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Leviathan
Roma, 6 mag – Luigi Zanda, tesoriere del Pd, per “tutelare” il suo partito ha deciso di ritirare la proposta di legge volta a equiparare gli stipendi dei parlamentari a quelli degli europarlamentari. “Ritirerò oggi il ddl sulle indennità parlamentari per tutelare il Pd – ha detto Zanda – perché non voglio che il Pd debba subire le manipolazioni politiche di Luigi Di Maio, che citerò in giudizio per aver distorto il significato del mio ddl”. Dietrofront arrivato dopo la ridda di polemiche scatenatasi in seguito alla proposta del tesoriere del Partito Democratico, che però si è dichiarato sorpreso per “tutto questo rumore sulla mia iniziativa, che è il frutto di un lavoro molto accurato, non solo mio, con apporti sia tecnici sia politici”.
Zanda dunque, pur avendo ritirato la proposta, resta convinto della bontà della stessa: “Non era importante l’ammontare della retribuzione, ma l’affermazione di due principi. Il primo è quello per cui i collaboratori parlamentari italiani devono seguire le regole europee, che sono molto più trasparenti. Il secondo è che le retribuzioni dei nostri parlamentari dovrebbero essere decise da un organismo terzo, cioè il Parlamento europeo, e non soggette alle manovre politiche del Parlamento italiano. Non stiamo parlando di uno stipendio qualsiasi”.
Zingaretti difende la proposta di Zanda
In effetti viste le cifre è arduo definirlo uno “stipendio qualsiasi”. Eppure, nonostante la presa di posizione di Zanda, il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, ribadisce le sue convinzioni. Come rivelato da Il Fato Quotidiano, nel corso della registrazione della puntata di Quarta Repubblica, che andrà in onda stasera su Rete4, Zingaretti afferma: “Visto che c’è una polemica sull’iniziativa del tesoriere, dico una cosa: se le indennità sono troppo basse, alla fine la politica la fanno solo i ricchi”.
Per il leader del Pd i parlamentari italiani non guadagnano troppo, “specie quelli che lo fanno bene”. Secondo Zingaretti, viceversa, “oggi sono i sindaci e i consiglieri comunali a guadagnare poco”. Questa mattina il segretario del Partito Democratico ha inoltre affermato che nella proposta di Zanda “non era previsto nessun aumento degli stipendi dei parlamentari, ma solo elementi di trasparenza e di passi in avanti per far decidere a un corpo terzo sullo stipendio dei parlamentari”. A suo avviso, le indennità più alte per i parlamentari, sono invece “un’altra bufala dei Cinquestelle”.
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