User Tag List

Pagina 2 di 3 PrimaPrima 123 UltimaUltima
Risultati da 11 a 20 di 30
  1. #11
    Il Re del Nord
    Data Registrazione
    06 Mar 2017
    Località
    Udine
    Messaggi
    18,354
     Likes dati
    9,577
     Like avuti
    10,408
    Mentioned
    340 Post(s)
    Tagged
    36 Thread(s)

    Predefinito Re: Il Parlamento Europeo equipara nazismo e comunismo: commenti

    POTERE AL POPOLO - La risoluzione anticomunista del Parlamento Europeo è un’offesa alla storia



    Potere al Popolo respinge apertamente la risoluzione approvata al Parlamento Europeo che equipara nazismo e comunismo e riscrive la storia europea sulle cause e gli eventi della Seconda Guerra Mondiale.

    Questa risoluzione contiene alcuni elementi di gravità che vanno segnalati e contro i quali occorre opporsi in ogni ambito:
    – Rovescia le cause che hanno portato alla Seconda Guerra Mondiale riducendola alla sola responsabilità di Germania e Unione Sovietica ed assolvendone le altre potenze europee;
    – Riduce la storia europea ad una contrapposizione tra totalitarismi uguali e contrari tra loro: nazismo e comunismo
    – Dichiara nei fatti una sorta di anno zero della storia europea facendola coincidere con il processo di unificazione che ha portato all’organizzazione attuale, in cui è egemone e non discutibile il pensiero, la visione storica e la dottrina economica liberale e liberista
    – Conferma la convergenza nei fatti tra destre, conservatori e socialisti nelle istituzioni europee e in Italia tra il Pd e le forze della destra (Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia) sulla visione della storia e del futuro dell’Europa
    – Crea infine i presupposti per la criminalizzazione dei simboli e delle organizzazioni comuniste in Europa legittimando le persecuzioni anticomuniste già agenti in alcuni paesi dell’Europa dell’Est

    Riscrivere e rovesciare la storia europea; azzerarne e manipolarne le cause, le contraddizioni, le conseguenze; utilizzarla come clava per ipotecare il presente e il futuro dei nostri paesi, è una operazione pericolosa e vergognosa che deve essere contrastata e, ovunque possibile, respinta.
    Questa risoluzione appare conseguente con le scelte dell’Unione Europea in politica estera (escalation della Nato sul fronte est, finanziamenti alla Turchia e blocco del Mediterraneo per i migranti, interventismo coloniale in Africa). Forzare e manipolare la storia serve a legittimare le peggiori scelte del presente.

    https://poterealpopolo.org/la-risolu...a-alla-storia/
    Venezuela e Zimbabwe nei nostri cuori!

  2. #12
    Il Re del Nord
    Data Registrazione
    06 Mar 2017
    Località
    Udine
    Messaggi
    18,354
     Likes dati
    9,577
     Like avuti
    10,408
    Mentioned
    340 Post(s)
    Tagged
    36 Thread(s)

    Predefinito Re: Il Parlamento Europeo equipara nazismo e comunismo: commenti

    PARTITO COMUNISTA ITALIANO - Nella mozione votata a Bruxelles una riscrittura della storia assurda e vergognosa



    di Alex Höbel, segreteria nazionale Pci

    La mozione “sull’importanza della memoria” (un titolo davvero beffardo!) approvata dal Parlamento europeo (Testi approvati - Importanza della memoria europea per il futuro dell'Europa - Giovedì 19 settembre 2019) coi voti di gran parte dell’emiciclo (compresi quasi tutti i rappresentanti del Pd, tra cui quel Giuliano Pisapia che come criminali comunisti contribuimmo a eleggere alla Camera nelle liste del Prc) costituisce un documento di estrema gravità, il cui significato non può essere sottovalutato. Di fatto, nell’anniversario dello scoppio della Seconda guerra mondiale, nella quale la barbarie nazifascista fu battuta anche e soprattutto grazie al contributo decisivo dell’Unione Sovietica, coi suoi circa 25 milioni di caduti e pagine epiche come la resistenza dei leningradesi a 900 giorni di assedio o la vittoria di Stalingrado, si anticipa la data di inizio del conflitto, che viene fissata al patto Molotov-Ribbentrop anziché all’aggressione tedesca contro la Polonia, il 1° settembre 1939 (solo dopo 16 giorni, l’Urss penetrò a sua volta in territorio polacco, evidentemente a scopo difensivo, ossia in reazione all’attacco hitleriano, che imponeva – può essere duro dirlo, ma è la concreta realtà storica – di non lasciare che le truppe tedesche dilagassero in tutta la Polonia giungendo ai confini dell’Urss, il che peraltro aveva costituito uno dei motivi del patto Molotov-Ribbentrop). Questa modifica della data di inizio del conflitto costituisce ovviamente un atto del tutto arbitrario, una vera e propria riscrittura della realtà di stampo orwelliano.

