Apriamo un topic visto che manca, sul più irregolare, cioraniano, vegano, polemico, gnosticheggiante, antipolitico e politicamente scorretto degli scrittori, filosofi e poeti italiani.
Era gnostico e orientaleggiante, la morte specie alla sua età veneranda la vedeva come un traguardo, eppure sono stato - anche se a volte in disaccordo - profondamente rattristato il giorno in cui morì.
Alcune delle sue frasi più sconcertanti per i benpensanti, diceva che "era fragile ma sparava poesia"
Warning: ANIME BELLE E POLITICALLY CORRECT, TERMINATE QUI LA LETTURA.
L'innocente Priebke L'invasione africana Il male omosessuale (Ceronetti dixit...)
L'innocente Priebke L'invasione africana Il male omosessuale (Ceronetti dixit...)
Tutte le prese di posizione estreme di uno spirito libero e sempre "contro"
Luigi Mascheroni - Ven, 14/09/2018 - 08:15, il Giornale
Leggere Guido Ceronetti, a volte, fa male. In particolare a certe anime belle, sopratutto su certi temi. Ecco, a futura memoria, uno dei tanti possibili Ipse dixit ceronettiani.
CONTRO GLI SBARCHI
«Gli sbarchi in Sicilia hanno ormai un carattere preciso di invasione territoriale, premessa sicura di guerra sociale e religiosa» (Tragico tascabile, 2015)
ACCOGLIETELI VOI, SE VOLETE
«Nelle espressioni che implicano aprirsi (a tutte le culture, alle diversità, a tutti i poveri, a tutti quelli che chiedono di entrare, anche a tutte le sofferenze) c'è vocazione e quasi smania di prostituirsi, è buttarsi via su qualsiasi marciapiede» (Insetti senza frontiere, 2009)
AFRICA PUTTANA
«L'umanità che incontro nella stazioni mi fa orrore. Puttane a mucchi di tutte le Afriche si spostano come navette, magrebini con facce guaste e inespressive. Il miserabile governo che abbiamo apre larghe tutte le porte all'immigrazione di ogni colore e la perdita di patria si fa più tetra, più disperata. Arrivano da ogni parte e non portano soltanto fame e malattia ma dissolvimento. Questa pacifica invasione è di fatto un acido dissolvente» (Per le strade della Vergine, 2016).
ANTI PACIFISTA
«La pace ridotta a ideologia, intesa come rifiuto sistematico del ricorso alla forza anche quando il diritto lo comandi e la necessità lo consigli è soltanto depravazione morale, masochismo infetto, una sozza impostura» (Pensieri del tè, 1987).
IL SENSO DELL'ARTE
L'arte è finita da quando gli artisti non hanno più malattie veneree» (Il silenzio del corpo, 2001).
DALLA PARTE DI PRIEBKE
L'ergastolo imposto a Rudolf Hess fu «crimine politico», ingiusta è la condanna di Erich Priebke, «creato Mostro delle Ardeatine, vittima di una giustizia dell'odio» (Ti saluto mio secolo crudele, 2011).
RISPETTO PRIMA DI TUTTO
«L'intransigenza fa odiare, ma impone il rispetto, l'unica cosa che valga la pena d'imporre, si detenga o no un potere» (La carta è stanca, 2000).
NO SELFIE, GRAZIE
«Nei maniaci di fotografare tutto in giro per il mondo e nelle famiglie non c'è nessun occhio che veda: il loro è scatto di ciechi» (Insetti senza frontiere, 2009).
VOLETE DAVVERO LA DEMOCRAZIA?
«Si dice il responso delle urne. Come se un popolo di cretini potesse fornire oracoli» (Per le strade della Vergine, 2016).
MISANTROPIA ESTREMA
«Salvate il mondo. Mangiate esclusivamente carne umana» (L'occhio del barbagianni, 2014).
NO OMO/1
«L'Eros omosessuale era specialmente passione carceraria, di luoghi e società di reclusione. Ma abbiamo fatto dell'universo un luogo di reclusione» (Pensieri del tè, 1987).
NO OMO/2
«Hai ragione a vedere nell'omosessualità una parte di male: non solo perché si sottrae alla mizvà procreativa, è un'invasione della Tenebra, hanno un bel volerla normale e alla luce del sole, è pratica ctonia, necrofilia» (Lettera a Sergio Quinzio, 29.9.1986).
TUTTO, MA NON COMUNISTA
«Sono sempre stato anticomunista, sempre... Forse, subito dopo la guerra ho avuto una certa simpatia, però non mi sono iscritto al partito il giorno dopo aver visto La corazzata Potemkin, come innumerevoli giovani. Antifascista non è neanche da dire, da quando ci si è risvegliati, l'8 settembre. Di quel periodo non ho voglia di parlarne, ero tra i soliti ragazzini stupidoni che andavano alle adunate, ma non c'è storia di anima o di pensiero o di famiglia che riguardi il fascismo. I miei non erano fascisti né antifascisti, erano bravi cittadini come tanti» (Corriere della sera, 9.5.2011).
TENEBRE JIHADISTE
Il Mullah Omar e Osama Bin Laden sono «modi dell'antiumano» che non ispirano nessuna pietà. Dietro di loro si intravede l'ombra di Lenin, «Antiparacleto», «inviato della Tenebra, fondatore imitabile dell'universo concentrazionario», capostipite novecentesco di malvagie «entità che non finiscono di manifestarsi» (Ti saluto mio secolo crudele, 2011).
SEMPRE A DESTRA
«Che cos'altro si può essere in un paese come questo se non disperatamente conservatori?» (Un viaggio in Italia, 1983).
