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  1. #11
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    Predefinito Re: Perché l'Italia avrebbe bisogno di un deficit del 6%

    Citazione Originariamente Scritto da amaryllide Visualizza Messaggio
    Thomas Fazi
    Gualtieri e Gentiloni, da quanto apprendiamo dai giornali, si apprestano a trattare con Bruxelles per ottenere un po’ di agognata flessibilità fiscale per l’Italia. Ma di che livello di deficit avrebbe bisogno l’Italia?


    Per fortuna esiste uno strumento per capire a grandi linee quale sarebbe il deficit ottimale di un paese. È il cosiddetto indice dei saldi settoriali. I saldi in questione sono tre: il saldo privato (il livello di risparmio di famiglie e imprese), il saldo pubblico (il bilancio del governo) e il saldo estero (la bilancia commerciale). Il rapporto tra questi tre saldi può essere considerato un buon indicatore dello “stato di salute” di un’economia.

    Se, infatti, il saldo privato è positivo – come è di solito, dato che tendenzialmente la gente preferisce risparmiare piuttosto che indebitarsi –, un’economia può considerarsi sana se questo “deficit di spesa” nell’economia è compensato dal deficit pubblico, dal saldo estero (che, se positivo, rappresenta un reddito per l’economia) o da entrambi. Più semplicemente, potremmo dire che l’avanzo del settore privato dovrebbe equivalere al disavanzo del settore pubblico al netto del saldo estero.


    Ne consegue che in presenza di un consistente saldo privato positivo, affinché l’economia non ristagni sarà richiesta la presenza di un considerevole deficit e/o di un considerevole avanzo con l’estero.


    Ora, in linea puramente teorica può anche verificarsi che l’avanzo con l’estero sia sufficientemente consistente da compensare per intero l’avanzo del settore privato. Tuttavia, il più delle volte – e sempre in caso di disavanzo con l’estero – sarà richiesta la presenza di un disavanzo pubblico. Questo ci permette di valutare quale sarebbe, a grandi linee, il deficit ottimale per il nostro paese.
    Come si può vedere nella figura, negli ultimi anni il saldo privato sul PIL dell’Italia si è attestato intorno al 6 per cento (oggi mi pare che sia leggermente aumentato). Ne consegue che l’Italia necessiterebbe di un deficit pubblico nell’ordine del 6 per cento del PIL circa. Ma questo, non ne dubitiamo, Gualtieri e Gentiloni senz’altro già lo sanno e indubbiamente staranno già lavorando in questa direzione.



    https://www.lantidiplomatico.it/dett...el_6/11_30484/
    Più o meno è quello che sosteneva Savona.

  2. #12
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    Predefinito Re: Perché l'Italia avrebbe bisogno di un deficit del 6%

    Citazione Originariamente Scritto da Robert Visualizza Messaggio

    non sono solo le case, sono le successioni e i patrimoni finanziari in generale
    il parametro più importante in un'economia è la velocità di circolazione del denaro, che si calcola dividendo il patrimonio per il PIL,
    maggiore è il dato peggiore sarà l'economia
    non a caso l'Italia cresceva molto di più negli anni '50 '60 e '70 quando il rapporto era molto inferiore cioè
    c'erano molti meno risparmi e patrimoni e i soldi giravano alla grande

    negli anni 60 c'erano i dazi,
    il paese abbisognava di tutto,
    gli aumenti di produzione che erano costanti, avevano sempre
    un impatto diretto sulla occupazione,
    si entrava e si usciva dal paese,
    previo possesso di regolari documenti.

    prova a trovare le differenze con l'oggi.

  3. #13
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    Predefinito Re: Perché l'Italia avrebbe bisogno di un deficit del 6%

    Col 6% di deficit il mercato dei BTP viene giù.
    When the facts change, I change my mind. What do you do, sir? John Maynard Keynes

  4. #14
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    Predefinito Re: Perché l'Italia avrebbe bisogno di un deficit del 6%

