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  1. #1
    Mé rèste ü bergamàsch
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    Predefinito Raixe Venete e Thomas Panto contro film anti-veneto

    Abatantuono a Treviso fa sparire gli immigrati

    Diego interpreterà un imprenditore televisivo locale. In ottobre l’inizio delle riprese del film con Gassman

    Abatantuono a Treviso fa sparire gli immigrati - Corriere del Veneto

    Là dove c'era il «professorone », oggi potrebbe esserci l’imprenditore col pallino delle prediche anti-immigrati dalla sua televisione locale. Là dove c'era il bancario che perdeva la testa per la cassiera del bar, oggi potrebbe esserci il poliziotto combina guai che torna in città per riprendersi la moglie. Là dove c'era la ragazzotta che arriva dalla campagna e seduce tutti gli uomini della piazza, oggi potrebbe esserci la maestra con la classe multietnica. Non siamo di fronte a un remake di Signore & Signori, ma inevitabilmente il confronto scatta sempre quando un regista decide di tradurre in immagini la sua idea scegliendo Treviso come set. Al confronto o all'accostamento non sfuggirà Cose dell'altro mondo del napoletano Francesco Patierno, le cui riprese inizieranno intorno alle seconda settimana di ottobre e si svolgeranno tutte nella città veneta (per ben sei settimane).

    Protagonisti della pellicola, che ha avuto un contributo del ministero di 1,3 milioni di euro e che sarà distribuita da Medusa in un numero considerevole di copie, Diego Abatantuono, Alessandro Gassman ed Elisa Sednaoui, classe 1987, top model italiana prestata al cinema e protagonista del red carpet di Sofia Coppola, ospite della maison Vuitton. Il film è in post-produzione e la troupe ha già cominciato a muoversi per i primi sopralluoghi. Ma la storia, è certo, farà discutere. Partiamo dai protagonisti. Quello sicuramente destinato a far parlare di sé è Libero Golfetto, imprenditore trevigiano proprietario di una televisione locale. Sulla carta la suggestione sembra rimandare a Giorgio Panto, l'ex patron di Antenna 3 morto nel 2007. Non solo per la doppia attività - proprietario di una fabbrica e imprenditore televisivo di un'emittente locale - ma anche per la decisione di affidare alla tv il suo credo politico.

    Certo, nel film, il tono grottesco, anche solo se tratteggiato in sceneggiatura, è ben chiaro: Golfetto, interpretato da Abatantuono, dai microfoni della televisione ogni giorno manda in etere i suoi proclami anti-immigrati, anche se a onore del vero il Panto storico tuonò per l’autonomia del Veneto e non contro gli stranieri, ossessione più vicina al sentimento dello «sceriffo » leghista Gentilini. Tutti se la ridono, anche se Golfetto condisce i suoi proclami con profezie di sventura. Nella Treviso del regista napoletano il controcampo dell'imprenditore è una maestra elementare che ha una classe mista dove la più brava in aritmetica è una bambina straniera. Gassman, direttore del teatro Stabile del Veneto, darà invece il volto al personaggio più tormentato: Ariele, un poliziotto che va e viene, lascia la moglie e poi vuole riprendersela. È in questo momento della storia che su Treviso si abbatte un temporale di quelli tropicali che il Veneto ormai ben conosce. Un temporale dall'effetto imprevedibile, visto che si porta via tutti gli immigrati di Treviso. E dopo Treviso tutti gli immigrati d'Italia, costringendo il Paese a rifare i conti senza stranieri: le fabbriche si fermano, le badanti non ci sono più... Insomma: avremo di che parlare.