APOCALITTICO
«Il Terremoto, che non ha cessato di percorrere in tutti i sensi della terra, è una specie di refrigerio (finalmente una paura diversa! una paura senza faccia umana!) per le città malate d'uomo» (Il silenzio del corpo, 1979).
AI MIEI FUNERALI
Disposizione da prendere: «Non voglio donne in calzoni ai miei funerali. Cacciatele via. Almeno in questa pur insignificante occasione, ma per amore, siano insottanate come le ho sognate sempre, nella vita» (Per le strade della Vergine, 2016).
POSTERITÀ
«Non muori. Entri nella vita profonda della dimenticanza» (Pensieri del tè, 1987).
https://it.wikipedia.org/wiki/Guido_Ceronetti
Guido Ceronetti
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Guido Ceronetti (Torino, 24 agosto 1927[1] – Cetona, 13 settembre 2018[2]) è stato un poeta, filosofo, scrittore, traduttore, giornalista, artista di collage, pittore, marionettista e drammaturgo italiano.
Indice
1 Biografia
2 Opere
2.1 Saggistica e narrativa
2.2 Poesia
2.3 Drammaturgia
2.4 Traduzioni
2.5 Epistolari
2.6 Curatele
3 Spettacoli del Teatro dei Sensibili
4 Cataloghi di mostre
5 Opere audiovisive su Guido Ceronetti
6 Guido Ceronetti nei mass-media
7 Note
8 Bibliografia
9 Voci correlate
10 Altri progetti
11 Collegamenti esterni
Biografia
«Tutto è dispersione, lacerazione, separazione, rotolare di ruota senza carro, e questo ha nome esilio, o anche mondo»
(Guido Ceronetti, Tra pensieri[3])
Guido Ceronetti nacque a Torino, anche se alcune biografie indicano erroneamente Andezeno (paese di origine della famiglia Ceronetti) come luogo di nascita.[4] Uomo di vasta erudizione e di sensibilità umanistica, conoscitori dei classici, di varie tradizioni spirituali (gnosticismo, Bhagavadgītā, buddhismo, la Bibbia), cominciò a collaborare nel 1945 con vari giornali; la sua presenza sul quotidiano La Stampa ebbe inizio nel 1972.
Tra le sue opere saggistiche più significative vanno ricordate Un viaggio in Italia e le raccolte di aforismi e riflessioni Il silenzio del corpo e Pensieri del tè. Di rilievo la sua attività di traduttore, sia dal latino (Marziale, Catullo, Giovenale, Orazio) sia dall'antico ebraico (Salmi, Qohèlet, Cantico dei Cantici, Libro di Giobbe e Libro di Isaia), nonché di poesia moderna (in particolare Konstantinos Kavafis).
Nel 1968 sposò Erica Tedeschi, figlia di Giuliana Fiorentino Tedeschi (scrittrice e superstite dell'Olocausto); si separarono nel 1982, pur non divorziando mai.[5] Nel 1970 diede vita al Teatro dei Sensibili, allestendo insieme alla moglie spettacoli di marionette. "Le sue marionette esordivano su un piccolo palcoscenico, nel tinello di casa Ceronetti, ad Albano Laziale. Si consumavano tè, biscottini (i crumiri di Casale) e mele cotte."[6] Nel corso degli anni vi assisterono scrittori quali Eugenio Montale, Guido Piovene, Natalia Ginzburg e cineasti come Luis Buñuel e Federico Fellini. A partire dal 1985, con la rappresentazione de La iena di San Giorgio, il Teatro dei Sensibili è diventato pubblico e itinerante.
In Difesa della Luna, e altri argomenti di miseria terrestre (1971), suo saggio d'esordio, criticò il programma spaziale americano da prospettive originali e poetiche (nel 2015 analogamente fece con l'astronauta Samantha Cristoforetti, in un breve articolo assai criticato[7]).
Nel 1981 Ceronetti introdusse in Italia le opere di E.M. Cioran (celebre pensatore nichilista-pessimista), definendo lo scrittore rumeno-francese "squartatore misericordioso"; a sua volta Cioran dedicò a Ceronetti uno dei suoi Esercizi di ammirazione[8].
Nel 1994 è stato aperto, nell'Archivio Prezzolini della Biblioteca cantonale di Lugano, il fondo Guido Ceronetti, da lui scherzosamente definito "il fondo senza fondo"[9]. Esso raccoglie infatti un materiale ricchissimo e vario: opere edite e inedite, manoscritti, quaderni di poesie e traduzioni, lettere, appunti su svariate discipline, soggetti cinematografici e radiofonici. Vi si trovano, inoltre, numerosi disegni di artisti (anche per il Teatro dei Sensibili), opere grafiche dello stesso Ceronetti, collage e cartoline. Con queste ultime fu allestita, nel 2000, la mostra intitolata Dalla buca del tempo: la cartolina racconta.
Dal 2009 è stato beneficiario della legge Bacchelli: in quanto cittadino che ha «illustrato la Patria» e «versante in condizioni di necessità economica», gli venne attribuito un vitalizio di 18.000 euro annui, circa 1500 euro mensili.[10][11]
Era noto per essere un acceso sostenitore del vegetarismo e per una pratica di vita estremamente frugale, quasi da moderno anacoreta.
«Solo un vero vegetariano è capace di vedere le sardine come cadaveri e la loro scatola come una «bara di latta»; un mangiatore di carne (non mi sento di scrivere «un carnivoro» perché l'uomo non è un carnivoro) neanche se lo chiudono nel frigorifero di una macelleria avrà la sensazione di coabitare con dei cadaveri squartati. C'è come un velo sulla retina dei non vegetariani, quasi un materializzarsi di un velo sull'anima, che gli impedisce di vedere il cadavere, il pezzo di cadavere cotto, nel piatto di carne o di pesce.»
