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29-06-19, 01:22 #21
Re: Uno degli arrestati per inchiesta su torture a bambini inneggiava a Carola Racket
come possiamo fare per fermare il tumore comunista?
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29-06-19, 03:04 #22
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Re: Uno degli arrestati per inchiesta su torture a bambini inneggiava a Carola Racket
Riassuntino dei crimini e criminali comunisti venuti a galla nell'ultimo mese:
inchiesta sul csm,
inchiesta sugli akkoglioni,
inchiesta sul "sistema sociale" delle amministrazioni lgbt/gay/arcobaleno/boninoboldriniane di sinistra.
Più arresti per comunismo che non per mafia !!!!!!! (e senza tener conto poi che i boiardi magistrati non si arrestano tra di loro... sono giocatori e arbitro allo stesso tempo, loro).
Niente male insomma,
se solo fossimo un paese già normale, tutti i tg e i giornali dovrebbero titolare che la sinistra è la prima emergenza criminale nazionale , seguita dalla mafia nigeriana e dai crimini dei clandestini.MIGA MakeItalyGreatAgain
La Gabbanella ci ha mostrato in tv delle bandiere naziste col simbolo del Partito Debosciati al posto della svastica.
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29-06-19, 16:37 #23
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Gli affidi choc di Reggio Emilia? Per Regione e provincia erano un’eccellenza
Gli affidi choc di Reggio Emilia? Per Regione e provincia erano un’eccellenza
Un‘inchiesta umanamente devastante”, quella degli affidi di Reggio Emilia. Così l’ha definita il procuratore capo Marco Mescolini.
Ma la storia si ripete. Prima c’è stata l’emersione del caso “Veleno” a Modena, con la scoperta a 20 anni di distanza dei bambini sottratti alle famiglia con manipolazioni, ora gli arresti di Reggio Emilia.
Per la Val d’Enza si parla di un business da centinaia di migliaia di euro, per un sistema di “rapimenti”, appalti e affidi da fare tremare le vene. Con il pretesto di far ricordare ai bimbi le presunte violenze subite, manipolando i ricordi, venivano applicate alle loro teste macchine a impulsi elettro magnetici, gli affidamenti andavano poi anche a coppie gay amiche o a coppie queste sì con problemi e si sono trovati anche casi di bambini affidati abusati da terzi. Un vero sfacelo.
L’inchiesta parte da un’intuizione della pm Valentina Salvi sul numero troppo elevato di fascicoli aperti per presunti abusi sui minori, tutti in una zona molto circoscritta, e poi rivelatisi tutti infondati. Ragionamento che non aveva destato i dubbi delle istituzioni locali, anzi. “In realtà”, spiega ad Affaritaliani il deputato Gianluca Vinci della Lega proprio di Reggio Emilia, “erano ambienti molto discussi. Ma è difficile venirne a capo in un sistema chiuso dove politica di sinistra, affari e giustizia si intrecciano. Sono contento che la magistratura abbia fatto emergere una vergogna di questa portata” Fino a poco tempo fa infatti il sistema di affidi della Val D’Enza era un’ eccellenza.
Con Affaritaliani possiamo documentare i molti momenti in cui le istituzioni locali hanno esaltato il sistema negli anni. Sono tanti gli eventi pubblici in cui gli indagati e gli arrestati di oggi sono stato celebrati dagli enti locali e presi a modello (vedi le foto alla fine dell'articolo).
Lucia Borgonzoni sottosegretario alla Cultura della Lega ad Affari spiega cosa fare per fermare queste vere e proprie tragedie: “Bisognerebbe adottare come normali i controlli sistematici esterni. La vita dei bambini è troppo delicata e preziosa per essere superficiali come lo sono state finora le istituzioni. Prima Modena ora Reggio Emilia, è evidente che qualcosa di profondo non va. Ma per molto tempo questo è stato un argomento tabù. Capita spesso di imbattersi in famiglie a cui è stato sottratto un figlio ma di trovarsi poi di fronte a casi difficili da capire, con stuoli di avvocati, magistrati ed assistenti sociali a contrastarti. A livello nazionale abbiamo proposto una commissione d’inchiesta che vada in profondità sullo sfacelo che c’è. Ma ci vuole un cambio negli interventi. La politica non ha le competenze per metterci le mani direttamente ma ha il dovere di sistematizzare i controlli. Dobbiamo ragionare su strutture ad ok, fatte da centinaia di psicologi esperti del settore che pescati a caso possano fare controlli a sorpresa e approfonditi in ogni struttura. Il controllo a sorpresa non deve diventare un’eccezione ma la regola. I bambini vanno difesi, sempre”.
L'inchiesta che ha preso il nome di “Angeli e demoni” (video) ha 27 indagati. Sei di questi sono finiti ai domiciliari: Andrea Carletti (sindaco di Bibbiano); Federica Anghinolfi di Montecchio (dirigente servizi sociali Val d’Enza); Nadia Bolognini, di Torino, (psicoterapeuta); Marietta Veltri, di Quattro Castella (coordinatrice servizi sociali Val d’Enza); Francesco Monopoli, di Correggio (assistente sociale Val d’Enza) e Claudio Foti (psicoterapeuta ‘Hansel e Gretel’). Le altre 21 persone indagate o per le quali sono scattate altre misure occupano i campi più disparati delle professioni interessate, dallo psicoterapeuta al direttore ausl, dall’avvocato all’educatore, dall’assistente sociale all’addetto stampa e al neurospichiatra, a dimostrazione che reati del genere si compiono solo se si mette in piedi un sistema.
