Il paganesimo è un universo di sapienza, ma sopratutto di vie dove ogni essere trova quella specifica, vie che portano tutte all'apice in maniera impervia, difficle ed estremamente difficoltosa, gli Dei sicuramente ci possono aiutare!
Il paganesimo è un universo di sapienza, ma sopratutto di vie dove ogni essere trova quella specifica, vie che portano tutte all'apice in maniera impervia, difficle ed estremamente difficoltosa, gli Dei sicuramente ci possono aiutare!
E la vacca sacra sarà il tuo angelo custode
http://luigi-pellini.blogspot.com/2019/07/e-la-vacca-sacra-sara-il-tuo-angelo.html
Statua del faraone Psammetico (XXVI dinastia, 570-526 a.C.) raffigurato in piedi, sovrastato e protetto dalla dea Hathor in forma di mucca. Il reperto è conservato presso il Museo Egizio del Cairo. Hathor, detta anche “la Grande Mucca Selvaggia”, era una divinità materna, venerata fin dall’epoca predinastica ed era considerata la madre simbolica di ogni faraone. Fin dall’Antico Regno (2686-2181 a.C.) la dea svolgeva il ruolo di protettrice del sovrano e infatti compare come la guardiana del tempio del faraone Chephren. Alla dea era consacrata la pianta del papiro e si pensava che la sua dimora fossero i boschetti palustri sulla riva del fiume. Personificazione della sensualità femminile, dell’amore, della danza e della musica e dell’ebbrezza era anche portatrice di fertilità e protettrice delle donne durante il parto. A riprova della grande popolarità di Hathor si possono ricordare le numerose feste che si svolgevano in suo onore o sotto il suo patrocinio. Tra queste in particolare: la festa del Nuovo Anno, durante la quale la statua della dea veniva collocata sul tetto del tempio a raffigurare la sua unione con il dio del Sole; la festa dell’Ubriachezza, che si teneva il ventesimo giorno del primo mese; la festa di primavera, durante la quale veniva festeggiato il suo ritorno dai deserti della Nubia, riportando la fertilità alla terra d’Egitto;ed infine la festa d’estate in cui si celebrava il matrimonio sacro tra Hathor e Horus….
Alla Grande Madre ISIDE
Io, Iside, sono tutto ciò che è stato, che è e che sarà; nessun mortale ha mai sollevato il mio velo.
Perché io sono la prima e l’ultima
Io sono la venerata e la disprezzata,
Io sono la prostituta e la santa,
Io sono la sposa e la vergine,
Io sono la madre e la figlia,
......Io sono le braccia di mia madre,
Io sono la sterile, eppure sono numerosi i miei figli,
Io sono la donna sposata e la nubile,
Io sono Colei che dà alla luce e Colei che non ha mai partorito,
Io sono la consolazione dei dolori del parto.
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Io, Iside, sono tutto ciò che è stato, che è e che sarà; nessun mortale ha mai sollevato il mio velo.
Iscrizione nel Tempio di Iside a Sais
Pubblicato Luigi Pellini: Alla Grande Madre ISIDE
Ate, figlia di Zeus era la dea dell'inganno. Camminava sul capo dei mortali,ignari, ed i suoi piedi non toccavano suolo. Malvista da tutti gli dèi, ingannò persino Zeus che irato la prese per i capelli e la gettò giù dall'Olimpo. Da allora Ate dimora tra i mortali.
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Diana Nemorense e la ninfa Egeria
Egeria è una ninfa vaticinante, una saggia sibilla, una Camena, che amò, protesse e consigliò il più saggio dei Re di Roma, il sabino Numa Pompilio.
Ella è legata a due sorgenti, di cui una è ubicata proprio nel bosco di Ariccia, accanto al regno silvestre di Diana.
Con Diana condivide la solitudine boschiva, la protezione delle sorgenti, delle acque pure e delle puerpere.
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" [Hermes] è par excellence il potere archetipico dell'acausalità e della sincronicità. Impariamo a guadagnare e a perdere, perchè questa è la via di Hermes ed era ciò che sperimentavano gli iniziati di Eleusi. Sono Hermes e la coscienza ermetica che possono aiutare Persefone a ritornare nel mondo dei vivi. Questo tipo di coscienza [una coscienza ermetica] è radicata nella consapevolezza del corpo e della materia : è la coscienza che deriva dall'inconscio somatico, i cui processi, come quello che corrisponde a Demetra, venivano ripercorsi dagli iniziati eleusini ".
Nathan Schwartz-Salant
IGIEA ED ESCULAPIO A PALERMO
Igiea, figlia di Asclepio ( o Esculapio ) e di Epione (o Lampezia), è la dea della salute e dell'igiene. Nella religione greca e romana, il culto di Igiea è associato strettamente a quello del padre Asclepio, tutelando in questo modo l'intero stato di salute dell'individuo. Igiea viene invocata per prevenire malattie e danni fisici; Asclepio per la cura delle malattie e il ristabilimento della salute persa.
La celebre Villa Igiea, il cui nome integro è Igea Salutis Dea, sorge sulle rovine di un antico tempio panormitano, quello dedicato alla dea Igiea. L'area dell'acquasanta fu assai frequentata dai sacerdoti fenici, i quali utilizzando le acque sulfuree che naturalmente lì scorrono scacciavano i mali che colpivano gli uomini. L'utilizzo di tali aree a scopi terapeutici continuò nei vari periodi a seguire. Questo lascia presagire la diffusione che i culti esculapidei ebbero in questa zona di Palermo tanto che il quartiere mantenne il nome di acquasanta.
Sebbene il Tempio di Igiea sia costruzione ottocentesca, questo esplica il dio di un luogo legato ad aspetti terapeutici. Tutt'oggi nell'area è presente uno dei più importanti poli ospedalieri palermitani.
Immagine: Tempio di Igiea all'acquasanta, Palermo.