Economia di Mercato e Via Socialista
di Duan Zhongqiao


La relazione tra economia di mercato e socialismo è divenuta un elemento di discussione tra i marxisti in ogni parte del mondo dopo il collasso del sistema socialista nell'Unione Sovietica. Questo scritto, fondato sul materialismo storico di Marx, ha provato a chiarificare due questioni: perché i paesi socialisti come la Cina devono sviluppare un'economia di mercato, e perché i paesi capitalisti sviluppati come gli Stati Uniti non possono muoversi verso il socialismo attraverso l'economia di mercato.

1.Marx sulla Relazione tra Economia di Mercato e Socialismo

Cos'è un'economia di mercato? Nei lavori di Marx, il mercato coincide con la sfera di circolazione delle merci. Dal momento che l'economia mercantile consiste della produzione mercantile e della circolazione di merci, il mercato è una parte integrante dell'economia mercantile. Quindi ciò che è chiamata economia di mercato non è nient'altro che una versione dell'economia mercantile vista dalla prospettiva della circolazione delle merci.

L'economia mercantile è il modo di produzione opposto all'economia naturale. L'economia naturale consiste di un modo di produzione che produce principalmente valore-uso, l'economia mercantile consiste di un modo di produzione che produce principalmente valore-scambio. Poiché nella visione di Marx, "la produzione mercantile sviluppata è essa stessa produzione mercantile capitalista" (Capital, II, Penguin Books, 1978, p.190), egli usa riferirsi all'economia mercantile come modo di produzione capitalista, e di conseguenza, riferirsi all'economia naturale come il modo di produzione pre-capitalista.

Il Socialismo è la fase primaria della società comunista, in cui l'economia mercantile cessa di esistere. L'intera produzione sociale non sarà più spontaneamente regolata dal mercato, ma procederà di maniera pianificata. Il modo di produzione socialista può anche essere chiamato economia pianificata in contrasto con l'anarchia dell'economia capitalista.

Le relazioni tra economia di mercato e socialismo sono principalmente incarnate in due aspetti:

Primo, il pieno sviluppo dell'economia di mercato è essenziale alla realizzazione del socialismo. Nella prospettiva del materialismo storico, lo sviluppo della società umana è un processo di continui superamenti dalla società pre-capitalista alla società capitalista, fino alla società comunista. Di conseguenza, l'evoluzione della formazione economica si mostra di per sé come un processo di continui superamenti dall'economia naturale all'economia mercantile, fino all'economia pianificata. Quindi una società socialista non può essere fondata sull'economia naturale pre-capitalista, ma solo su di una pienamente sviluppata economia mercantile capitalista.

Secondo, solo abolendo l'economia di mercato una società socialista può essere creata. L'economia pianificata come caratteristica basilare del modo di produzione socialista è incompatibile con un'economia di mercato. La base di un'economia pianificata è la proprietà pubblica, ma un'economia di mercato è legata a differenti tipi di proprietà privata. Un'economia pianificata significa che l'intero complesso della produzione sociale è controllata dalla pianificazione cosciente delle persone, mentre un'economia di mercato dipende dal fatto che l'intera produzione sociale è promossa spontaneamente da ogni azienda assecondando la legge del valore.

2. Perché i paesi socialisti come la Cina devono sviluppare un'economia di mercato?

Marx immaginava che una rivoluzione socialista sarebbe prima occorsa con successo nei paesi capitalisti dove l'economia mercantile aveva ottenuto pieno sviluppo. Il concreto movimento socialista, invece, fu contrario alle sue aspettative. I paesi che per primi rivendicarono di aver realizzato il socialismo erano quelli in cui l'economia mercantile era ancora sottosviluppata e l'economia naturale occupava una larga porzione nell'economia nazionale. Tutti questi paesi tentarono di realizzare il loro sistema economico alla luce dell'impronta dell'economia pianificata abbozzata da Marx. Come riuscirono a raggiungere quest'obiettivo? In primo luogo, trasformando le vecchie imprese capitaliste fondate sull'economia mercantile in economia di proprietà statale; dopo, trasformando l'economia individuale basata sull'economia naturale in economia collettivizzata attraverso misure coercitive; infine, realizzando un'economia di piano sulla base di queste due diverse forme di economia pubblica.

