologico non ha alcun senso. Si dovrebbero cambiare tutte le orogenesi e la stessa posizione dell'Italia

  5. #5
    Barbaro
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    Predefinito Re: Appennini e Alpi scambiati...

    Concordo con Tular sulla maggior importanza di un asse divisorio appenninico fra Est ed Ovest
    le comunicazioni sarebbero state molto più difficili fra Adriatico e Tirreno
    del resto lo sono state già nella nostra timeline, pensiamo agli etruschi che si espansero molto lungo la latitudine ma non colonizzarono mai la sponda adriatica....
    mentre gli stessi greci dei primordi piuttosto aggirarono l'ostacolo appenninico lasciando abbastanza terra ai nativi e preferendo concentrarsi sulle zone costiere...
    questa caratteristica si sarebbe rafforzata ai massimi livelli






    Citazione Originariamente Scritto da Sparviero Visualizza Messaggio
    in due righe: saremmo stati molto più invasi e molto più poveri
    più invasa da nord la pianura padana molto probabilmente sì
    più invasa la penisola italica molto probabilmente no anzi il contrario

    gli scenari che ipotizzo son questi
    1)una panura padana più collegata ai movimenti dei popoli continentali
    2)una penisola divisa fra coste, preda di regni talassocratici (minoici, micenei, cartaginesi, greci...) che perà sarebbero stati più deboli e caratterizzati da una presenza punteggiata, più centri logistici e commerciali che vere e proprie aree di popolamento
    3)un entroterra molto arcaico e nativo che sarebbe riuscito a resistere a tentativi di "romanizzazione" e simili
    4)e penisola appunto divisa secondo la longitudine con popoli molto diversi fra sponda adriatica e tirrenica


    un'altra possibilità è la nascita spontanea di regni "lineari" che andavano dalla costa alle montagne più alte, perchè?perchè sarebbero stati regni autarchici con tutto il necessario per un'economia autosufficiente, il pesce del mare, gli alimenti mediterranei nell'immediato entroterra collinare e le sostanza fredde tipiche del Nord Europa, avendo microclimi tipici dell'Europa settentrionali su territori molto esteri non ci sarebbe stato bisogno per esempio della via dell'ambra su fino al Baltico, l'avremmo presa dalle nostre foreste di conifere...
    idem per gli animali, forse avremmo avuto le renne sulla Sila e sull'Etna...

    dall punto di vista climatico sarebbe piovuto di più, avremmo avuto più laghi, fiumi più impetuosi, cascate e meno siccità, sulla penisola

    in Padania laghi e fiume sarebbero stati di minor dimensione e portata, molto probabilmente
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  6. #6
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    Predefinito Re: Appennini e Alpi scambiati...

    Forse anzichè un divario nord sud ne avremmo uno est ovest.
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  7. #7
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    Predefinito Re: Appennini e Alpi scambiati...

