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Discussione: Cina e USA

  1. #11
    Rossobruno cattivone
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    Predefinito Re: Cina e USA

    Federal Reserve: "Con i dazi alla Cina aumentano i costi per le famiglie americane"



    La somma totale delle perdite economiche per il paese nordamericano ammonterebbe a 106 miliardi di dollari.


    La decisione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di aumentare, a partire dallo scorso 10 maggio, le tariffe sulle importazioni cinesi dal 10% al 25% duplicherà più del doppio le perdite attese per l'economia degli Stati Uniti, come si evince dai calcoli di un gruppo di economisti della Federal Reserve Bank di New York pubblicato ieri sul sito web dell'agenzia.

    Questo forte aumento è dovuto a una combinazione di due fattori: la pressione fiscale aggiuntiva e quello che viene chiamato peso morto: la necessità di importare merci con minore efficienza prodotti in paesi terzi e quindi più costosa. Secondo la teoria economica, cresce in proporzione maggiore delle tariffe.

    Pertanto, il costo annuale delle tariffe sulle importazioni cinesi - precedentemente valutato a circa 52,8 miliardi di dollari per l'economia statunitense in generale, e 414 dollari per una famiglia media - salirà a 106.074 miliardi e 831 dollari, rispettivamente.

    Il peso morto aumenta dal 31,8% al 74,6% della spesa totale, mentre le entrate fiscali sarebbero state ridotte dal 68,1% (36 miliardi di dollari) al 25,4% (26.942 miliardi di dollari).

    "In breve, secondo le nostre stime, è probabile che le tariffe più elevate creano grandi distorsioni economiche e riducono i ricavi tariffari degli Stati Uniti" sintetizzano gli economisti.


    Fonte: Federal ReserveNotizia del: 24/05/2019

    https://www.lantidiplomatico.it/dett...cane/82_28556/
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  2. #12
    Rossobruno cattivone
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    Predefinito Re: Cina e USA

    Maduro sfida il blocco USA contro la Cina e ordina investimenti in Huawei



    Il Venezuela sfida il blocco USA contro il gigante tecnologico cinese Huawei e investe in questa e in altre compagnie cinesi e russe.



    "Ho ordinato un investimento immediato insieme ai nostri fratelli cinesi e la tecnologia cinese, la tecnologia Huawei, ZTE, e tutte le società cinesi e tutte le società russe per aumentare le capacità dell'intero sistema di comunicazione e rendere il sistema 4G una realtà", ha annunciato giovedì il presidente venezuelano Nicolás Maduro.



    Il presidente venezuela, che ha parlato alla prima fiera di Innovazione, Scienza e Tecnologia delle Forze Armate Nazionali Bolivariana (FANB) presso il Circulo Militar de Caracas, la capitale del Venezuela, non ha specificato l'ammontare dedicato agli investimenti in Huawei, che a suo giudizio , rappresenta la compagnia di telecomunicazioni più avanzata.



    Maduro ha criticato le restrizioni imposte dal governo del presidente degli Stati Uniti Donald Trump al gigante delle telecomunicazioni cinese e ha descritto la decisione come una "tremenda aggressione".



    "Huawei continuerà ad operare in Venezuela", ha detto il presidente del paese bolivariano dopo aver firmato lo stesso giorno il decreto di creazione della Corporación Nacional de Telecomunicaciones y Servicios Postales de Venezuela.



    Nelle sue dichiarazioni, Maduro ha spiegato che l'iniziativa aiuta a raggruppare tutte le aziende statali nel settore delle comunicazioni e delle telecomunicazioni.



    Trump ha accusato il 15 maggio Huawei di agire come spia per il governo cinese e ha vietato l'uso di apparecchiature Huawei nelle sue reti core e computer del governo.



    L'annuncio di Maduro è arrivato il giorno dopo che il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha affermato che "l'approccio audace ed egocentrico degli Stati Uniti" non può avere l'approvazione o il sostegno della comunità internazionale".



    La Cina, che da anni ha stretti rapporti con Caracas, è stato uno dei più forti sostenitori del Venezuela contro il golpe ordito dagli Stati Uniti e i suoi alleati.


