di Antonio Signorini

pg.5 de ilgiornale.it 12 09 2010

Inizia con un «siamo sereni, abbiamo la coscienza tranquilla e i piedi ben piantanti per terra» e finisce con «Forza Italia, forza Milan!», l’intervento di Silvio Berlusconi alla Scuola di Gubbio.
Chiusura che suona come un richiamo un po’ nostalgico al partito azzurro confluito nel Pdl, ma anche - depurandolo dalla componente calcistica - come un serrate le fila e preparatevi alla battaglia, rivolto ai militanti e ai quadri del Popolo della libertà accorsi nella cittadina umbra per ascoltarlo.
Il messaggio forte che il presidente del Consiglio lancia al Corso di formazione del Pdl voluto da Sandro Bondi che quest’anno è arrivato alla nona edizione, è che a questo governo «non c’è alternativa e abbiamo il dovere di andare avanti». Quindi, no al «governicchio» tecnico e nemmeno alle elezioni, anche perché l’instabilità politica potrebbe avere riflessi negativi sulle finanze pubbliche.

Il premier Silvio Berlusconi parla mentre è ancora in Russia e prima che Fini chieda di votare sull’intervento in Parlamento del 28 settembre. Sceglie di non usare argomenti esclusivamente politici per motivare la scelta di andare avanti con questa maggioranza e questo esecutivo. Chiaro il riferimento al cofondatore del Pdl quando dice che «non giocheremo mai al tanto meglio tanto peggio, come purtroppo qualcuno sta facendo». Il Cavaliere se la prende ufficialmente con la «sinistra e gli antiberlusconiani» che producono «chiacchiere e feste di partito», ma «non avranno mai la soddisfazione di vedere precipitare l’Italia», ma il richiamo sui rischi di un mancato sostegno al governo calza anche ai finiani e, più in generale, a chi potrebbe sostenere il governo, ma non ha ancora deciso.

Chiudendo il corso di formazione del Pdl, quest’anno dedicato al buon governo, Berlusconi preferisce puntare sul senso di responsabilità. Più importante delle «chiacchiere e delle fantasie» dei giornali, ricordare che «ci sono centinaia di miliardi in titoli di Stato da collocare. Sono 56 i miliardi nel mese di settembre. Non ci scordiamo mai che l’Italia potrebbe correre il rischio di una sfiducia, anche parziale, sui mercati. Ricordiamo sempre che l’Italia deve restare protagonista tra i protagonisti della politica mondiale». Più che un allarme sui conti - quello che Berlusconi lancia durante il ponte telefonico tra Mosca e Gubbio - è un invito a non sprecare il lavoro fatto. «Noi siamo diversi. Il Pdl è una forza politica nata dalla gente per fare gli interessi della gente». Il governo «ha lavorato bene. Abbiamo la coscienza tranquilla e dobbiamo agire con senso di responsabilità.
I conti pubblici - sottolinea probabilmente per evitare che le sue parole siano interpretate come un allarme sulla tenuta complessiva delle finanze pubbliche - li abbiamo messi in sicurezza».
Con la manovra di luglio «abbiamo rassicurato i mercati che per noi non c’è nessuna ipotesi di crisi. E sarebbe un delitto compromettere tutto quello di positivo e concreto abbiamo fatto, aprendo la strada all’instabilità politica, perché il nostro governo che mi piace come altri l’hanno definito, il governo del fare, ha operato bene, possiamo andare orgogliosi del nostro bilancio».
Il premier elenca le cose fatte e si impegna per le riforme che, voto di fiducia permettendo, sono alle porte.

Abbiamo il dovere di andare avanti e dobbiamo realizzare tutte le cose che gli italiani si aspettano da noi.

saluti