    Ma se proprio dovessimo anticipare l’inizio della guerra a prima dell’avvio delle operazioni militari, allora perché non fissarne l’inizio alla Conferenza di Monaco del 1938 dove Gran Bretagna e Francia lasciarono mano libera a Hitler? O magari farla coincidere con l’Anschluss tedesco dell’Austria? O con l’annessione hitleriana dei Sudeti? Sarebbe penoso per i deputati euro-atlantisti dover ricordare che per diversi anni le gloriose democrazie liberali respinsero le proposte sovietiche di sicurezza collettiva (la politica del ministro degli Esteri Maksim Litvinov), preferendo piuttosto l’appeasement con Hitler e Mussolini, nella segreta speranza che l’aggressività nazista si rivolgesse, come Hitler stesso aveva scritto nel Mein Kampf, contro l’Unione Sovietica e i “barbari popoli slavi”, da sottoporre a un regime semi-schiavistico i cui precedenti erano proprio nelle politiche coloniali di quelle stesse democrazie. Certo, sarebbe sconveniente ricordare queste cose, o magari le atomiche lanciate sul Giappone dagli Usa di Truman a guerra ormai finita, sostanzialmente solo per dare un chiaro e macabro segnale all’Unione Sovietica.
    Il vergognoso documento, peraltro, non si ferma qui. Nelle considerazioni iniziali, afferma che, “sebbene i crimini del regime nazista siano stati giudicati e puniti attraverso i processi di Norimberga, vi è ancora un’urgente necessità di sensibilizzare, effettuare valutazioni morali e condurre indagini giudiziarie in relazione ai crimini dello stalinismo e di altre dittature”, e ricorda con evidente apprezzamento “che in alcuni Stati membri la legge vieta le ideologie comuniste e naziste”. Insomma, invece di contestare le gravissime misure approvate da parlamenti di Stati autoritari dell’Europa orientale (si veda il divieto di esporre simboli comunisti sancito nel 2009 nella Polonia di Kaczynski), che sull’anticomunismo e la russofobia stanno cercando di costruire loro identità iper-nazionaliste (in questi casi, a quanto pare, il “sovranismo” nazionalista piace!), il Parlamento europeo le prende a modello, approvando evidentemente la messa fuori legge di organizzazioni comuniste, già sperimentata nella Repubblica Ceca, o il divieto di presentare le liste comuniste alle elezioni, già verificatosi in Ucraina pochi mesi fa (In Ucraina sarà vietato ai comunisti candidarsi alle elezioni presidenziali). E si giunge ad auspicare una nuova “Norimberga” che dovrebbe processare non si capisce bene chi: il cadavere di quel Ceaușescu fucilato dopo un processo-farsa? O magari quello di Erich Honecker, la cui autodifesa costituisce un documento da leggere e su cui riflettere?
    Se si scorre il testo della risoluzione, la gravità dell’operazione risalta in modo evidente. Grave l’art. 14, che assieme alla Ue (e come se fossero la stessa cosa) esalta la Nato, ente notoriamente pacifico che ha portato la democrazia ovunque nel mondo. Assurdo l’art. 15, che rappresenta una specie di paternale a Putin e fa capire l’intento anche anti-russo dell’operazione. Grave ancora l’art. 17, che con evidente compiacimento “ricorda che alcuni paesi europei hanno vietato l’uso di simboli sia nazisti che comunisti”, come se fossero la stessa cosa: che dovremmo aspettarci allora, il divieto della falce e martello anche in Italia? La messa al bando del simbolo del Pci?
    In generale, il senso di questo squallido documento è l’equiparazione tra “comunismo” (alternato nel testo a “stalinismo”, quindi con una totale identificazione dei due termini, cosa su cui il 99% degli storici avrebbe molto da eccepire) e nazismo. Evidentemente, si vuole combattere ancora una volta una guerra preventiva non solo contro il passato (che non può certo esser riscritto da queste buffonate), ma anche contro la ripresa dell’idea di un’alternativa di sistema, che coloro i quali stanno spingendo il Pianeta alla catastrofe temono (e cercano di presentare) come il diavolo. Al tempo stesso, si “liscia il pelo” ai governi più reazionari dell’Europa orientale, probabilmente al fine di ammorbidirne le posizioni critiche verso la stessa Ue, che a quanto pare si attrezza a diventare più simile a loro, quanto meno nella lettura della storia e nei “valori condivisi”.
    Si tratta dunque di un documento la cui gravità è certamente chiara a quelli che lo hanno scritto e promosso; resta da capire se lo sia anche a coloro che lo hanno irresponsabilmente votato.

    https://www.ilpartitocomunistaitalia...-e-vergognosa/
    Venezuela e Zimbabwe nei nostri cuori!

  3. #13
    Il Re del Nord
    Data Registrazione
    06 Mar 2017
    Località
    Udine
    Messaggi
    18,354
     Likes dati
    9,577
     Like avuti
    10,408
    Mentioned
    340 Post(s)
    Tagged
    36 Thread(s)

    Predefinito Re: Il Parlamento Europeo equipara nazismo e comunismo: commenti

    COORDINAMENTO COMUNISTA TOSCANO - Difendiamo l’eroica lotta delle popolazioni, dell’Armata Rossa e del movimento comunista contro la bestia nazista



    Giovedì 19 settembre il neo Parlamento europeo – insieme alla mozione per il riconoscimento del golpista Guaido in Venezuela – ha approvato una risoluzione che equipara nazismo e comunismo assecondando l’ossessione dei paesi dell’est Europa dove, da anni, cercano di mettere fuori legge le organizzazioni comuniste e sindacali in una vera e propria caccia alle streghe salvaguardando quelle naziste e fasciste che si sono macchiate di crimini di guerra come dimostra l’Ucraina e i paesi del Baltico che durante la seconda guerra mondiale si allearono con i nazisti.

    I 21 punti della risoluzione smascherano la vera natura dell’Unione europea. Sono un capolavoro revisionismo storico e di manipolazione – soprattutto per sottomettere le giovani generazioni – stabilendo il 23 agosto Giornata europea di commemorazione delle vittime dei regimi totalitari (intendendo anche lo stalinismo) e ad inserire questa revisione dei fatti della storia nei programmi didattici e nei libri di testo di tutte le scuole.

    È il tentativo dell’imperialismo di cancellare il contributo del movimento comunista e dell’Unione sovietica che, con l’Armata rossa, aveva schiacciato la Germania nazista ritenuta invincibile pagando l’altissimo prezzo di oltre 25 milioni di morti per liberare i campi di sterminio e sconfiggere Hitler.

    Il tentativo di negare i risultati del sistema socialista ed impedire una nuova vittoria della teoria comunista nascondendo che i crimini contro le popolazioni sono stati costantemenete effettuati dagli Stati considerati “democratici”. Primi fra tutti gli Stati Uniti con il lancio, senza alcun motivo, delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki nel 1945.
    Questa infame mozione è stata votata da tutti i parlamentari tra i quali quelli del PD che, a fianco di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, dimostrano di avere molto più in comune di quanto vogliano fare credere.
    Dobbiamo rafforzare l’impegno per respingere le mostruose bugie fabbricate dall’imperialismo Usa e Ue, le loro calunnie e provocazioni che gettano fango sull’ideale comunista per paura di perdere il potere e poter continuare ad occupare posti di privilegio e di enormi profitti, sfruttando i lavoratori, depredando le risorse dei paesi, distruggendo l’ambiente ricorrendo alle guerre quando lo ritengono necessario per raggiungere i propri scopi.

    Coordinamento Comunista Toscano
    Venezuela e Zimbabwe nei nostri cuori!