    Citazione Originariamente Scritto da Robert Visualizza Messaggio
    non sono solo le case, sono le successioni e i patrimoni finanziari in generale
    il parametro più importante in un'economia è la velocità di circolazione del denaro, che si calcola dividendo il patrimonio per il PIL, maggiore è il dato peggiore sarà l'economia
    non a caso l'Italia cresceva molto di più negli anni '50 '60 e '70 quando il rapporto era molto inferiore cioè c'erano molti meno risparmi e patrimoni e i soldi giravano alla grande
    L'Italia negli anni 50 e 60 cresceva in conseguenza della ricostruzione del dopoguerra: edifici e industrie.
    Poi c'è stata l'era della grande meccanizzazione agricola, gli anni 70, e le aziende interessate andavano a gonfie vele, ed erano in larga maggioranza italiane: Laverda, Fiat, Same, ecc...., NON perchè i risparmi non c'erano.
    Anzi, quella era la generazione degli sparagnini (i risparmiatori), che gli davano giù a straordinari per risparmiare e ammucchiare i soldi per acquistare casa, terreni, mezzi agricoli.
    Facevano spese importanti, non cazzate.
    Oggi questa generazione ha qualcosa perchè quella degli "sparagnini" degli anni 60 e 70 ha messo là senza spendere in boiate, come vacanze, crociere, fiorentine e aragoste e puttane e stronzate del genere.
    Il risparmio è la base del sistema economico, ed è assolutamente errata l'opinione che col risparmio il denaro non circola, perchè il denaro circola anche di più col risparmio, solo che invece di circolare sulle stronzatelle usa-e-getta da cento euro o mille, viene accumulato per essere investito in spese molto più consistenti: migliaia di euro, o decine di migliaia o cento.
    Capito? Invece di buttare stipendi in spesucce che non lasciano traccia nella vita una volta consumate, vengono investiti in un trattore usato da 20.000 euro, attrezzi da lavoro per migliaia di euro, in un appartamento da 100.000.
    Il che mette in moto una catena di produttori che con le spesucce non c'è: meccanici, notai, muratori, artigiani, mobilieri, idraulici, elettricisti, ecc...ecc...ecc.... la lista è lunghissima.
    Il risparmio è saggezza per non finire nella merda nel futuro incerto.
    Il disarmo è l'espediente per togliere agli aggrediti la possibilità di difendersi dagli aggressori sfruttando la dabbenaggine di massa.

  5. #15
    Barbaro
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    Predefinito Re: Perché l'Italia avrebbe bisogno di un deficit del 6%

    Citazione Originariamente Scritto da Maxadhego Visualizza Messaggio
    negli anni 60 c'erano i dazi,
    il paese abbisognava di tutto,
    gli aumenti di produzione che erano costanti, avevano sempre
    un impatto diretto sulla occupazione,
    si entrava e si usciva dal paese,
    previo possesso di regolari documenti.

    prova a trovare le differenze con l'oggi.
    negli anni '60 non c'era il livello patrimoniale di oggi e non c'erano manco i dazi...

    lo capite che per cambiare l'economia (e non solo quella) dovete cambiare i comportamenti e non anelare a qualche formula magica che vi risovla i problemi?
    se volete che l'economia vada meglio ma veramente meglio dovete risparmiare di meno ma molto di meno e consumare di più ma molto di più
    nn ci sono altre vie

    nn si può avere la botte piena cioè risparmiare tanto e la moglie ubriaca cioè il PIL a +4%
    PATRIMONIALE PROGRESSIVA SU IMMOBILI, DEPOSITI, PRODOTTI FINANZIARI, RENDITE E SUCCESSIONI!

  6. #16
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    Predefinito Re: Perché l'Italia avrebbe bisogno di un deficit del 6%

    Citazione Originariamente Scritto da Robert Visualizza Messaggio

    negli anni '60 non c'era il livello patrimoniale
    di oggi e non c'erano manco i dazi...
    stai scherzando vero?

  7. #17
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    Predefinito Re: Perché l'Italia avrebbe bisogno di un deficit del 6%

    Citazione Originariamente Scritto da Menelik Visualizza Messaggio
    L'Italia negli anni 50 e 60 cresceva in conseguenza della ricostruzione del dopoguerra: edifici e industrie.
    Poi c'è stata l'era della grande meccanizzazione agricola, gli anni 70, e le aziende interessate andavano a gonfie vele, ed erano in larga maggioranza italiane: Laverda, Fiat, Same, ecc...., NON perchè i risparmi non c'erano.
    Anzi, quella era la generazione degli sparagnini (i risparmiatori), che gli davano giù a straordinari per risparmiare e ammucchiare i soldi per acquistare casa, terreni, mezzi agricoli.
    Facevano spese importanti, non cazzate.
    Oggi questa generazione ha qualcosa perchè quella degli "sparagnini" degli anni 60 e 70 ha messo là senza spendere in boiate, come vacanze, crociere, fiorentine e aragoste e puttane e stronzate del genere.
    Il risparmio è la base del sistema economico, ed è assolutamente errata l'opinione che col risparmio il denaro non circola, perchè il denaro circola anche di più col risparmio, solo che invece di circolare sulle stronzatelle usa-e-getta da cento euro o mille, viene accumulato per essere investito in spese molto più consistenti: migliaia di euro, o decine di migliaia o cento.
    Capito? Invece di buttare stipendi in spesucce che non lasciano traccia nella vita una volta consumate, vengono investiti in un trattore usato da 20.000 euro, attrezzi da lavoro per migliaia di euro, in un appartamento da 100.000.
    Il che mette in moto una catena di produttori che con le spesucce non c'è: meccanici, notai, muratori, artigiani, mobilieri, idraulici, elettricisti, ecc...ecc...ecc.... la lista è lunghissima.
    Il risparmio è saggezza per non finire nella merda nel futuro incerto.
    non hai capito una mazza, di quale futuro incerto vai cianciando?favole, la realtà è che il presente fa pietà perchè c'è poco lavoro, pochi salari, pochi consumi e .... tanti risparmi compresi i patrimoni, che sono risparmi accumulati
    noi siamo in un periodo storico che sta scontando i comportamenti errati degli ultimi 40 anni
    PATRIMONIALE PROGRESSIVA SU IMMOBILI, DEPOSITI, PRODOTTI FINANZIARI, RENDITE E SUCCESSIONI!

