https://www.ilsole24ore.com/art/renz...a-viva-ACj2n4l
Con questa percentuale Italia Viva si colloca al quinto posto, dopo Fratelli d'Italia e prima di Forza Italia. Come era prevedibile i suoi consensi vengono quasi tutti da quel bacino elettorale che va dal Pd al partito di Berlusconi. A livello di schieramenti, l’area di centro sinistra, prima dell’arrivo di Italia Viva valeva il 27,7%, ora vale il 29,7%
di Roberto D'Alimonte
Italia Viva vale il 6,4%. Questa è la stima ricavata dal sondaggio Winpoll-Sole24Ore relativa al nuovo partito di Matteo Renzi. È un primo dato cui dovranno seguirne altri per avere una idea più precisa del suo peso effettivo all’interno del sistema partitico italiano.
Con questa percentuale Italia Viva si colloca al quinto posto, dopo Fratelli d'Italia e prima di Forza Italia.
Come era prevedibile i suoi consensi vengono quasi tutti da quel bacino elettorale che va dal Pd al partito di Berlusconi. Sorprendentemente non è il Pd a cedere il maggior numero di voti. L’analisi dei flussi fatta partendo dalle ultime elezioni europee dice che è +Europa la formazione che paga maggiormente la concorrenza del nuovo partito. Del 6,4% delle intenzioni di voto di Italia Viva, l’1,8% viene da lì mentre l’1,6% viene dal Pd e l’1,5% da Forza Italia. Da un’altra prospettiva possiamo dire che, fatto 100 l’elettorato di Italia Viva, il 28,1% sono ex elettori di +Europa, il 25% ex elettori del Pd e il 23,4% ex elettori di Forza Italia. Le provenienze dagli altri partiti e dall’area del non voto sono modeste, anche se sommate fanno pur sempre quasi il 25%.
Questi flussi modificano, ma non sconvolgono, il quadro politico. Rispetto alla ultima rilevazione Winpoll-Sole24Ore del 14 Settembre il mutamento più significativo riguarda +Europa che perde la metà dei suoi elettori. Il Pd passa dal 23,3% al 20,7% e Forza Italia dal 6,8% al 5,7%. A livello di schieramenti, l’area di centro sinistra, prima dell’arrivo di Italia Viva valeva il 27,7%, ora vale il 29,7%. È un incremento modesto ma sembra comunque che il partito di Renzi contribuisca a rafforzare questa area, come è nelle intenzioni dichiarate del suo fondatore. Tuttavia è presto per dare troppo peso a questa affermazione. Questi dati vanno presi con molta prudenza. La sfida di Renzi è solo agli inizi. Il 6,4% di oggi potrebbe essere un punto di partenza, ma potrebbe anche rivelarsi un punto di arrivo. Per capirlo davvero dovremo aspettare.
Alle prossime elezioni regionali in Umbria Italia Viva non ci sarà. Non è chiaro se si presenterà il prossimo anno alle altre regionali che si terranno tra Gennaio e Maggio e che vedranno coinvolte regioni importanti come Emilia–Romagna, Campania e soprattutto Toscana. Sarebbe ben strano che nella sua regione Renzi rinunci a giocare un ruolo in proprio con il suo nuovo partito. Ma pare di capire che la sua strategia sia quella di radicarsi nel paese prima di affrontare le urne. Per ora dobbiamo accontentarci delle intenzioni di voto.
Il partito di Renzi avrebbe avuto ben altra consistenza se fosse nato nel 2012 all’indomani della sua sconfitta nelle primarie contro Bersani. A quell’epoca la sua immagine era quella dell’uomo nuovo, il rottamatore. Aveva intercettato lo spirito dei tempi. Avrebbe potuto essere l’antesignano di Macron. Ma allora prevalse l’idea di arrivare al governo conquistando il Pd e non facendo un proprio partito. E così è andata, ma Renzi non ha mai veramente conquistato il Pd. Come ha detto lui stesso recentemente è sempre stato percepito come un intruso. E alla fine ha perso quella carica innovativa che ne aveva fatto di punto in bianco il protagonista della politica italiana. Il resto lo hanno fatto i suoi errori.