Con le travagliate dimissioni di Catiuscia Marini dalla presidenza della regione, in seguito allo scandalo di sanitopoli che ha travolto i vertici del PD umbro, è subito cominciata la campagna elettorale delle elezioni regionali anticipate. E' probabile che si voterà il 24 novembre , infatti nel consiglio regionale i capigruppo di maggioranza e opposizione hanno incontrato il presidente della giunta regionale Paparelli ( ha preso il posto come sostituto della dimissionaria Marini) e si è trovato un accordo più o meno su quella data . Entro agosto ci sarà poi la convocazione ufficiale dei comizi elettorali con decreto del sostituto presidente della Regione.
La legge elettorale è l’”Umbricellum” (una legge creata 5 anni fa dalla attuale maggioranza nel consiglio regionale che paradossalmente ora piace poco ai suoi stessi autori) esclude il ballottaggio e prevede che alla prima lista elettorale più votata (a prescindere dalla percentuale presa) vada automaticamente il 60% dei seggi. Il voto disgiunto non è ammesso.
Dato per scontato che la ex presidente Catiuscia Marini non puo’ ricandidarsi chi saranno quindi i candidati alla presidenza della regione? IL PD umbro è in difficoltà oltre che per sanitopoli anche per la grave sconfitta delle comunali di maggio e giugno 2019 (il centrodestra umbro è ora al governo dei comuni in cui vive il 60% della popolazione) e a questo punto potrebbe persino puntare su un candidato “esterno” per provare a salvare la situazione. C’è chi ad esempio pensa alla ex candidata a sindaco spoletina Camilla Laureti, una civica non iscritta al PD, reduce da una buona performance alle europee . Circolano però anche i nomi del sindaco di Corciano Cristian Betti e di quello di Narni Francesco De Rebotti. Al momento però sono tutte ipotesi e opinioni in libertà. Dopo le dimissioni di Bocci (appena uscito dagli arresti domiciliari ed in attesa dell’imminente rinvio a giudizio) dalla segreteria regionale del PD il partito è guidato dal commissario Verini che brucia tutte le ipotesi fatte “tutti i nomi fatti nel toto candidati hanno le stesse probabilità che ho io cioè zero” In ogni caso Verini esclude completamente le primarie (da tempo vengono ritenute fonte di divisioni e spaccature già prefigurate dalle non poche contestazioni interne sulle scelte di Verini da parte dei “renziani e dei “nostalgici” di Catiuscia Marini e di Bocci )
Quindi l'estate del Pd sarà più o meno così: "Ci sarà una fase di ascolto della società umbra e dei corpi intermedi fino a metà luglio, poi ci sarà una sintesi in un momento regionale dove tutto il Pd si incontrerà senza risse e liti interne. Una due giorni per definire le idee Una volta che avremo definitivo una piattaforma sceglieremo il criterio per la scelta della leadership e delle liste" (e quindi si sceglierà anche il candidato alla presidenza). Il tutto "a fine luglio".
Nel centrodestra invece ormai Forza Italia (un tempo il primo partito del centrodestra umbro) è in posizione piuttosto marginale e completamente fuori dai giochi per la candidatura alla presidenza (il partito ha avuto grosse perdite di voti ed è ormai terzo dietro Fratelli d’Italia in crescita) mentre è ormai (cosa impensabile fino a pochissimo tempo fa) la Lega il partito intorno al quale inevitabilmente ruota tutto il centrodestra umbro (la situazione però è mal tollerata da molti tra i “moderati”).
Il candidato, già lanciato da Salvini nel suo comizio di Perugia, è la senatrice Donatella Tesei, da poco ex sindaco di Montefalco però Fratelli d’italia (che è cresciuto diventando il secondo partito umbro) a sua volta rivendica la presidenza per il consigliere regionale Marco Squarta. Nella coalizione farà il suo ingresso in scena anche la versione regionale di Progetto Perugia, la lista che a Perugia ha avuto un ruolo decisivo nella rielezione di Romizi. Il nome, «Progetto Umbria». Un esponente di “Progetto Umbria” (riluttante a rassegnarsi all’egemonia leghista) aveva addirittura (poco responsabilmente) proposto il nome del sindaco Andrea Romizi (che in caso di vittoria dovrebbe però dimettersi da sindaco portando ad un commissariamento il capoluogo ) per la presidenza della regione ma l’ipotesi è stata subito bruciata dallo stesso Romizi che(pur ringraziando) ha dichiarato di voler fare il sindaco per tutto il mendato considerando un tradimento degli elettorti ogni altra ipotesi. Discorso a parte è quello del consigliere regionale “civico” Claudio Ricci (ex sindaco di Assisi che fu candidato la volta scorsa alla presidenza della regione dal centrodestra). Ricci già da un anno pensa di presentarsi per la presidenza con le sue liste civiche però la sua è destinata stavolta a rimanere una corsa “solitaria” senza l'appoggio del centrodestra a trazione leghista. Nel Movimento 5 Stelle infine più che la scelta del candidato c’è da capire se, con una modifica al regolamento interno, arriverà il via libera per accordi con altre liste puramente civiche.