  4. #14
    Il Re del Nord
    Data Registrazione
    06 Mar 2017
    Località
    Udine
    Messaggi
    18,354
     Likes dati
    9,577
     Like avuti
    10,408
    Mentioned
    340 Post(s)
    Tagged
    36 Thread(s)

    Predefinito Re: Il Parlamento Europeo equipara nazismo e comunismo: commenti

    PROLETARI COMUNISTI - il parlamento europeo approva una mozione anticomunista e moderno fascista (da proletari comunisti)



    Il moderno fascismo è la tendenza dominante in tutti i governi e stati imperialisti europei e non si tratta solo delle forze sovraniste, ma di tutte le forze politiche agenti all’interno tranne rare eccezioni, di tutte le forze del parlamento europeo, tranne rare eccezioni. Tutte si muovono si muovono in questo perimetro generale.
    I gruppi di ‘sinistra’ impregnati di populismo di sinistra – sovranismo di sinistra/pro Brexit – i movimenti autonomi impregnati di indifferentismo politico – i gruppi comunisti anche marxisti-leninisti-maoisti che non individuano e lottano tatticamente e strategicamente contro il nesso imperialismo/fascismo/guerra sono forze che deviano il movimento della classe operaia e delle masse popolari dal suo cammino necessario al cambiamento rivoluzionario.
    E’ quindi necessario una dura, netta e prolungata lotta ideologica, teorica, politica e organizzativa nei confronti di queste forze per ricostruire partiti comunisti autentici, un fronte unito antifascista e antimperialista, le forze combattenti necessarie per condurre resistenza e rivoluzione
    proletaria e socialista.
    In questo fondamentali sono gli insegnamenti storici della Terza Internazionale Comunista e l’applicazione del marxismo-leninismo-maoismo alle realtà concrete, contro le varianti opportuniste di destra e di ‘sinistra’ – espressioni dell’influenza della piccola borghesia nel movimento operaio e comunista.

    proletari comunisti – PCm Italia
    settembre 2019

    https://pennatagliente.wordpress.com...ari-comunisti/
    Venezuela e Zimbabwe nei nostri cuori!

  5. #15
    Klassenkampf ist alles!
    Data Registrazione
    31 May 2009
    Messaggi
    64,807
     Likes dati
    211,727
     Like avuti
    26,517
    Mentioned
    1285 Post(s)
    Tagged
    32 Thread(s)
    Inserzioni Blog
    2

    Predefinito Re: Il Parlamento Europeo equipara nazismo e comunismo: commenti

    L'euro-dittatura getta la maschera

    Cosa ci dice la vergognosa risoluzione anticomunista del parlamento di Strasburgo

    Quando si parla di totalitarismo eurista, ci si riferisce solitamente al retroterra ordoliberista da cui sgorgano quelle regole e quei "trattati europei" (in realtà dell'Ue) che imprigionano tanti popoli e nazioni del continente. Ma, come i carabinieri, l'ordoliberismo in campo economico non cammina da solo, andando invece a braccetto con una più ampia visione totalitaria del mondo. Da qui l'incredibile e vergognosa risoluzione adottata giovedì scorso dal parlamento europeo. (Vienna - nella foto il Monumento degli Eroi dell'Armata Rossa che liberarono la città nel 1945. Riuscirà a salvarsi dalla furia anticomunista dell'Unione Europea?)

    Una risoluzione obbrobriosa sotto ogni punto di vista, scritta male, con concetti fasulli ripetuti senza fine, basata su falsificazioni madornali, dove non si sa neppure se sia più la malafede che l'ignoranza, dove si tratta di storia come se si scrivesse una sentenza in un tribunale di quart'ordine. E tuttavia una risoluzione illuminante, con la quale fare i conti fino in fondo. Una risoluzione che ci dice alla perfezione cosa sia davvero l'Unione Europea.

    I nostri critici che si vorrebbero di "sinistra" ritengono che l'Ue, per quanto imperfetta, sia comunque meglio del sovranismo, che per loro è sempre nazionalismo, dunque - da una semplificazione all'altra - inevitabilmente fascismo. Per loro lo scandalo (vedi, ad esempio il Manifesto) sta nel fatto che il Pd ha votato come Orban. Ora, a parte il fatto che il Pd in Europa governa - governa! - con il partito di Orban, la questione decisiva qui è un'altra. Ed essa risiede nella pretesa, questa sì totalitaria, di ostracizzare definitivamente chi si colloca fuori dalla cornice del pensiero dominante. In breve: o si è liberali, meglio se liberisti, oppure si deve essere cacciati ai margini della società. Da qui la riscrittura del passato, l'apologia delle forze e dell'ideologia che dominano il presente, l'ipoteca che si vorrebbe mettere sul futuro.


    Ma com'è bella (e falsa) l'Ue vista da Strasburgo!

    Dalle morbide poltrone dell'europarlamento, l'Unione Europea appare davvero bella. Al punto 1 della risoluzione si ricorda che: «L'Unione si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell'uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze; rammenta che questi valori sono comuni a tutti gli Stati membri».

    Quante belle parole. Davvero commoventi. Peccato che la dignità umana di cui parlano l'abbiano sperimentata i greci, che la libertà per tanti giovani del sud del continente sia solo quella di emigrare, che la democrazia dell'Unione sia solo oligarchia malamente mascherata. Peccato anche per una uguaglianza contraddetta dai rapporti gerarchici tra gli stati che comandano e quelli costretti ad ubbidire. Peccato infine per uno Stato di diritto che - proprio come prevede la risoluzione - vorrebbe mettere fuorilegge chi non la pensa come lorsignori.

    Sancire che l'Ue è il "regno del bene", è la mossa da cui essi partono per poi attaccare ossessivamente quello che per loro è il male, cioè il comunismo.


    La funzione sistemica dell'anticomunismo

    Per il sistema l'anticomunismo non è solo funzionale alla propria auto-assoluzione da mille tragedie storiche, esso è anche e soprattutto una sorta di rito propiziatorio per un futuro avvertito come assai meno certo di come vorrebbero farci credere. Anticomunismo, dunque, come strumento di conservazione, come assicurazione sul domani, come certificazione che TINA (There is no alternative) vivrà in eterno.

    C'è anche tanta ingenuità, tanto primitivismo, tanto pressapochismo in una visione (ed in una pretesa) come questa. Ma quel che non va invece sottovalutato è il significato politico di questo atto, la sua valenza e la sua violenza.

    Il trucco utilizzato dagli scribacchini di serie Z che hanno partorito il testo della risoluzione è vecchio come il cucco: l'equiparazione di comunismo e nazismo, il tutto raccolto nella comoda categoria del "totalitarismo". Un modo non nuovo di occultare i crimini del capitalismo, del colonialismo e dell'imperialismo, che storicamente hanno avuto in genere lo stesso marchio liberale degli estensori della risoluzione.

    Non mi diffonderò adesso in un'analisi dettagliata di questa sgangherata vergogna. Chi vuol leggere il testo integrale partorito da questi euro-buffoni, clicchi qui. Basti dire che questa equiparazione - o direttamente, od attraverso l'uso furbesco del termine "totalitarismo" - è presente in 10 dei 13 punti della premessa (punti B, C, D, E, F, G, I, J, K e L), nonché in 10 punti su 23 (punti 2, 3, 4, 5, 6, 8, 10, 12, 17 e 18) della risoluzione vera e propria. Penso che questo riferimento statistico basti ed avanzi a far capire la mostruosità di cui ci stiamo occupando.