    Fonte: HispanTvNotizia del: 24/05/2019

    https://www.lantidiplomatico.it/dett...ei/5694_28547/
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  3. #13
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    Predefinito Re: Cina e USA

    CINA: DAL MAOISMO AL CONFUCIANESIMO
    di F.S.
    [ venerdì 24 maggio 2019 ]






    Come ha più volte dichiarato Xi Jinping, il confucianesimo è l’identità cinese. Di conseguenza, il maoismo distruggendo il confucianesimo nel corso della “grande rivoluzione culturale” ha annientato l’identità cinese, soccorrendo scioccamente la grande borghesia tecnocratica interna, filo-occidentale, avanzante contro il “partito confuciano” di Lin Biao (Cfr. Qiu Jin, Il potere della cultura, Beijing 1999), il fronte dei soldati e dei contadini.

    Volgarizzando e semplificando, l’occidente imperialista interpreta tuttora il denghismo come confucianesimo (cfr. Kissinger, La Cina). Si porta, a base ideologica del presunto utilitarismo confuciano di Stato innalzato nella fase postmaoista, la sineddoche denghiana “arricchirsi è glorioso”. Questo è pero un procedimento ermeneutico scorretto. Il
    Confucio in un'antica stampa cinese
    confucianesimo non significa utilitarismo né materialismo, ma invece, come spiega correttamente il professor Arena, un idealismo morale e comunitaristico organicistico del “giusto mezzo” e della “armonia”. Il confucianesimo non unicizza assolutisticamente il materialismo (come fanno l’occidente e l’ebraismo) né lo spiritualismo (come fanno talune filosofie orientali). L’ideale dell’Armonia è il fondamento etico della ortoprassi confuciana. 和谐 “héxié” è il termine che noi in italiano traduciamo con “Armonia”. Il primo carattere 和 significa “armonioso, di buone qualità”; è usato in parole come “pace” o “Repubblica” ed anche nel nome della Repubblica Popolare Cinese. Il secondo carattere 谐 significa in armonia” ed è usato anche spesso per termini legati al suono e alla musicalità, ma significa anche “venire ad un accordo”.



    Identificare il denghismo con l’ideologia ortopratica confuciana è perciò una grave scorrettezza politica. Deng, maoista di ferro e della prima ora, fedele al suo maestro sino alla “grande rivoluzione culturale”, si comportava poi, dalla fine degli anni ’70, da
    Deng Xiaoping
    marxista ortodosso, legando lo sviluppo del socialismo interno alla massimizzazione del valore e delle forze produttive tecnologiche. La strategia denghiana non era fondata sull’ideale di “Armonia Globale” ma sullo sviluppo assoluto ed estremista delle forze moderniste rappresentanti “il valore”, presenti nel campo del Partito Comunista Cinese. Deng, come del resto Mao, non puntava alla sfida geopolitica e di civiltà all’occidente, in quanto l’avvento del socialismo assoluto sarebbe stato di per sé un ideale unitario universalistico.



    In tale prospettiva, Deng e Jiang Zemin, suo successore, furono comunque degli autentici comunisti modernisti, o comunque dei marxisti ortodossi, se non maoisti puri, comunque posmaoisti. E’ con Hu Jintao, invece, che si afferma il confucianesimo politico cinese a dimensione globale, prendendo il posto del socialismo marxista. Esperti economici vicini a Hu arrivano addirittura a spostare e modificare dei processi di pianificazione economica poiché in contraddizione con l’ideale della “società armoniosa” della tradizione Han. Ciò non sarebbe stato possibile in un’ottica denghiana postmaoista. Ma è con Xi che il paneticismo confuciano diviene la più importante e significa ideologia di Stato potenza a trazione globale.

    Nel novembre 2013, Xi visita Qufu, luogo natale di Confucio; nel 2014 introduce in pompa magna l’inaugurazione rituale alla commemorazione ufficiale nell’anniversario della nascita del saggio. Le televisioni cinesi iniziano a trasmettere di continuo film sulla vita di Confucio e sulla storia confuciana. Nel 2013 il ministero dell’Istruzione ha pubblicato una serie di linee guida sull’insegnamento della cultura cinese tradizionale nelle istituzioni educative;i funzionari di partito vengono incoraggiati da Xi, e talvolta costretti se manifestano segni di “sovversivo ateismo” e materialismo, a “sessioni di studio” ed indottrinamento confuciano presso le università del Pcc. Alle tre storiche “fiducie” Xi ha aggiunto la quarta fiducia, che sintetizza le altre tre, ossia la “fiducia nella cultura tradizionale” confuciana.

    Questo sviluppo rappresenta una manifestazione della distanza, ormai irreversibile, che lo Stato cinese ed il Partito hanno preso dal marxismo. Parlare oggi di Cina marxista o socialmarxista significa purtroppo travisare la sostanza della forza dinamica in atto. Se per certi versi, che in altro contesto eventualmente vedremo, ciò è ancora possibile farlo con la democrazia popolare nordcoreana, non si può assolutamente fare con lo Stato etico confuciano di Xi.