  8. #18
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    Predefinito Re: Perché l'Italia avrebbe bisogno di un deficit del 6%

    Citazione Originariamente Scritto da Robert Visualizza Messaggio
    non hai capito una mazza, di quale futuro incerto vai cianciando?favole, la realtà è che il presente fa pietà perchè c'è poco lavoro, pochi salari, pochi consumi e .... tanti risparmi compresi i patrimoni, che sono risparmi accumulati
    noi siamo in un periodo storico che sta scontando i comportamenti errati degli ultimi 40 anni
    A me pare che sei te quello che non ha capito un cazzo.
    Praticamente affermi che l'economia va forte se bruci tutto lo stipendio prima di prendere quello nuovo.
    Io affermo che l'economia va forte con la grande produzione industriale ed agricola, e la grande produzione c'è se la gente fa spese importanti, e le spese importanti ci sono se la gente risparmia.
    E, sottinteso, con la grande produzione che produce per i risparmiatori, c'è anche tanta occupazione.
    Il disarmo è l'espediente per togliere agli aggrediti la possibilità di difendersi dagli aggressori sfruttando la dabbenaggine di massa.

  9. #19
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    Predefinito Re: Perché l'Italia avrebbe bisogno di un deficit del 6%

    Citazione Originariamente Scritto da gianc Visualizza Messaggio
    Basterebbe annullare i divorzio banca d'Italia - tesoro del 1981 e non ci sarebbero più problemi reali.
    “Productivity isn't everything, but, in the long run, it is almost everything. A country’s ability to improve its standard of living over time depends almost entirely on its ability to raise its output per worker.”
    — Paul Krugman

  10. #20
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    Predefinito Re: Perché l'Italia avrebbe bisogno di un deficit del 6%

    Citazione Originariamente Scritto da amaryllide Visualizza Messaggio
    Thomas Fazi
    Gualtieri e Gentiloni, da quanto apprendiamo dai giornali, si apprestano a trattare con Bruxelles per ottenere un po’ di agognata flessibilità fiscale per l’Italia. Ma di che livello di deficit avrebbe bisogno l’Italia?


    Per fortuna esiste uno strumento per capire a grandi linee quale sarebbe il deficit ottimale di un paese. È il cosiddetto indice dei saldi settoriali. I saldi in questione sono tre: il saldo privato (il livello di risparmio di famiglie e imprese), il saldo pubblico (il bilancio del governo) e il saldo estero (la bilancia commerciale). Il rapporto tra questi tre saldi può essere considerato un buon indicatore dello “stato di salute” di un’economia.

    Se, infatti, il saldo privato è positivo – come è di solito, dato che tendenzialmente la gente preferisce risparmiare piuttosto che indebitarsi –, un’economia può considerarsi sana se questo “deficit di spesa” nell’economia è compensato dal deficit pubblico, dal saldo estero (che, se positivo, rappresenta un reddito per l’economia) o da entrambi. Più semplicemente, potremmo dire che l’avanzo del settore privato dovrebbe equivalere al disavanzo del settore pubblico al netto del saldo estero.


    Ne consegue che in presenza di un consistente saldo privato positivo, affinché l’economia non ristagni sarà richiesta la presenza di un considerevole deficit e/o di un considerevole avanzo con l’estero.


    Ora, in linea puramente teorica può anche verificarsi che l’avanzo con l’estero sia sufficientemente consistente da compensare per intero l’avanzo del settore privato. Tuttavia, il più delle volte – e sempre in caso di disavanzo con l’estero – sarà richiesta la presenza di un disavanzo pubblico. Questo ci permette di valutare quale sarebbe, a grandi linee, il deficit ottimale per il nostro paese.
    Come si può vedere nella figura, negli ultimi anni il saldo privato sul PIL dell’Italia si è attestato intorno al 6 per cento (oggi mi pare che sia leggermente aumentato). Ne consegue che l’Italia necessiterebbe di un deficit pubblico nell’ordine del 6 per cento del PIL circa. Ma questo, non ne dubitiamo, Gualtieri e Gentiloni senz’altro già lo sanno e indubbiamente staranno già lavorando in questa direzione.



    https://www.lantidiplomatico.it/dett...el_6/11_30484/
    ecco il solito pirlone che si dimentica che i debiti vanno ripagati e pensa che chi ce li presti continui a farlo a tassi ragionevoli indipendentemente da qualunque logica di bilancio
    “Productivity isn't everything, but, in the long run, it is almost everything. A country’s ability to improve its standard of living over time depends almost entirely on its ability to raise its output per worker.”
    — Paul Krugman

 

 
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