Gli affidi choc di Reggio Emilia? Per Regione e provincia erano un?eccellenza - Affaritaliani.it
hanno spostato in tutta fretta le discussioni sugli orrori di Reggio Emilia in Cronaca, non dovevano restare sul nazionale, andavano a disturbare le menti dei piddini del forum e di chi voleva leggere. .
VERGOGNA!
vi sommergerò di link, e vediamo chi si stanca prima
la regione emilia romagna , in mano piddina, esaltava questi "servizi" come l'eccellenza assoluta.
voglio leggere con che faccia avranno il coraggio di replicare.
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29-06-19, 16:41 #24
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Affidi illeciti Reggio Emilia, chi è la dirigente al centro dell'inchiesta
Affidi illeciti Reggio Emilia, chi è la dirigente al centro dell'inchiesta
Pressioni e amicizie della 'zarina' dei servizi sociali Federica Anghinolfi. L’ombra dei favori alle coppie omosessuali
Reggio Emilia, 29 giugno 2019 - Obbligava gli assistenti sociali a redigere e firmare verbali dove si attestava il falso riguardo allo stato familiare o al contesto abitativo dei bambini. Che poi decideva a chi affidare (elargendo addirittura contributi doppi fino a 1.200 euro rispetto alle ‘rette’ previste), influenzata tra l’altro dal suo attivismo nel mondo gay, per la lotta in favore dell’adozione alle coppie omosessuali, ma anche dai suoi intrecci sentimentali. E stabiliva pure a quali psicoterapeuti bisognava mandare in cura i piccoli una volta strappati dalle famiglie naturali. Assume quasi il volto di una zarina dei servizi sociali Federica Anghinolfi, dirigente dell’Unione val d’Enza, finita ai domiciliari con numerose accuse tra cui falso in atto pubblico, abuso d’ufficio, violenza privata e lesioni personali gravissime, nelle carte dell’inchiesta 'Angeli e Demoni', lo scandalo scoppiato in provincia di Reggio Emilia sul presunto sistema illecito di affidamenti dei minori strappati alle famiglie naturali con falsificazioni di atti e altri escamotage: 16 misure cautelari emesse, 27 indagati.
La donna, 57 anni – che ieri si è avvalsa della facoltà di non rispondere davanti al gip nel primo degli interrogatori di garanzia assieme all’assistente sociale indagato Francesco Monopoli – è ritenuta la figura chiave. A partire dall’inizio del ‘sistema’ collaudato secondo gli inquirenti. Arrivava quasi a ricattare giovani operatrici con contratto a tempo determinato, esercitando dunque la sua posizione di potere, affinché redigessero verbali che attestassero muffa sui soffitti, poco cibo in frigo o assenza di giocattoli. Era il primo passaggio – con le presunte falsificazioni delle dichiarazioni degli stessi bimbi al fine di screditare madri e padri naturali – che serviva per ottenere il decreto di allontanamento. Poi l’affidamento, spesso ad altre coppie ‘amiche’ o a lei vicine. E addirittura con un legame affettivo passato
La Anghinolfi, omosessuale dichiarata, ha avuto una relazione – provata dagli inquirenti – con Fadia Bassmaji, anch’essa indagata, alla quale è stata data in affido la piccola Francesca (nome di fantasia) assieme alla compagna Daniela Bedogni (anche lei nel registro della pm Valentina Salvi).
Queste ultime due – si legge nell’ordinanza – avrebbero «imposto un orientamento sessuale» alla minore vietando tassativamente alla piccola di lasciarsi i capelli sciolti, perché ritenuto dalle due «matrigne» atteggiamento di vanità e di richiamo appetibile per i maschietti a scuola. Il gip definisce questo episodio in modo molto forte come un «comportamento ideologicamente e ossessivamente orientato». Procura e inquirenti stanno infatti scavando nel mondo Lgbt. Nella vicenda è finito ai domiciliari, con le accuse di abuso d’ufficio e falso, anche il sindaco pd di Bibbiano, Andrea Carletti che ieri tramite il legale ha dichiarato di «non aver mai fornito copertura politica a fatti illeciti».
Il procuratore reggiano Marco Mescolini, dopo aver premesso che non bisogna estendere le accuse a tutto il mondo degli affidi, ieri ha commentato così l’operazione: «Mi sono occupato di fatti molto provanti di ‘ndrangheta per dieci anni, ma quest’inchiesta è umanamente devastante».
https://www.ilrestodelcarlino.it/reg...olfi-1.4669841
la cirinnà che ne pensa?
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29-06-19, 16:43 #25
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Re: Affidi illeciti Reggio Emilia, chi è la dirigente al centro dell'inchiesta
vediamo se spostano pure questo
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29-06-19, 16:45 #26
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29-06-19, 16:47 #27
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Re: Affidi illeciti Reggio Emilia, chi è la dirigente al centro dell'inchiesta
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29-06-19, 16:48 #28
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29-06-19, 16:50 #29
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29-06-19, 16:51 #30
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Re: Affidi illeciti Reggio Emilia, chi è la dirigente al centro dell'inchiesta
come faranno a mettere a tacere tutto?
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