(da Il silenzio del corpo[12])
Dagli anni '90 alcuni suoi articoli sull'immigrazione (disse che ha "un carattere preciso di invasione territoriale, premessa sicura di guerra sociale e religiosa") e il Meridione, pubblicati sul quotidiano La Stampa, furono tacciati di razzismo da diversi intellettuali italiani[13][14][15], così come scalpore fecero alcune posizioni da lui espresse sull'omosessualità maschile, accusate di omofobia.[16] In precedenza sull'argomento si era attirato gli strali dei cattolici per aver descritto don Bosco come un omosessuale represso.[17]
Come articolista, principalmente su La Stampa e il Corriere della Sera, si occupava spesso di letteratura, arte, filosofia, costume e cronaca nera (ad esempio scrivendo sul caso del delitto di Novi Ligure o o su Marta Russo), analizzando il problema del male nel mondo odierno in una prospettiva gnostica; al contrario giudicava "noiosi" i processi di mafia.[18]
Notevoli discussioni suscitò, altresì, un suo intervento giornalistico a difesa del capitano delle SS Erich Priebke (che visitò in carcere e con cui ebbe uno scambio epistolare), condannato all'ergastolo per la strage delle Fosse Ardeatine ma che secondo Ceronetti fu soltanto un mero funzionario esecutore, colpevole della "miseria di non essere un santo", e «creato Mostro delle Ardeatine, vittima di una giustizia dell'odio».[19][20] Allo stesso modo, pur esprimendo sempre la sua simpatia per gli ebrei e per Israele, per convinzioni personali e la sua parentela acquisita con Giuliana Tedeschi, definì l'ergastolo inflitto a Rudolf Hess, al processo di Norimberga, come un «crimine politico».[16]
Nel 2012 è stato insignito del premio "Inquieto dell'anno" con una cerimonia avvenuta il 2 giugno 2013 nell'auditorium di santa Caterina a Finale Ligure.
Ostile al fascismo nella seconda guerra mondiale e al comunismo poi[21], ma anche diffidente delle forme della democrazia[22], non prese mai parte politica attiva fino al 2014, quando è intervenuto al congresso dei Radicali Italiani[23], movimento liberale e libertario, e altre volte intervenne dai microfoni di Radio Radicale (era amico di Marco Pannella), anche se si definiva "conservatore"[16] (descrisse l'Italia come «una democrazia strangolata sul nascere da tre poteri con il verme totalitario, democristiano, comunista e sindacale»), e talvolta fu definito come un "reazionario postmoderno".[24][25]
Nel 2014 propose in un articolo su la Repubblica, ispirandosi al fenomeno delle assistenti sessuali per disabili, l'istituzione di un "servizio erotico volontario" rivolto agli anziani senza che dovessero rivolgersi a prostitute, per evitare "la barbarie di una vecchiaia senza sesso".[26]
Durante la sua vita Ceronetti fece uso di vari pseudonimi, tra i quali Mehmet Gayuk, Il Filosofo ignoto (riferimento a Louis Claude de Saint-Martin, filosofo così chiamato), Ugone di Certoit (quasi l'anagramma di Guido Ceronetti) e Geremia Cassandri[27].
Guido Ceronetti è morto nella sua casa di Cetona (SI) a 91 anni, di broncopolmonite dopo un breve ricovero.[2] Come da disposizione testamentaria, dopo tre giorni e una cerimonia religiosa a Cetona, è stato sepolto sulle colline tra Torino e il Monferrato, in una tomba a terra situata nel cimitero di Andezeno (Torino), il paese di origine dei genitori.
«Disposizione da prendere: «Non voglio donne in calzoni ai miei funerali. Cacciatele via. Almeno in questa pur insignificante occasione, ma per amore, siano insottanate come le ho sognate sempre, nella vita.»