    Inutile dire che non solo non si considera nessuna distinzione valoriale tra comunismo e nazifascismo, ma neppure si riconosce un grammo di quella verità storica di cui pure la risoluzione vorrebbe occuparsi. Il fatto che la resistenza al nazifascismo sia stata guidata in primo luogo dai comunisti viene semplicemente cancellato dai signori di Strasburgo. Idem per il decisivo ruolo politico-militare dell'Unione Sovietica nella sconfitta della Germania hitleriana.


    La falsificazione della storia

    Per compiere questa operazione, la risoluzione parte da una tesi falsa quanto ipocrita. L'insostenibile argomento degli epici "storici" strasburghesi è che la Seconda Guerra Mondiale altro non sarebbe che il frutto del Patto Molotov-Ribbentrop.

    Non ci credete? Così scrivono questi furfanti di bassa lega al punto 2 del loro compitino: (il parlamento europeo) «sottolinea che la Seconda guerra mondiale, il conflitto più devastante della storia d'Europa, è iniziata come conseguenza immediata del famigerato trattato di non aggressione nazi-sovietico del 23 agosto 1939, noto anche come patto Molotov-Ribbentrop». Tutto qui? Si, per loro tutto qui.

    Sul lascito della Grande Guerra imperialista (1914-1918) e dei suoi trattati neppure una parola. E ci mancherebbe, mica si possono tirare in ballo i loro confratelli dell'epoca. Sulle conseguenze della Grande Crisi del 1929, idem. Mica si può chiamare in causa il capitalismo e la delizia dei suoi ricorrenti disastri. Non sia mai.

    Ma, vi chiederete, almeno sulla Conferenza di Monaco del settembre 1938 avran detto qualcosa? Assolutamente no. In un documento di oltre duemila parole, dove il Patto Molotov-Ribbentrop è ossessivamente richiamato almeno sei volte (punti B, C, J, K, 2 e 8), di questa decisiva conferenza che dette il via all'espansione nazista purché fosse rivolta verso est, cioè in definitiva verso l'Unione Sovietica, non si fa menzione alcuna.

    E questo è veramente grave. Perché, se proprio lo standard degli eurodeputati è poco compatibile con l'analisi storica, se non possiamo pretendere da costoro lo sforzo di collegare le varie cause che portarono alla Seconda Guerra Mondiale, che almeno si ricordassero il commento alla Conferenza di Monaco di un uomo del cui anticomunismo proprio non si può dubitare.

    «Dovevate scegliere tra la guerra e il disonore. Avete scelto il disonore e avrete la guerra». Questo commento, che stigmatizzava l'accettazione di Francia ed Inghilterra dell'annessione tedesca dei Sudeti (Cecoslovacchia) sancita a Monaco, non fu pronunciata da un bolscevico, bensì dal futuro premier inglese Winston Churchill. La cui reprimenda non era rivolta a Stalin (che a Monaco ovviamente non fu invitato), bensì a Neville Chamberlain e ad Edouard Daladier, rispettivamente primi ministri di Gran Bretagna e Francia.

    Bene, anzi malissimo, di tutto ciò non vi è traccia alcuna nell'elaborato di questa gentaglia che staziona a Strasburgo. Ormai, per loro, perfino Winston Churchill è troppo! Eppure sarà proprio l'esito della Conferenza di Monaco del settembre 1938 a spingere l'Urss a difendersi con il Patto con la Germania del 23 agosto 1939. Di questo patto si può dire di tutto, ma la sequenza temporale e logica è esattamente questa. E se proprio si vuole stabilire un evento che ha dato il via alla Seconda Guerra Mondiale è proprio in quel che avvenne a Monaco - come Churchill aveva capito - che esso va rintracciato.


    La russofobia regna a Strasburgo

    Ma l'europarlamento è andato ben oltre. Con la sua riscrittura della storia si vuole alimentare non solo l'anticomunismo, ma anche la russofobia.

    Riguardo alla Russia attuale, la risoluzione sostiene che: «il suo sviluppo in uno Stato democratico continuerà a essere ostacolato fintantoché il governo, l'élite politica e la propaganda politica continueranno a insabbiare i crimini del regime comunista e ad esaltare il regime totalitario sovietico». (punto 15)

    Non solo, con la ripetitività ossessiva che abbiamo già segnalato, al punto 16 l'europarlamento si dice: «profondamente preoccupato per gli sforzi dell'attuale leadership russa volti a distorcere i fatti storici e a insabbiare i crimini commessi dal regime totalitario sovietico; considera tali sforzi una componente pericolosa della guerra di informazione condotta contro l'Europa democratica allo scopo di dividere l'Europa e invita pertanto la Commissione a contrastare risolutamente tali sforzi».

    Insomma, non ancora soddisfatti per aver cancellato la sovranità dei Paesi sottomessi all'asse Carolingio che governa l'Ue, nei palazzi europei si vorrebbe anche sottomettere la Russia, spiegandogli - come ai tempi del noto ubriacone Eltsin - quel che deve o non deve fare. Forse un po' troppo nell'attuale contesto, ma sta di fatto che - sfidando pure il ridicolo - gli impavidi scalda-seggiole dell'europarlamento hanno anche deliberato (punto 22) di inviare (tramite il mitico presidente Sassoli) la loro risoluzione alla Duma di Mosca.


    La "pace", la Nato

    Assodato che ancor oggi per l'Ue il nemico è la Russia, gli strabordanti compilatori di falsità di cui ci stiamo occupando non si vergognano neanche un po' a parlare di pace. Per loro "l'integrazione europea" è un "modello di pace". Per molti bambini greci, come anche l'eurista Fubini ha dovuto confessare, una pace purtroppo eterna.

    Ma che forse l'Ue ed i suoi paesi centrali sono stati estranei alla criminale guerra che ha distrutto la Jugoslavia, con una scia di sangue che troppe volte dimentichiamo? Che forse a Bruxelles e Berlino sono stati estranei ai fatti d'Ucraina, che hanno portato al potere a Kiev i diretti discendenti di quelli che collaborarono con le truppe dell'invasione nazista? Ma per favore...