Perché i paesi socialisti hanno deciso di sviluppare un'economia di mercato dopo aver promosso la realizzazione di un'economia pianificata per molti anni? La ragione di base è che la composizione dell'economia naturale in quei paesi non può essere trasformata direttamente nell'economia pianificata descritta da Marx. L'evoluzione della formazione economica è un processo di storia naturale, il quale non può essere realizzato attraverso misure coercitive. L'economia naturale può soltanto evolversi nell'economia mercantile prima, e nell'economia di piano dopo. È ovvio che la creazione di un'economia pianificata nelle nazioni socialiste preceda oltremodo lo stadio del pieno sviluppo dell'economia mercantile. Sicché l'economia pianificata era stata stabilita in tal modo, sarebbe rimasta legata ad un'ulteriore sviluppo delle forze produttive e non poté persistere a lungo.

La trasformazione nei paesi socialisti ha un importante significato per la realizzazione della società socialista immaginata da Marx. Solo con questa trasformazione, i paesi socialisti possono trasformare la composizione dell'economia naturale in un'economia mercantile, e creare le condizioni per realizzare l'economia pianificata disegnata da Marx. Un'economia di mercato non è superiore ad un'economia pianificata, ma è superiore ad un'economia naturale. Dato che i paesi socialisti non possono realizzare la trasformazione diretta da un'economia naturale ad un'economia pianificata, l'economia di mercato è l'unico anello mancante tra l'economia naturale e l'economia pianificata disegnata da Marx. Quindi tale trasformazione non pone i paesi socialisti più lontani dal socialismo descritto da Marx, ma li rende più vicini ad esso.

Dato che l'esistenza dell'economia di mercato comporta l'esistenza dell'economia capitalista, c'è indubbiamente la possibilità di muoversi verso il capitalismo durante la trasformazione dalla precedente economia pianificata verso un'economia di mercato nei paesi socialisti. Ma ciò non è inevitabile. L'effettiva misura per evitare di muoversi verso il capitalismo è continuare a supportare l'economia pianificata in seno all'economia statale.

L'economia statuale nei paesi socialisti è stata trasformata partendo da un'economia capitalista fondata sull'economia mercantile e ha visto il rapido sviluppo sotto il sistema dell'economia pianificata. Non ha motivo di tornare indietro all'economia di mercato, perché ha passato lo stadio del pieno sviluppo dell'economia mercantile e possiede le condizioni necessarie per realizzare un'economia pianificata.

Per sviluppare l'economia di mercato si presuppone l'esistenza di molteplici settori economici. Significa che la trasformazione dalla precedente economia pianificata verso un'economia di mercato è attuata solo in uno dei due tipi di economia pubblica, l'economia collettivizzata, che muove così verso la diversificazione economica. Per raggiungere quest'obiettivo, i paesi socialisti necessitano solo di abolire l'economia pianificata nell'economia collettivizzata. Dal momento che l'economia collettivizzata era solo il risultato di un'ordine coercitivo, questa si disgregherà rapidamente trasformandosi in economia individuale, capitalista o reale ed indipendente economia collettivizzata una volta liberata dal controllo dell'economia pianificata. Dunque continuare a realizzare l'economia pianificata nell'economia statuale non incide sull'emersione di molteplici settori economici.

Ponendosi nell'economia di mercato, le attività dell'economia statale sono certamente ristrette dalla legge del valore, e dovranno necessariamente prendere il profitto come l'obiettivo maggiore. L'economia di proprietà statale è capace di continuare a realizzare l'economia pianificata sotto le circostanze dell'economia di mercato? Qui abbiamo bisogno di enfatizzare che l'economia statale che si pone nell'economia di mercato è quella nella sua interezza, non nelle singole imprese che la compongono. Sebbene l'economia statale è parte di un'economia di mercato unificata, questo non impedisce di portare avanti un'economia pianificata all'interno delle imprese che ne fanno parte. È possibile far sì che ogni singola impresa produca in relazione al suo piano unificato, ovvero, ogni impresa non può imbastire la produzione da sé seguendo la legge del valore che spontaneamente ha effetto. Ovviamente l'economia di piano condotta nell'economia di Stato è condizionata dall'economia di mercato unificata, e dunque non è l'economia di piano descritta da Marx. Ma di certo ne possiede alcune caratteristiche di base.

L'esistenza e lo sviluppo dell'economia di proprietà statale nelle nazioni socialiste sono sostenute soltanto dalla pianificazione economica, poiché questa è l'economia di proprietà pubblica basata su una produzione socializzata di larga scala. Se le nazioni socialiste abbandonano l'economia pianificata nell'economia statale e spingono ogni impresa verso il mercato durante la trasformazione dalla precedente economia pianificata verso l'economia di mercato, l'economia statale si trasformerà inevitabilmente in un'economia capitalista.