    Già con Hu Jintao, come detto, la missione storica del Partito si è spostata dalla lotta di classe, dal materialismo storico, dalla rivoluzione permanente (definita “ininterrotta” alla maoista) ad un neoconfucianesimo politico fondato sulla competizione globale con
    l’oppressione secolare dell’occidente imperialista (con cui maoisti e denghiani furono invece in vari momenti decisivi alleati) e sull’affermazione planetaria del “Sogno cinese”. Il partito, nella prassi di Xi, è guidato dalla morale confuciana, e dalla volontà assoluta di riequilibrare i crimini storici e sociali subiti dai capitalisti occidentali nel cosiddetto “secolo dell’Umiliazione”, non dalla strategia materialista marxista o dall’utopismo maoista.



    In questi giorni, con la dichiarazione pubblica e statale di “Huawei Orgoglio nazionale” vari osservatori presenti in Cina segnalano l’affermazione di un sentimento anti-occidentale e anti-americano che rimanda al patriottismo della “guerra dei boxer”. Non si tratta ora di un confuso antimperialismo destinato alla sconfitta ed a vanamente abbaiare, ma di un chiaro progetto globale ed imperiale di sostanza confuciana.

    https://sollevazione.blogspot.com/20...imo-di-fs.html

    -------------------------------------------------------------------------------------

    @Lord Attilio @RibelleInEsilio @Spirdu voi che siete probabilmente i più "ferrati" sull'argomento Cina cosa ne pensate?
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  4. #14
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    Predefinito Re: Cina e USA

    L'articolista mi pare che mistifichi ampiamente il Pensiero di Xi Jinping per giustificare la sua tesi di un ipotetico imperante confucianesimo. E trovo curiosa la descrizione (a mio avviso corretta) di Deng come di un marxista ortodosso, mentre allo stesso tempo Xi Jinping sia definito in netta antitesi con Deng, quando invece quest'ultimo è, ed è un fatto acclarato, in realtà il più denghista dei leader cinesi dalla morte di Deng.
    Per quanto mi riguarda, i principi del pensiero di Xi Jinping sono chiaramente marxisti, supportano i quattro principi cardinali di Deng, e sottolineano la direzione socialista dello Stato e la supremazia del Partito Comunista sulla società (che è stata introdotta come un principio costituzionale nel 2017):

    Ensuring Communist Party of China leadership over all forms of work in China.

    The Communist Party of China should take a people-centric approach for the public interest.

    The continuation of "comprehensive deepening of reforms".

    Adopting new science-based ideas for "innovative, coordinated, green, open and shared development".

    Following "socialism with Chinese characteristics" with "people as the masters of the country".

    Governing China with Rule of Law.

    "Practice socialist core values", including Marxism, communism and socialism with Chinese characteristics.

    "Improving people's livelihood and well-being is the primary goal of development".

    Coexist well with nature with "energy conservation and environmental protection" policies and "contribute to global ecological safety".

    Strengthen national security.

    The Communist Party of China should have "absolute leadership over" China's People's Liberation Army.

    Promoting the one country, two systems system for Hong Kong and Macau with a future of "complete national reunification" and to follow the One-China policy and 1992 Consensus for Taiwan.

    Establish a common destiny between Chinese people and other people around the world with a "peaceful international environment".

    Improve party discipline in the Communist Party of China.
    Peraltro, l'articolista dovrebbe spiegare come la storica costruzione di uno Stato di diritto che il Partito Comunista Cinese sta perseguendo negli ultimi decenni, possa sposarsi con la sua presunta natura confuciana, che dovrebbe portarlo ad aborrire più di ogni altra cosa (fa vs li). Se ne guarda dal farlo, però.

