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  1. #1
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    Predefinito Progressista vs Conservatore: chiarimeti

    Vi pongo (soprattutto agli utenti più esperti) alcune domande apparentemente banali, ma dalle quali potrebbero scaturire risposte complesse che mi interessa conoscere per orientarmi nelle mie opinioni politiche.

    Progressista:
    - cosa significa "progressista"?
    -Se un progressista avesse la bacchetta magica per cambiare il mondo come sarebbe il suo mondo?
    -Il progresso va avanti a oltranza o c'è un limite?
    - Esistono partiti di destra progressisti ?

    Conservatore:
    - cosa significa "conservatore"?
    -Se un conservatore avesse la bacchetta magica per cambiare il mondo come sarebbe il suo mondo?
    -Esistono partiti di sinistra conservatori?

  2. #2
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    Predefinito Re: Progressista vs Conservatore: chiarimeti

    Non sono conservatore nella misura in cui ci si riferisca alla dottrina politica di derivazione anglosassone. Tuttavia difendo politicamente, se necessario anche con veemenza, determinati istituti: lo stato e la necessaria stabilità di governo, la patria con la sua identità nazionale, la proprietà frutto del risparmio e del lavoro produttivo, la famiglia tradizionale e prolifica. Tutte queste proposte le ritengo poco tenute in considerazione man mano che ci si sposta a sinistra; anzi, i progressisti le stanno devastando tutte. Ma, a questo punto, preferisco altre definizioni alla mia formazione personale.

  3. #3
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    Predefinito Re: Progressista vs Conservatore: chiarimeti

    in itaglia sono tutti conservatori
    nel senso di attaccamento alla poltrona

  4. #4
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    Predefinito Re: Progressista vs Conservatore: chiarimeti

    Progressista non è una ideologia. è solo un etichetta di una parte della sinistra per cammuffarsi sotto falso nome. Storia vecchia... ricordate l'alleanza dei Progressisti di Occhetto?

  5. #5
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    Predefinito Re: Progressista vs Conservatore: chiarimeti

    Prima di tutto dipende cosa intendi, intendiamo e intendete per PROGRESSISTA e PROGRESSISMO.
    La definizione è Fautore nel raggiungere un progresso economico e sociale con politiche e riforme con lo scopo di raggiungere un rinnovamento sociali e dei diritti.
    Progresso da acquistare però tramite riforme progressive anziché tramite una rivoluzione anarchica o socialista.

    Quindi quale progressismo vogliamo prendere in considerazione

    Il progressismo Originale statunitense di Roosvelt?
    Il progressismo intellettuale della visione del socialismo reale?
    Il progressismo dei partiti socialisti liberali e dei partiti di social democrazia?
    O il neo progressismo della terza via?

    Fra questi una pietra sul progressismo della ricerca di un socialismo reale legato alla cina di mao e URSS.

  6. #6
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    Predefinito Re: Progressista vs Conservatore: chiarimeti

    Il progresso va avanti per conto suo senza bisogno di sostenitori che lo spingano.
    Chi corre insieme a lui sopravvive.
    Chi rimane ad aspettare un ritorno del passato si estingue o, nella migliore delle ipotesi, vive male.
    Ecco perché l'Italia è piena di gente incazzata contro qualcuno o qualcosa.
    E' una forma di autodifesa per evitare di riconoscere i propri errori.
    "I carnefici hanno bisogno di urlare per imporre le proprie menzogne!
    Alle vittime basta il silenzio perchè ad esse apprtiene la verità!"

  7. #7
    duca di rivoli
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    Predefinito Re: Progressista vs Conservatore: chiarimeti

    la mia idea è che il progressista ritiene che il mondo può essere migliorato, il conservatore ritiene che ogni mutamento sia in peggio.

    per quanto mi riguarda se avessi la bacchetta magica vorrei un mondo più giusto nel senso che cercherei di eliminare le eccessive disuguaglianze tra chi sta bene e chi sta male, magari accettando anche di fare sacrifici.
    ancora meglio sarebbe che tutti siano gentili, la gentilezza è gratis.

    vedo che i conservatori definiscono il progressismo ma non la loro idea di società se non andare contro il progressismo. infatti sono conservatori.