L'economia statale è la forza consapevole che muove verso il socialismo descritta da Marx. L'economia individuale non è né volente né capace di muoversi verso il socialismo. L'economia capitalista non può realizzare il socialismo spontaneamente e di certo si oppone ad esso. Solo se l'economia statale occuperà la posizione di guida dell'intera economia di mercato, i paesi socialisti avranno la possibilità di insistere su un orientamento socialista per l'intera società e di trasformare il settore dell'economia capitalista, quando questo avrà perduto le sue ragioni di esistere, in un'economia socialista.

3. Perché i paesi capitalisti sviluppati come gli Stati Uniti non possono realizzare il Socialismo attraverso l'economia di mercato

Il collasso del socialismo nell'Unione Sovietica e nell'Europa Orientale ha portato alcuni studiosi di sinistra in Occidente a credere che solo attraverso l'economia di mercato sia possibile sviluppare il socialismo nei paesi come gli Stati Uniti (perciò sono chiamati "socialisti mercatisti"). Non concordo con questi.

Qual è la causa fondamentale che ha portato al fallimento del socialismo nell'Unione Sovietica? La risposta dei socialisti mercatisti è che questa causa fosse l'economia centrale pianificata. Da ciò ottengono la conclusione che il socialismo di mercato è "l'unica forma di socialismo che è, allo stadio attuale dello sviluppo umano, sia fattibile che desiderabile. Forme di socialismo non di mercato sono economicamente fallimentari o normativamente indesiderabili, spesso entrambe le cose allo stesso tempo." (David Schweickart, Market SocialismThe Debate among Socialists, Routledge, 1998, p.10)

È indubbiamente vero che il fallimento del socialismo in Unione Sovietica e nell'Europa Orientale è strettamente legato alla loro economia centrale pianificata. Il nodo della matassa, però, non risiede in questo fatto che è enfatizzato dai socialisti mercatisti, ma se la loro proposta possa essere dedotta da questo fatto. Da una attenta analisi scopriremo questa è, secondo logica, profondamente ingiustificata.

In primo luogo, l'economia centrale di piano che era praticata in Unione Sovietica e nell'Europa Orientale non era quella immaginata da Marx, e quindi il fallimento della prima non prova che la seconda sia destinata anch'essa al fallimento. Marx enfatizzò diverse volte che il presupposto della realizzazione di un'economia pianificata fosse il pieno sviluppo di un'economia di mercato. Era tale condizione soddisfatta in Unione Sovietica prima della creazione della sua economia di piano? Ovviamente no. Dal momento che l'economia pianificata praticamente in Unione Sovietica era totalmente diversa da quella prevista da Marx, è del tutto ingiustificabile metterle insieme e usare il fallimento della prima per dedurre che anche la seconda sia destinata a fallire.

In secondo luogo, il livello delle forze produttive dell'Unione Sovietica e dell'Europa Orientale era diverso da quello delle nazioni capitaliste sviluppate e, dunque, il fatto che le prime non potessero praticare l'economia pianificata come predicata da Marx non prova che le seconde non possano farlo.

Il livello delle forze produttive dell'Unione Sovietica era relativamente basso quando veniva istituita la sua economia pianificata. Compatibile con il livello di tali forze produttive all'epoca non era l'economia pianificata ma, di fatto, l'economia di mercato. Il livello delle forze produttive delle nazioni capitaliste sviluppate era ovviamente più alto di quello dell'Unione Sovietica e dell'Europa Orientale. Nei paesi capitalisti avanzati, l'economia di mercato si è sviluppata ed è divenuta un peso per il successivo sviluppo delle forze produttive. Questo si manifesta, da una parte, in tutti i tipi di problemi sociali ed economici di quei paesi, come l'iniqua distribuzione della ricchezza, disoccupazione, crisi economiche, inquinamento ambientale, i quali sono legati all'esistenza dell'economia di mercato e, dall'altra parte, nello sviluppo di alcuni elementi economici e sociali non di mercato o quasi di mercato, come le partecipazioni del settore pubblico, piani di guida statale, interventi governativi nell'economia, varie forme di welfare e così via. Questo significa che questi paesi in larghissima parte possiedono le condizioni per realizzare l'economia pianificata prevista da Marx e, dunque, per questi il problema nella realizzazione del socialismo non verte sul come continuare a sviluppare l'economia di mercato, ma sul come abolirla per fondare un'economia di piano, passo dopo passo.


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