    Dunque, sulla questione dei popoli si aprono domande interessanti; giustissima l'osservazione sugli etruschi, che in Umbria e Lazio avevano il Tevere come confine non certo in quanto invalicabile ma in quanto quello era un confine etnico e linguistico ben preciso, che li divideva rispettivamente dagli Umbri a nord e dai Latini a sud. Ma gli etruschi avevano comunque superato l'Appennino verso la pianura padana, da cui sarebbero stati cacciati in seguito dai celti. Con le Alpi al posto degli Appennini sarebbe stato sicuramente più difficile per gli etruschi andare in pianura padana e fondare Bologna, ad esempio. A meno che non abbiano ragione quei pochi che pensano che gli etruschi venissero da nord (vedi la somiglianza della lingua retica all'etrusco e il caso degli arusnates della Valpolicella), ma in tal caso sarebbe stato per loro più difficile entrare in Toscana; in ogni caso dunque le cose sarebbero state diverse, per gli etruschi. Ora, in epoca preromana, lungo l'Appennino centrale e meridionale troviamo insediati, su entrambi i versanti, popoli di lingua osco-umbra. Umbra a nord e osca nel Sannio, con tutte le varianti intermedie (sabini, vestini, equi, peligni, marrucini, marsi etc), lingue comunque che non erano il latino, anche se alla lontana imparentate con esso. Tanto distanti dal latino quanto lo era il greco, più o meno. Forse poco di meno. Questi popoli avevano popolato l'Appennino lungo l'asse nord -sud utilizzando l'antico sistema delle primavere sacre, il famoso ver sacrum. Per cui si votava a Marte una nuova generazione e questa a primavera lasciava la propria città di origine e partiva in cerca di nuove terre, seguendo certi segni: tipicamente animali sacri a Marte, come il lupo (da cui lucania e irpinia: Hirpus in osco significava lupo), il cinghiale ( da cui probabilmente abruzzo, da aper), il picchio (piceni) etc. Ora, con le Alpi al posto degli Appennini non credo che questa operazione sarebbe riuscita altrettanto facilmente. Quindi probabilmente il panorama etnico dell'Italia antica sarebbe stato diverso, forse anche le guerre sannitiche (combattute in molti casi in località appenniniche) e la battaglia di Sentino (combattuta nelle attuali marche settentrionali, quindi al di là dell'Appennino rispetto a Roma) , che videro la definitiva affermazione della supremazia romana nella penisola, o non ci sarebbero state o sarebbero state combattute altrove o con esito differente, con conseguente impatto sulla storia di Roma e quindi d'Italia e in definitiva dell'Occidente. Chissà.

    Altra cosa che sarebbe stata impattata, la seconda guerra punica. Intanto Annibale avrebbe attraversato più facilmente le attuali Alpi e meno gli attuali Appennini; più o meno un bilancio, fino al Trasimeno. Dopo la vittoria di Annibale al Trasimeno Roma era allo sbando; Annibale sperava che le città Umbre tradissero Roma e si alleassero con lui, ma ciò non avvenne; non solo gli Umbri gli chiusero le porte cittadine in faccia, ma a Spoleto venne perfino attaccato dagli spoletini che respinsero un distaccamento punico che era andato a sondare il terreno; gli antichi ci dicono che, a causa della resistenza incontrata a Spoleto, Annibale prese la decisione di attraversare l'Appennino verso le Marche, dirigendosi a sud, dove sperava di incontrare meno resistenza. Quindi il fatto di Spoleto fu molto importante per la successiva storia d'Italia (anche se quasi nessuno se lo ricorda). Ora, con le Alpi al posto degli Appennini, forse Annibale avrebbe puntato dritto su Roma, con chissà quali esiti. Insomma uno scenario fantageologico del genere avrebbe probabilmente potuto cambiare la storia in molte occasioni.

  8. #8
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    Predefinito Re: Appennini e Alpi scambiati...

    Citazione Originariamente Scritto da Sparviero Visualizza Messaggio
    in due righe: saremmo stati molto più invasi e molto più poveri
    Siete invasi dal mediterraneo, mica dalle alpi

  9. #9
    Barbaro
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    Predefinito Re: Appennini e Alpi scambiati...

    Possiamo immaginare Roma che prende esempio da Cartagine e sin da subito , invece che cercare il dominio terrestre in Italia, crea una flotta e piano piano conquista l'arcipelago toscano, poi le pontine, Corsica, Sardegna etc
    tutto il Mediterraneo occidentale...anzi forse possiamo immaginare una Roma .... al posto di Cartagine e dall'inizio proiettata verso i commerci marittimi, mentre lasciava l'aspro Appennino agli italici
    una Roma sin da subito multietnica e fondata sul denaro più simile alle culture fenicia ed ateniese
    una repubblica marinara ante-litteram coi senatori grandi azionisti delle imprese commerciali
    probabilmente col tempo avrebbero conquistato la Toscana e la Campania ma si sarebbero fermati rispettivamente sopra al Mugello-Garfagnana e di fronte al Cilento
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