    Se di tutto ciò ovviamente non si parla, la risoluzione ci dice (punto 14) qual è la duplice chiave che consente di essere ammessi nel club dei "buoni": l'adesione all'Ue e quella alla Nato. Un binomio di cui si riconosce senza infingimenti l'assoluta indissolubilità. Almeno qui sono sinceri!


    I simboli

    I simboli sono importanti. La risoluzione ne parla in particolare al punto 18, dove «osserva la permanenza, negli spazi pubblici di alcuni Stati membri, di monumenti e luoghi commemorativi (parchi, piazze, strade, ecc.) che esaltano regimi totalitari, il che spiana la strada alla distorsione dei fatti storici circa le conseguenze della Seconda guerra mondiale, nonché alla propagazione di regimi politici totalitari».

    Chiaro quale sia l'obiettivo. Se il comunismo andrà messo fuorilegge (la traiettoria intrapresa è chiaramente questa), bisogna intanto farla finita con alcuni elementi simbolici che lorsignori trovano fastidiosi. Insomma, al bando le vie e le piazze che ricordano non solo Lenin, ma (per quanto riguarda l'Italia) pure Gramsci, Togliatti ed altri esponenti del movimento comunista. Al bando le vie Stalingrado di tante città italiane, che la resistenza al nazifascismo l'ha fatta Roberto Benigni con il suo film-vergogna su Auschwitz.

    Questa mania di prendersela con simboli e monumenti è veramente una fissa dei totalitarismi. Quelli veri. E nel loro totalitarismo formalmente anti-totalitario, a Strasburgo hanno gettato la maschera. Forse a sinistra qualcuno dovrebbe accorgersene. Non sappiamo dove porterà veramente questa ansia di distruggere la storia e la memoria di chi lottò contro l'ingiustizia. In testa all'articolo abbiamo messo la foto del Monumento degli Eroi dell'Armata Rossa che liberarono Vienna nel 1945. Verrà davvero distrutto in nome dell'anticomunismo per legge dell'Unione Europea?


    Chi ha votato la risoluzione?

    Della risoluzione anticomunista la stampa italiana ha parlato poco, non sappiamo se per reticenza, vergogna o per banale sciatteria. Forse, più semplicemente, non si è voluto disturbare quegli ex comunisti che adesso venerano l'Unione Europea, quasi fosse il sostituto dell'Unione Sovietica del tempo che fu. Anche queste macchiette servono oggi al dominio di lorsignori.

    Ma chi ha votato la porcheria del 19 settembre? I numeri sono impietosi: 535 sono stati i favorevoli, 66 quelli contrari, 52 gli astenuti, in un voto che ha visto unite tutte le destre del continente insieme al Partito Popolare Europeo (PPE), ai liberali, ai Socialisti & Democratici di S&D (la & la usano loro, non casualmente).

    Venendo agli europarlamentari italiani, tranne M5s, tutti hanno votato a favore della risoluzione. Lo hanno fatto i tre partiti della destra, come pure il Pd. Nelle fila di questo partito da notare il voto favorevole del sinistro Giuliano Pisapia. Per noi non una sorpresa, per tanti sinistrati forse sì.

    La riottosa Lega salviniana si è dunque trovata in buona compagnia con Merkel e Macron, ma pure con l'odiato Pd, nello scrivere una pagina fondante di un europeismo autoritario, antidemocratico e bellicista. Un europeismo basato tanto sulla fanatica convinzione della propria superiorità morale, quanto sull'assurda pretesa di poter azzerare la storia.

    Del Pd non possiamo stupirci. Questo aggregato di gente senza principi e dignità è nato proprio sul tradimento della propria storia, perlomeno di quella della sua componente maggioritaria. La loro china non ha limiti, né li avrà in futuro.

    Ma è su chi sta a sinistra del Pd che dobbiamo dire qualcosa di più. Costoro gridano al fascismo un giorno sì e l'altro pure. Hanno salutato favorevolmente il governo della restaurazione come una diga al salvinismo. Pensano che l'Ue vada cambiata ma salvata, che il male sia nella parola "sovranità", che l'Unione salvaguardi almeno la democrazia... Già, ma quale democrazia? Ecco, la risposta è arrivata in maniera inequivocabile il 19 settembre 2019.

    Cos'altro devono fare a Bruxelles, Berlino, Strasburgo, affinché costoro prendano atto della realtà?
    L'euro-dittatura getta la maschera
    Una Cina, una Yugoslavia, una Russia, una Corea, una Palestina, un'Irlanda. E zero USA

  6. #16
    Il Re del Nord
    Data Registrazione
    06 Mar 2017
    Località
    Udine
    Messaggi
    18,354
     Likes dati
    9,577
     Like avuti
    10,408
    Mentioned
    340 Post(s)
    Tagged
    36 Thread(s)

    Predefinito Re: Il Parlamento Europeo equipara nazismo e comunismo: commenti

    PARTITO PROGRESSISTA DEI LAVORATORI (AKEL-CIPRO) - La risoluzione anticomunista del Parlamento europeo è un insulto alla storia e alla democrazia



    Ieri la maggioranza del Parlamento europeo ha approvato una risoluzione palesemente antistorica e di propaganda intitolata "L'importanza del ricordo europeo per il futuro dell'Europa", con la quale si tenta ancora una volta di far passare l'equazione comunismo=fascismo e la cancellazione del contributo dell'Unione Sovietica allo distruzione del fascismo . In effetti, la risoluzione menziona i vari governi europei che hanno proceduto a una criminalizzazione dell'ideologia e dell'attività comunista, allo stesso tempo ovviamente quando questi stessi governi lodano i collaboratori nazisti e aprono la strada alla xenofobia e all'autoritarismo. Proprio come 80 anni fa, le potene dominanti in Europa oggi stanno spianando la strada e preparando il terreno per il fascismo riproducendo la "teoria dei due estremi".

    Non devi essere di sinistra o comunista per conoscere la verità sulla Seconda Guerra Mondiale. La storia non può essere capovolta. Il contributo dell'Unione Sovietica e dei Comunisti di tutto il mondo al rovesciamento del fascismo di Hitler è scritto con il sangue versato da milioni di persone e non può essere cancellato. L'unico "incontro" tra fascismo e comunismo ebbe luogo a Stalingrado, a Kursk e in tanti altri campi di battaglia della seconda guerra mondiale, quando l'Unione Sovietica schiacciò le forze del nazismo e assicurò il trionfo della civiltà umana sul pianeta.

