Originariamente Scritto da
yure22
C'est l'amourrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr rrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr
da il giornale.it del 9/9/2010
Un divorzio catodico. Quella tra Gianfranco Fini e Silvio Berlusconi è una frattura che si è consumata davanti alle telecamere: un reality show della rottura politica. Tutto potrebbe essere iniziato in tv. Giustizia, riforma elettorale, voto agli immigrati e unioni gay? Sono questi i motivi della scissione finiana? No, secondo qualcuno bisogna spostarsi ad altezze più pedestri, rasoterra praticamente. Roba da Gabibbo. Niente di politico e molto di personale. Il big bang della rivolta finiana sarebbe stato un video di Striscia la Notizia mandato in onda nel 2007 e ora praticamente irreperibile. Il filmato è ambientato nel castello (poi sequestrato) dell’ex patron del Perugia. Scene da un patrimonio: tra affreschi, tappeti e arazzi, Elisabetta si aggira come una principessa e racconta la favola della loro love story. Lui, guance rubiconde e passo tronfio, abbarbicato alla giovane Tulliani, elenca il patrimonio di famiglia e si consiglia con lei per gli acquisti sportivi. Il video dell’idillio si dice che non sarebbe andato giù a Fini che avrebbe subito puntato il dito contro Berlusconi reo di aver fondato le tv col Biscione. Inizia nel 2007 l’epopea dei divorzi finiani: prima dalla moglie Daniela Di Sotto e poi dal Pdl e da Silvio Berlusconi.
Il presidente della Camera ha preferito, sin da principio, lo spettacolo alla discussione. La Gianfry-story, il video romanzo dell’ammutinamento dagli elettori del Pdl, inizia in puro stile reality. Fini il 6 novembre del 2009 presenzia al "Premio Borsellino". In quell'occasione discute con il procuratore della Repubblica Nicola Trifuoggi che è seduto accanto a lui. Un microfono rimane acceso e l’ex leader di An non se ne accorge. Prima parla delle dichiarazioni del pentito Gaspare Spatuzza, poi vira sull’analisi del Berlusconi politico: "L’uomo confonde il consenso popolare che ovviamente ha e che lo legittima a governare, con una sorta di immunità nei confronti di... qualsiasi altra autorità di garanzia e di controllo”. Infine lancia l’anatema: "Confonde la leadership con la monarchia assoluta.... poi in privato gli ho detto... ricordati che gli hanno tagliato la testa a... quindi statte quieto". Sembra una dichiarazione scippata alla privacy di Antonio Di Pietro, invece è il pensiero di Gianfranco Fini, a quel tempo ancora cofondatore del partito di maggioranza.
Per maturare il colpo di scena, Gianfranco, ci mette quasi sei mesi. Un inverno intero per uscire allo scoperto e abbandonare i fuori onda. E’ il 29 aprile e si tiene in diretta tv un’infuocata Direzione nazionale del Pdl. Fini è in prima fila e Berlusconi parla dal palco. Il presidente della Camera frigge sulla sedia, scuote la testa nervosamente e poi, a favor di telecamera, come un attore consumato, scatta sotto il microfono del premier. Indice alzato e vene gonfie, svela la strategia politica dei mesi a venire: “Mandami via! Cacciami!”, urla a Berlusconi. Il fermo immagine è forte, di quelli che sanciscono una frattura insanabile. Nel volto di Fini c’è rabbia, in quello degli elettori sgomento. E’ la puntata pilota di una soap opera che entrerà stabile nel palinsesto della politica italiana: il premier parla e l’ex alleato gli fa il controcanto. Ultimo capitolo(per ora) l’one man show di Mirabello. Un uomo solo sul palco e un unico bersaglio: l’odiato e invidiato Cavaliere. In attesa che lo show esca dal palinsesto, aspettiamo la prossima puntata.
Se volete vedere i video.....
Titolo 2 - Fini - ilGiornale.it del 08-09-2010
Tra moglie e marito non mettere il gabibbo.
Certo che se fosse questa la causa dell'ira del pelide dovremmo preoccuparci e parecchio.