Termometro Politico - Affaritaliani.it/ Valanga Pdl nei grandi centri e al Sud. Pd al 26%, bene la Lega
Giovedí 21.05.2009 10:11
Ecco i risultati dell'ultimo monitoraggio delle intenzioni di voto secondo il sondaggio realizzato da Termometro Politico in collaborazione con Affaritaliani.it. La metodologia è quella CAWI (Computer-Aided Web Interviewing) e si basa su un campione di 1.100 casi, raccolti tra il 17 e il 20 maggio 2009.
Popolo della Libertà: in sofferenza la formazione di Berlusconi, che perde oltre un punto dalla scorsa rilevazione restando comunque al 38,5%, ben al di sopra del dato ottenuto nel 2008. A livello di voti assoluti la flessione rispetto all’anno scorso, a causa della minore affluenza, è comunque quantificabile in circa 250 mila preferenze. A segnare gli ultimi giorni del dibattito politico, in corrispondenza della rilevazione, sono state le motivazioni della condanna Mills, che hanno messo alle strette il premier. A queste si aggiunge l’onda lunga del divorzio, che nell’effetto aggregato potrebbe aver lasciato qualche dubbio presso una quota degli elettori di Centrodestra. Tra i parametri socio-demografici registriamo la sostanziale parità con il Pd presso i laureati e il netto predominio nelle altre fasce di istruzione, mentre sotto il profilo geografico il Pdl appare in salute nel Centro-Sud (primo partito nel Centro con circa il 40 per cento, nettamente primo nel Sud e nelle Isole con dati tra il 45 e il 50%) e risulterebbe la prima forza nelle città con più di 250 mila abitanti.
Partito Democratico: stabile sopra al 26 per cento dei voti è la lista di Franceschini, che scenderebbe comunque di oltre 3 milioni di voti rispetto al 33,2% ottenuto con Veltroni alle scorse Politiche. A livello di flussi si segnala il recupero di una parte dei consensi in uscita verso Di Pietro e le formazioni della sinistra, ma nel contempo il Pd soffre a causa dei molti indecisi – per il 50%, secondo le stime di Termometro Politico, provengono dal Centrosinistra, e molti non sanno ancora se e dove riversare il proprio voto –. A sorpresa i democratici potrebbero però giocarsi il primo posto nella circoscrizione Nord-Est, grazie alla forza della Lega che sottrae voti al Pdl e alla presenza nella circoscrizione dell’Emilia-Romagna.
Lega Nord: in lieve crescita dalla settimana scorsa, si attesta al 9,6% con una distribuzione territoriale, come prevedibile, marcatamente settentrionale – ma al di sotto del Po, dove sarà interessante registrarne il possibile avanzamento rispetto all’anno scorso, il Carroccio non sfonda in maniera significativa, fermandosi nel complesso intorno al 2 per cento –. Guardando ai voti effettivi la Lega cresce di circa 250-300 mila preferenze nonostante il calo della partecipazione al voto prevista. In ogni caso la coalizione di maggioranza, formata da Pdl e Lega, appare se non in ripiegamento quantomeno in riassestamento e, come già evidenziato da altre rilevazioni, stenta a superare il 50% dei consensi.
Italia dei Valori: Di Pietro scende di mezzo punto, soffrendo il rallentamento del passaggio di consenso in uscita dal Pd, e si porta al 6,1%, con una crescita rispetto al 2008 di mezzo milione di voti. Si conferma un tratto già mostrato da altre stime: tra i diplomati e i laureati del nostro campione l’Idv risulta il terzo partito alle spalle di Pdl e Pd e davanti alla Lega.
UDC: con una leggera crescita dalla stima precedente Casini si porta al 5,5%, non lontano dal 5,6 delle Politiche 2008 – anche se in termini assoluti questo si traduce in 150 mila voti in meno –. La funzione di equidistanza e il ruolo di cuscinetto tra i due partiti maggiori assunto già lo scorso anno permette alla formazione centrista di intercettare i voti dei moderati (non solo da Pd e Pdl ma anche, seppur in misura minore, dall’Idv) e di agire da fisarmonica, allargandosi e restringendosi sul fianco destro o su quello sinistro.
MPA – La Destra – Pensionati – Pionati: l’ultima rilevazione TP prima dell’oscuramento dei sondaggi assegna al polo autonomista il 3,9% dei consensi, a un passo dunque dalla soglia di sbarramento del 4 per cento. Geograficamente l’andamento è piuttosto variabile, con valori ben superiori al 4% nel Centro-Sud, specialmente in Sicilia, che però si riducono notevolmente a mano a mano che si procede verso Nord.
Sinistra e Libertà: la formazione che comprende vendoliani ex di Rifondazione, Verdi, Socialisti e Sinistra Democratica è tra le più difficili da sondare, a causa della base elettorale di partenza molto eterogenea, della compresenza del voto d’opinione e del radicamento regionale e della quota di indecisi, provenienti da Pd e SA, che restano ancora incerti sul comportamento che terranno in cabina elettorale. In ogni caso ravvisiamo una crescita per SL, che si porta al 3,1%, comunque al di sotto dello sbarramento.
Rifondazione – Comunisti Italiani: il cartello di Ferrero e Diliberto oscilla intorno al 3 per cento arrivando, nella nostra stima, al 2,7: anche in questo caso molto del risultato potrà dipendere dall’allocazione degli indecisi e dei delusi di sinistra e dall’eventuale – improbabile – ritorno alle urne degli astenuti del 2008; certo è che, almeno allo stato attuale, la lista comunista sembra non riuscire ad andare molto al di là dei confini della Sinistra Arcobaleno, probabilmente anche a causa della strategia più aggressiva messa in campo dal Pd di Franceschini nelle ultime settimane.
Lista Bonino – Pannella: moderata crescita per i Radicali, che toccano l’1,5 per cento, in calo comunque di almeno mezzo punto dalle precedenti elezioni Europee.
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