  8. #8
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    Predefinito Re: Progressista vs Conservatore: chiarimeti

    Citazione Originariamente Scritto da zefiro Visualizza Messaggio
    Vi pongo (soprattutto agli utenti più esperti) alcune domande apparentemente banali, ma dalle quali potrebbero scaturire risposte complesse che mi interessa conoscere per orientarmi nelle mie opinioni politiche.

    Progressista:
    - cosa significa "progressista"?
    -Se un progressista avesse la bacchetta magica per cambiare il mondo come sarebbe il suo mondo?
    -Il progresso va avanti a oltranza o c'è un limite?
    - Esistono partiti di destra progressisti ?

    Conservatore:
    - cosa significa "conservatore"?
    -Se un conservatore avesse la bacchetta magica per cambiare il mondo come sarebbe il suo mondo?
    -Esistono partiti di sinistra conservatori?
    Siamo ad un punto di dissoluzione sociale troppo avanzato. Non abbiamo più molto da conservare caso mai dobbiamo reagire, volgere al contrario il verso e percorrerlo. Chi vuole ulteriore dissoluzione pensa sia il momento di fare il grande passo, violento o meno, si chiama rivoluzione. Conservatori e progressisti esistono nei momenti in cui una piccola innovazione è discussa e nei momenti in cui tale piccola innovazione non risulterebbe un cambiamento di senso del sistema, accettato, ma solo un adattamento. Insomma conservatorismo e progressismo esistono nelle situazioni in cui si discute di un cambiamento all'interno di un contesto presente ed accettato. Oggi non siamo più in alcun contesto ma al crocevia della storia, gli stati uniti hanno avuto il primo presidente nero, il Brasile il primo presidente donna. Questo per dire che la nostra civiltà oggi lotta su principi cardine che si sono rilevati all'origine delle passate questioni quelle, forse si interpretabili come questioni all'interno di un contesto stabilito e cioè quello della civiltà euro-cristiana. I saggi però ti diranno che se il crocevia e la lotta finale sono palesi a tutti oggi, il contesto era stato tradito molto tempo fa, nel 1789 si ebbe il primo tradimento della civiltà euro-cristiana. Per essere più precisi un tradimento fu tutto l'illuminismo durante i quegli si fecero leggi in base ad un nuovo senso della civiltà appena emerso qui potrai comprendere:


    Una volta superato il fondamento teocratico del diritto penale – e spezzata conseguentemente l’identità tra reato e peccato – si aprì il varco per la ricerca di una legittimazione allo jus puniendi[1]. Se per Montesquieu ogni pena che non derivi dall’assoluta necessità è tirannica, Beccaria – coerente con la sua visione contrattualistica, che faceva da argine alle tendenze spiritualistiche e al retribuzionismo etico – nel Dei delitti e delle pene conferma il concetto affermando che «ogni atto di autorità da uomo a uomo che non derivi dall’assoluta necessità è tirannico», e fondando il diritto del sovrano di punire «sulla necessità di difendere il deposito della salute pubblica dalle usurpazioni particolari; e tanto più giuste sono le pene, quanto più sacra e inviolabile è la sicurezza, e maggiore è la libertà che il sovrano conserva ai sudditi». Il limite oltre il quale le pene cessano di essere giuste è dato dal vincolo necessario per tenere uniti gli interessi particolari[2]. Il postulato illuministico per il quale il di più di libertà soppressa costituisce abuso è ancora oggi – secondo la Corte costituzionale – un pilastro del nostro sistema penalistico: tutto sta a precisare questo di più in relazione alle misure limitative della libertà strettamente necessarie ad assicurare libertà, uguaglianza e reciproco rispetto tra i soggetti; nelle scelte criminalizzatrici, si tratta cioè di limitare la libertà solo per quel tanto strettamente necessario a garantirla[3].