(da Per le strade della Vergine, 2016)
Opere
Saggistica e narrativa
Difesa della luna e altri argomenti di miseria terrestre, Rusconi, Milano, 1971
Aquilegia, illustrazioni di Erica Tedeschi, Rusconi, Milano, 1973; con il titolo Aquilegia. Favola sommersa, Einaudi, Torino, 1988
La carta è stanca, Adelphi, Milano, 1976; II ed., Adelphi, 2000,
La musa ulcerosa: scritti vari e inediti, Rusconi, Milano, 1978
Il silenzio del corpo. Materiali per studio di medicina, Adelphi, Milano, 1979
La vita apparente, Adelphi, Milano, 1982
Un viaggio in Italia, 1981-1983, Einaudi, Torino, 1983; nuova ed. con supplementi, Einaudi, 2004; con appendice di testi inediti e una nuova Prefazione dell'Autore, Einaudi, 2014,
Albergo Italia, Einaudi, Torino, 1985,
Briciole di colonna. 1975-1987, La Stampa, Torino, 1987,
Pensieri del tè, Adelphi, Milano, 1987,
L'occhiale malinconico, Adelphi, Milano, 1988,
La pazienza dell'arrostito. Giornali e ricordi 1983-1987, Adelphi, Milano, 1990,
D.D. Deliri Disarmati, Einaudi, Torino, 1993,
Tra pensieri, Adelphi, Milano, 1994,
Cara incertezza, Adelphi, Milano, 1997,
Lo scrittore inesistente, La Stampa, Torino, 1999,
Briciole di colonna. Inutilità di scrivere, La Stampa, Torino, 1999,
La fragilità del pensare. Antologia filosofica personale a cura di Emanuela Muratori, BUR, Milano, 2000,
La vera storia di Rosa Vercesi e della sua amica Vittoria, Einaudi, Torino, 2000,
N.U.E.D.D. Nuovi Ultimi Esasperati Deliri Disarmati, Einaudi, Torino, 2001,
Piccolo inferno torinese, Einaudi, Torino, 2003,
Oltre Chiasso. Collaborazioni ai giornali della Svizzera italiana 1988-2001, Libreria dell'Orso, Pistoia, 2004,
La lanterna del filosofo, Adelphi, Milano, 2005,
Centoventuno pensieri del Filosofo Ignoto, La Finestra editrice, Lavis, 2006,
Insetti senza frontiere, Adelphi, Milano, 2009,
In un amore felice. Romanzo in lingua italiana, Adelphi, Milano, 2011,
Ti saluto mio secolo crudele. Mistero e sopravvivenza del XX secolo, illustrazioni a cura di Guido Ceronetti e Laura Fatini, Einaudi, Torino, 2011,
L'occhio del barbagianni, Adelphi, Milano, 2014,
Tragico tascabile, Adelphi, Milano, 2015,
Per le strade della Vergine, Adelphi, Milano, 2016,
Per non dimenticare la memoria, Adelphi, Milano, 2016,
Regie immaginarie, Einaudi, Torino, 2018
Poesia
Nuovi salmi. Psalterium primum, Pacini Mariotti, Pisa, 1955, 1957
La ballata dell'infermiere, Tallone, Alpignano, 1965
Poesie, frammenti, poesie separate, Einaudi, Torino, 1968
Poesie: 1968-1977, Corbo e Fiore, Venezia, 1978
Poesie per vivere e per non vivere, Einaudi, Torino, 1979
Storia d'amore del 1812 ritrovata nella memoria e altri versi, illustrazioni di Mimmo Paladino, Castiglioni & Corubolo, Verona, 1987
Compassioni e disperazioni. Tutte le poesie 1946-1986, Einaudi, Torino, 1987,
Disegnare poesia (con Carlo Cattaneo), San Marco dei Giustiniani, Genova, 1991,
Scavi e segnali. Poesie inedite 1986-1992, Tallone, Alpignano, 1992
La distanza. Poesie 1946-1996, Edizione riveduta e aggiornata dall'Autore, BUR, Milano, 1996,
(sotto lo pseudonimo Mehmet Gayuk), Il gineceo, Tallone, Alpignano, 1998; Adelphi, Milano, 1998
Messia, Tallone, Alpignano, 2002; Adelphi, Milano, 2017, [nella prima parte del libro]
Tre ballate recuperate dalle carte di Lugano: 1965, Tallone, Alpignano, 2003
Le ballate dell'angelo ferito, Il Notes magico, Padova, 2009,
Poemi del Gineceo, Adelphi, Milano, 2012, [riedizione de Il gineceo del 1998 con inediti e nuova prefazione]
Sono fragile sparo poesia, Einaudi, Torino, 2012,
Drammaturgia
Furori e poesia della Rivoluzione francese. 8-18 giugno 1989, Carte Segrete, Roma, 1984
Mystic Luna Park. Spettacolo per marionette ideofore, ricordi figurativi di Giosetta Fioroni, Becco Giallo, Oderzo, 1988
Teatro dei sensibili, La rivoluzione sconosciuta. Pensieri in libertà per ricordare 1789. Una scelta di testi a cura di Guido Ceronetti, Tallone, Alpignano, 1989 [raccolta di 44 locandine teatrali a fogli sciolti dalla mostra-spettacolo di Dogliani]
Viaggia viaggia, Rimbaud!, Il melangolo, Genova, 1992
La iena di San Giorgio. Tragedia per marionette, Einaudi, Torino, 1994,
Deliri disarmati. Nella messa in scena di Lorenzo Serveti per l'Associazione nazionale L'Albero, a cura di L. M. Musati e M. Lucidi, Grin, 1996,
Le marionette del Teatro dei Sensibili, Aragno, Torino, 2004, [contiene: I Misteri di Londra e Mystic Luna Park]
Rosa Vercesi, illustrazioni di Federico Maggioni, Edizioni Corraini, Mantova, 2005;
Traduzioni
Marziale, Epigrammi, introduzione di Concetto Marchesi, Collana I Millenni, Einaudi, Torino, 1964; II ed. riveduta, I Millenni, Einaudi, 1966, ISBN 978-88-06-08524-7; nuova edizione con un saggio di G. Ceronetti, Collana gli Struzzi n.187, Einaudi, 1979; nuova ed. riveduta e nuova prefazione di G. Ceronetti, La Finestra Editrice, Lavis, 2007, ISBN 978-88-88097-55-8.
I Salmi, Collana I Millenni, Einaudi, Torino, 1967; nuova ed. riveduta, Einaudi, Torino, 1994; col titolo Il Libro dei Salmi, Adelphi, Milano, 1985, 2006
Catullo, Le poesie, Collana I Millenni, Torino, Einaudi, 1969; Collana gli adelphi, Milano, Adelphi, 2019, ISBN 978-88-4593-351-6.
