Il Comune di Roma tratta con l’autorità municipale che si occupa di rifiuti di Stoccolma. L’obiettivo è di inviare all’estero per tre anni parte degli scarti della capitale italiana. Un tempo sufficiente, sperano al Campidoglio, per poter costruire i nuovi impianti e risolvere in maniera strutturale il problema dei rifiuti. Già oggi c’è stato un contatto tra le due città e si conta di poter giungere presto ad un accordo.
L’input del ministero dell’Ambiente
Fautore dell’invio dei rifuti di Roma all’estero, come soluzione provvisoria e «tampone», è il ministro dell’Ambiente Sergio Costa (vicino ai 5 stelle). Da una parte la misura consentirebbe a Roma di uscire dal vincolo delle intese con le altre regioni italiane: queste ultime sono sempre meno disposte ad accogliere la spazzatura di Roma, e al massimo firmano contratti di pochi mesi che non consentono al Campidoglio una boccata d’ossigeno sufficiente per la costruzione dei nuovi impianti (nell’ottica del Campidoglio, e anche del ministero, soprattutto impianti di compostaggio e di riciclo-riuso).
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