Cani e gatti, via alla vivisezione
Gli scimpanzè, i bonobo e i gorilla si sono salvati, i cani e i gatti randagi rischiano la pelle. La nuova direttiva europea sulla vivisezione e la sperimentazione sugli animali a fini di ricerca medica obbligherà anche l’Italia, dove è proibito sin dal 1991, a consentire gli esperimenti su animali considerati da gran parte dell’opinione pubblica “intoccabili”, come i cani e i gatti. La legge fa già discutere: secondo molti, a iniziare dalle associazioni animaliste, rappresenta l’esatto contrario dei principi di base su cui, qualche anno fa, si era iniziato a lavorare: ridurre il ricorso alla sperimentazione scientifica sugli animali e le sofferenze che vengono inflitte a cavie, conigli e affini. Dopo due anni, pesanti modifiche riducono le tutele inizialmente previste per gli animali.
Questa legge, di cui pochi si dicono soddisfatti, è stata votata ieri da un’ampia maggioranza di centro, destra e centrosinistra. E qualcuno (come l’eurodeputato Francesca Balzani, del Pd) ha parlato apertamente di «compromessi arrivati in seguito a pressioni e interessi di gruppi farmaceutici».
I principi di partenza della nuova normativa restano gli stessi: innanzi tutto, obbligo per le autorità nazionali di rispettare gli animali soggetti a esperimenti, limitando al massimo le loro sofferenze.
Cani e gatti, via alla vivisezione| italia| Il SecoloXIX
I punti principali della direttiva:
- assicurare l’utilizzo, quando possibile, di procedure alternative e ridurre al minimo indispensabile l’uso di cavie;
- procedere alla soppressione delle cavie provocando il minimo dolore possibile;
- solo in casi eccezionali possono essere utilizzate specie minacciate di estinzione;
- per i test possono essere utilizzati solo animali appositamente allevati (topi, ratti, porcellini d’India, criceti, conigli, cani, gatti, rane e pesci zebrati) e primati non umani nati in cattività o provenienti da colonie autosufficienti;
- una clausola di salvaguardia permette, a determinate condizioni, l’uso di primati non umani come cavie;
- gli animali randagi di specie domestiche (come cani e gatti) non possono essere utilizzati come cavie, salvo che sia scientificamente provato che non si possa fare altrimenti;
- i test che comportano gravi lesioni che possono causare intenso dolore non sono effettuati sotto anestesia, ma non appena raggiunto lo scopo del test si interviene per ridurre al minimo le sofferenze dell’animale;
- un animale può essere riutilizzato come cavia solo a determinate condizioni;
- è proibito imporre inutili sofferenze alle cavie;
- ispezioni regolari saranno effettuate per verificare il rispetto di quanto previsto dalla direttiva;
- la Commissione Ue può decidere di effettuare direttamente sue ispezioni.
Test su animali, che cosa prevede la direttiva| italia| Il SecoloXIX
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«Non si deve valutare se un esperimento sull'animale è giustificato o meno, semplicemente dimostrando che è di una qualche utilità. La distinzione non è tra esperimenti utili ed inutili, ma tra comportamenti barbari e civili. La sperimentazione su animali è un male sociale perché anche se comportasse un avanzamento del sapere umano, lo otterrebbe a spese dell'umanità delle persone».
Bernard Shaw