Qohelet o l'Ecclesiaste, Einaudi, 1970, 1988, 1997, 2008; Qohelet. Colui che prende la parola, Milano, Adelphi, 2002
Decimo Giunio Giovenale, Le Satire, Collana I Millenni, Torino, Einaudi, 1971; La Finestra Editrice, Trento, 2008
Il Libro di Giobbe, Adelphi, Milano, 1972; nuova ed. riveduta, Adelphi, Milano, 1997
Cantico dei cantici, Adelphi, Milano, 1975; Alberto Tallone Editore, Alpignano, 2011
Il Libro del Profeta Isaia, Adelphi, Milano, 1981; nuova ed. riveduta e ampliata, Adelphi, Milano, 1992
Come un talismano. Libro di traduzioni, Adelphi, Milano, 1986, ISBN 978-88-459-0637-4
Costantino Kavafis, Tombe, Edizioni dell'Elefante, Roma, 1986
Giovenale, Le donne. Satira sesta, Alberto Tallone Editore, Alpignano, 1987
Nostradamus: annunciatore nel secolo 16. della Rivoluzione che durerà dal 1789 al 1999 / profezie estratte dalle Centurie di Michel de Nostredame, Alpignano, Alberto Tallone Editore, 1989
Tango delle capinere, Verona, Castiglioni & Corubolo, 1989
Due versioni inedite da Shakespeare e da Céline, Pisa, Cursi, 1989
Sofocle, Edipo Tyrannos. Coro 1186-1222, Roma, Edizioni dell'Elefante, 1990
(con Cristina Chaumont) Sura 99. Al Zalzala (Il tremito della terra) dal Corano, calligrafia di Mauro Zennaro, Roma, Edizioni dell'Elefante, 1990
Il Pater noster. Matteo 6, 9-13, calligrafia di Mauro Zennaro, Roma, Edizioni dell'Elefante, 1990
Giorni di Kavafis. 1899-1928. Poesie di Constantinos Kavafis, Verona, Officina Chimerea, 1995
Messia, Alpignano, Tallone, 2002; Milano, Adelphi, 2017, ISBN 978-88-4593-197-0. [nella seconda parte del libro]
Siamo fragili, Spariamo poesia. i poeti delle letture pubbliche del Teatro dei Sensibili , Magnano, Qiqajon, 2003
Constantinos Kavafis, Un'ombra fuggitiva di piacere, Milano, Adelphi, 2004, ISBN 978-88-459-1876-6.
Trafitture di tenerezza. Poesia tradotta 1963-2008, Torino, Einaudi, 2008, ISBN 978-88-061-9390-4.
Orazio, Odi. Scelte e tradotte da Guido Ceronetti, Milano, Adelphi, 2018, ISBN 978-88-459-3283-0.
Epistolari
Guido Ceronetti e Giosetta Fioroni, Amor di busta, Milano, Archinto, 1991.
Due cuori una vigna. Lettere ad Arturo Bersano, Prefazione di Ernesto Ferrero, Padova, Il Notes Magico, 2007.
Guido Ceronetti e Sergio Quinzio, Un tentativo di colmare l'abisso. Lettere 1968-1996, Milano, Adelphi, 2014.
Curatele
La rivoluzione sconosciuta. Una scelta di testi a cura di G. Ceronetti, Collana Piccola Biblioteca n.730, Milano, Adelphi, 2019, ISBN 978-88-459-3340-0.
Spettacoli del Teatro dei Sensibili
La Iena di San Giorgio. Tragedia per marionette (anni '70, allestito in appartamento); 1985-87, prodotto dal Teatro Stabile di Torino, con Ariella Beddini, Simonetta Benozzo, Paola Roman e Manuela Tamietti, regia di Egon Paszfory (Guido Ceronetti), scene e costumi di Carlo Cattaneo
Macbeth (anni '70, spettacolo per marionette allestito in appartamento)
Lo Smemorato di Collegno (anni '70, spettacolo per marionette allestito in appartamento)
Diaboliche imprese, trionfi e cadute dell'ultimo Faust (anni '70, spettacolo per marionette allestito in appartamento); nel 1979 fu interpretato al Festival di Spoleto da Piera degli Esposti, Paolo Graziosi e Roberto Herlitzka, con la regia, scene e costumi di Enrico Job
I misteri di Londra (1978-81, allestito in appartamento); 2009-2010, prodotto dal Teatro Stabile di Torino, regia di Manuela Tamietti, con Patrizia Da Rold (Artemisia), Luca Mauceri (Baruk), Valeria Sacco (Egeria), Erika Borroz (Remedios) e le marionette del Teatro dei Sensibili.