    Sara D'Ascenzo

    09 settembre 2010
    Dato che questa è una Magnum 44, cioè la pistola più precisa del mondo, che con un colpo ti spappolerebbe il cranio, devi decidere se è il caso. Dì, ne vale la pena? ("Dirty" Harry Callahan)

  2. #2
    Mé rèste ü bergamàsch
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    Predefinito Rif: Raixe Venete e Thomas Panto contro film anti-veneto

    COMUNICATO STAMPA

    a tutti gli iscritti alla Newsletter di Raixe Venete

    10/09/2010


    Film antiveneto? Pronti ad agire per vie legali

    http://www.raixevenete.net/index.asp#index

    Federico Faggin, vicentino, ha inventato il microprocessore; Giuseppe Colombo, padovano, ha legato il suo nome allo Space Shuttle e ad altri importanti progetti della NASA; Massimo Marchiori, padovano, ha sviluppato la logica che sta alla base di Google. Per non parlare della nostra storia: veneti inventori dei brevetti, della prima "catena di montaggio" - l'arsenale di Venezia - ma anche illustri letterati, architetti, pittori, scultori e capitani. Una breve panoramica che non si esaurisce qui: recenti statistiche per esempio vedono i Veneti primi o fra i primi posti in solidarietà ed aiuto verso gli altri, donazioni organi e sangue, raccolta differenziata e molti altri primati.

    Dovremo essere tutti orgogliosi di quanti esempi positivi siano riusciti a produrre i veneti e di quanto abbiano donato al mondo. Ma di tutto ciò nella società odierna non vi è traccia ne' testimonianza. Anzi, tutto ciò che è "veneto" continua ad essere ridicolizzato, censurato o svilito.

    Chi non si ricorda della servetta o del carabiniere tonto, uniche presenze in cui compariva un veneto o una veneta nei film italiani? Risultato: umiliazione, svilimento e vergogna.

    E' notizia di questi giorni di un nuovo caso cinematografico il cui intento, pare, sarà quello di rappresentare non certo i primati della nostra gente ne' tantomeno la nostra cultura, ma per l'ennesima volta il veneto come ignorante, chiuso, egoista e razzista. Non è un caso infatti se il prossimo film del regista napoletano Francesco Patierno "Cose dell'altro mondo", con interprete principale Diego Abatantuono, verrà girato interamente a Treviso ed avrà come tema portante il rapporto fra i veneti e gli immigrati qui residenti.

    Pare, da quanto apprendiamo oggi sui quotidiani, che lo stesso Abatantuono interpreterà un imprenditore televisivo locale, tale "Libero Golfetto" - ben individuabile nella figura di Giorgio Panto - che nel film userà le proprie emittenti per diffondere proclami anti-immigrati.

    Con la presente prima di tutto vogliamo esprimere la nostra solidarietà alla famiglia Panto ed in particolare al figlio Thomas, il cuo padre Giorgio scomparso nel 2006 era un veneto orgoglioso delle proprie radici e dimostrò sempre massimo rispetto nei confronti delle identità altrui.

    Abatantuono, e probabilmente non solo lui, ignora il fatto che Treviso è la prima provincia nella penisola italiana per accoglienza verso gli extracomunitari (fonte Caritas) e che l'intero Veneto è da sempre terra di accoglienza e di integrazione.

    La nostra Associazione "Veneto Nostro - Raixe Venete" con la presente desidera comunicare che vigilerà, assieme ad altre associazioni e comitati, sulle riprese del film in questione affinché non venga denigrata per l'ennesima volta la figura dei veneti e della loro terra. Lo stereotipo del veneto egoista e razzista dura ormai da troppo tempo: si rappresenti piuttosto il Veneto per quello che realmente è, intraprendente, instancabile, ricco di cultura e di tradizioni, solidale e all'avanguardia.

    Se il film di Abatantuono, che far l'altro ha ottenuto un contributo del ministero di 1,3 milioni di euro, risulterà essere offensivo e lesivo nei confronti della nostra popolazione, provvederemo ad agire in sede legale e in ogni altra sede opportuna per tutelare l'immagine dei veneti.