    E basterebbe anche una piccola ricerca per ottenere quali siano poi gli esiti pratici del pensiero di Xi Jinping:
    https://www.rfa.org/english/news/chi...019132909.html

  5. #15
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    Predefinito Re: Cina e USA

    Citazione Originariamente Scritto da Spirdu Visualizza Messaggio
    L'articolista mi pare che mistifichi ampiamente il Pensiero di Xi Jinping per giustificare la sua tesi di un ipotetico imperante confucianesimo. E trovo curiosa la descrizione (a mio avviso corretta) di Deng come di un marxista ortodosso, mentre allo stesso tempo Xi Jinping sia definito in netta antitesi con Deng, quando invece quest'ultimo è, ed è un fatto acclarato, in realtà il più denghista dei leader cinesi dalla morte di Deng.
    Per quanto mi riguarda, i principi del pensiero di Xi Jinping sono chiaramente marxisti, supportano i quattro principi cardinali di Deng, e sottolineano la direzione socialista dello Stato e la supremazia del Partito Comunista sulla società (che è stata introdotta come un principio costituzionale nel 2017):



    Peraltro, l'articolista dovrebbe spiegare come la storica costruzione di uno Stato di diritto che il Partito Comunista Cinese sta perseguendo negli ultimi decenni, possa sposarsi con la sua presunta natura confuciana, che dovrebbe portarlo ad aborrire più di ogni altra cosa (fa vs li). Se ne guarda dal farlo, però.

    E basterebbe anche una piccola ricerca per ottenere quali siano poi gli esiti pratici del pensiero di Xi Jinping:
    https://www.rfa.org/english/news/chi...019132909.html
    Però considerando che il confucianesimo è molto radicato in Cina in ampi strati di popolazione, e che questa adesione dei cinesi ai precetti del filosofo sia più o meno convinta e profonda, la domanda che mi pongo è se davvero ci sia un'incompatibilità insanabile tra le necessità e gli obiettivi della realizzazione del socialismo e quelli che sono i concetti di "armonia ed accordo" del filosofo cinese.
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  6. #16
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    Predefinito Re: Cina e USA

    Citazione Originariamente Scritto da Kavalerists Visualizza Messaggio
    Però considerando che il confucianesimo è molto radicato in Cina in ampi strati di popolazione, e che questa adesione dei cinesi ai precetti del filosofo sia più o meno convinta e profonda, la domanda che mi pongo è se davvero ci sia un'incompatibilità insanabile tra le necessità e gli obiettivi della realizzazione del socialismo e quelli che sono i concetti di "armonia ed accordo" del filosofo cinese.
    A me pare che il confucianesimo sia tollerato e promosso solo nella misura in cui non competa con l'agenda del PCC.
    In Corea del nord accade qualcosa di simile con il ceondoismo, che è peraltro una forma di neoconfucianesimo. Non è un caso.

  7. #17
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    Predefinito Re: Cina e USA

    Citazione Originariamente Scritto da Spirdu Visualizza Messaggio
    A me pare che il confucianesimo sia tollerato e promosso solo nella misura in cui non competa con l'agenda del PCC.
    In Corea del nord accade qualcosa di simile con il ceondoismo, che è peraltro una forma di neoconfucianesimo. Non è un caso.
    Insomma l'autore dell'articolo ( F.S. ... ??? ) l'ha fatta un pò fuori dal vaso, sia nei confronti del socialismo che nei confronti del confucianesimo.
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  8. #18
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    Predefinito Re: Cina e USA

    E' un po' vago e approssimativo nei termini ma mi pare che ci prenda. La furia del dileguare contro la tradizione cinese dei maoisti non poteva che portare ad un'ultra modernismo capitalistico come quello di Deng Xiaoping. Deng Xiaoping infatti mi pare che non tenti di giustificare la sua politica se non con frasi brutalmente pragmatiche. Ora che però la modernizzazione capitalistica è stabilizzata in Cina, il Partito Comunista Cinese non può che mantenere il suo potere su un processo anarchico della produzione com'è quello del Capitale attraverso un'ideologia armonizzatrice e conservatrice come quella confuciana, che è ovviamente totalmente distante da quella che è la realtà cinese sempre più caotica.
    Venezuela e Zimbabwe nei nostri cuori!

  9. #19
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    Predefinito Re: Cina e USA

    Citazione Originariamente Scritto da Kavalerists Visualizza Messaggio
    Insomma l'autore dell'articolo ( F.S. ... ??? ) l'ha fatta un pò fuori dal vaso, sia nei confronti del socialismo che nei confronti del confucianesimo.
    Sì, i comunisti hanno egemonizzato la tradizione confuciana.

    Gli obiettivi del PCC sono sempre gli stessi: eradicazione della povertà entro il 2020 e raggiungimento di una società pienamente socialista entro il 2050.

  10. #20
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    Predefinito Re: Cina e USA

    Un conoscente cinese con cui ho parlato mi ha detto che in Cina adesso si sta perseguendo un imperialismo ultracapitalista. E' possibile che continuando di questo passo la dittatura maoista possa andare incontro a delle incrinature se non al tracollo?

 

 
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