Furori e poesia della rivoluzione francese. Tragedia per marionette (1978-81, allestito in appartamento); nel 1983 al Teatro Flaiano di Roma con i burattini di Maria Signorelli
Omaggio a Luis Buñuel (1987, prodotto dal Teatro Stabile di Torino)
Mystic Luna Park (1988, prodotto dal Teatro Stabile di Torino), spettacolo per marionette ideofore con Armida (Nicoletta Bertorelli), Demetrio (Guido Ceronetti), Irina (Laura Bottacci), Norma (Paola Roman), Yorick (Ciro Buttari)
La rivoluzione sconosciuta (1989), mostra-spettacolo all'ex-convento dei carmelitani a Dogliani
Viaggia viaggia, Rimbaud! (1991, prodotto dal Teatro Araldo di Torino, in occasione del centenario della morte di Arthur Rimbaud), regia di Jeremy Cassandri (Guido Ceronetti) con Melissa (Manuela Tamietti), Norma (Paola Roman), Yorik (Ciro Bùttari) e Zelda (Roberta Fornier)
Per un pugno di yogurt (1996), collage di poesie
Les papillons névrotiques (1997, al Cafè Procope di Torino) con la partecipazione di Corallina De Maria
La carcassa circense (1997), spettacolo per marionette, azioni mimiche, cartelli, organo di Barberia con Rosanna Gentili e Bartolo Incoronato
Il volto (1998), dedicato a Ingmar Bergman in occasione dei suoi ottant'anni
Ceronetti Circus ovvero Casse da vivo in esposizione pubblica (2001), letture di poesia, azioni sceniche mimiche e intermezzi musicali con Elena Ubertalli e Giorgia Senesi
M'illumino di tragico (2002), collage di testi e pantomime liriche; in tournée anche con il titolo I colori del tragico
Rosa Vercesi (2003, prodotto dal Piccolo Teatro di Milano), con Paola Roman, Simonetta Benozzo e Luca Mauceri
Una mendicante cieca cantava l'amore (2006, prodotto dal Piccolo Teatro di Milano) con Cecilia Broggini, Luca Maceri, Elena Ubertali e Filippo Usellini
Siamo fragili, spariamo poesia (2008-2010), collage di testi poetici, ballate e canzoni
Strada Nostro Santuario (2009, prodotto dal Piccolo Teatro di Milano) filastrocche, canzoni, ballate, azioni mimiche, happening e numeri di repertorio popolare
La pedana impaziente (2010), repertorio di marionette e azioni sceniche mimiche
Finale di teatro (2011, al Teatro Gobetti di Torino) con Fabio Banfo, Luca Mauceri, Valeria Sacco, Eleni Molos, Filippo Usellini
Pesciolini fuor d'acqua (2012), con Luca Mauceri e Eleni Molos
Quando il tiro si alza - Il sangue d'Europa 1914-1918 (2014, prodotto dal Piccolo Teatro di Milano, in occasione del centenario della prima guerra mondiale) con Eleni Molos, Elisa Bartoli, Filippo Usellini, Luca Mauceri e Valeria Sacco
Non solo Otello (2016, al Teatro della Caduta di Torino)
Novant'anni di solitudine (2017, in occasione dei novant'anni dell'autore), con Luca Mauceri, Filippo Usellini, Eleni Molos, Valeria Sacco, Fabio Banfo, Salvatore Ragusa e Elisa Bartoli
Cataloghi di mostre
L'Atelier dei Sensibili a Dogliani, a cura di Michela Pasquali, Dogliani, Biblioteca civica Einaudi, 1988 (catalogo della mostra nell'ex Convento dei Carmelitani a Dogliani).
Dalla buca del tempo: la cartolina racconta. I collages di cartoline d'epoca del Fondo Guido Ceronetti, cura di Diana Rüesch e Marco Franciolli, Archivi di cultura contemporanea, Museo Cantonale d'Arte Lugano, 2000.
Poesia marionette e viaggi di Guido Ceronetti nelle visioni di Carlo Cattaneo, a cura di Paolo Tesi e Maurizio Vivarelli, Comune di Pistoia, 2001.
Dare gioia è un mestiere duro: trent'anni più due di Teatro dei Sensibili di Guido Ceronetti, a cura di Andrea Busto e Paola Roman, fotografie di Mario Monge, Marcovaldo 2002.
Nella gola dell'Eone. Ti saluto mio secolo crudele. Immagini del XX secolo. Tutti i collages di immagini dedicati al ventesimo dell'era da Guido Ceronetti, Il melangolo, Genova, 2006.
"Per le strade" di Guido Ceronetti, Omaggio allo scrittore per i suoi 90 anni (24 agosto 2017), a cura di Diana Rüesch e Karin Stefanski, Cartevive, Anno XXVIII, n. 56, Biblioteca cantonale, Archivio Prezzolini-Fondo Ceronetti, Lugano, 2017[25].
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Opere audiovisive su Guido Ceronetti
I Misteri di Londra. Tragedia per marionette e attori, regia di Manuela Tamietti, Teatro Stabile di Torino (riprese videografiche dello spettacolo, Torino 2009).
Sulle rotte del sogno. Parole musiche storie, di Luca Mauceri (cd e vinile EMA Records, Firenze 2010).
Guido Ceronetti. Il Filosofo Ignoto, film documentario di Francesco Fogliotti e Enrico Pertichini (Italia 2014, 52'), prodotto con la collaborazione del Teatro dei Sensibili di Guido Ceronetti e di CGS - Cinecircoli Giovanili Socioculturali.
Guido Ceronetti nei mass-media
Tra il 1973 e il 1975 Guido Ceronetti curò cinque Interviste Impossibili per la seconda rete radiofonica rai, in cui "intervistò" Attila (Carmelo Bene), Auguste e Louis Lumière (Alfredo Bianchini e Mario Scaccia), George Stephenson (Mario Scaccia), Jack Lo Squartatore (Carmelo Bene) e Pellegrino Artusi (Mario Scaccia).
Il cantautore Vinicio Capossela, nella raccolta di brani dal vivo Nel niente sotto il sole - Grand tour 2006, ha inserito - come incipit della seconda traccia (Non trattare) - una registrazione di Guido Ceronetti che declama i primi versetti del Qoelet.
Note
^ Ha usato per molti anni un sigillo con scritto "In esilio dal 1927" : Capossela intervista Ceronetti. URL consultato il 6 febbraio 2019.
Morto lo scrittore Guido Ceronetti, in Corriere fiorentino, 13 settembre 2018. URL consultato il 13 settembre 2018 (archiviato il 13 settembre 2018).
^ Guido Ceronetti, Tra pensieri, Adelphi, Milano p.11
^ Paolo Di Stefano, In morte di Guido Ceronetti
^ Guido Ceronetti morto, ripubblichiamo la sua ultima intervista al Fatto: “Sono un patriota orfano di patria. Italia, regno della menzogna”
^ Nello Ajello, Ceronetti. Poesia in forma di marionette, La Repubblica, 14 luglio 1996 http://ricerca.repubblica.it/repubbl...arionette.html
^ Samantha, lo spazio e il signor Freud
^ "Guido Ceronetti. L'inferno del corpo", in E.M.Cioran, Esercizi di ammirazione, Adelphi, Milano, 1988, pp. 199-205
^ "Oggi 24 giugno 1994 una quantità delle mie carte è partita per Lugano dove tutto entrerà a far parte degli archivi della Biblioteca Cantonale." Guido Ceronetti, Per le strade della Vergine, Adelphi, Milano, 2016, p. 214.