    Per l'Associazione "Veneto Nostro - Raixe Venete"
    e per il Coordinamento Associazioni Venete CAV
    il Presidente
    Davide Guiotto.
    Ultima modifica di Bèrghem; 10-09-10 alle 21:08
    Dato che questa è una Magnum 44, cioè la pistola più precisa del mondo, che con un colpo ti spappolerebbe il cranio, devi decidere se è il caso. Dì, ne vale la pena? ("Dirty" Harry Callahan)

  3. #3
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    Predefinito Rif: Raixe Venete e Thomas Panto contro film anti-veneto

    «Quel film offende mio padre. Sono pronto a querelare»

    Il figlio di Panto contro la pellicola con Abatantuono

    «Quel film offende mio padre Sono pronto a querelare» - Corriere del Veneto

    La Marca non vuole abituarsi all’idea di essere lo stereotipo di chiusura e razzismo. Non lo vogliono i trevigiani e non lo vogliono i soggetti principali del sistema-integrazione. Parlano di preconcetti, luoghi comuni usati e abusati. Eppure quando si parla di immigrazione si parla inevitabilmente di Treviso, in tutta Italia. E la scelta del regista Francesco Patierno che girerà nella Marca un film che ha al centro gli stranieri e le ostilità nei loro confronti non sorprende nessuno. Si alza però, fra tutte, la voce di Thomas Panto, figlio dell’imprenditore e politico Giorgio. «Non accetto che venga infangata la memoria di mio padre, merita rispetto - commenta con rabbia -. E’ stato un uomo rispettabile, di alta statura morale e molte persone provano ancora grande affetto e stima nei suoi confronti, mi riservo di querelare la produzione».

    Colpa di un riferimento che Panto trova troppo esplicito. Le affinità fra il protagonista della pellicola, interpretato da Diego Abatantuono, e il padre non sono difficili da notare: un imprenditore trevigiano che è anche proprietario di una televisione locale, politicamente schierato a destra. Ma il personaggio dell’attore milanese lancia proclami contro gli immigrati dalle sue telecamere, ed è questo a far montare l’ira. Troppo simili da un lato, troppo diversi dall’altro. Panto lo ritiene un ritratto non autorizzato. «Chi ha scritto la trama non ha mai conosciuto mio padre - continua -. L’intento è lodevole, ma tratteggia una figura grottesca e vile. Abatantuono è un attore che apprezzo molto, ma il regista non si è documentato prima di scrivere la trama, non ha avuto tatto, non ha pensato che poteva offendere e mi riservo di querelarlo. È stata una scelta ignorante, se ci avesse chiesto delle informazioni avremmo potuto fornirgliele. Giorgio Panto ha dato tanto al territorio e al prossimo». E dice di non credere nello stereotipo del Veneto razzista: «Sono preconcetti nati con frasi infelici su cui si sono creati dei casi». È una provincia accogliente, quella di Treviso, che ha saputo dare ai suoi nuovi figli venuti da un altro Paese un tetto e un lavoro prima della crisi che ha messo in ginocchio fabbriche e famiglie.

    Lo sa bene don Vallotto, responsabile per la Caritas dei servizi per l’immigrazione. «Treviso purtroppo è diventata simbolo degli atteggiamenti di rifiuto e ostilità, pur essendo stata la prima città a sviluppare una rete di assistenza reale verso i primi immigrati. È una provincia con due facce». Una solidale, l’altra chiusa. «Sono le contraddizioni di un territorio che, nonostante le ideologie di rifiuto, sta dando timidi segnali di cambiamento». E, aggiunge, che non potrebbe sopravvivere senza l’apporto dei cittadini stranieri: scena centrale del film è un vento che si porta via tutti gli immigrati. «Treviso senza di loro sarebbe inimmaginabile, e oggi molti sindaci e amministratori si stanno rendendo conto che questa è una realtà. Purtroppo sono gli episodi negativi che saltano agli onori delle cronache, quando ci sarebbero tanti episodi di solidarietà e integrazione che raccontano il volto vero di Treviso».

