Per i giudici non fu stupro la presunta violenza nell'ascensore della stazione della Circumvesuviana. Il tribunale del Riesame ha così scarcerato anche il terzo indagato, Raffaele Borrelli. Nei giorni scorsi erano tornati in libertà Alessandro Sbrescia e Antonio Cozzolino.
I giudici hanno contestualmente depositato le motivazioni delle loro decisioni. Dalle pagine del Tribunale si desume che, per i giudici, la ragazza non ha detto la verità, ma ha mentito; anche a causa delle patologie di cui soffre. Da qui la convinzione dei giudici di ritenere insussitenti gli indizi a carica dei tre giovani.
La decisione sulle tre scarcerazioni è stata assunta dai collegi composti (in distinte riprese) dai giudici Antonio Pepe, Vito Purcaro, Maria Vittoria Foschini e Sabrina Calabrese. A minare la credibilità del racconto della ragazza, per i giudici del Riesame, "assumono fondamentale rilevanza" le videoriprese delle telecamere della Circumvesuviana.
Quel martedì insomma, stando alle motivazioni del collegio, nella fase terminale del presunto stupro, i magistrati visionano le immagini e colgono una situazione "connotata da esteriore tranquillità". Anche quando i tre ricompaiono, una volta fuori dell'ascensore, "i due indagati escono insieme alla ragazza perfettamente ricomposta nel vestiario, con il cellulare in mano e la borsa a tracolla in condizioni di apparente tranquillità".
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