Il parere sarebbe ragionevole se qualcuno avesse impedito alla ragazza l'accesso ad un luogo pubblico (scuola, ospedale, negozi, ecc.); ma qui trattasi di un luogo privato, una palestra non comunale ma privata, dove il titolare decide in modo insindacabile le iscrizioni (può ad es. allontanare un utente perché gli puzzano i piedi). Detto questo, la ragazza dovrebbe capire che la Costituzione assicura parità di diritti a tutte le religioni, ma anche parità di diritti tra uomo e donna, la quale donna dovrebbe potersi vestire come le pare, senza obbedire a costrizioni religiose (al chiuso della loro casa i papà islamici prendono a schiaffi le figlie che rifiutano il velo, ciò dimostra che di coercizione trattasi). Il proprietario della palestra ha dato in fondo una lezione di civiltà e di rispetto verso le donne.