    Quando si parla di Treviso e immigrazione il riferimento è quasi sempre allo «sceriffo» Giancarlo Gentilini. Il vicesindaco non crede allo stereotipo di città razzista: «Treviso è la città con più sicurezza e integrazione del Paese, lo dicono tutte le statistiche, parlano di Treviso per avere più visibilità perché qualsiasi cosa si faccia qui non passa inosservata». E il cinema non è da meno, dice Gentilini: «Non so niente del film, non faccio processi alle intenzioni, ma sono curioso di sapere che immagine vogliono dare di Treviso». L’idea di un vento che si porta via tutti gli stranieri dal territorio non lo solletica quanto si potrebbe pensare: «Qui c’è posto per gli extracomunitari che si comportano bene. Il vento porta via le cose brutte, la polvere e la sporcizia, non quelle buone». E se gli chiedessero di fare una particina nel film? Alla fine (lo sa benissimo e non manca di sottolinearlo) buona parte della nomea di Treviso è dovuta anche alla sua figura di sindaco e vicesindaco, dal ’94 a oggi. «Certo, lo farei se me lo chiedessero, io sono un attore nato - conclude Gentilini -, basta che non mi vestano da Imam».

    Silvia Madiotto

    10 settembre 2010
    Dato che questa è una Magnum 44, cioè la pistola più precisa del mondo, che con un colpo ti spappolerebbe il cranio, devi decidere se è il caso. Dì, ne vale la pena? ("Dirty" Harry Callahan)

  4. #4
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    Predefinito Rif: Raixe Venete e Thomas Panto contro film anti-veneto

    Sono dei pezzi di merda.
    Andrebbe fatto un film-documentario sull'analfabetismo nel sud italia. Robe reali, non illazioni anti venete come questo schifo di "film" sussidiato dallo stato.
    La verità produce effetti anche quando non può essere pronunciata.

    L. von Mises

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  5. #5
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    Predefinito Rif: Raixe Venete e Thomas Panto contro film anti-veneto

    ovvio, gli itagliani non riescono a nascondere l'odio che hanno verso i Padani in genere, e i Veneti in particolare, ma li compatisco è solo invidia per quello che noi riusciamo a fare, senza l'aiuto di nessuno, vessati un apparato statale che sfigura anche con i paesi del terzo mondo

  6. #6
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    Predefinito Rif: Raixe Venete e Thomas Panto contro film anti-veneto

    "eccezziiunale veramente " che nel ruolo macchietta si sia trovato il solito padaterrone ..

    tanto per confermare che la questione non e' ETNICA , vero ? ..

    ..e che quindi la padania la faranno le ... " partite IVA " ...repapelle:
    vulgus vult decipi

  7. #7
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    Predefinito Rif: Raixe Venete e Thomas Panto contro film anti-veneto

    Girare il suo "film" sussidiato a Rosarno, invece, al regista non andava bene?

    Dato che questa è una Magnum 44, cioè la pistola più precisa del mondo, che con un colpo ti spappolerebbe il cranio, devi decidere se è il caso. Dì, ne vale la pena? ("Dirty" Harry Callahan)

  8. #8
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    Predefinito Rif: Raixe Venete e Thomas Panto contro film anti-veneto

    Che schifo l'italia.
    Ultima modifica di semipadano; 11-09-10 alle 13:35
    L'occasione fa l'uomo italiano

  9. #9
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    Predefinito Rif: Raixe Venete e Thomas Panto contro film anti-veneto

    E poi diciamolo, si vede a un chilometro di distanza che Abatantuono è di pura razza Piave.



  10. #10
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    Predefinito Rif: Raixe Venete e Thomas Panto contro film anti-veneto

    Per me T. Panto, invece di prepararsi a querelare potrebbe prepararsi a finanziare un seguito alla pellicola in questione. In cui si veda come i veneti reagiscono all'imprevisto "cataclisma", e in poco tempo si riorganizzano e tornano a vivere meglio di prima.

 

 
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