^ Con Decreto del Presidente della Repubblica del 30 dicembre 2008 (pubblicato nella G.U. n. 54 del 6 marzo 2009) gli è stato infatti attribuito un assegno straordinario vitalizio ai sensi della legge 8 agosto 1985, n. 440.
^ A Guido Ceronetti l'aiuto della legge Bacchelli - la Repubblica.it, in Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 13 febbraio 2017.
^ Edizione 2015, pp. 98-99
^ «Sugli sbarchi in Sicilia l'europeista Ceronetti dice, come altri non oserebbero, che “hanno ormai un carattere preciso di invasione territoriale, premessa sicura di guerra sociale e religiosa"» (Ceronetti, nel dolore si nasconde una luce)
^ Mario Andrea Rigoni, Ma non bisogna confondere il nichilismo con il razzismo, Corriere della Sera, 31 gennaio 1999
^ Guido Almansi, Le leggende di Ceronetti, la Repubblica, 29 novembre 1992
L'innocente Priebke L'invasione africana Il male omosessuale (Ceronetti dixit...)
^ Guido Ceronetti, Albergo Italia (Einaudi, Torino 1985), capitolo "Elementi per una anti-agiografia", pp. 122-133
^ Uno, cento, mille Ceronetti…
^ Guido Ceronetti, Priebke. Alcune domande intorno a un ergastolo, la Stampa
^ Pietrangelo Buttafuoco, La pietas di Ceronetti per Priebke, il Foglio, 27 febbraio 1999
^ «Sono sempre stato anticomunista, sempre... Forse, subito dopo la guerra ho avuto una certa simpatia, però non mi sono iscritto al partito il giorno dopo aver visto La corazzata Potëmkin, come innumerevoli giovani. Antifascista non è neanche da dire, da quando ci si è risvegliati, l'8 settembre. Di quel periodo non ho voglia di parlarne, ero tra i soliti ragazzini stupidoni che andavano alle adunate, ma non c'è storia di anima o di pensiero o di famiglia che riguardi il fascismo. I miei non erano fascisti né antifascisti, erano bravi cittadini come tanti.» (Corriere della sera, 9.5.2011)
^ «Si dice il responso delle urne. Come se un popolo di cretini potesse fornire oracoli» (Per le strade della Vergine, 2016)
^ Guido Ceronetti - XIII Congresso Radicali Italiani
^ Chi era Guido Ceronetti, fustigatore dei vizi degli italiani
Riviste/ Su “Cartevive” omaggio a Ceronetti, reazionario postmoderno
^ CERONETTI: ‘METTIAMO FINE ALLA BARBARIE DELLA VECCHIAIA SENZA SESSO: PER DISABILI E CARCERATI QUALCOSA SI È MOSSO MA PER I VECCHI-MASCHI SI MUOVERÀ MAI QUALCUNO? LA PROPOSTA: UN SERVIZIO EROTICO VOLONTARIO PER GLI OVER 70!
^ "Abiterò per tre mesi al N. 4 di via Giolitti a Torino, per mettere in scena col Teatro dei Sensibili La Iena di San Giorgio. Sulla porta metto quest'altro mio nome: Geremia Cassandri." Guido Ceronetti, La pazienza dell'arrostito. Giornale e ricordi (1983-1987), Milano, Adelphi, 1990, p. 239.
Bibliografia
Alberto Roncaccia, Guido Ceronetti. Critica e poetica (Bulzoni, Roma ,1993)
Emil Cioran, Esercizi di ammirazione ( Adelphi, Milano, 1988, pp. 199–205,, "Guido Ceronetti. L'inferno del corpo")
Giosetta Fioroni, Marionettista. Guido Ceronetti e il Teatro dei Sensibili secondo l'alchimia figurativa (Corraini 1993)
Giovanni Marinangeli, Guido Ceronetti. Il veggente di Cetona (Fondazione Alce Nero, 1997)
Fabrizio Ceccardi, Il Teatro dei Sensibili di Guido Ceronetti (Corraini 2003)
Andrea De Alberti, Il Teatro dei Sensibili di Guido Ceronetti (Junior, Bergamo, 2003)
Marco Albertazzi, Fiorenza Lipparini, La luce nella carne. La poesia di Guido Ceronetti (La Finestra Editrice, Taranto, 2008)
P. Masetti, A. Scarsella, M. Vercesi (a cura di), Pareti di carta. Scritti su Guido Ceronetti (Tre Lune, Mantova, 2016)
Anna Maria Ortese, Le piccole persone (Adelphi, Milano, 2016, pp. 119–121, 210-213).
Alessandro Lattuada, Frammenti di una luce incontaminata in Guido Ceronetti, La Finestra Editrice 2016
Poesie
(a cura di) NATÀLIA CASTALDI, POESIA, POESIA CONTEMPORANEA, POETICHE
Guido Ceronetti: poesie per vivere e non vivere
4.