    La risoluzione del Parlamento europeo afferma di combattere anche il fascismo, ma è solo una cortina di fumo. Dopotutto, un certo numero di parti del Partito Popolare Europeo ha un rapporto di tolleranza, cooperazione o / e sta al governo insieme a movimenti fascisti e di estrema destra. In realtà, stanno prendendo di mira l'ideologia comunista, la verità storica e le lotte dei popoli e dei lavoratori che stanno scendendo di nuovo in strada al contrattacco, affermando la giustizia sociale e lottando per un'altra Europa. In altre parole, le forze del sistema e dell'establishment, che con le loro politiche stanno generando decine di milioni di disoccupati, poveri e indigenti in tutto il continente, hanno deciso di sradicare dall'Europa le idee, le azioni, la storia e le visioni dei comunisti e della Sinistra. Naturalmente, la Storia dimostra che le persecuzioni anticomuniste prima o poi si rivolgono contro ogni cittadino progressista e democratico.

    Il fatto che gli eurodeputati del partito DISY al potere abbiano votato per la risoluzione anticomunista non è sorprendente. Ciò che sorprende tuttavia è l'atteggiamento del deputato al Partito Democratico DIKO che ha scelto di votare per la risoluzione, mentre il deputato Dimitris Papadakis dell'EDEK socialdemocratico ha agito correttamente votando contro la risoluzione non storica.

    https://www.akel.org.cy/en/2019/09/2...and-democracy/
    Venezuela e Zimbabwe nei nostri cuori!

  7. #17
    Il Re del Nord
    Data Registrazione
    06 Mar 2017
    Località
    Udine
    Messaggi
    18,354
     Likes dati
    9,577
     Like avuti
    10,408
    Mentioned
    340 Post(s)
    Tagged
    36 Thread(s)

    Predefinito Re: Il Parlamento Europeo equipara nazismo e comunismo: commenti

    PARTITO COMUNISTA DI GRECIA (KKE) - Il Parlamento europeo si dimostra portabandiera dell'anticomunismo, che è l'ideologia ufficiale dell'UE



    In una dichiarazione sulla scandalosa risoluzione anticomunista del Parlamento europeo, l'ufficio stampa del CC del KKE afferma:

    "Il KKE condanna la spregevole risoluzione congiunta anticomunista del Parlamento europeo, firmata dai gruppi politici dei popolari, dei socialdemocratici, dei liberali, dei verdi e dei riformisti conservatori.

    Lo scopo di questa mostruosità reazionaria è quello di legalizzare il divieto di partiti comunisti e simboli comunisti imposti a un certo numero di Stati membri dell'UE, come gli Stati baltici e il cosiddetto Gruppo di Visegrad, la generalizzazione della criminalizzazione e della persecuzione dell'ideologia comunista e l'azione delle forze popolari che combattono insieme ai comunisti e resistono alla barbarie anti-popolare.

    Disturba provocatoriamente la storia, equiparando il comunismo al fascismo in un modo non storico. Spiana la strada a bande fasciste e forze di estrema destra che si stanno sviluppando in Europa, imbiancando il nazismo e i suoi orrendi crimini.

    Il decisivo contributo dell'Unione Sovietica allo schiacciamento del mostro fascista, con il sangue di milioni di persone sovietiche, gli incalcolabili sacrifici dei comunisti che guidarono l'eroico movimento di resistenza contro il giogo nazista, sono ancora incisi nella memoria dei popoli.

    Il Parlamento europeo si dimostra portabandiera dell'anticomunismo, che è l'ideologia ufficiale dell'UE, un precursore e un complemento necessario alla dura politica anti-popolare che impone insieme ai governi borghesi nei suoi Stati membri.

    La storia è stata irrevocabilmente scritta dai popoli con le loro lotte, e gli apologeti della capitale e della barbarie capitalista non la riscriveranno con risoluzioni. Quei deputati che votano per questo costrutto anticomunista si assumono una seria responsabilità che il nostro popolo giudicherà severamente. "

    Communist Party of Greece - The European Parliament proves to be a flag bearer of anti-communism which is the official ideology of the EU
    Venezuela e Zimbabwe nei nostri cuori!

  8. #18
    Il Re del Nord
    Data Registrazione
    06 Mar 2017
    Località
    Udine
    Messaggi
    18,354
     Likes dati
    9,577
     Like avuti
    10,408
    Mentioned
    340 Post(s)
    Tagged
    36 Thread(s)

    Predefinito Re: Il Parlamento Europeo equipara nazismo e comunismo: commenti

    FRONTE DELLA GIOVENTU' COMUNISTA - Risoluzione delle Gioventù Comuniste contro la nuova escalation anticomunista dell’Unione Europea



    Le Gioventù Comuniste presenti ad Atene, in occasione del 45° Festival della Gioventù Comunista di Grecia (Odigitis Festival), condannano la ripugnante risoluzione comune anticomunista del Parlamento Europeo, sottoscritta dai gruppi politici del Partito Popolare, dell’Alleanza progressista dei Socialisti e democratici, dell’Alleanza dei Liberali e democratici per l’Europa, dei Verdi e dei Conservatori e Riformisti Europei.

    La risoluzione comune del Parlamento Europeo è inaccettabile e antistorica, dato che:

    • Promuove la legalizzazione della messa al bando dei Partiti Comunisti e dei simboli comunisti, già imposta in diversi stati membri dell’UE.
    • Promuove la generalizzazione della criminalizzazione e delle persecuzioni dei comunisti e della loro ideologia, con l’obiettivo di fermare le lotte popolari.
    • Promuove l’identificazione del comunismo con il fascismo, assolvendo in questo modo i fascisti e il loro agire.
    • Distorce perfino la storia definendo l’Unione Sovietica e l’Armata Rossa, la quale ebbe più di 20 milioni di morti nella lotta contro il nazismo, come “un alleato e collaboratore della Germania nazista”.

