Rom, Berlusconi sta con Sarkozy
«Italia e Francia scuotano l'Ue»
Il premier: «Trovare una posizione comune europea»
Gli Usa: i governi rispettino i diritti delle comunità
MILANO - «Sto con Sarkozy, il commissario Reding non doveva parlare». Silvio Berlusconi appoggia la posizione francese nella polemica tra Parigi e Ue sulle espulsioni dei Rom. Uno scontro durissimo, quello tra l'Eliseo e Bruxelles, tanto che Nicolas Sarkozy - dopo l'annuncio di una procedura d'infrazione nei confronti della Francia - avrebbe risposto a muso duro al commissario alla giustizia Viviane Reding: se proprio ci tiene, le avrebbe detto il presidente francese, i rom potrebbero essere ospitati dal suo Paese di origine, il Lussemburgo. A fare infuriare Sarkozy è stato il parallelo suggerito dalla Reding tra le espulsioni dei Rom e le deportazioni nella Seconda guerra mondiale. Frasi che lo stesso commissario ha poi cercato di smussare: «Mi rammarico per le interpretazioni che spostano l'attenzione da un problema che bisogna invece risolvere ora. Non ho avuto in alcun caso stabilire un paragone tra la seconda guerra mondiale e le azioni di oggi del governo francese». Una precisazione che l'Eliseo ha accolto con un laconico comunicato: «La presidenza della Repubblica prende atto delle scuse della signora Viviane Reding, vice-presidente della Commissione europea, commissario alla Giustizia e ai diritti Umani, per le sue parole oltraggiose all’indirizzo della Francia».
USA E GERMANIA - La polemica, però, ha riportato la questione rom al centro dell'attenzione. Tanto che sono scesi in campo anche gli Stati Uniti: secondo l'agenzia France Presse, che cita fonti anonime del Dipartimento di Stato, Washington ha invitato il governo francese e quello di altri paesi a «rispettare i diritti dei rom». Il cancelliere tedesco, Angela Merkel, si è dichiarato d'accordo con la commissaria Reding sulla sostanza, anche se ha specificato di non approvare i toni usati.
IL PREMIER - Poco prima, era arrivata anche la presa di posizione del premier italiano. «La signora Reding avrebbe fatto meglio a trattare la questione in privato con i dirigenti francesi - dichiara Silvio Berlusconi in un'intervista a "Le Figaro" - prima di esprimersi pubblicamente come ha fatto. Il problema dei rom non è specificamente francese. Riguarda tutti i Paesi dell'Europa». Secondo il presidente del Consiglio, «bisogna inserire questo tema all'ordine del giorno del Consiglio dei capi di Stato e di governo europei in modo da parlarne tutti insieme per trovare una posizione comune». «Speriamo che la convergenza italo-francese - afferma Berlusconi - aiuti a scuotere l'Europea e ad affrontare il problema».
IMMIGRAZIONE CLANDESTINA - «La questione dei rom - dice ancora Berlusconi - non è la sola che deve affrontare l'Europa: c'è anche l'immigrazione clandestina, l'Italia è particolarmente esposta per il fatto di avere le coste molto estese». Secondo il premier «l'Europa non ha ancora compreso completamente che non si tratta di un problema unicamente francese o italiano, o greco o spagnolo. E il presidente Sarkozy ne è pienamente cosciente».
SICUREZZA - Berlusconi descrive inoltre le sue relazioni personali con il presidente francese come «eccellenti». «Condividiamo - dice - la stessa idea dell'Europa, quella di un'Europa vicina alla gente, di un Europa dell'azione». Insieme a Sarkozy, continua il premier, «consideriamo come priorità per l'Europa la sicurezza sia interna allo spazio europeo che esterna». «Penso - aggiunge - alla sicurezza energetica, che passa per il rilancio della nostra energia nucleare alla quale la Francia è associata».
FINE MANDATO - Sempre nell'intervista al quotidiano francese, Berlusconi afferma di essere sicuro di portare a termine il mandato del governo nel 2013.
Redazione online
15 settembre 2010
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Rom, Berlusconi sta con Sarkozy «Italia e Francia scuotano l'Ue» - Corriere della Sera