Come un uscio che aspetti e fuori è il male
Quest’uomo vedi e le staccate mani
Il tormento vitale senza fine
E un dolore di vita vesperale
E il suo languore di vuoto intestino
Stringere e a piedi e visi s’attaccare
E una lampada messa sul malore
Notturno le miserie senza nome
Tra i segni della camera evocate
Torcere arroventare dilatare
Lividezza di grazia lapidata
E’ dappertutto nell’immaginata
Violenza dei misteri delle vite
E la canaglia umana sui teatri
Del suo a rompere rovine darsi
Emette una colomba senza ali
Un bagno vivo di vita distrutta
Una miseria su tutte affacciata
Risposte oscure di vita scavata
Di male proprio nel male di tutti
Viso illunato in un velo sanguato
Stringendosi alla bocca di ogni buio
La luce dentro i corpi torturata
Disegna un malinconico bel viso
Col lungo sangue della sua ferita
E tu eri il suo rantolo infinito
Un gesto oscuro e vago della vita
La tortura di essere la vita
In una carne breve e sciagurata
Tutto il diabolico viso velato
In una camera senza uscita
E i testimoni delle solitudini
Gli occhi di tutto avulsi e sanguinosi
E le vesti sporcate e senza vita
Della bellezza e del terrore umano
Eccoli grande muta testa farsi
Il viso triste che patisce sparso
Tra i sigilli e gli arcani dolorosi
Col suo sangue alla bocca sempre nuovo
Per rovesciarlo in quei silenzi un uomo
Vedi da inutile zelo prostrato;
Dentro il cuore vivente delle ciglia
E’ una lettura di come cucite
Labbra che persero il cielo notturno
E il loro tendere parola muta
Tanto è pensiero d’abisso chiuso
Che lo vedi tramare, essere corpo
Tra le mute ali del contatto umano
Il suo letto d’amore e di tortura
Si disfà si rifà sotto la luna
E il curvo ho sete del piantato umano
Grida alla terra sciagura sciagura
Tu che vortichi vortichi sul piano
Ahi come dentro a con quanto dolore
La luce sfanga nel segreto umano
Vieni al mio espiante anelito creatura o creatura
Vieni inginòcchiati al mio tormento umano
10.
Con quali azioni invece di canzoni
Chiara faremo la tua notte nera
Terra che bruci, terra che dolori
Tristezza d’uomo, malattia d’uomo?
Fare dolore è tutto il vostro fare:
Se tu hai guardato in una faccio d’uomo
Non fare niente; fare bene è non fare
13.
La specie umana miserabile è matura
Da sempre per non essere mai chi suona
Stanotte nella carne – divino archetto
Su una schiena di cane ti strofini
Battuta a morte, magnetico ne sanguini –
Chi nella casa morta non muore?
Io, pietà e lutto dell’inconoscibile
Torso che lotta muto
Tra una ringhiera e uno steccato stretto
E ruota in un olivo livido
Che non ha rive, il cuore.
39.
Questo peso implacabile che attrista
Adorata vergogna di ciascuno
(La tua essenza nascosta è un lazzaretto
Una faccia rinchiusa di colpito)
La piaga sordida dell’io umano,
Gravezza di voragini in un solo
Scarso e solitudine di un nome,
Ricorderai che mai apriva il pugno?
Il grande orrore della faccia umana
E’ questa faccia dentro conficcata
Che con demoni e angeli si bacia;
L’ulcera lamentosa e sconosciuta
Nei corpi i cieli della tenerezza
Incide e slabra, un rigagnolo stinto
Sulla notte dell’anima sfinita
Testa le luci sacrificate
Ricorderai come era stretto il cuore?
In un’arida gola naufragata
Dall’alto era gettata una misura
Di chiaro e crudelmente si rompeva
Sul fondo che non toccano occhi umani.
E piangerai sul tuo feroce grumo
Quando avrai la le dita la strettura
Che è stato, ombra di un’ombra senza cosa?
71.
La porta era chiusa e nera. Dall’interno veniva
Un affannare d’anime che avvolgeva. Qualcuno apriva.
– chi vuol piegare alle lacrime, creatura
Inattesa? Perché ne torchi senza misura
Dai tuoi più di due occhi per darmi pena
E sudario, su un lenzuolo muto di cena? –
Tra un fitto fogliame di vecchie foto, nuda
La nullità erotica, la nostra vita cruda
Si spiava come una sete d’amare in un lenzuolo;
E palpebre fatte mute vidi in un tiepido scolo
Fare parlante il muro.
Nacque un dolcissimo benedire furtivo
Le stanze abitate da tanti accesi
Movimenti di carne e luce, e sognarli
Tutti morti non ne calmava il segreto
Agire di portatori d’impuro
A tutto, in cui era bello fermarli
Nella più misteriosa delle pitture.
E mentre benedicevo mi stupivo
Della mia voce che su tante nuche cadendo
Di dolorose bambole era attratta
In un combattimento senza fine
Tra gli emblemi del vivere e morire:
Lamettina di cataclisma sottile
Una carezza uscita dal grido
Li scorporava dell’apparire.
Oh inducible, suscitata
Da viste pure e impure
Vertigine rara del chiaroscuro!
Sul collo dell’anima cade, la testa vola
Felice, il filo bianco e il filo nero
Con presa di voragine inflessibile
Tra le sue labbra. Non era che una lampada
Su un tavolo, su abisso puro,
E il niente che chiede pane
Di nomi ancora alle sfinite mani
I polsi con più mistero mi succhiava.
72.
Vedo un canino stampo di colèra
Sul viso umano prosciugato, padre
Contratto che guarda fisso
Se c’è pietà, e lo sfregio divino
Brilla sul buio; a quel corpo di vinto
Portatore e cloaca di misteri
Una parola dilla, svegliata
Nelle vie della gola come un medico
Notturno, una foglia tenera
Di pianta umida sul passato
Suo turpe cada.