    Noi, Organizzazioni giovanili comuniste sottoscriviamo questa dichiarazione per dire chiaramente che:

    • Il futuro non può essere bandito!Il futuro della gioventù è il Socialismo!
    • Non importa quante risoluzioni e decisioni l’Unione Europea faccia approvare, siamo determinati a rendere realtà i loro incubi.
    • L’anticomunismo e la falsificazione della Storia non passerà! La verità storica schiaccerà le loro bugie e provocazioni



    Lista delle organizzazioni che firmano la risoluzione

    1. Gioventù Comunista di Albania “Kemal Stafa”

    2. Gioventù Comunista del Partito Algerino per la Democrazia e il Socialismo – JC PADS

    3. Gioventù Comunista di Austria – KJO

    4. Unione della Gioventù del Bangladesh – BYU

    5. Gioventù Comunista del Belgio

    6. Lega della Gioventù Comunista Britannica – YCL Britain

    7. Gioventù Socialista del Partito Socialista dei Lavoratori di Croazia – MS

    8. Organizzazione della Gioventù Democratica Unita (Cipro) – EDON

    9. Unione della Gioventù Comunista (Repubblica Ceca) – KSM

    10. Gioventù Comunista del Partito Comunista dei Lavoratori di Finlandia

    11. Gioventù Socialista Operaia Tedesca – SDAJ

    12. Gioventù Comunista di Grecia – KNE

    13. Gioventù del Partito Operaio Ungherese

    14. Gioventù del Partito dei Lavoratori (Irlanda) – WPY

    15. Lega della Gioventù Comunista (Israele) – YCL

    16. Fronte della Gioventù Comunista (Italia) – FGC

    17. Unione della Gioventù Democratica Giordana – UJDY

    18. Gioventù del Movimento Socialista del Kazakistan

    19. Federazione dei Giovani Comunisti (Messico) – FJC

    20. Federazione della Gioventù del Nepal – YF Nepal

    21. Unione indipendente nazionale degli Studenti di tutto il Nepal – ANNISU

    22. Gioventù Comunista del Pakistan – CY Pakistan

    23. Gioventù del Partito del Popolo Palestinese

    24. Gioventù Comunista Portoghese – JCP

    25. Unione della Gioventù Socialista (Romania) – UTS

    26. Komsomol Rivoluzionario (bolscevico) – RKSM(b) Russia

    27. Komsomol Leninista della Federazione Russa – LKSM RF

    28. Lega della Gioventù Comunista di Jugoslavia (Serbia) – SKOJ

    29. Unione Progressista della Gioventù e degli Studenti – PYL

    30. Collettivi dei Giovani Comunisti (Spagna) – CJC

    31. Unione delle Gioventù Comuniste di Spagna – UJCE

    32. Unione degli Studenti Socialisti (Sri Lanka) – SSU

    33. Unione della Gioventù Socialista (Sri Lanka) – SYU

    34. Unione della Gioventù Comunista Siriana – Khaled Bakdash – SCYU-KB

    35. Gioventù Comunista di Turchia – TKG

    36. Gioventù Comunista del Venezuela – JCV

    Risoluzione delle Gioventù Comuniste contro la nuova escalation anticomunista dell?Unione Europea | Fronte della Gioventù Comunista
    Venezuela e Zimbabwe nei nostri cuori!

  9. #19
    Il Re del Nord
    Data Registrazione
    06 Mar 2017
    Località
    Udine
    Messaggi
    18,354
     Likes dati
    9,577
     Like avuti
    10,408
    Mentioned
    340 Post(s)
    Tagged
    36 Thread(s)

    Predefinito Re: Il Parlamento Europeo equipara nazismo e comunismo: commenti

    RIFONDAZIONE COMUNISTA - Per il rispetto della memoria e della storia



    La risoluzione del Parlamento europeo approvata a grande maggioranza il 19 settembre scorso, su «importanza della memoria europea per il futuro dell’Europa», è un atto politico e culturale sbagliato e da respingere con forza.
    In primo luogo va detto che non spetta a un organismo istituzionale o politico affermare una determinata ricostruzione della storia. Questo è un compito che va lasciato al libero confronto tre le diverse interpretazioni e opinioni, alla ricerca degli studiosi. Un uso della storia che voglia imporre una determinata visione dei principali eventi del secolo scorso per farne armi per la battaglia politica immediata non dovrebbe avere cittadinanza in una vera democrazia.
    In secondo luogo, le affermazioni riguardanti la storia del Novecento presenti nella risoluzione contengono errori, forzature e visioni unilaterali che sono inaccettabili. Vi si afferma che il “patto Molotov-Ribbentrop” del 23 agosto 1939, «ha spianato la strada allo scoppio della Seconda guerra mondiale». Si omette così qualsiasi riferimento al colpevole comportamento delle democrazie liberali di fronte alla politica espansionistica nazifascista, che data almeno dall’invasione dell’Etiopia (1935) e dalla guerra di Spagna scatenata dal generale Franco (1936), e proseguita con il “diktat di Monaco” (1938) e il conseguente smembramento della Cecoslovacchia non solo a opera della Germania, ma anche della Polonia e dell’Ungheria. E non va dimenticata la annessione dell’Austria (Anschluss) avvenuta l’11 marzo del 1938.
    La storia ci insegna che l’Unione Sovietica cercò a lungo una intesa con Francia e Regno Unito in funzione antitedesca, e si decise a un accordo con la Germania (al fine di rimandare il pur inevitabile attacco nazista) solo quando fu chiaro che tale intesa era impossibile, anche per l’opposizione della classe dirigente polacca guidata dal dittatore di destra Piłsudski e alleata di Francia e Regno Unito.
    Inoltre la risoluzione non fa cenno all’enorme contributo alla vittoria contro il nazifascismo, decisivo per le sorti stesse dell’Europa e dell’umanità, dato sia dall’Unione Sovietica (oltre 25 milioni di morti), sia da chi, ovunque in Europa e nel mondo, spesso guidato dagli ideali e dai simboli delle varie correnti del movimento comunista internazionale, si oppose alle truppe hitleriane e ai loro alleati. Si dimentica così che Antonio Gramsci, oggi tra gli autori più letti e studiati in tutto il mondo, morto per volontà del fascismo, era un dirigente e teorico comunista. Si riesce a nominare Auschwitz senza dire che fu l’esercito dell’Unione Sovietica a liberarne i prigionieri destinati allo sterminio. O si dimentica volutamente che in molti paesi (tra cui la Francia e l’Italia, ma non solo) i comunisti furono la principale componente della Resistenza al nazifascismo, dando un contributo di primo piano alla sua sconfitta e alla rinascita in quei paesi di una democrazia costituzionale e alla riaffermazione delle libertà politiche, sindacali, culturali e religiose. Per non parlare del decisivo apporto che Stati e idealità comuniste diedero nel Novecento alla liberazione di interi popolo dal giogo coloniale e a volte dalla schiavitù.
    Ricordare questi dati di fatto, che la mozione colpevolmente omette, non significa ignorare e tacere sugli aspetti più condannabili di ciò che generalmente si chiama “stalinismo”, sugli errori e sugli orrori che vi furono anche in quel campo. Essi però non possono cancellare una differenza di fondo: mentre il nazifascismo, nel dare vita a una spietata dittatura e nel negare ogni spazio di democrazia, di libertà e persino di umanità, nel perseguitare fino allo sterminio proclamato e pianificato, le minoranze religiose, etniche, culturali, sessuali, cercò di realizzare i propri programmi, i regimi comunisti prima e dopo la guerra, allorquando si macchiarono di gravi e inaccettabili violazioni della democrazia e delle libertà, tradirono gli ideali, i valori e le promesse che aveva fatto. La qual cosa deve produrre domande, riflessioni e indagini, ma – congiuntamente al contributo dato dai militanti e dall’Urss alla sconfitta del nazifascismo – non permette in alcun modo l’equiparazione di nazismo e comunismo che è al centro della risoluzione del Parlamento europeo, né l’identificazione, più volte fatta dalla mozione, di comunismo e stalinismo, vista la grande varietà di correnti ideali ed esperienze politiche a cui il primo ha dato vita.
    Queste falsificazioni e omissioni non possono essere assunte come base di una «memoria condivisa» e tantomeno diventare base di un programma comune di insegnamento della storia nelle scuole, come la mozione auspica. Non può divenire la piattaforma di una «Giornata europea di commemorazione delle vittime dei regimi totalitari», quale la mozione chiede. Né fornire la motivazione per la rimozione «di monumenti e luoghi commemorativi (parchi, piazze, strade, ecc.)» che, con la scusa della lotta a un indistinto totalitarismo, invita in realtà a cancellare limpide pagine della storia di chi contribuì col proprio sacrificio a battere il nazifascismo.
    Si afferma che la mozione del Parlamento europeo contiene inevitabili compensazioni atte a far passare anche una affermazione di volontà di lotta al «ritorno al fascismo, al razzismo, alla xenofobia e ad altre forme di intolleranza». Ma queste giuste esigenze di lotta al razzismo e al fascismo non possono fondarsi su un uso distorto e persino falso della storia o sul pretendere di recidere le radici di una componente fondamentale dell’antifascismo quale è quella comunista. I popoli d’Europa non lo devono permettere.

