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Nella città di Sboarina accolta la proposta del consigliere Bacciga, quello del saluto romano alle femministe di Non una di meno. Interrogazione parlamentare del Pd: "Si vuole inoculare il virus della bontà delle idee sanguinarie che il fascismo portava con sé"

VERONA - Il libro a fumetti sulla storia di Sergio Ramelli comprato in stock dal Comune di Verona e poi donato alle scuole superiori e alle biblioteche della città. Che l'amministrazione comunale del sindaco Federico Sboarina avesse una forte connotazione di destra radicale, questo si sapeva. Certo, ora sono i proseliti a preoccupare. Ancora una volta finisce sotto i riflettori una scelta del consigliere comunale che garantisce il collegamento tra la giunta al governo della città e i movimenti dell'ultradestra veronese: Andrea Bacciga, detto "Barzi", colui che il 26 luglio scorso si è rivolto a un gruppo di femministe presenti nella sala consiliare con il saluto romano. Sempre lui lunedì, giorno dell'anniversario della morte di Ramelli, ha deposto una corona a forma di croce celtica nella via a lui dedicata a Verona. Ora i libri in regalo alle scuole.

L'opposizione insorge. "Sergio Ramelli non viene ricordato quale vittima della violenza politica di quegli anni, sulla quale la riflessione è sempre aperta, bensì - non casualmente attraverso un fumetto - per inoculare il virus della bontà di quelle idee totalitarie e sanguinarie che il fascismo portava con sé", evidenzia in una interrogazione parlamentare rivolta al ministro dell'Istruzione Marco Bussetti il senatore del Pd Vincenzo D'Arienzo.


Ma andiamo con ordine. L'ultimo acuto dalla città veneta non nuova a derive fasciste coincide con l'accoglimento di un ordine del giorno presentato proprio dal consigliere comunale Andrea Bacciga, con il quale invita la giunta ad "acquistare e donare ad ogni scuola superiore del Comune di Verona, almeno una copia del libro a fumetti sulla storia di Sergio Ramelli, di Marco Carucci, autore e editore dei libro, da conservare presso la biblioteca scolastica, in occasione dell’anniversario della morte di Sergio Ramelli il 29 aprile del 1975". Istanza accolta. Un decisione contestata subito duramente dagli esponenti locali del Pd, come Maurizio Facincani, Luigi Ugoli, Federico Benini, Elisa La Paglia e Stefano Vallani.

Per gli esponenti dem lo scopo dell'iniziativa è quello di offuscare un'altra triste ricorrenza: la morte di Nicola Tommasoli, aggredito e ucciso in centro 11 anni fa da estremisti di destra, nella notte tra il 30 aprile e il 1 maggio. Bacciga si affida a Facebook per spiegare la sua posizione: "Non entrerò nel merito delle due storie, ma chiedo alla sinistra di non giocare con i morti, qualsiasi idea politica essi avessero, portino rispetto, e se non sono abituati a farlo per i vivi, almeno lo facciano per chi non c’è più su questa Terra". Ma il Pd continua con la sua protesta: "Non si comprende in virtù di quale specifico potere statutario un Comune possa donare libri - ed in particolare, quelli aventi chiara ed evidente connotazione politica - alle scuole del nostro Paese".