    Qui, sta l'origine del tutto (se la borghesia si era fatta avanti in passato de-organizzando la società, de-feudalizzando il potere e minando quel sistema di oratores, bellatores et laboratores non si può comunque non notare che forme di borghesia e mercantilismo erano sempre esistite, la moneta così come le pratiche lavorative meno organiciste [il mercantaggio] erano sopravvissute durante ed al medioevo) la vera rottura é appunto l'approccio legale nuovo, il nuovo senso del bene e del male che gli europei scristianizzati ed in brama di ricchezza avevano imposto alle classi dominanti legittime a quel tempo (oratores et bellatores) di tardo mercantilismo
    ( https://en.m.wikipedia.org/wiki/Mercantilism ) che inizia nel 1500 e termina nel con la fine del 1700. Per questo oggi non si riesce ad essere conservatori e progressisti e ci si chiede, come fai tu, cosa significa (un tempo non se lo chiedevano) perché é un tempo di Reazionari e Rivoluzionari, siamo ancora in molti legati al nostro passato euro-cristiano, ed in molti totalmente estranei allo stesso. Temi primari sono oggi toccati, Famiglia, Patria, Etnia maggioritaria, immagina la società come una cipolla, in tempi in cui si parla di conservatori e progressisti si tocca solo la scorza, per adattarla e farla resistere, nei tempi in cui si parla di Reazionari e Progressisti si stanno toccando gli strati interni (nella cipolla detti catafilli) e noi siamo al cuore.
    Ora l'errore, per chi come me é reazionario, é cedere al progressismo perdendo il senso della propria legittimità discutendo dei "catafilli" della nostra società, e della nostra civiltà quindi, come se si trattasse di scorze. Insomma si esorcizzano la paura del proprio essere in decadenza (a nessuno piace vivere in ere di decadenza) e l'ingenza del male che ci circonda (e forse vivendo in tempi così dilatati la paura di fare parte del male stesso). Come dicevo ritenersi "conservatori" adesso significa buttare via tantissimi strati di catafilli e molti strati di "cuore" pensando si tratti di misera scorza. I più sapienti sono reazionari pieni, molti commettono l'errore di accettare i mali che ci hanno portati fino a qui. Questo è legittimità, senso della legge, chiaramente, ma legittimità é non gettare via il proprio cuore euro-cattolico (precisiamo la variante di cattolicesimo) pensando di avere ancora in mano tutta la cipolla. Di qui viene il reazionarismo che é legittimismo. L'Unità d'Italia fu conquista dinastico-militare, e quindi non in rottura con la nostra Tradizione (lo stesso avviene in Giappone, l'unificazione che é anche l'adozione della nuova forma di stato centralizzato con le nuove tecnologie dell'era, come dicevo avviene in Giappone come riconduzione dellla stirpe giapponese sotto l'autorità massima naturale di quel popolo che é quella Imperiale [che sotto di sé riunisce le grandi famiglie Giapponesi, inclusi i Tokugawa], in Germania con la conquista dinastico-militare degli Hoenzollern, e quindi della Prussia, ed in Italia con quella dei Savoia e quindi della Sardegna, come vedi abbiamo come quei due popoli un'adozione legittimista e tradizionalista dell'industrializzazione, delle nuove tecniche e scienze anche amministrative e militari [la leva di massa, ripristinata in Europa dalla Francia Rivoluzionaria]) che al contrario di altre terre cede solo 70 anni fa, dopo millenni di civiltà euro-cristiana (cattolica) essendo stata abolita la monarchia sabauda e la consulta araldica e la confessionalità cattolica dello stato italiano (del popolo italiano), in Giappone avviene nello stesso momento con l'abolizione del sistema nobiliare giapponese e la rinuncia alla propria divinità da parte del Tenno. In Germania la rottura si ha con la caduta delle millenarie casate germaniche dopo la Grande Guerra (1919) e l'abolizione della nobiltà (sempre 1919), non a caso i più oggi così immemori della Tradizione (pur recente) plaudono soprattutto il nazismo, all'interno dell'estrema destra europea, poiché tale ideologia è più ricordabile del nostro vero passato.
    Comunque ripeto che non siamo né la Francia, né l'Inghilterra, né gli Stati Uniti, non é stato rinnegato il nostro passato millenario che recentemente (70 anni per noi ed i Giapponesi, 90 per la Germania), ne abbiamo reciso così brutalmente il nostro passato millenario come la Russia e la Cina che hanno fiottato il sangue antico ed il loro stesso passato, la loro storia con i moderni strumenti di guerra e distruzione. Periodi neri sono narrati nella storia dei popoli e dei regni, centinaio o doppie centinaia di anni, re malvagi, casate corrotte, popolanti vergognosi e dissoluti, ma gli eredi malvagi sono abbattuti, i figli salvati e formati alla schiera degli avi più degni con lo scopo di risollevare un popolo le cui leggi sono ripristinate, se alcuni non riescono a ricucire a questo quadro la storia potranno farlo col mito, e con la leggenda. Quante storie parlano di popoli e reami in decadenza, da non troppo tempo é chiaro, le cui forze sono recuperate e rinnovate? Che a noi spetti lo stesso? Che degli eroi arrivino per eliminare l'erede malvagio ed educare il figlio? Per far messa di fedeli all'interno della popolazione corrotta? Non é passato troppo tempo, ed il male non é stato così violento come altrove. É oggi che si decide, gettiamo via eoni di passato per il nulla vorticoso, oppure con il sangue agli occhi cancelliamo carte e nomi compromessi, e complicati, anche, all'orecchio poiché stranieri, per riportare infine il nostro sangue ad affluire nel flusso di quello degli avi, e così quello dei nostri discendenti che potrebbero, non i prossimi ed immediati é chiaro, nascere in tempi irrecuperabili e ciò sarebbe colpa di chi non ha agito in tempo. Poiché, se esiste un paradiso, i nostri padri e le nostre madri ci stanno col sangue, é chiaro, deviare é lasciare quel sangue. Capisco per questo la violenza dell'islamico reazionario, che vede verso dove va la sua razza. Non a caso il wahabismo ed i suoi movimenti sono legati alla dinastia Saudita.
    L'antifascismo è terrorismo! Mettilo anche tu in firma!Il Presidente degli Stati Uniti d'America ha ragione!