    Primi firmatari:

    Guido Liguori
    Maurizio Acerbo
    Walter Baier
    Maria Luisa Boccia
    Luciana Castellina
    Paolo Ciofi
    Davide Conti
    Enzo Collotti
    Maria Rosa Cutrufelli
    Paolo Favilli
    Paolo Ferrero
    Eleonora Forenza
    Nicola Fratoianni
    Citto Maselli
    Lidia Menapace
    Massimo Modonesi
    Roberto Morea
    Roberto Musacchio
    Pasqualina Napoletano
    Rosa RinaldiPer
    Bianca Pomeranzi
    Aldo Tortorella

    Per aderire: transform.italia@gmail.com

    Per il rispetto della memoria e della storia | Rifondazione Comunista
    Venezuela e Zimbabwe nei nostri cuori!

  10. #20
    Il Re del Nord
    Data Registrazione
    06 Mar 2017
    Località
    Udine
    Messaggi
    18,354
     Likes dati
    9,577
     Like avuti
    10,408
    Mentioned
    340 Post(s)
    Tagged
    36 Thread(s)

    Predefinito Re: Il Parlamento Europeo equipara nazismo e comunismo: commenti

    PARTITO COMUNISTA ITALIANO - Cangemi (PCI): una grande campagna nella scuola contro le falsificazioni anticomuniste della storia.



    Dichiarazione di Luca Cangemi, responsabile nazionale scuola del Partito Comunista Italiano.

    La vergognosa risoluzione con cui una variopinta maggioranza del Parlamento europeo promuove, con un concentrato francamente inaudito di falsificazioni ed omissioni, l’equiparazione tra nazismo e comunismo è lo sviluppo pericolosissimo di un progetto di lungo periodo delle classi dominanti. Un progetto che ha la duplice caratteristica della vendetta storica contro quel movimento che ha messo in discussione il potere della borghesia e dell’ipoteca sull’avvenire.- ha dichiarato Luca Cangemi, Responsabile nazionale scuola del PCI.

    Questo progetto di distorsione (il termine revisionismo è probabilmente insufficiente) si è dispiegato mettendo in campo un apparato mediatico, editoriale, accademico con risorse praticamente illimitate. Le stesse istituzioni formative pubbliche ne sono state pesantemente permeate. Nella scuola pubblica italiana, nonostante la resistenza valorosa di tanti e tante docenti si è strutturato un discorso “revisionista”, in particolare facendo leva su un ambiguo uso della categoria di totalitarismo, che sta diventando senso comune. Un processo che si intreccia con quello più complessivo, ed anch’esso non casuale, di attacco alla dimensione storica nei percorsi scolastici.

    È necessario reagire, anche perché, conoscendo la sensibilità degli apparati istituzionali della formazione al “sistema Europa” (sensibilità fatta anche di elementi assai concreti come finanziamenti, progetti, incarichi…) non è difficile immaginare che il segnale che viene dal Parlamento di Strasburgo verrà presto raccolto e amplificato.

    Il dipartimento istruzione del PCI fa un appello al mondo della scuola ed all’intellettualità democratica per aprire una fase d’impegno serio su questo terreno. Un impegno che parta da una ricognizione ed uno studio serio della situazione reale: in quali forme la campagna revisionistica ha marciato nelle scuole? Quali sono i contenuti distorti di molti manuali in uso? Qual è il ruolo svolto da iniziative nazionali del ministero in questo senso? Come sono condizionati i percorsi di formazione degli insegnanti? Qual è il ruolo dell’Università? Una grande inchiesta dunque sulla macchina revisionista all’opera nel sistema nazionale dell’istruzione.

    E accanto ad essa l’apertura di una campagna larga di dibattito che affronti il nodo dell’uso pubblico della storia, che sottoponga a critica i dispositivi egemonici che si sono affermati negli ultimi decenni.

    Una battaglia politica e cultura essenziale per il futuro- ha concluso Cangemi

    https://www.ilpartitocomunistaitalia...-della-storia/
    Venezuela e Zimbabwe nei nostri cuori!

 

 
Pagina 2 di 3 PrimaPrima 123 UltimaUltima

Discussioni Simili

  1. Risposte: 548
    Ultimo Messaggio: 10-10-19, 14:00
  2. Arabia Saudita: Riad equipara gli atei ai terroristi
    Di MaIn nel forum Laici e Laicità
    Risposte: 3
    Ultimo Messaggio: 14-04-14, 21:32
  3. Risposte: 41
    Ultimo Messaggio: 13-03-07, 19:40
  4. Risposte: 1
    Ultimo Messaggio: 08-11-05, 02:26
  5. 'Paragonare il sionismo al nazismo è offendere il nazismo'
    Di Der Wehrwolf nel forum Etnonazionalismo
    Risposte: 7
    Ultimo Messaggio: 03-04-04, 01:50

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito