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Kavalerists le tue idee sono confuse, molto confuse.
Chiarisco prima di tutto che io sono un socialliberale (come scritto sopra il mio avatar) quindi mi dissocio da certe visioni ultraliberiste dei liberali classici, che in effetti portano a una società in cui solo i ricchi sono liberi.
Fatta questa premessa, bisogna prima di tutto comprendere quali sono esattamente le idee dei liberali (finché i liberali vengono confusi con antifascisti e massoni non si va nessuna parte).
Tralasciando i vari dettagli della forma dello stato (separazione dei poteri, parlamento, costituzione), noi liberali vogliamo semplicemente un ordinamento legislativo che esiste solo in funzione del cosiddetto "principio di non aggressione".
Ovvero, lo stato ha soltanto e semplicemente il compito di evitare che un individuo subisca aggressioni e questo lo si ottiene in due modi:
- In senso negativo: lo stato non fa niente per aggredire i cittadini
- In senso positivo: lo stato arresta i cittadini che aggrediscono altri cittadini
Con "aggressione" si intende qualsiasi forma di prevaricazione a danno di un individuo.
Poiché i liberali ritengono che la prevaricazione sia criminale, devono saper essere duri con i prevaricatori, altrimenti i prevaricatori si sentiranno legittimati a continuare a commettere atti di prepotenza: uccidere, stuprare, rubare, molestare ecc ecc...
Alla fine è semplicemente questo quello che dice il "paradosso di Popper", ed è un'ovvietà.
Un punto essenziale del liberalismo però (ed è questo alla fine che rende i liberali differenti dagli altri) è che a decidere se una cosa è o meno una prevaricazione lo dice la presunta vittima.
Faccio un esempio: se un tizio mi tira un pugno per strada è una prevaricazione, però se due pugili salgono su un ring e si tirano cazzotti a vicenda non si tratta di aggressione, perché sono due persone che si stanno pestando consensualmente.
È in questo semplice ragionamento che gli illiberali spesso finiscono per cortocircuitarsi: non capiscono che il concetto di "violenza" e "prevaricazione" non è oggettivo, ma soggettivo, cioè stabilito soggettivamente dagli attori di una determinata situazione. Prendiamo per esempio l'eutanasia: la morte è associata a un pensiero brutto, proprio come ricevere un cazzotto, ma non è che la morte sia una cosa oggettivamente brutta, è soggettivo. Cioè, se una persona decide di ricorrere all'eutanasia è perché ritiene che la vita sia brutta, ed è perfettamente comprensibile che lo sia per una persona che soffre di malattie debilitanti e intensi dolori, fermo restando che a uno la vita potrebbe fare schifo a prescindere.
Spiegato questo ("la soggettività del bene e del male"), si può arrivare a quello che secondo me è il fulcro del liberalismo: la libertà contrattuale, dove per contratto si intende qualsiasi forma di contratto (scritto, implicito, tacito...).
Tipo, i pugili che si prendono a cazzotti stanno esercitando un contratto non scritto.
Due persone che fanno sesso consensualmente, pure.
Quando compri qualcosa in un supermercato, pure.
Ora che abbiamo introdotto il concetto di contratto, possiamo riformulare il ruolo dello stato liberale in altre parole:
- In senso negativo: lo stato non mette il becco nei contratti tra privati cittadini e nell'interazione con i cittadini (siano esse commerciali o sociali) utilizza i contratti e non la prevaricazione
- In senso positivo: lo stato punisce i cittadini che fanno cose a uno o più cittadini senza che vi sia un contratto tre le varie persone coinvolte e si assicura che i contratti vengano rispettati
Nel caso dei due pugili, il contratto non è rispettato se uno dei due fa qualcosa che nella boxe non è prevista (tipo, accoltellare l'avversario o colpirlo con un mattone) e al supermercato se compro una cosa e poi quando la apro è piena di vermi.
Per tutte le attività e le decisioni che riguardano una sola persona, il contratto è con sé stessa. Cioè, se assumo una droga o mi metto una candela nel culo, sto facendo una cosa che voglio fare (altrimenti non la farei), quindi si tratta di un libero contratto con me stesso.
Bene, ora che ho spiegato il pensiero liberale in maniera approfondita posso arrivare al dunque:
le persone che sono contro il liberalismo, sono aggressive, cioè inclini alle prevaricazioni, perché la pura e semplice verità è che in un sistema liberale chiunque non è incline alla sopraffazione degli altri sta benissimo.
A trovarsi male in un sistema liberale, infatti e non a caso, sono persone con ideologie orientate alla violenza, alla prevaricazione e alla sopraffazione.
Ed è appunto questo che rende comico, ma veramente comico, il piagnisteo delle persone con ideologie e inclinazioni antliberali: piagnucolano per il fatto che i liberali fanno tutto il possibile per evitare che loro possano aggredire e sopraffare gli altri. Capite la contraddizione?
I liberali non aggrediscono e non incitano nessuno ad aggredire, semplicemente devono essere pronti ad autodifendersi quando necessario, oppure a prendere le difese delle persone aggredite.
Non c'è bisogno di inventarsi nulla di nuovo, perché il diritto all'autodifesa è già riconosciuto: se un cittadino ti minaccia con un coltello e tu gli spari, è autodifesa, giusto?
Molto banalmente quello che pensiamo noi liberali è che il diritto all'autodifesa vale anche nel caso in cui l'aggressore non sia un cittadino, ma bensì lo stato.
Immaginiamoci, per esempio, che il popolo approvi democraticamente una legge che autorizza lo stato a distruggere la casa di un determinato gruppo di persone a cannonate (ovviamente senza indennizzo).
A sentire come ragionano molti illiberali, le vittime dovrebbero stare zitte e mute (e le persone che provano empatia per loro pure), perché l'ha deciso il popolo e quindi tutti zitti!
Col cazzo! Noi liberali pensiamo che le vittime debbano trasformare la loro casa in una fortezza militare e, non appena un carro armato si avvicina alla loro casa, sparargli contro con il lanciamissili.
Questo perché il diritto all'autodifesa è un principio morale che esiste a prescindere dall'ordinamento legislativo.
Immaginiamo invece che il popolo approvi una legge che proibisce i rapporti sessuali omosessuali.
Anche qui stesso ragionamento fatto sopra: quando la polizia va ad arrestare Alan per il reato di omosessualità, Alan è legittimato a sparare contro la polizia per autodifesa, per difendere la propria libertà.
I fascistoni magari direbbero: "bhe, ma in fondo è colpa di Alan, perché lui sapeva come erano le leggi e le ha violate. Se non le avesse violate non si sarebbe cacciato nei guai".
Ragionamento sbagliatissimo. Alan ha subito un'aggressione dallo stato nel momento stesso in cui la legge è stata emanata, quindi sarebbe stato moralmente autorizzato, in nome dell'autodifesa, a sparare ai politici e ai burocrati che stavano realizzando il progetto di legge.
Ora abbiamo tutti gli elementi per arrivare alla conclusione.
Un cittadino è legittimato a volere una determinata legge soltanto se lo scopo è l'autodifesa (tipo, voglio il reato di omicidio perché giustamente non voglio essere assassinato), ma chiedere delle leggi contro la libertà degli altri invece è una cosa aggressiva.
Si, una legge può essere aggressiva e questo è evidente: infatti che differenza c'è tra andare in giro a pestare gli omosessuali e fare una legge che permette allo stato di arrestarli? La seconda opzione è ancora più da vigliacchi, perché chi usa lo stato per compiere aggressione lo fa sapendo che lo stato è potente e che chi subisce aggressioni dallo stato è impotente. Invece, per lo meno, il tizio omofobo che agisce singolarmente le può anche prendere se infastidisce le persone sbagliate.
Una volta accettata l'idea che l'autodifesa è un diritto e che una legge può essere aggressiva, si arriva anche a concludere che l'idea contenuta nel cosiddetto "paradosso di Popper" non è un'idea aggressiva, ma un'idea basata semplicemente sul sacrosanto principio dell'autodifesa.
Però attenzione (quest'ultima parte è importante, va letta e capita con attenzione): i liberali (Popper compreso) con legittima difesa non intendono quello che intendono gli antifascisti autoritari.
Gli antifascisti e i socialdemocratici, malinterpretando il pensiero di Popper, arrivano alla conclusione che si debbano creare reati di opinione per censurare determinate idee.
Per i liberali, in questo caso, gli aggressori sono i suddetti, perché la repressione della libertà di pensiero e di stampa per i liberali è un'aggressione.
In nome della libertà di pensiero, bisogna tollerare anche le opinioni stronze.
Quello che però un liberale non può tollerare, è quando determinate opinioni vengono concretizzate, oppure portano a manifestazioni di intolleranza.
In parola povere, uno è libero di pensare e di dire che l'omosessualità debba essere illegale, ma:
- Un liberale deve essere pronto a combattere (insieme agli omosessuali) nel momento in cui questa opinione viene concretizzata
- Se in ragione delle sue opinioni omofobe, compie atti di bullismo verso persone omosessuali (e ricordiamoci che il bullismo non necessariamente implica la violenza fisica) deve essere asfaltato: l'avere determinate opinioni ovviamente non ti autorizza ad aggredire gli altri
Lo stesso vale per un antifascista:
- È libero di pensare che ogni persona che dice "w il duce" debba essere arrestata, ma dobun liberale deve impedire che la sua opinione venga concretizzata e nel momento in qui questo avviene deve stare dalla parte dei fascisti
- Se in ragione delle sue opinioni antifasciste compie atti aggressivi nei confronti di persone che si autodichiarano "fasciste" deve pagarne le conseguenze
Forse la migliore descrizione di un liberale è quella seguente (quando non si ha voglia di stare a spiegare il liberalismo nei dettagli): tutte le persone combattono per la propria libertà, ma solo i liberali combattono per la libertà di tutti.
Se qualcuno ce l'ha con i liberali è perché "la libertà di tutti" non gli piace, la vuole solo per sé stesso. Questo qualcuno potrebbe anche essere un antifascista, che vuole la libertà di pensiero per sé stesso ma non per i fascisti. Infatti il ragazzo del canale youtube Istituto Liberale è stato attaccato anche dagli antifascisti.
Quindi piantatela con sta cazzata che i liberali sono prepotenti e totalitari. Siete voi che lo siete... e rosikate perché noi liberali creiamo un muro che non lascia passare le vostr follie!