  9. #9
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    Predefinito Re: Progressista vs Conservatore: chiarimeti

    Citazione Originariamente Scritto da CoronaFerrea Visualizza Messaggio
    Non sono conservatore nella misura in cui ci si riferisca alla dottrina politica di derivazione anglosassone. Tuttavia difendo politicamente, se necessario anche con veemenza, determinati istituti: lo stato e la necessaria stabilità di governo, la patria con la sua identità nazionale, la proprietà frutto del risparmio e del lavoro produttivo, la famiglia tradizionale e prolifica. Tutte queste proposte le ritengo poco tenute in considerazione man mano che ci si sposta a sinistra; anzi, i progressisti le stanno devastando tutte. Ma, a questo punto, preferisco altre definizioni alla mia formazione personale.
    a parte il prolifico, io sono uno che pensa che un Italia di 40 milioni sarebbe ideale e un mondo con 3 miliardi pure, condivido il resto e aggiungo le radici cristiane e la difesa del nostro paese da"innesti" che stravolgano le nostre tradizioni: parlo di immigrati di ogni specie che non si possono integrare a causa della loro cultura o religione

  10. #10
    Leggenda
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    Predefinito Re: Progressista vs Conservatore: chiarimeti

    Citazione Originariamente Scritto da massena Visualizza Messaggio
    la mia idea è che il progressista ritiene che il mondo può essere migliorato, il conservatore ritiene che ogni mutamento sia in peggio.

    per quanto mi riguarda se avessi la bacchetta magica vorrei un mondo più giusto nel senso che cercherei di eliminare le eccessive disuguaglianze tra chi sta bene e chi sta male, magari accettando anche di fare sacrifici.
    ancora meglio sarebbe che tutti siano gentili, la gentilezza è gratis.

    vedo che i conservatori definiscono il progressismo ma non la loro idea di società se non andare contro il progressismo. infatti sono conservatori.
    la Baviera, l'Austria, certe zone della Svizzera sono zone profondamente conservatrici eppure li' la ricchezza e la giustizia sembrano molto piu' equamente distribuite che non in paesi cosiddetti progressisti

    Per me il vero governo conservatore è quello paternalista, anche a livello di uffici pubblici comunali: che vede l'utente come un figlio, si occupa di lui, è a sua disposizione, lo aiuta ma è anche molto severo con lui se questo fa il furbo o non rispetta le regole comuni

    E la comunità addita chi non rispetta le regole non come un furbo ganzo, come in Italia, ma come uno da evitare e da emarginare

 

 
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