Tutti e tre i candidati in lizza per l'accoppiata Opel-Vauxhall puntano ad elevate garanzie da parte del governo di Berlino e intendono realizzare consistenti tagli dell'organico. Lo afferma il quotidiano tedesco Bild, che nella sua edizione in edicola domani afferma in dettaglio che Fiat, se avrà successo nell'operazione Opel, punta a garanzie dello Stato tedesco pari a circa 7 miliardi di euro e avrebbe intenzione di tagliare 18mila posti di lavoro, anche in impianti in Italia.
Il gruppo canadese Magna, alla testa di un consorzio, vuole la maggioranza di Opel e intenderebbe investire nella casa tedesca 700 milioni di euro, in particolare negli impianti e in nuovi modelli. Per contro avrebbe chiesto a Berlino garanzie fino a 5 miliardi, precisa Bild citando fonti del Governo. I tagli previsti da Magna sarebbero pari a circa 10mila. No comment da parte del gruppo canadese.
Infine la belga Rhj (gruppo Ripplewood) vorrebbe più del 50% di Opel e garanzie di credito per 5 miliardi, precisa il quotidiano tedesco, per il quale i tagli previsti ammonterebbero a 10mila. Nessun commento da parte di Gm Europe e del ministero tedesco dell'Economia.
Questa mattina da altre indiscrezioni di stampa era emerso che la General Motors preferirebbe il gruppo austro-canadese Magna per una possibile unione con la controllata tedesca Opel e la britannica Vauxhall. Così il settimanale tedesco Der Spiegel (edizione online), che citava un documento riservato del gruppo automobilistico americano. Dagli Stati Uniti rumor di medesimo tenore: General Motors - scrive il Detroit News - è «scettica» per ora sull'offerta di Fiat per Opel e preferirebbe quella di Magna. Gm «preferirebbe, in questa fase, un accordo con la società canadese piuttosto che con Fiat. E questo per diverse ragioni. Magna è popolare tra i dipendenti Opel, che ritengono che il gruppo canadese è meno orientato di Fiat a chiudere impianti» (della casa tedesca).
Inoltre Magna «intende aumentare le sue capacità produttive nell'auto e potrebbe utilizzare a questo scopo le linee di produzione non utilizzate degli impianti Opel» e, infine, ha proposto di Gm di mantenere una quota dal 35 al 40% nella casa di Ruesselsheim. I manager di Gm d'altro canto, aggiunge il quotidiano Usa, «sono scettici sul progetto dell'a.d. di Fiat, Sergio Marchionne, di creare un colosso del settore» mettendo assieme le attività dell'auto di Fiat, Chrysler, e quelle europee e sudamericane di Gm. Resta poi ancora vivo il ricordo degli 1,5 miliardi di dollari versati da Gm al Lingotto nel 2005 per potersene separare. Fiat «non attribuisce un valore adeguato alle attività di Gm. Marchionne ha inizialmente proposto a Gm il 10% del nuovo gruppo allargato contro il 10% chiesto dalla casa americana».
Sul sito online del Frankfurter Rundschau - che cita fonti vicine ai negoziati secondo cui il costruttore italiano vorrebbe anche togliere dal mercato il marchio Lancia per sostituirlo con un marchio Opel - si rivela poi che Fiat vuole creare una società europea specializzata nell'auto nel cui board entrerebbero anche due rappresentanti dei dipendenti. Il consiglio di fabbrica della casa tedesca, aggiunge il sito citando il leader sindacaledi IgMetall Klaus Franz, ha invitato tutti i potenziali investitori di Opel martedì prossimo a Ruesselsheim per illustrare i loro progetti. Magna e Rhj (gruppo Ripplewood) avrebbero già promesso la loro partecipazione, Fiat ancora no. Franz è leader del consiglio di fabbrica della Opel e numero due del consiglio di sorveglianza della casa di Ruesselheim.
Tornando alle indicrezioni dello Spiegel online , il documento elenca i tre pretendenti alla mano della Opel in ordine di preferenza. Al primo posto della classifica, scrive il settimanale tedesco nella sua edizione online, c'è il produttore di componenti d'auto austro-canadese, al secondo posto c'è il fondo di private equity americano Ripplewood, mentre la Fiat è solo al terzo ed ultimo posto. Magna, come è noto, è alleata alla casa automobilistica russa Gaz e punta alla maggioranza della Opel anche con l'aiuto della banca russa Sberbank.
La Gm preferirebbe l'opzione Magna per il know-how tecnologico di cui dispone il gruppo, ma anche perchè attraverso questo matrimonio gli impianti della Opel sarebbero sfruttati appieno, anche assemblando modelli di altre case automobilistiche. Sembra invece che l'opzione Fiat presenti un inconveniente di rilievo, poiché darebbe alla Chrysler la possibilità di sfruttare la tecnologia della Gm in Europa.
Di altra opinione il ministro per lo Sviluppo Economico, Claudio Scajola. Per l'offerta presentata da Fiat per l'acquisizione di Opel «non ci può essere altro che una buona accoglienza» perché «il piano Fiat sembra il piano più serio». Il ministro ha ricordato che nei prossimi giorni sarà convocato un tavolo con Fiat e sindacati.
Fiat secondo Bild chiede 7 miliardi di garanzie per Opel - Il Sole 24 ORE
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