Il mistero dell'Orfeo crocifisso raffigurato su un antico manufatto di epoca paleocristiana.
Il cosiddetto Orfeo crocifisso è un amuleto databile tra il III e IV secolo d.C. (fonte: A. Mastrocinque) raffigurante una insolita crocifissione con incisi i nomi in greco di Orfeo e Dioniso (Orpheus Bakkikos).
Il reperto, noto dal 1896 nel museo di Berlino, è stato trafugato, molto probabilmente rubato, alla fine della seconda guerra mondiale, durante l'occupazione della Germania nazista.
Diverse sono le spiegazioni che gli studiosi hanno dato a questo singolare amuleto a partire dai primi anni del Novecento.
I sostenitori dell'interpretazione pagana hanno rilevato che le prime raffigurazioni del Cristo crocifisso risalgono al V secolo mentre l'amuleto sarebbe del III secolo.
Altri studiosi hanno fatto notare, invece, che la tradizione antica del culto orfico-dionisiaco non conosceva la crocefissione né di Dioniso né di Orfeo e che difficilmente un pagano avrebbe attribuito al proprio dio una pena infamante quanto la crocifissione.
Qual è allora la verità intorno a questo affascinante manufatto?
Potrebbe trattarsi semplicemente del Cristo in croce identificato con Orfeo: era tipico dei primi cristiani, infatti, dare l'epiteto di "Orfeo" al Cristo e assimilare altri elementi dei culti pagani. Oppure, si potrebbe dar credito a chi ipotizza un recupero del paganesimo in contrapposizione con la fede cristiana emergente che raccoglieva sempre più adesioni.
Qualunque sia la verità che si cela dietro questo manufatto, la ricca simbologia ivi incisa - oltre al crocifisso sono rappresentati anche sette pianeti con la luna - fa pensare ad un tentativo di "prototipazione religiosa" in cui soluzioni mistiche appartenenti a vari culti e loro varianti si fondono per creare una nuova fede, forse un cristianesimo che era molto di più e tanto diverso da come noi oggi lo conosciamo.