Originariamente Scritto da
Menelik
A volte il passato ritorna, che aveva forse ragione il Vico con la teoria dei ricorsi storici?
Benedetto XVI quando era l'unico Papa si recò all'Aquila a visitare la tomba di Pietro da Morrone, che alla fine del 1200 fu eletto Papa col nome di Celestino V, e rimase Papa solo pochi mesi.
Appena capì com'era la corte vaticana con le sue beghe, rinunciò al pontificato lasciando vacante il soglio papale e tornò alla Maiella dove aveva vissuto da eremita quasi tutta la sua vita.
Il posto vacante fu occupato da Bonifacio VIII, della fazione avversa a Dante, e fu così che il Fiorentino dovette lasciare la sua città girando ramingo per le corti d'Italia fino a morire a Ravenna.
Dante ce l'aveva con Celestino V e lo pose all'inferno descrivendolo come "colui che per viltade fece il gran rifiuto"(Inf. Canto III).
Ma Pietro da Morrone era tutt'altro che vile, non era disposto a piegarsi agli intrighi della corte romana.
Comunque Benedetto XVI si recò a rendere omaggio alla salma di Pietro da Morrone, nel suo viaggio pastorale a L'Aquila, e depose sulla salma un drappo bianco in segno di onore.
Evidentemente Ratzinger, che è un uomo molto acuto e sensibile, presagì qualcosa che lo faceva sentire molto vicino a Pietro.
Ratzinger è un uomo ispirato davvero dallo Spirito Santo come l'aquila dell'apostolo Giovanni o il corvo di San Benedetto.
Pietro da Morrone divenne Celestino V e rinunciò dopo una stagione.
Ratzinger divenne Benedetto XVI e dette le dimissioni dopo alcuni anni.
Un filo li unisce.
E poi sono succeduti Bonifacio VIII che volle entrare a gamba tesa nella politica degli stati italiani, e Bergoglio che è voluto entrare anche lui a gamba tesa nella politica dell'Italia nella CEE.
Ed entrambi distruttivi.
Si, Ratzinger è davvero un uomo ispirato dallo Spirito Santo.
E quest'altro, non voglio neanche più nominarlo e nemmeno riconoscerne l'autorità.